Recensioni per
Destini in rivolta
di wolfymozart

Questa storia ha ottenuto 54 recensioni.
Positive : 54
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
20/02/17, ore 08:25
Cap. 5:

Capitolo difficile.
Non da leggere, s’intende. Anche perché hai descritto così bene le scene che proprio per questo motivo mi hai coinvolto a tal punto da percepire lo stesso ribrezzo di Anna di fronte al degrado cui versava il salone di Rivombrosa. Quella casa che per lei è sempre stata la sua vita, sua e di Fabrizio, e che poteva anche rappresentare una via di fuga dal palazzo Radicati… adesso si è trasformata nella sua stessa prigione, da quando il marchese se n’è appropriato, dettando le sue regole fatte di smodatezza e lussuria e mancanza di rispetto. Ha dato atto di quanto è capace alla fine della festa, quando Anna, in buona fede, ha aperto la porta pensando ad Antonio, verso cui i suoi pensieri l’hanno tenuta occupata gran parte della sera.
È stata un’incredibile fortuna che arrivasse Betta, altro personaggio non so quanto migliore di Alvise.
Anzi, proprio perché ancora giovane, e dal cervello quantomeno più ragionevole di Alvise, mi sento di disprezzarla ancora di più, visto che, nonostante la buona famiglia (mezza caduta in disgrazia, ma non c’entra niente) e l’amore del padre e della sorella, volutamente si è invaghita del (presunto) denaro promesso da quest’uomo. Diciamo che non potrebbero essere due sorelle più diverse: l’una devota alla religione e all’umiltà e all’onestà, l’altra aggrappata agli stivali di un omuncolo che vive solo di eccessi.
 
Anche stavolta hai proseguito l’analisi del passato di Anna e Antonio, abbiamo conosciuto qualcosa di più degli eventi che ci hanno portato al presente. Devo dire che hai scritto ciò che la maggior parte di noi ha quasi sempre immaginato, in merito a ciò che ha portato Anna a sposare Alvise. La fretta di accasarsi, un po’ per vendicarsi di Antonio, come a dire “tu non mi hai voluto? Ne potrei trovare altri 100”.
Antonio, d’altro canto, presumibilmente se n’è fregato altamente, visto che i suoi problemi erano altri, quali l’allontanamento dalla sua famiglia di origine, che credo non sia stato del tutto indolore, nonostante la grande spinta fornita dai suoi ideali.
Di certo nessuno poteva conoscere la vera indole del nuovo sposo, noto piuttosto per i possedimenti e il patrimonio. Ma Anna non può rimproverarsi per questa scelta, visto che attendere anni non avrebbe giovato a nessuno. C’era la questione della “donna in età da marito”, come se prima o poi arrivasse la data di scadenza; c’era da trovare qualcuno per amministrare Rivombrosa; c’era – come ho accennato prima – la voglia di dare un taglio al passato e ricominciare come se Antonio non fosse mai esistit-… beh, Anna su questo non poteva contare troppo. Purtroppo la nostra volontà a volte non è così potente da mascherare ogni nostro pensiero e desiderio. E quando cerchiamo di allontanarci da qualcosa o qualcuno, la casualità ci dà il colpo di grazia portandocelo direttamente a casa. E sono sicura che nel prossimo capitolo ci riserverai almeno un altro breve incontro tra i due, perché non credo che Anna potrà resistere a lungo in questa situazione, senza confidarsi con qualcuno che sia dalla sua parte. Sono sicura comunque che Antonio, anche solo vedendola, sia in grado di capire che la vita della marchesa non è il ritratto della serenità.
Speriamo solo che l’alcol faccia cadere Alvise in un sonno abbastanza lungo per dare un po’ di tregua ad Anna.
 
Per concludere: capitolo scritto magistralmente, che ha saputo farci entrare nei panni di Anna e della sua sofferenza, ma nel contempo della sua necessità di auto-controllarsi, visti i gesti di cui è capace Alvise.
C’è però da dire che sta pian piano smettendo di incassare tutto in silenzio, e questo è uno dei punti su cui l’evoluzione del personaggio gioca maggiormente.
 
Al prossimo capitolo!

