Recensioni per
Advent Calendar 2018
di Hotaru_Tomoe

Questa storia ha ottenuto 121 recensioni.
Positive : 121
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/12/18, ore 13:22
Cap. 23:

La positiva tensione che ha accompagnato lo scongelamento del ghiaccio, con la scoperta bellissima della possibilità di ricostruire ciò che sembrava essere andato in frantumi definitivamente, è più che mai viva anche qui. C'è John che si considera un "incommensurabile idiota" per non saper cogliere le occasioni per far diventare completo, anche con il sentirsi l'uno "pertinenza" dell'altro concretamente, quello che, ormai, ha l'evidenza di una non splendida amicizia.
Sh, da parte sua, risponde con segnali positivi ma c'è sempre qualcosa che vanifica le occasioni di chiarimento.
Per esempio, qui c'è l'ingresso inaspettato di Molly al laboratorio, proprio nel momento in cui Sh è pronto a entrare in argomento ("...John, ascolta...").
La reazione di John è gustosa.
E arriviamo al "caso" del vischio: geniale, davvero, questa trovata narrativa che, tra l'altro, è decisamente IC, in linea con quello che, realmente, un tipo originale come Sh potrebbe pensare.
Dunque il vischio che scompare da tutti i luoghi che frequentano i nostri due...
Uno dei punti di forza descrittivi di questo capitolo è, secondo me, il ritratto che fai dello Sh impegnato a studiare un caso che appare interessante per la sua difficoltà ad essere risolto.
Davvero ci regali una sequenza d'immagini che è difficile dimenticare perché ci restituisce la stessa essenza del genio, dalla mente superiore impegnata a costruire ipotesi di soluzione. Ci hai messo proprio tutto di lui, dal magnetismo irripetibile dello sguardo al movimento incessante delle mani e delle labbra che recitano teorie.
Capisco perfettamente, e condivido in pieno, lo stato d'animo del povero John che, a stento, trattiene dei gesti di apprezzamento che potrebbero cadere nel completo vuoto del disinteresse, visto che il consulting, quando lavora, non ha più contatti con il mondo esterno.
Ma John non sa che di idioti, al 221b, ce n'è anche un altro.
Molto convincenti il chiarimento tra i due e le motivazioni di Sh, splendida la frase risolutiva di John ("...Non c'è nessun vischio, ora..."), da ripetere all'infinito, alla moviola, la successione delle due "ampie falcate" con le quali il consulting raggiunge il suo "coinquilino" per poterlo, finalmente, baciare.
Certo che quello di Sh è un bacio veramente esplosivo, persino per un soldato come John...
Un bel capitolo, proprio.

Recensore Master
28/12/18, ore 23:07
Cap. 22:

