Ciao mia adorata Scrittrice^^
Finalmente posso sedermi sul divano, aprire il pc (perché voglio essere il più comoda possibile per scrivere questa recensione) e commentare questo gioiellino; posso assicurarti che prima di conoscerti non mi sarebbe mai saltato neanche lontanamente lo schiribizzo di leggere storie che vedano Bellatrix come protagonista e tanto meno quelle che entrino così intimamente tra i ranghi dei “malvagi”. Credo che le tue storie creino dipendenza, ma solo perché sono scritte da te, dal tuo meraviglioso modo di immergere i lettori laddove - in quei meandri della mente - nessuno penserebbe mai di andare. Sei un buon esempio di equilibrio tra originalità e verosimiglianza.
Detto ciò, recupero tutti i miei appunti e inizio a sviluppare tutti i risvolti e le riflessioni di questa storia che mi hanno colpita di più.
Innanzitutto hai dato subito l’impronta del mood del capitolo a partire dalle primissime righe con il riferimento alle torture che Barty jr. deve subire da parte di Voldemort. L’uomo è un personaggio secondario e uno “strumento” utile ad accentuare concetti e lati caratteriali di Bellatrix; nonostante ciò però credo tu stia offrendo a lui profondità e l’ho notato in diversi punti del capitolo. Nella sadicità Barty e Bellatrix sono un’ottima squadra, anzi ti dirò che mi hanno stupita non poco i pensieri del ragazzo a questo proposito; Bellatrix lo sorprende, a suo parere lo supera nella malvagità e ciò non può che affascinarlo e intimorirlo allo stesso tempo. Mi sono sempre immaginata un Barty jr. spietato, capace di tutto (un buon esempio di Mangiamorte che ucciderebbe il padre nel sonno, come sottolinei nelle ultime battute del capitolo; ti dico subito che la supplica della vittima di Bellatrix che punta sulla coscienza di Barty toccando l'argomento del padre ha fatto fare una capriola al mio cuore), eppure qui ho letto una leggerissima ma suggestiva nota di debolezza; è emerso l’uomo dietro il Mangiamorte disposto ai gesti più efferati, quasi un uomo di altri tempi, capace anche di provare un senso di pudore e di galanteria, penso al sorprendente autocontrollo con cui rifiuta Bellatrix, rispettoso del fidanzamento della ragazza con Lestrange; a questo proposito credo tu abbia offerto ai lettori un’ennesima prova del senso di fratellanza che alberga tra i Mangiamorte.
Come di consueto divago un po’, perdonami, ma la premessa su Barty jr. era d’obbligo per poi potermi addentrare nel vivo delle vicende nelle quali hai immerso Bellatrix e nel contesto di cui ci narri.
Per quanto riguarda proprio il contesto, ho adorato l’egregio confronto che hai fatto tra Voldemort e Grindelwald. Hai portato avanti questo confronto attraverso gli occhi e i pensieri di Voldemort, quindi è credibile che si respiri tra le tue righe la superiorità di quest’ultimo. Però, oltre l’opinione personale tra lui e il suo predecessore, hai evidenziato nel corso della trama la differenza tra i due: Voldemort è sempre stato un “malvagio” più fisico (lui tortura, agisce d’impulso), mentre Grindelwald ci viene sempre descritto come un uomo più riflessivo, più fine di intelletto, quasi un leader politico (più elegante, ma credo che a questo proposito io mi stia facendo condizionare dall’aspetto fisico ^^”), le sue argomentazioni si poggiano su idee attuali per il periodo, preme sulla psiche dei suoi seguaci, per il suo successore invece la persuasione cede un po’ il passo al timore per le sue facili torture; sono convinta però anche io, insieme a Voldemort, che Grindelwald non sia stato abbastanza irruento, non sia stato in grado di soccombere i nemici con la forza per poi ridursi a morire debole in una cella. C’è un nemico che accomuna da sempre i due maghi oscuri, entrambi hanno conosciuto Silente in giovane età ed io non avrei potuto sperare ad un parallelismo migliore; non posso nasconderti però che il legame tra Grindelwald e Silente occupi una piccola parte del mio cuore, è un rapporto di amore/odio profondo e struggente e il suo riferimento ha portato il mio cuore ad un’altra capriola. Hai descritto egregiamente il rapporto tra Voldemort e Silente, è assolutamente fondamentale per la profondità con cui stai interpretando i pensieri del Mago Oscuro che attualmente incombe sul mondo magico; in questo frangente della tua riflessione sul passato e presente di Voldemort emerge benissimo il suo rancore per non essere riuscito ad ottenere la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure e da qui - in aggiunta a tutto ciò che ha vissuto nella sua infanzia - estende i suoi sentimenti ostili verso tutti coloro che osino sminuirlo. A tal proposito mi permettono una piccola licenza poetica e spero tanto di non sbagliarmi, forse Voldemort e Bellatrix non provano sentimenti così lontani, anche la ragazza agisce sempre con l’obiettivo di dimostrare chi sia e di essere apprezzata dal mago che tanto la affascina nelle idee, nella personalità e in ciò che è in grado di infonderle.