Recensore Veterano
15/02/17, ore 00:14
Cap. 4:

Devo dire che Anna, nonostante la storia della sua vita l’abbia cambiata e resa una donna più fragile, sta presto ritrovando qualcosa della lei di prima, come il coraggio. D’accordo che Alvise sarà stremato dalla festa e dall’alcol, ma a quanto pare il desiderio di sincerarsi delle condizioni di Antonio, oltre a non farla dormire la notte, le infonde un certo grado di trasgressione, tale da potersene fregare del timore di essere scoperta dal marito lontana dalla propria stanza. Di certo, però, gli appartamenti della servitù sarebbero stati l’ultimo posto in cui cercarla.
Mi sono sciolta quando, parlando di come Anna ricordasse i suoi occhi, lui si sia risvegliato, e quell’azzurro l’aveva di nuovo ammaliata. Sai incastrare flashback e presente così bene che i piani temporali si sovrappongono armonicamente.
Ancora una volta Anna finge di non avere interesse in lui, che averlo sotto lo stesso tetto non le cambia niente, a parte la noia di avere un ospite non gradito. Come no! Infatti ti ci hanno portato di peso, da lui, di notte. Però non puoi dire che il terrore di poterlo perdere ti sia stato imposto da qualcuno, perché quello era finalmente una delle cose più sincere a cui si era potuta abbandonare. Sempre e solo quando nessuno era testimone.
La magia si rompe del tutto quando continuiamo il nostro viaggio indietro nel tempo, a quel giorno, che ha sancito l’interruzione di ogni rapporto “umano” tra i due. E io, che sono sempre (quasi) stata dalla parte di Anna, non posso che darle ragione per la trilionesima volta. Il male che lei ha fatto a lui negli anni, ovvero l’allontanamento dalla famiglia Ristori, l’odio, le male parole, sono forse solo sufficienti a equilibrare il dolore che lui ha provocato a lei. D’altra parte mi si potrebbe dire che “al cuor non si comanda”, ma la mia domanda allora sarebbe: “come si può dimenticare una persona che abbiamo sentito come importante?”
Voglio dire, va bene dimenticare chi sia il fruttivendolo del mercato del giovedì, ma dimenticarsi di Anna solo per il tempo che era passato, per di più con una proposta di matrimonio pendente? Beh, questa rivisitazione di come fosse avvenuta la loro rottura mi piace proprio perché mi permette ancora una volta di schierarmi dalla parte di Anna. Sarò una donna, sarò di parte… Però da qui in avanti Antonio avrà tutto il tempo per poter rimediare. Imparerà ad approcciarsi ad un’Anna un po’ diversa, sicuramente prevenuta nei suoi confronti, ma che usa l’aggressività solo come mezzo di difesa. Vedremo, continuando coi prossimi capitoli, come la presenza di Antonio e il pensiero via via sempre più fisso su di lui cercheranno di insegnarle cosa voglia dire non avere mai smesso di amare.
 
Che dire, ti ringrazio per avere condiviso con noi questa storia, perché già non vedo l’ora del prossimo capitolo! Un saluto, e a presto!

Recensore Veterano
15/02/17, ore 00:07

Diciamo che sei riuscita nell’intento di farci odiare Alvise allo stesso modo di come lo odiavamo durante le sue scene nella serie tv, quindi significa che lo hai descritto perfettamente.
Ma la parte più bella arriva quando ad Anna viene proposto (vabè, diciamo pure che alla fine è stata Elisa a decidere; sarebbe stata capace di gestire il nascondiglio di Antonio anche senza chiederglielo, ma, essendo più onesta di chiunque altro, non ha potuto farne a meno) di ospitare Antonio. Mi sono divertita leggendo le battute che si sono scambiate, per il repentino cambio di tono (e di interessamento) nel momento in cui Elisa le ha riferito le condizioni di salute dell’uomo. Non ce la fa proprio a fare finta di niente… diciamo che ci si impegna, ma la volontà non è abbastanza, quando c’è qualcosa chiamato sentimento che parla per te.
Ah-ah! Altro punto su cui avrei da ridire: non ne voglio sapere nulla. Ma chi ti crede? Probabilmente sarà lei stessa ad informarsi delle sue condizioni di salute, ecco perché non avrà bisogno di nessun intermediario che lo faccia. Me la vedo già a intrufolarsi di nascosto nella sua stanza, pronta ad inventarsi qualche scusa a caso nel momento in cui Antonio se la troverà davanti.

