Recensioni per
Advent Calendar 2018
di Hotaru_Tomoe
Ciao, di nuovo. Dunque, hai ragione questo capitolo è davvero più breve rispetto ai precedenti, ma introduci un qualcosa di secondo me molto importante. Leggendo i primi capitoli avevo faticato a collocare la storia da un punto di vista temporale, inteso come mese dell'anno. Il periodo era invece piuttosto chiaro. Non sapevo però se avevi intenzione di parlare del Natale in senso materiale. Insomma, se l'avessero vissuto al momento oppure se sarebbe rientrato sotto la forma di ricordi o citazioni o metafore (un po' come hai fatto finora). Pensandoci bene, credo che ambientare tutto a Natale sia stata la via più semplice. In una storia come questa credo sia fondamentale non incasinarsi troppo la vita e parlare "metaforicamente" del Natale può essere una problematica non da poco. Quindi, sì, capitolo corto ma importante. Perché introduci anche quello che è lo stato d'animo di John in proposito. Uno stato d'animo che era anche intuibile devo dire. John ha perso sua moglie, sua figlia e ha allontanato il suo migliore amico, ci sta tutta che non abbia voglia di festeggialo. Ci sta che non risponda direttamente alle domande dei colleghi, gilissando con un "non lo so ancora", perché ci sta anche che non abbia voglia di parlare con qualcuno con quanto successo. Quindi la scelta che hai fatto su di lui finora è adatta al cento per cento. Naturalmente è tutto molto angst, ma questo non ci sarebbe nemmeno da sottolinearlo. Quello che invece ora mi sto domandando è cosa succederà adesso. Perché penso che prima o poi qualcosa debba succedere, a livello di accadimenti. Sherlock e John dovranno pur ritrovarsi in qualche modo, ci sarà una strada che li condurrà verso la riappacificazione, verso la scoperta di provare dei sentimenti e non riesco a immaginarmi che cosa possa essere. Leggendo i prompt non sono riuscita a entrare nella tua testa e credo sia anche meglio così, ci sarà di più l'effetto sorpresa. Però devo ammettere di essere davvero molto curiosa, quindi aspetto stasera l'aggiornamento. |
Ciao, star dietro ai tuoi aggiornamenti non è sempre facile, ma ci tengo a ritagliarmi qualche minuto per lasciarti una recensione e quindi eccomi qui. Dunque, direi che quello che prevale nella tua storia è proprio il freddo. Mentre leggevo ho notato che hai fatto di "necessità virtù", nel senso che, come dicevamo, riuscire a mettere giù in maniera sensata prompt come quelli che ti sono capitati quest'anno non dev'essere affatto semplice, anche perché hanno tutti a che fare con il gelo, con il freddo, con il congelamento... se ai due protagonisti dovessero capitare tutte queste cose, da un punto di vista fisico, probabilmente arrivano al capitolo dieci belli che morti. Ma tu hai invece usato questi agenti atmosferici, chiamiamoli così, in maniera meno letterale e più metaforica. C'entrano spesso e volentieri non tanto con il freddo che c'è fuori, ma con quello che sta capitando nelle loro vite. Un freddo emotivo, emozionale... che c'entra con i sentimenti ecco. Avevamo lasciato John a "zero gradi" a patire un freddo che in realtà non c'è e ritroviamo Sherlock in una situazione molto simile. |
Il grande gelo, gli zero gradi che creano il vuoto attorno a John, fanno sentire la loro influenza anche al 221b. |
Belli anche questi ultimi due capitoli.....in particolare apprezzo il punto di vista di Sherlock.....sono felice che manchino ancora 20 capitoli 😉! Ciao! |
