Ciao Alessia! Finalmente, archiviati almeno momentaneamente gli esami, trovo il tempo per passare a leggere e recensire questo primo capitolo della tua Long! Allora, vediamo un po'...
Inizio subito dicendoti che scrivi davvero molto bene: personalmente non ho notato alcun errore - sia esso di mera battitura o ortografico - e sono decisamente lodevoli l'attenzione e la cura che riversi in questo tuo progetto, indice di quanto tu ci tenga davvero a costruire una storia intrigante e oggettivamente scritta bene! Come sai, la mia FanFiction, pur trattando degli avvenimenti legati alla Prima Guerra del Mondo Magico, si articola a partire dalla conclusione del settimo anno dei nostri Malandrini (& Friends): è una scelta che ho attuato spinto dall'idea che sarebbe stato più intrigante provare a narrare una storia in cui i protagonisti si ritrovano, volente o nolente, a fronteggiare e a sperimentare anche in prima persona il terribile clima precario della guerra, con un impatto che - a mio parere - forse poteva risultare meno "forte" se avessi ambientato il tutto ad Hogwarts; in qualche modo, l'idea che i ragazzi si trovassero ancora fra le sicure e materne mura della leggendaria Scuola di Magia e Stregoneria mi suggeriva che avrei rischiato di creare involontariamente un'atmosfera di estraneità, come se trovarsi fisicamente ad Hogwarts isolasse (e proteggesse, al contempo) i protagonisti dagli orrori che invece si stavano perpetrando nel resto del mondo - magico e non. Sono stato quindi felicissimo di appurare, fin dalle prime righe di questo capitolo, come tu sia stata abile e brava nel sottolineare che Hogwarts non si trova in una sorta di "bolla di sapone", isolata da tutto e da tutti, ma che Silente stesso non cerchi di instaurare un clima di rigorosa calma omettendo o sminuendo (con il solo lodevole intento di non spaventare gli studenti più di quanto già essi non siano spaventati, ci mancherebbe!) quanto si sta verificando nella società - e ho trovato quindi particolarmente azzeccato e ben costruito l'inciso iniziale in cui il saggio preside di Hogwarts suggerisce a Lily e agli altri ragazzi Nati Babbani di prestare particolare attenzione: non solo ribadisce comunque quanto sia delicato ed ormai non più sottovalutabile il pericolo che la società magica sta affrontando, ma trovo che spronare tali giovani (in nome dell'oggettivo maggior pericolo che essi corrono per colpa del proprio status di sangue) ad essere particolarmente giudiziosi abbia concorso a renderli ancora più maturi e consapevoli di quanto accade. Capisco che la scelta più semplice sarebbe stata quella di tentare di mascherare il crescente (e giustificato!) panico che attanaglia una società afflitta dalla guerra al fine di preservare quanto più possibile l'incolumità di questi ragazzi, ma penso che la scelta di Silente dia loro modo di crescere e imparare a fronteggiare, ognuno a modo proprio e con le proprie personali tempistiche, una situazione che ormai non è più possibile ignorare. Ho apprezzato molto il richiamo al matrimonio fra Frank e Alice (una delle mie OTP assolute della saga), ma il passo iniziale che più mi ha colpito è stato quello dedicato alle considerazioni di Lily circa Severus e la loro amicizia ormai irrimediabilmente compromessa. Sono sincero: Piton è un personaggio che io non ho mai apprezzato particolarmente, nemmeno alla luce di tutto ciò che si scopre nell'ultimo volume della saga; pur non stando qui ad annoiarti con i mille motivi per i quali questo personaggio non mi va a genio, è evidente quanto comunque egli sia stato una figura importante per Lily durante la sua adolescenza. Ho trovato i pensieri della strega particolarmente ben costruiti, in modo tale da permettere al lettore di ripercorrere con coerenza (e di sviluppare una forte empatia con la ragazza - bravissima per esservi riuscita!) ciò che è accaduto prima che il legame tra la Grifondoro e il Serpeverde venisse meno: ho trovato decisamente evocativa la frase con cui descrivi il crudo dolore che Lily ha provato nel ricevere un insulto tanto grave proprio dall'ultima persona dalla quale ella avrebbe immaginato di poter essere insultata, ma soprattutto ho apprezzato la coerenza con cui la giovane Evans affronta questo distacco. Perchè certo, Piton le ha rivolto un'offesa davvero grave, tanto da spingere la ragazza a troncare i rapporti con lui e a non accettare assolutamente le sue (sincere, gliene do atto) scuse, ma trovo inverosimile che Lily possa da un giorno all'altro essersi dimenticata completamente di colui che è stato il suo migliore amico per anni e la prima persona con cui ella ha intrapreso quel viaggio volto a conoscere il mondo della magia. I dubbi e il sincero dispiacere che sei riuscita a far emergere dai pensieri di Lily (tra le altre cose, è interessante e ben strutturato anche il riferimento a quegli elementi - vedi lo "scherzo" attuato da Mulciber e Avery ai danni di Mary, passo che forse nel romanzo non sempre viene notato da tutti - che, sommati l'uno all'altro, hanno contribuito ad allontanare sempre di più i due amici già prima che si verificasse l'episodio dell'insulto) la rendono tremendamente - nel senso positivissimo del termine, ovviamente - umana e vera, proprio perchè immagino sia normale che si rammarichi di quanto accaduto pur comunque decidendo di non passare sopra ad un episodio del genere.