Cosa dirti su Bellatrix? Hai iniziato ad entrare nella sua mente fin da subito, fin dal suo cambio di vedute sulla sofferenza altrui (davanti alla tortura di Voldemort ai danni di Barty jr.), lei passa dalla pietà all’impassibilità e ci sottolinei come lei abbia intenzione di conservare solo i sentimenti che nutre nei confronti delle sue sorelle. Considerazione inquietante per una giovane e bella ragazza prossima alle nozze, ma calzante per lei e per il valore che avrà quel matrimonio. Noi però sappiamo bene che la situazione sfuggirà un può di mano a Bellatrix e non proverà più pietà nemmeno per Andromeda, le loro strade si divideranno presto, proprio a causa delle idee che fanno da sfondo a questa efferata guerra.
Nella crudeltà sei davvero eccelsa, sia per quanto riguarda le sensazioni dei carnefici sia per quanto riguarda quelle delle vittime. È tornata la Bellatrix che odio ^^" e questo effetto mi è stato infuso proprio dal modo sorprendente che hai avuto di descriverla in tutta la sua efferatezza e spregiudicatezza. La tua sensibilità è in grado di creare anche questo, in poche righe hai portato il lettore ad immedesimarsi con una parte della medaglia e subito dopo con l’altra. Sensazioni che tu hai contornato da un’atmosfera naturale cuba che fa da sfondo al clima dark.
Ho provato un ulteriore colpo al cuore leggendo il riferimento alla storia pregressa di Nagini.
Il momento più alto di intimità tra Voldemort e Bellatrix l’ho riscontrato dal momento in cui lui ha iniziato a leggerle la mente, azioni che lei ha spontaneamente acconsentito; un’intimità mentale quindi prima ancora che fisica, creata da lei che si spoglia senza pudore davanti a lui. Credo che l’incisione con il marchio in privato sia solo l’involucro esterno di ciò che in realtà si consuma in quel frangente, la chimica tra le menti dei due è evidente; Bellatrix prova una devozione esclusiva nei confronti di lui, lui la fa uscire dagli schemi della società in cui vive e lei cerca questo dalla vita (questione che tu hai sempre portato alla luce nel corso di questa storia). Per questo Voldemort può fidarsi di lei, tutti ciò che fa lo fa per lui, l’unica ragione di vita per lei è quella di soddisfarlo e noi sappiamo che gli rimarrà fedele fino alla fine, quella di Bellatrix è quindi una sincera crudeltà, un modo per riverire il suo signore; Voldemort conosce tutto questo e lo sfrutta, come lui stesso sostiene, sarebbe da stupidi non sfruttare una tale lealtà a suo vantaggio.
Noto attraverso le parole con cui descrivi Bellatrix tutte le passioni che caratterizzano l’anima di una donna, credo che i suoi sentimenti vengano accentuati dalla passione che è in grado di mettere per raggiungere i suoi fini e che (non per femminismo) secondo me sono nettamente diversi da quelli di un uomo (forse superiori … ora mi taccio, spero non me ne vogliano gli uomini di efp ^^”). Di contro, emerge la freddezza di Voldemort (ma vabbé, ce lo aspettiamo, lui è uno spettro brutto e cattivo :D) che sfrutta tutto questo come suo tornaconto personale, ha basi fertili su cui poggiare per modellarla come desidera, per creare una perfetta seguace, ma sono convinta che alla fine ne escano entrambi vincitori nei loro scopi.
E’ carico di angst sapere che Bellatrix stia firmando le sorti del suo futuro, futuro che conosciamo molto bene.
La ragazza si distingue dagli altri Mangiamorte, lei innanzitutto risponde con vocazione alle formule di rito pronunciate da Voldemort ed inoltre tiene un atteggiamento nettamente diverso rispetto a quello degli uomini suoi seguaci. Loro hanno assimilato le idee di Voldemort con la convinzione che appartenessero anche a loro, con la magra certezza di essere liberi di approvare quelle idee e non che gli vengano inculcate da altri; ciò li rende più deboli davanti a lui, lui manipola le loro menti; nonostante la debolezza mentale che leggo in questi uomini davanti a vantaggi terreni, rimangono esseri spregiudicati senza una morale che si illudono di credere che siano loro ad usare Voldemort per i loro scopi.
Mia cara, scusa per il ritardo di questa recensione, ma avevo davvero bisogno di ritagliarmi un po’ di tempo per organizzare le idee, i tuoi capitoli così tanto intrisi di riflessione e non possono essere commentati in soli cinque minuti, è necessario un retropensiero <3. Mi eclisso, non ti scoccio oltre con i miei vaneggiamenti e ci sentiamo presto tra le tue meravigliose storie! <3.
Un grande abbraccio
-Vale (la tua fan n. 1)
P.S Stavolta ho avuto il serio timore che EFP mi censurasse la recensione a causa della lunghezza XD. |