Anche in questo capitolo assistiamo alla ricostruzione di ciò che era andato in frantumi, per esempio del ruolo che l’uno aveva per l’altro. Ruolo, ovviamente riferito non ad una abbagliante realtà sentimentale che, penso, non tarderà ancora per troppo a sverlarsi del tutto, ma alle cose della vita che per loro costituivano routine. Quindi la partecipazione alle indagini, il fatto che John fosse quasi più assetato di adrenalina di Sh e che scrivesse le loro avventure sul blog. E ripeschi, quanta nostalgia, una delle frasi più significative che costituiscono uno dei pilastri della Johnlock e cioè “… sarei perso senza il mio blogger…” che, nella S1, forse in ASIP, ma non ne sono assolutamente sicura, Sh pronuncia rivolgendosi a John. È, secondo me, una dichiarazione che ha ben poco della semplice confidenza tra amici e che il consulting ha cercato di “travestire” da normale apprezzamento nei riguardi del lavoro paziente di cronaca di cui Watson si occupava.
In realtà sono certa che Sh non si riferiva al rischio di rimanere senza qualcuno che trascrivesse le varie avventure, ma alla prospettiva di non avere più John accanto a sé.
Dal canto suo, quest’ultimo confessa di aver sempre partecipato più che volentieri alle indagini, con tutto quello che ne derivava, inseguimenti e rischi non da poco compresi. Per lui era come tornare a sentirsi vivo, con la stessa dignità di un soldato su un campo di battaglia a sfidare la morte.
Perciò, pur apprezzando il fatto che Sh si sia occupato dell’albero di Natale, gli fa capire che preferisce seguirlo sulle scene del crimine.
Sh lo accontenta e John accetta con entusiasmo la proposta di stare con lui, a proposito delle indagini relative ad un furto di gioielli.
Tutto sembra davvero ritornare come prima ed il filo conduttore che lega i gesti e gli atteggiamenti dei protagonisti, è la sorpresa.
Sì, la sorpresa di scoprire che è veramente possibile ricominciare ad essere loro due “contro il resto del mondo”, nonostante l’abisso di sofferenza che li ha tenuti separati, quella muraglia insormontabile di ghiaccio che, ora, sembra del tutto sciolta.
È questo elemento con cui tu illumini questo loro ritentare che mi piace molto, come qualcuno che prende in mano un qualsiasi aggeggio dimenticato in un angolo e si accorge che funziona ancora alla perfezione, nonostante il tempo trascorso, nonostante l’indifferenza di chi l’ha abbandonato in un cassetto.
Così sono sorpresi Sh e John, di ritrovare le tracce di un passato splendido e promettente e di scoprire che possono ripercorrere un cammino insieme.
Un appunto tecnico che voglio lasciarti: nei capitoli precedenti abbiamo visto un po’ di tutto, persino delle esperienze pazzesche con Strange ed Everett, abbiamo ascoltato dei dialoghi tormentati e profondamente credibili. Qui ritrovo, e permettimi di sorprendermi sempre con piacere, una parte “gialla”, quella che riguarda il furto dei gioielli, che tu svolgi con un’abilità descrittiva, riguardante indizi, personaggi e tutto quello che ne è relativo, veramente ammirevole.
Ma noi johnlocker stiamo aspettando l’esito desiderato che tu puoi immaginare e così ho davvero apprezzato quel momento così tenero in cui Sh finge di non avere i guanti per poter tenere la mano di John.
Prezioso, poi, quell’atteggiamento di Holmes che, di fronte al ritirarsi di John per la notte, guarda in silenzio verso la sua camera.
John, di cui ci lasci un buffo, ma dolcissimo, ritratto alla fine del capitolo, nell’atteggiamento di chi si trova di fronte ad un’importante decisione ma teme che possa essere fuori luogo. Così lo ritrai “nervoso” e che manifesta la sua agitazione “spostando il peso del corpo da un piede all’altro”. Davvero, me l’immagino proprio e mi strappa un sorriso.
Lui, il nostro impagabile, meraviglioso, “incommensurabile idiota”…

Recensore Master
28/12/18, ore 14:47

Il capitolo si apre con la successione dei messaggi che Lestrade invia a Sh per chiedergli aiuto riguardo ad un caso molto difficile. Piacevole la variazione dei toni che il nostro yarder preferito imprime a ciò che scrive; si parte con il modo secco e stringato, puramente informativo, di chi già presuppone una risposta immediata ed entusiastica, anzi già s'immagina di vedere il consulting catapultarsi in ufficio, travolgente ed assolutamente caricato.
Al primo, curioso silenzio segue un altro messaggio, in cui Greg, sicuramente inquietato dal silenzio di Sh, tenta di blandirlo. Nulla.
Passa, poi, al tono informativo ed urgente che pensa possa scuotere Sh dal suo inspiegabile mutismo telefonico. Niente, anche questa volta.
Allora Greg ricorre all'arma che ritiene più efficace: l'accettazione, da parte sua, del compromesso che ritiene più gradito al consulting e cioè togliere momentaneamente di mezzo Donovan. No, non basta.
Ho voluto annotare tutto questo perché tu sai curare anche i dettagli, come può essere il momento in cui Greg contatta, come di consueto, Sh. La tua bravura sta anche in quei passaggi apparentemente non fondamentali ma che, poi, comprendiamo essere necessari per capire fino in fondo la metamorfosi di Holmes nei confronti del suo stesso lavoro.
Quante volte ha trascinato un attonito John, senza spiegazione alcuna, sulle scene del crimine, o si è assentato per molto tempo senza dare spiegazioni... Atteggiamento, questo, culminato drammaticamente, con il volo dal tetto del Bart's per la soluzione del suo caso più scottante, cioè Moriarty.
Solo che, quella volta, John non ha capito, non ha accettato, forse pochi di noi l'avrebbero fatto, del resto.
Sh non risponde perché ha capito. Ha capito in senso lato, ha compreso tutti i suoi errori e, quello più importante, è aver impiegato tempo ed energie proprio per immergersi nel lavoro, nelle sfide continue che le sue “nemesi”, come le chiami tu, gli ponevano davanti.
Ora spende il suo tempo a scegliere gli addobbi di Natale, paziente ed infantile come mai è stato.
Tutto per John, perché Stephen gli ha mostrato il vero volto di John Watson. Ed è il volto di un uomo perdutamente innamorato di lui.
A questo punto, però, bisogna ricordare il ruolo fondamentale che la signora Hudson ha, ed ha avuto, nel cercare di far ricucire il rapporto tormentato tra i due. E qui tu mi snoccioli una delle più belle frasi che mai Sh abbia rivolto a Martha: “...Signora Hudson, John è il mio conduttore di luce, ma anche lei sa essere un faro nella notte...".
Splendide parole, brava, riflettono esattamente il ruolo, nascosto ma concreto, che l’anziana signora ricopre nelle vicende che riguardano, soprattutto, la Johnlock.
Il capitolo si chiude con la visione di quell’” alberello piccolo e striminzito” destinato al 221b, per creare l’atmosfera natalizia accanto alla disastrata casetta di pan di zenzero.
Ma per Sh e John è il più bel Natale che si possa immaginare, i simboli ci sono e raffigurano perfettamente il loro cammino di sofferenza e di fatica per arrivare a ritrovarsi.
Carissima, io mi stanco di ripetere che scrivi benissimo. Ma, visto che siamo in atmosfera natalizia, te lo voglio ripetere: scrivi benissimo!

