Era da secoli che volevo recensirti questa storia, e magari questa domenica riesco a trovarne il tempo. Sai già cosa ne penso da ciò che ti ho detto in privato, ma ci tenevo a cercare di lasciare un commento un po' più decente anche su questi lidi.
Prima di tutto, come già sai non sono appassionata di nessuno dei due fandom che hai unito in questa storia, eppure l'ho apprezzata un sacco, e sto continuando ad apprezzarla, perché la qualità della tua scrittura è indiscutibile ed esula dall'amore che un lettore potrebbe nutrire per l'ambientazione e i personaggi. Hai un modo di descrivere le vicende che lascia il segno, con un linguaggio incredibilmente ricco, ma mai pesante, capace di graffiare e di imprimersi in profondità, facendoti sentire direttamente sulla pelle ciò che i tuoi personaggi provano, pensano e affrontano. Sei una delle pochissime autrici che conosco che riesce a utilizzare un registro elevato e frasi tanto complesse senza sfociare nel macchinoso o nella ridondanza pura e semplice. Ed è uno stile che si sposa benissimo con la storia che hai voluto raccontare e che riesce a darle quella sfumatura epica ed emozionante che nei libri originali non si trova neanche per sbaglio (sì, ho letto dei pezzi di Hunger Games, e direi che tra il piattume estremo della Collins e il tuo stile ci passano un paio di oceani).
Ma andiamo con ordine, o temo che questo commento sarà un'accozzaglia di frasi scombinate XD
E partiamo con la trama.
Ecco, la trama è dove avresti potuto rischiare di arenarti e invece dove riesci a stupire e a brillare, perfino e soprattutto in confronto all'opera di partenza. Descrivere un'edizione dei Giochi è cosa non particolarmente originale e ovviamente scontata in un AU basato su Hunger Games, quindi il rischio di banalizzarla, raccontando cose già viste millemila volte (anche solo con Battle Royale e simili) o descrivendo una carneficina e poco altro, era altissimo. Per non parlare del pericolo di renderlo una traggggedia melensa o melodrammatica. Allo stesso modo, c'era il rischio di attingere troppo dal fandom di partenza, limitandosi a raccontare una storia già vista, a cui venivano solo cambiati i personaggi. Tu non fai nessuna di queste cose. Hai una storia profonda e costruita fin nel minimo dettaglio, cosa che si vede bene già dai primi capitoli, e il tuo punto di forza e ciò in cui eccelli è la cura nel raccontare la vicenda, in modo estremamente personale e che non lascia nulla al caso: presenti i personaggi, e non come semplici partecipanti, ma come persone a tutto tondo, con un carattere, delle emozioni, una vita, il cui ruolo non si limita ai Giochi. I Giochi sono la parte fondamentale della storia, ma non l'unica che conti o attorno a cui ruoti ogni singolo avvenimento. Il tocco personale che hai dato nel descrivere le varie parti dei preparativi arricchisce la storia sia nella caratterizzazione dei personaggi che nel darci un'idea anche della società e della politica, creando uno spaccato di questo mondo molto più esplicito e vivido di quanto non venga mostrato in Hunger Games. Nella tua storia si avvertono le basi, si avverte la concretezza, senza noiose parti di infodump. Semplicemente, hai studiato a fondo il mondo in cui si muovono i tuoi personaggi, lo hai pensato in maniera credibile e lo hai lasciato trapelare in modo decisamente esaustivo dai dialoghi, dai pensieri e dagli atteggiamenti dei vari protagonisti.
E passiamo a loro, il fiore all'occhiello della tua storia, ovvero i personaggi.
Il primo che viene in mente, quello che, dovendo scegliere un nome, è il protagonista, per quanto si tratti di una storia corale, è sicuramente Sesshomaru. Penso che migliore transposizione dell'algido demone che abbiamo conosciuto con la Takahashi tu non avresti potuto fare. Giovane, ma già estremamente capace e affascinante, già terribilmente restio a mostrare le emozioni e stoico nel suo atteggiamento (*coff* represso *coff*), è IC in modo perfetto, ma al tempo stesso è inserito in modo assai plausibile in questo nuovo contesto e con questo diverso background e diversa età. Ha dei daddy issues grandi quanto un pianeta, e ammetto candidamente che a volte lo avrei preso a sberle per come si comporta con suo padre (sono vecchia, I know, ho raggiunto la fase in cui simpatizzo con il genitore e non con il figlio), ma questo non significa che non piaccia o che non sia ben caratterizzato, anzi! Il fatto che provochi queste reazioni e che non lasci indifferente, e che a seconda dei capitoli susciti reazioni diverse, è proprio una prova di quanto profondamente tu l'abbia caratterizzato. E' un personaggio complesso, verosimile, umano. IC, ma dotato di una profondità che con la Takahashi si poteva pure sognare. Kudos to you, non era affatto facile inserire in un altro contesto un personaggio come Sesshomaru, e ancora meno mostrare il suo pov, ma tu ci sei riuscita egregiamente.