Ciao, dopo aver letto questo capitolo mi rimangio (in parte) quello che ho detto a proposito del John ubriaco. Mi ero convinta che l'aver bevuto avesse scatenato soltanto la violenza fisica che quella verbale sarebbe uscita fuori comunque. Alla luce di quanto John dice a se stesso qui credo che la cosa sia leggermente diversa. Penso che senza tutto quell'alcool in corpo avrebbe detto ugualmente ciò che pensava, ma in un'altra maniera. Una più ponderata, forse una più da John Watson e sono certa che avrebbe fatto ancora più male di quanto non ne avessero fatto già quelle parole. Diciamo Sherlock può pensare che tanta violenza sia dovuta alla sbronza e passarci anche un po' sopra, non alle parole quanto al modo in cui le ha dette, se invece gli avesse parlato da sobrio... forse sarebbe stato ancora più glaciale e il loro addio davvero definitivo. Qui John si pente di quello che ha fatto, pur restando convinto d'avere ragione, pur sapendo che con Sherlock avrebbe dovuto affrontare l'argomento, inizia a pentirsi di non aver agito in un altro modo. Quello che è indubbio è che John sta soffrendo tantissimo, e questo si vede. E qui a peggiorare le cose ci si mette persino la casa da vendere. Una scelta che in apparenza può esser dettata dalla sensatezza, come il bruciare i vestiti di Mary invece che darli ai più bisognosi, ma che sotto sotto a mio avviso nasconde anche altro. Diciamo che John sembra che agisca per via di un miscuglio di ragione e pazzia, ecco. Ho notato molto simbolismo dietro ai gesti che fa, il bruciare i vestiti di Mary e addirittura le sue foto con Sherlock, dimostrano la sua volontà di andare avanti con la propria vita e di chiudere in modo definitivo. Non ci riuscirà, almeno non con la parte che c'entra con Sherlock. Io penso che una volta scemata tutta la rabbia e il disappunto, John finirà col restare con un vuoto dentro. E penso che capirà che soltanto Sherlock potrebbe colmarlo. Spero che giunga in fretta alla soluzione. |
Anche questo capitolo fa molto male. E' triste vedere John che fa piazza pulita del suo passato, senza fermarsi a pensare se c'è qualcosa da salvare. No, è talmente arrabbiato che butta via tutto, chissà se si pentirà... |
Questo capitolo fa molto male, quasi quanto la scena all'obitorio dove John picchia Sherlock. Anzi, qui ha meno motivo per farlo, perchè non è che è colpa di Sherlock se Mary ha tradito John! Spero facciano pace presto. |
Che bello, sono contenta che lo fai anche quest'anno. Ero affezionata alle one shots una diversa dall'altra, ma mi piace anche l'idea di una storia unica. E menomale che Mary si leva subito di mezzo. |
Decisamente il titolo è coerente con quanto si legge nel capitolo, in quanto esprime il vuoto in cui John si trova.
sd è dal vuoto che Siamo circondati ma anche dal freddo, che nemmeno il calore vivo del camino riesce a trasformare in un'atmosfera vivibile. |
Ecco, se prima avevo detto che mi sembrava che l'angst avesse un carico minore, mi ricredo subito. Sì, Mary è ancora viva e John non sarà costretto a sopportare di non essere riuscito a proteggerla, non dovrà incolpare Sherlock per averla "uccisa", ma qui succede comunque qualcosa di molto grave. Non è la prima volta che in una tua fanfiction i due arrivano a un punto rottura così drastico e non darei la colpa all'alcool (la colpa a quello la darei per la violenza fisica usata), direi invece che John era dilaniato dall'idea che Sherlock abbia deciso per lui un'altra volta. Nella litigata viene fuori di nuovo la faccenda dei due anni in cui lo credeva morto, cosa che per John non si è mai del tutto chiusa, e in quello che abbiamo visto John non dava di sé l'idea di uno che l'avesse superato. Io non ho mai creduto che ci fosse riuscito e infatti in questo momento di rabbia torna fuori di nuovo l'argomento. E Sherlock è costretto a subire insulti, di nuovo. Questa volta un accenno di reazione c'è, non accetta d'essere paragonato a Mary, non accetta che John pensi che loro due sono perfetti insieme. E infatti non lo fa, però non reagisce nel modo in cui dovrebbe. E questo mi dispiace, perché vuoi per lo spirito di sacrificio e vuoi perché Sherlock non si azzarda mai a nulla contro di John, si ritrova sempre a subire. Beh, io spero che duri poco questa litigata. |
Che le "ustioni" di cui parli non siano solo quelle da "da gelo", penso non sia esclusivamente un'impressione mia. Infatti, nelle questioni sentimentali ed in altre che riguardano generalmente i rapporti tra le persone, si dice che c'è chi ne esce "scottato", "ferito" o che tra i due (o più) "è sceso il gelo".