Recensore Veterano
28/12/18, ore 10:58
Cap. 26:

L'epilogo perfetto per la tua storia: l'altra coppia, quella che è felice da sempre, viene a visitare un'altra volta questa coppia che si è appena formata. E il pensiero su loro due che stanno assieme in tutti gli universi l'ho adorato.

Recensore Veterano
28/12/18, ore 10:57
Cap. 25:

Hai ragione: alla fine John fa a Sherlock il regalo più bello di tutti, gli dice che lo ama, dopo tutto quello che è successo tra loro, dopo averlo picchiato ed essersene andato, trovo che fosse quasi indispensabile da parte sua pronunciare quelle parole!

Recensore Veterano
28/12/18, ore 10:56
Cap. 24:

Dopo tanto patire, finalmente! Sono sorpresa, non pensavo scrivessi una Top Sherlock. Cioè, non ho niente in contrario, però siccome di solito fai il contrario, pensavo lo facessi anche qui. Però mi è piaciuto un sacco il discorso sulla gelosia che fa John e quel "avrei dovuto scegliere te."

Recensore Veterano
28/12/18, ore 10:55
Cap. 23:

Mi piace la tua idea di non volerli far baciare sotto il vischio: non hanno bisogno di una scusa o di una tradizione per farlo. Alla fine si baciano perchè lo vogliono e lo decidono loro, la trovo una cosa bellissima.

Recensore Veterano
28/12/18, ore 10:54
Cap. 22:

Finalmente le cose tornano davvero alla normalità, con Sherlock e John che risolvono casi insieme e John che ammira l'intelligenza di Sherlock. In fondo è sempre stato così.
La scusa di Sherlock per prendere John per mano è meravigliosa.

Nuovo recensore
26/12/18, ore 16:22
Cap. 26:

Finalmente la felicità! Bello bellissimo tutto, il risveglio,la doccia, la dichiarazione, proprio un bel Natale! Mi piace anche il mantello che gesticola come quello di Aladdin 😆 E condivido la dedica finale... Noi che amiamo viaggiare con la fantasia siamo esclusi e derisi dalla maggior parte delle persone, quelle che si sentono "normali" e quindi migliori! Ma non siamo soli, siamo tanti, magari isolati (io ad es sto in un paesino), ma tra noi dobbiamo farci forza a vicenda! Ps una domanda: ma questo è l'ultimo capitolo?

Recensore Master
26/12/18, ore 09:59

Ciao, mentre rivedevo le recensioni che avevo lasciato a questa storia, mi sono resa conto con orrore che non avevo recensito questo. All'inizio mi ero convinta di averlo semplicemente saltato, poi invece ho capito che avevo scritto la recensione ma questa si è persa o cancellata. Non so dire cosa sia successo. Ma so che al punto in cui sono arrivata, ovvero alla fine, fa un po' strano tornare indietro ma non posso davvero lasciarlo così perché è uno di quelli che mi è piaciuto di più.