Recensore Veterano
15/02/17, ore 00:05

Prima di passare alla storia, ti devo dire una cosa, la prima che ho pensato al termine di questo capitolo.
Scrivi proprio bene. E lo si capisce subito, sai! Dal fatto che non tolgo gli occhi dallo schermo finché non finisce, dall’appropriatezza e varietà del lessico. Oltre a stare scrivendo sui miei personaggi preferiti, lo fai in modo splendido, e non posso non apprezzarlo doppiamente.
 
Mi piace troppo questo rapporto di amore-odio tra Anna e sua figlia. Lei è apparentemente così rigida da quasi sembrare la caricatura di una vecchia maestra, di quelle cattive, che ti mandavano dietro la lavagna, ma tanto lo sappiamo che lo sta facendo per l’educazione e l’istruzione di Emilia, perché spera possa meritare qualche soddisfazione in più di sua madre.
 
Ho trovato davvero dolcissimo il ricordo del primo incontro tra i protagonisti. Essendo la loro storia costruita sul passato, è quasi inevitabile inserire flashback, e mi è piaciuto molto come lo hai introdotto, cioè come se entrambi lo stessero rivivendo su due piani temporali leggermente sfasati, ma allo stesso momento. Per poi culminare finalmente in un incontro vero. Beh, forse quel finalmente non lo dà a vedere di certo Anna, che, tuttavia, in fondo in fondo un tuffo al cuore l’ha provato. È però sempre in grado di dissimulare: le sue parole, eccessivamente dure e intransigenti, sono in pratica fini a se stesse, retoriche, per riempire il silenzio che invece (e qui perdonami se sarò banale) è più assordante della voce stessa. Sarebbe stato più difficile mostrarsi sorpresa dell’incontro, magari sorridere (lo so, chiedo davvero troppo) piuttosto che iniziare a sbraitare, unico suo appiglio per non svelare il suo vero mood del momento. Malinconico, un po’ come quello di Antonio – sono più simili di quanto sembri –, sognatore, e un po’ rassegnato.
Ma Antonio non risponde, ha capito che l’unico modo per poter avere a che fare con lei è lasciarla sfogare e non esprimere la sua posizione, altrimenti si arriverebbe ad un punto di non ritorno. Punto a cui sono sempre stati abbastanza vicini, ma la lontananza aumenta la nostalgia e quindi di conseguenza l’impossibilità che si sviluppi una rottura definitiva.

Recensore Veterano
15/02/17, ore 00:01

Ciao, mi chiamo Elisa (ma non vengo da Rivombrosa), e ho un problema: adoro Anna e Antonio e ancora di più chi scrive e pubblica storie su di loro.
E niente, in realtà volevo iniziare con qualcosa di intelligente, ma probabilmente è meglio che passiamo oltre. Quindi tanto vale arrivare subito al dunque (sì, dico spesso così, e poi al dunque ci arrivo, se va bene, dieci righe dopo).
 
Dopo questa presentazione con cui mi sono sicuramente resa poco – pochissimo – credibile, sappi che recupererò 4 capitoli in successione, per cui preparati a sopportarmi, perché so essere moooolto logorroica. E nessuno che scriva su di loro passa inosservato, né potrà evitare di subire le mie recensioni.
*risata malefica*
*si rende conto che gli asterischi sono passati un po’ di moda*
In realtà all’inizio avevo mezzo deciso di commentare tutto quanto in un’unica recensione, ma poi mi sono resa conto che tanto valeva dividerle, perché ho la mania di andare per ordine, e i riassunti non sono mai stati il mio forte neanche alle elementari, quindi più che una recensione sarebbe venuta fuori una one-shot.
 
Allora, parto subito esprimendo la mia stima nei tuoi confronti per i dettagli di natura storica di cui hai arricchito la narrazione, perché io non ne sarei mai stata capace. E non solo per ignoranza personale della materia, ma proprio perché non è tra le mie preferite (la materia), e incappo spesso in strafalcioni da sotterramento immediato. Quindi avrai pietà di me se non sono in grado di recensire la storia commentando in modo dettagliato il background teatro delle vicende dei personaggi. Ma ti posso dire che rende vera la storia. Si respira quell’epoca, mi fai entrare nell’atmosfera di una città in cui sembra che non ci sia più un angolo in cui potere sentirsi al sicuro. E il fatto che la trama dei personaggi si intrecci e sia influenzata da quel che di storico hai costruito/riportato/reinventato, rende la storia completa, ben rifinita, con una solida base.
 