Dunque ci sta proprio il parallelismo tra le ricerche scientifiche di Sh e quello che vediamo John fare al 221b, nel terribile stato d'animo in cui l'abbiamo lasciato alla fine del capitolo precedente. |
Ciao, di nuovo. Sto notando con piacere che i capitoli sono relativamente brevi. O comunque di una lunghezza ragionevole, non sbrigativi, ma nemmeno troppo lunghi. Direi l'ideale se vuoi riuscire a pubblicare tutti i giorni. Come primo capitolo diciamo che introduce i fatti che verranno e che possiamo ipotizzare c'entrino con Sherlock e John. La decisione di ambientare dopo la quarta stagione potrebbe essere sempre un rischio, perché non sono terreni felici, ma qui hai preso delle decisioni importanti. Mary non è morta, anzitutto. Il che alleggerisce di molto il carico di angst, qui si limita a fare un po' quello che ha sempre fatto ovvero decidere per tutti e basta. John compreso. In apparenza il suo atteggiamento potrebbe essere similare a quello di Sherlock, ma c'è una sostanziale differenza. Sherlock è fermamente convinto che John decida di scegliere Mary e la sua famiglia, perché crede che sia quello che vuole. Forse c'è anche desiderio di protezione, questo è chiaro (d'altra parte stiamo parlando Sherlock!), ma è anche vero che lo vedo come uno fermamente convinto del fatto che John Watson non possa scegliere altro che la donna che ha sposato e con la quale lo vede e crede felice. La realtà è ben diversa e senza andare a fare voli pindarici per tirar fuori delle fanfiction, già nella serie vediamo un allontanamento tra i due, assistiamo a questa Mary che sceglie sempre e solo per decisioni prese da sola e in modo individuale. Fa parte della sua natura, una natura che tende ad auto conservarsi e a calcolare poco chi la circonda. Qui sembra mossa sempre dal desiderio di agire per il bene della famiglia, ma se si va a notare meglio vediamo quel suo solito atteggiamento che a me fa salire l'omicidio. Un po' strafottente, un po' da stronza ecco. Mi fa piacere che alla fine John abbia deciso di non seguirla, la ragione la si intuisce ma nessuno dei due si azzarda a dirla. La verità è che John non vuole lasciare Sherlock, non vuole più vivere senza di lui. Mi spiace un po' per Rosie, non riesco a immaginarla come figlia di un altro uomo (anche se ritengo Mary capacissima di questo e altro ecco). |
Ciao, qualche giorno fa mi domandavo se ti avrei rivista anche quest'anno per il "calendario dell'avvento" in versione fanfiction e poi l'altro giorno ho notato che avevi rebloggato su Tumbrl proprio lo schema che stai usando. Guardandolo mi sembrava un po' ostico, è molto legato all'inverno e ho notato anche a disagi fisici che possono ritorcersi sulla persona, quindi mi incuriosiva davvero. Mi fa molto piacere sapere che hai deciso di creare una vera e propria long. Le premesse sono davvero interessanti, spero di riuscire a restare al passo con le letture-recensioni. Intanto ci tenevo a dire due cose qui. |
Ho trovato davvero molto interessante l'interpretazione che hai dato della "raffica di vento" che, spero di non sbagliarmi, rappresenta i cambiamenti improvvisi e repentini che la vita impone a chi, come Mary, costruisce un modo di essere fondato sulla falsità e sul rischio o, più in generale, la situazione d’incertezza che si annida, latente, nei percorsi di chiunque. |
Mia cara, per fortuna avevo già visto, prima della rimozione, sia le immagini sia lo schema che avevi pubblicato. Non so se questa recensione sia normale, perché non è che possa lasciare osservazioni sul tuo modo di presentare la storia, ma voglio comunicarti che sono contenta che, anche quest'anno, tu ci voglia regalare un'altra tua chicca natalizia. Molto suggestiva la tua decisione di non costruire un mausoleo per Mary, meno la si mette in risalto meglio sto. |