Rimettersi a parlare ora della sofferenza di John significa fare un passo indietro verso tutte quelle problematiche che non ci siamo affatto dimenticati neanche alla fine, ma che restano più in secondo piano. Tematiche che tu sei riuscita a descrivere talmente bene e con un'introspezione e risvolti psicologici così adeguati, che farò un piccolissimo sforzo per dirti tutto ciò che penso. Anzitutto Ella, l'incontro tra lei e John è stato non soltanto ciò che ci voleva per lui (per un uomo che finalmente riesce ad ammettere a se stesso d'avere più di un problema), ma è stato anche ben costruito. Il botta e risposta è tutto sommato piuttosto breve, ma tanto basta a far uscire tutto quello che doveva. Le sue paure, John le confessa quasi con naturalezza. Ammette che quello che teme di più è di perdere di nuovo il controllo e ferire Sherlock, che al momento è la persona più importante della sua vita. Cosa che è sempre stata, ma ora ha un peso diverso. Ora John ne è cosciente, lo sa. E non fatica a confessarlo. Qui quindi lo fa, qui dice che ferirlo è la cosa che lo spaventa di più. Ma Ella non si limita a farglielo dire, va oltre, in un certo senso. Il tasto del piangere lo preme con forza, senza indugiare e con la consapevolezza che sia la cosa migliore di John, e poi ci renderemo conto che aveva ragione. Quello che si percepisce da John invece è un primo tentennamento, un non rendersi pienamente conto che serva realmente a qualcosa. E infatti John neanche ci crede. Poi però, inaspettatamente succede. Io credo che John non se lo aspettasse da se stesso, che non credesse che potesse piangere con così tanta facilità. E invece succede ed è ancora più naturale che ammettere le proprie paure. Succede per un qualcosa di apparentemente sciocco o non importante come delle fotografie. Foto perdute per colpa di uno stupido incidente, ma che ricordano a John quell'atto di rabbia che lo ha portato a bruciare tutte le foto di Sherlock. Un tentativo di cancellarlo dalla sua mente e dai ricordi, oltre che dalla sua vita e che non l'ha portato (di fatto) a nulla di buono. John si pente e lo fa adesso, e tu sei stata bravissima a mostrarcelo. Riportando in scena quella famosa scena dell'abbraccio e del pianto di John. Un pianto che, a mio avviso, qui ha un significato diverso rispetto a The Lying Detective, in cui io l'ho percepito come ambiguo. Là non si capisce bene per che cosa pianga John, se per Mary o per come ha trattato Sherlock... qui invece è più chiaro. C'è il senso di colpa, c'è il peso che ha portato fino adesso e c'è anche il modo violento in cui ha agito. Quindi l'ho apprezzata ancora meglio, e mi è piaciuta molto ma molto di più.


Un ottimo uso anche dello spazzaneve, inteso in senso lato ovvero il pianto che porta via dolore e sofferenza, oltre che il peso che grava sul cuore, allo stesso modo di come uno spazzaneve porta via tutta quanta la neve. Un altro esempio, come molti altri prompt usati nei precedenti capitoli, di quanto il senso lato delle cose, un'interpretazione diversa, siano delle volte meglio del significato letterale.
Koa

Recensore Master
26/12/18, ore 09:42
Cap. 26:

Come ultimo capitolo speravo davvero che avresti fatto fare un'altra capatina a Ross e Strange e così è stato, con un capitolo completamente incentrato su di loro. Un capitolo che a me è piaciuto moltissimo.

Attraverso i loro occhi ci sveli non soltanto come tutto ha avuto inizio, ma anche come poi è andata a finire. Certo, questo lo sapevamo già, ma quando Strange e Ross buttano un occhio su ciò che sta succedendo a Baker Street, si ha la sensazione che tutto sia accaduto per davvero, che sia stato reale insomma. Sì, li hanno beccati proprio in un momento in cui erano un po' presi... e da un lato è meglio così. Non credo che Sherlock e John arriveranno mai a confessare le reciproche avventure con i rispettivi alter ego. E questo perché sono state esperienze troppo assurde anche per i loro standard, quindi da un lato è anche meglio che tra loro rimanga qualche piccolo e innocente segreto. Dall'altro invece sarebbe stato bello assistere a un incontro a quattro, avrebbe tirato fuori cose divertenti ne sono più che sicura. Ad ogni modo, la storia è perfetta così. Con questo finale in cui vediamo che Wong non è troppo contento di quanto ha fatto Strange. E qui sono concorde sull'analisi fatta, lui fondamentalmente non se l'è presa troppo, ma deve recitare un proprio ruolo, deve far capire che non possono andare contro le regole come pare e piace solo per un capriccio. In questo hai tenuto davvero tutti quanti IC, ti faccio i complimenti anche per questo.