Parlando di successi, passiamo a Naraku? Se Sesshomaru è un personaggio descritto splendidamente, Naraku lo è forse in misura perfino maggiore. La sua follia è qualcosa che attrae e ripugna al tempo stesso, è pericoloso, sadico, un bastardo che ama distruggere e distruggersi, eppure risulta anche dannatamente affascinante. I suoi pov e le parti in cui lui e Sesshomaru interagiscono sono tra le cose più intense che io abbia mai letto in assoluto, sia su Efp che su carta stampata. E penso che il loro scontro sul tetto e poi gli strascichi, con quel momento di follia in cui Naraku si ritrova ad avere un crollo emotivo, siano tra le parti più belle che tu abbia mai scritto. E te le invidio, tanto.
Davvero, hai un'abilità unica nello scavare nell'animo dei personaggi, nel farli a brandelli, e nel portare alla luce emozioni così vivide che ti fanno sanguinare. E non mi riferisco solo a loro due, ci sono molti altri esempi (Abi, per dirne una) in cui questo succede. Perfino con personaggi meno protagonisti, come Taisho, che è più presenza e meno pov, riesci a rappresentare le emozioni in modo estremamente vivido. E' terribile immaginare un padre dover vedere il figlio offrirsi volontario per un evento che lo renderà morto o assassino, se non entrambe le cose. Ma tu sei riuscita a mostrarlo benissimo, e lo hai fatto con un personaggio stoico come lui, cosa ancor più difficile. Il confronto tra lui e Sesshomaru, quando c'è quel riavvicinamento e Taisho si apre, raccontandogli del suo passato, è un'altra parte che ho amato molto. Ok, diciamo che ho apprezzato tutti i tuoi capitoli, in ogni singola parte, ma ci tenevo a sottolineare quelle che spiccano perfino in un lavoro già più che ottimo.
E, parlando di cose che spiccano, vogliamo fare un plauso a Trudy? Penso che sia il mio personaggio preferito della storia, sappilo. E so che ti avrò parlato un migliaio di volte di quanto la amo, ma Trudy è un raggio di sole, è il perfetto esempio di come si possa creare un OC ben caratterizzato e che riesca a rubare il cuore ai lettori. Il suo buonumore, la sua gentilezza e il carattere effervescente fanno da perfetto contrasto con la severità di Taisho e il carattere così chiuso ed emotivamente represso di Sesshomaru. E' un cuscinetto tra gli attriti peggiori dei due e assieme è capace di far affiorare un altro lato di Sesshomaru, che ammetto mi piace assai. Non c'è da stupirsi che, proprio con lei, lui riesca ad abbassare così le sue difese (o forse sarebbe più corretto dire che lei gliele abbassa e lui si ritrova a guardarlo succedere senza dispiacersene?).
E andiamo ad Abi. Tu sai che non l'ho mai odiata, anzi, che fin dall'inizio mi è dispiaciuto per lei. E' una stronza, è vero, ma è soprattutto una bambina spaventata che lotta da sola contro il mondo e reagisce a quell'ingiustizia che l'ha condannata senza appello comportandosi come una belva ferita e attaccando chiunque le si avvicini. E come non capirla? Trovarsi detestata da tutti o, se non detestata, almeno considerata già morta, perfino da parte di quelli che dovrebbero aiutarla, dev'essere orribile e assieme agghiacciante. Il suo dolore è così vivido che brucia, mi erano venute le lacrime nel leggere le ultime parti che la riguardavano, con il suo meltdown, la sua rabbia, il suo dolore e l'ammissione, così dolorosa e perforante, di non volere morire e di non poter fare quasi nulla per evitarlo. Posso dire che sarà uno dei personaggi per cui soffrirò di più, visto che immagino morirà?
Kikyo. Trovo che tu non avresti potuto fare di meglio, con lei. Silenziosa, concentrata, distaccata da tutti, che non si mette in mostra, non vuole concorrere per la vittoria e dimostrarsi una dei favoriti, ma non cerca nemmeno una scappatoia come il gruppetto di Kagome, Inuyasha e amici. Anche con il poco che si è vista, hai reso ben chiara la sua forza interiore e il suo essere un personaggio affascinante, proprio per la sua calma assoluta. Non mi sorprende che Sesshomaru l'abbia notata.
Rin. Rin è tenerissima e mi spezza il cuore. E siccome ti conosco e so che non sacrificheresti mai la credibilità della storia per salvare un personaggio o per evitare un brutto avvenimento, ci tengo a far presente che sto soffrendo per il suo destino fin dalla sua prima apparizione e voglio ribadire che sei una persona orribile. Quando Sesshomaru la difende volevo abbracciare entrambi, le loro interazioni sono state bellissime.