Anna è uno dei personaggi televisivi che mai abbia amato di più, per l’enorme possibilità di analisi del suo carattere. Forse neanche gli ideatori/sceneggiatori se ne sono mai resi conto davvero, delle incredibili potenzialità di questo personaggio. È stato infatti sufficiente l’avvento della nuova regia per demolire tutto, ma questa è un’altra storia (no, in realtà è sempre la stessa… dettagli).
Ci piace l’Anna forte e risoluta, ma, a dirla tutta, nelle storie adoro anche quella più pacata, nonostante la sua arrendevolezza sia spesso frutto dei soprusi del caro Alvise. È insomma una miscela tra la paura, il desiderio di una vita migliore, la voglia di non averlo mai conosciuto…
Ma guarda un po’, quando si parla di uomini non può non comparire tra i suoi pensieri il nome di Antonio. Questa premessa (nessuno sarebbe più riuscito a ricucire quel che era stato strappato) mi dà grandi speranze. Perché sei tu il narratore, e ho il sospetto che ci condurrai laddove né Anna né noi immaginiamo!
 
Antonio, invece, non cambia di una virgola rispetto a come siamo abituati a conoscerlo. Sarebbe capace di aiutare anche il suo nemico (Alvise ci dice qualcosa?) in nome della Medicina. D’altronde, alla professione di medico è sempre associato il termine “missione”, e non guarda (o non dovrebbe guardare) in faccia all’amicizia né alle fazioni socio-politiche.
Subito hai puntualizzato che Antonio ci tiene molto al fatto di non essere più nobile, e non si è mai pentito della sua scelta. E, cosa più importante, e che rientra perfettamente anche nel suo essere un medico, è il fatto di considerare le persone tutte a pari merito. Pensiero decisamente astruso per l’epoca, o perlomeno non comprensibile, visto che l’esistenza delle classi, le differenze e i confini invalicabili erano la normalità. Non per niente c’era il medico dei ricchi e il medico della “periferia”.
 
Prossimo capitolo, prossima parte di recensione!

Recensore Junior
12/02/17, ore 20:23
Cap. 4:

Ho visto l'aggiornamento e mi sono presa una ventina di minuti per leggere con calma e commentare (ci avrò messo sicuramente un quarto d'ora solo per leggere).
Sono rimasta incanta dalla narrazione, dalle descrizioni e dalle riflessioni dei personaggi.
Mi sono immedesimata talmente tanto che ho potuto avvertire ogni singola sensazione provata, sia da Anna sia da Antonio.
Anna ha seguito il cuore, è andata da Antonio ed ero sicura che Anna non avrebbe tenuto fede alla sua affermazione.
Altrettanto sicura sono dicendo che certamente, i nostri innamorati, continueranno a pensarsi, cercheranno di vedersi in tutti i modi e... strano che Alvise non si sia accorto ancora della presenza di Antonio in casa.
Ma quindi anche Anna stava assistendo a quel pietoso spettacolo di Alvise e i suoi amici con prostitute e amanti al seguito? Non era chiusa nella sua stanza?
In ogni caso trovo questo capitolo molto bello.
Non vorrei mettere ansia ma spero che tu aggiorni presto :)

Recensore Junior
08/02/17, ore 15:26

Ma noi speriamo che Anna cerchi, se pur in modo nascosto, informazioni sulla salute di Antonio. Siamo sicure che questo li porterà a un riavvicinamento e... nonvedo l'ora che aggiorni perché questa storia mi sta prendendo troppo.

Recensore Junior
08/02/17, ore 14:46

Non mi avevi detto di questa storia! Ho appena finito di leggere il primo capitolo è già mi ci sono appassionata. È scritto benissimo, è veramente stupenda e ti mette voglia di continuare a leggere il seguito... passo subito a leggere il prossimo capitolo che sono già curiosa😍
(Recensione modificata il 28/02/2017 - 01:48 pm)

Nuovo recensore
15/01/17, ore 21:48

Oddio, era da secoli che non leggevo una loro storia! Ti prego, aggiorna *.* È scritta anche molto bene, quindi continua A presto, spero!

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