Amo il personaggio di Mary - e ti ringrazio davvero molto per avermi permesso di rapportarmi ad una versione totalmente diversa da quella che io stesso ho costruito nella mia mente: immagino che il bello di leggere storie scritte da altri autori ma ambientate nel medesimo contesto sia anche questo, no? - e amo il modo con cui sei capace di renderla subito simpatica agli occhi di chi legge, o almeno a me: energica, solare, spiritosa, capace di canalizzare l'attenzione nelle varie situazioni; ho amato il rapporto di sana amicizia che la lega a James e a Sirius, e non ti nego che spero proprio che con quest'ultimo nasca un qualche risvolto sentimentale - spero mi possa perdonare Dylan ahahahah :3
Mi ha colpito tantissimo anche la solarità e la bonaria "irruenza" con cui compare nella scena anche il personaggio di Miriam, e penso che sia un validissimo esempio di come un personaggio inventato possa inserirsi coerentemente all'interno di un pool di personaggi canonici (e a volte anche un po' stereotipati in certi punti del proprio carattere - non parlo dei tuoi, ci mancherebbe, ma è un discorso generale) tanto da chiedersi per un momento se non sia anche questi un personaggio accennato nel materiale canonico nato dalla penna della Rowling! Davvero, trovo che dietro al personaggio di Miriam vi sia una spontaneità che la rende perfettamente credibile, e mi diverte molto vederla interagire con personaggi canon come se fosse esattamente una di loro! Nel passo in cui narri ciò che accade nello /scompartimento femminile/ sull'Espresso per Hogwarts, inoltre, mi sono reso anche conto di quanto siano perfette anche le descrizioni che fai dei vari personaggi: trovo bellissimo che tu ne sappia accennare con pochi ma incisivi dettagli l'aspetto meramente estetico, quindi senza ricorrere a descrizioni particolarmente prolisse e noiose ma immediate e davvero, davvero tanto mirate (non ti nego che non ho avuto alcun problema a visualizzare chiaramente nella mia mente tutti i personaggi, quasi stessi visualizzando la scena di un film o di una serie televisiva), ma apprezzo al contempo anche tantissimo la naturalezza con cui emergono i caratteri dei singoli personaggi. Prendendo nuovamente come esempio il personaggio di Miriam, anche senza che tu ne dessi una piccola descrizione caratteriale, il lettore può subito capire (e amare, a mio parere) il carattere frizzante della ragazza, attingendo a vocaboli abilmente disseminati nel testo quale "trillò" per far riferimento all'enfasi e alla gaiezza con cui parla o alla valanga di domande che riversa a Mary e a Lily non appena le vede! Sei bravissima, davvero!
Ovviamente spero di leggere al più presto qualcosa in più di Marlene (credo sia il personaggio della "Old Generation" al quale non potrei mai rinunciare: per qualche strano motivo, scrivere di lei mi ha coinvolto tantissimo, forse per il carattere mezzo folle che le ho attribuito, e se solo penso al momento in cui dovrò raccontare della sua mor- no, non voglio pensarci!), anche perchè mi piacerebbe tantissimo vedere quale è l'immagine che tu hai delineato nella tua mente circa questo personaggio - avendo fatto una rapida comparsata solo nel passo del viaggio a bordo dell'Espresso, mi riservo per il futuro la possibilità di esprimere un giudizio più elaborato su di lei! Bellissima anche la "licenza poetica" con cui poni James caposcuola (complimenti, anzi, anche per la descrizione minuziosa di questi elementi, personalmente ricordavo solo che Lily era stata Prefetto - ma ovviamente per una Long ambientata ancora ad Hogwarts quale è la tua sono tutti elementi che concorrono a conferire credibilità e cura all'elaborato!), anche perchè così riesci a costruire diversi motivi per i quali i Jily (*__*) avranno modo di interagire in prima persona: io tendo di più ad immaginarli in quella fase "insieme per sempre fino a che morte non ci separi", ma scommetto che sarà divertentissimo leggere anche dei momenti in cui non si sopportavano e di come invece riusciranno pian piano ad appianare le proprie divergenze! Inoltre, nei dialoghi che hai inserito nel testo, ho notato che sei anche bravissima ad inserire talvolta del sano sarcasmo e la giusta dose di "botte e risposte" fra i vari personaggi, quindi immagino già le frecciatine verbali che questi due tipetti potranno scambiarsi in futuro!
James, poi... E' proprio come io lo immagino, talvolta irriverente e pungente, un po' egocentrico ma anche in fondo /un bravo ragazzo/, dai - e mi ha fatto sorridere l'imbarazzo che lo coglie nel momento in cui si ritrova a parlare di Lily con i Malandrini, tanto da troncare subito il discorso (per quanto Remus si sia configurato a tratti come un novello Cupido ahahah)!
Ho trovato le parole di Silente dopo lo smistamento davvero profonde (quel "Voi siete la speranza migliore che il Mondo Magico abbia, e solo uniti riusciremo a uscire da questa situazione" mi ha colpito tantissimo - per quanto poco dopo sia stato inquietato in prima persona da quel pesante "clima del sospetto" che porta Lily a constatare che chiunque, persino ad Hogwarts, potrebbe essere un Mangiamorte), ma la parte finale che più mi è piaciuta è la seguente:
[ « Ci sai fare con i ragazzini » commentò James, quando quelli furono saliti nelle proprie stanze.
Lily si strinse nelle spalle e gli sorrise leggermente.
« Mi piacciono. E poi mi fanno tenerezza ».
« Io però non ti facevo tenerezza quando avevo undici anni » le fece presente lui, ma anche lei capì che stava scherzando e non la stava sfottendo o provocando come al solito.
« Tu eri terribile ».
« Ero? Vorresti forse dirmi che non lo sono più? »
« Oh, no. Se possibile, lo sei ancora di più » scherzò lei, stupendosi di se stessa. ]
Inutile dire che Lily e James sono la mia OTP delle OTP!
Bravissima, davvero! Un capitolo a dir poco stupendo!
Un abbraccio e a presto!
Matteo |