Il gruppetto dei "buoni". Non li elenco uno per uno, ma sappi che sei comunque riuscita a mostrare ottimamente i loro caratteri originali, adattandoli ovviamente a questo diverso contesto. Preferisco parlarne come gruppo perché è come gruppo che le loro dinamiche risaltano di più e perché hai mostrato una reazione perfettamente plausibile di quelli che, in fondo, sarebbero ragazzi normali, e che si ritrovano invischiati in questo gioco di morte: il rifiuto di una simile realtà e il bisogno disperato di trovare una soluzione, così come di trovare conforto in persone simili, perché sperare in tanti è meglio e più credibile che sperare da soli. E il modo in cui comunque, per quanto buoni e improntati alla propria sopravvivenza, piuttosto che all'uccisione del nemico, arrivino a fare una selezione degli alleati, perché sanno che comunque non possono salvare tutti. Ho molto apprezzato questa dimostrazione dell'istinto di autoconservazione, che non per questo li rende cattivi o controversi, ma semplicemente umani.
Il trio, che è quasi un duo. Hanno poco spazio rispetto a quelli che sono i veri protagonisti della storia, ma anche in quelle poche righe sei riuscita a dare un'ottima caratterizzazione e il dialogo/flirting/preliminari tra Jakotsu e Bankotsu è qualcosa di spettacolare.
Kagura, splendida e letale, e forse insidiosa quanto Naraku. Forse perfino di più, perché le manca la sua follia. Quanto la adoro e quanto le hai reso giustizia, dandole un ruolo simile e simili parti nella tua storia! Il suo confronto con Naraku è arte pura e ho adorato come sia riuscita subito a cogliere ciò che non andava e come abbia messo il dito nella piaga. L'odio-attrazione-disprezzo-alleanza che c'è tra loro è qualcosa di splendidamente perverso e che ben poche persone sarebbero riuscite a descrivere.
Meriti un plauso anche per i personaggi più secondari o che hai appena accennato, come la madre di Sesshomaru o Visna, che sono più che apprezzabili e ben definiti anche in poche righe.
Ciò che poi voglio puntualizzare è che i personaggi non siano statici, ma si evolvano, e tu prendi per mano il lettore, mostrando la loro evoluzione con una naturalezza che ti fa dire che sì, ha perfettamente senso così, le cose non sarebbero potute andare diversamente.
E ora che ho detto quello che volevo sui personaggi (anche se sono sicura di aver saltato un sacco di cose che mi verranno in mente a recensione inviata), vorrei farti i complimenti per un altro aspetto della tua storia: l'ambientazione, con tutte le sue dinamiche. Come già ho accennato, ciò che descrivi parte da una base molto solida ed è impossibile non notare l'atmosfera dei Giochi, perfino a dispetto del fatto che non siano davvero cominciati. Hai descritto molto bene ciò che si era già visto in Hunger Games (interviste, le prove, i mentori con gli allievi, ecc.), ma mostrando anche il contesto in cui i personaggi sono calati. Hai approfondito questo reality di morte con una miriade di apprezzabilissimi particolari e le reazioni dei vari personaggi, mostrando in modo molto più vivido le apparenze, l'ipocrisia, la crudeltà, le regole che vigono in esso. Hai mostrato lo scontro proibito tra Sesshomaru e Naraku e quali sono state le conseguenze, e quali i timori. Hai mostrato come avvengono le votazioni, parlando anche di quel primo 12 e dei motivi un po' cinici per cui è stato dato. Hai mostrato la presenza di Rin, che doveva essere un errore, eppure un errore che nessuno ha voluto correggere e anzi, che è stato quasi condannato a morte prima ancora della discesa nell'arena. Hai approfondito i Giochi in ogni loro aspetto, creando una storia plausibile e credibile, molto più di quella originale.
Sullo stile ti ho già fatto i complimenti e penso che tu sappia fin troppo bene che a livello di emozioni non ho proprio nulla da ridire, se non per il fatto che mi spezzerai il cuore più e più volte e che mi avrai sulla coscienza. Ma come qualità, sei sempre a un livello altissimo. E anche se eri già partita come un'autrice estremamente talentuosa e con una narrazione eccellente, noto anche un continuo miglioramento. Man mano che la storia prosegue, i capitoli sono sempre più intensi, e davvero non vedo l'ora di vedere come proseguirà questa storia (tuoi impegni permettendo) (ma so dove abiti).
Ti faccio tutti i miei complimenti, e mi spiace solo che questa storia non abbia il seguito che si merita, ma purtroppo sappiamo entrambe che non è abbastanza mainstream. Tu però continua a scrivere, please, perché un gioiello simile difficilmente si trova anche in libreria e saresti una persona ancora più orribile di quanto tu già non sia se la lasciassi interrotta a metà.
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