Insomma, una storia che presumo esser stata impegnativa da scrivere. Ma da lettrice non posso che dirmi molto soddisfatta.
Alla prossima, spero presto.
Koa

Recensore Master
26/12/18, ore 09:36
Cap. 25:

Confesso che in realtà il capitolo l'avevo già letto prima su AO3, ieri mattina non trovando l'aggiornamento ho provato ad andare di là e infatti lì sono riuscita a trovarlo subito. Ad ogni modo l'ho riletto molto volentieri anche qui. Anche perché non mi stanco proprio mai di leggere di Sherlock e John in questa fase. Io trovo sia bellissimo descriverli in questi momenti, in cui il sesso c'è già stato e ora arriva anche dell'altro. L'intimità di coppia, su tutto. Lo scoprire se stessi e l'altro in un ruolo tutto nuovo e tutto quanto da scoprire... tu sei riuscita ottimamente a ritrarre tutto questo, mostrandocelo attraverso lo sguardo di uno Sherlock Holmes che sarà anche esperto in materia sessuale, ma sulle relazioni durature non sembra essere molto ferrato. L'ho trovato dolce e divertente quando confessa a John di voler fare caso a tutte quelle cose a cui prima non aveva pensato, iniziando dalle più strane come prendere nota di quanto tempo ci mettono le unghie a crescere. Naturalmente Sherlock è una persona atipica, con un cervello diverso da quello della media nazionale e che ragiona in maniera differente, pertanto il suo concetto di intimità prevede cose leggermente diverse, ma questo non cambia le cose. Lo sta scoprendo anche lui, si sta rendendo conto pian piano di cosa gli è successo. La parte divertente sta anche nel fatto che sulle prime neanche se ne rende conto, lasci a John (più esperto in materia in questo senso) il compito di farlo sapere a Sherlock. E allora gli dice che sì, stare all'interno di una coppia vuol dire anche questo. Significa scoprirsi insieme in un modo diverso e questo vale soprattutto per loro due, che fino a questo momento hanno avuto un rapporto ben diverso da quello attuale.

Altra menzione va per il "ti amo" che si è fatto attendere giustamente fino alla fine. Una confessione insperata, almeno per Sherlock (il quale doveva averlo almeno già capito, ma comunque sentirselo dire è sempre un'altra cosa), e che viene buttata lì come un regalo di Natale. Il migliore che si siano mai fatti a vicenda. E direi che quell'abbraccio soffocante chiude in maniera perfetta la storia di Sherlock e John. Un cercarsi passionale e frenetico, direi quasi liberatorio e che tu sei riuscita a regalarci (a loro, ma anche un po' a noi) dopo tutta quella sofferenza che la quarta stagione ha seminato e di cui questa storia è in parte figlia. Trovo sia sempre un argomento ostico da affrontare, qui lo fai facendo andare le cose in modo diverso ma quel che è stato dell'amicizia tra Sherlock e John ha fatto un percorso similare e di certo non ha avuto meno angst.

Corro a recensire anche l'ultimo capitolo. Nel frattempo, rinnovo i complimenti.
Koa

Recensore Junior
26/12/18, ore 01:38
Cap. 26:

Ciao, allora. Innanzitutto buon Natale (in ritardo). È la mia prima recensione, non sono neanche sicura di starla scrivendo correttamente, ma ci tenevo a compiere il rito di passaggio, soprattutto per te, dal momento che mi sono iscritta solo (o quasi) per leggere una delle tue storie a rating rosso. Sí, ti autorizzo a ridere di me; non sarà una causa cosí nobile, ma spero ti faccia piacere ugualmente. Quest'ultimo lavoro mi è piaciuto particolarmente, benchè in genere non sia una grandissima fan delle long. Adoro il tuo modo di scrivere, la capacità che hai di inserire battute esilaranti senza scendere nel sentito e risentito, e comunque in generale la fluidità con cui racconti. E per quanto abbia apprezzato i tuoi altri advent calendar, davvero non mi aspettavo che questo, nonostante sia di struttura ben diversa, mi sarebbe piaciuto a tal punto. Strange e Ross poi, è inutile anche che stia a commentarli, adorabili, se proprio devo essere sintetica. Mi piace poi che siano una coppia a sè stante, non modellata su Sherlock e John, che sembrerà una cosa banale, ma, non so perchè, mi ha positivamente colpito. Grazie anche per il messaggio finale, credo, a nome di tutti quelli che hanno il coraggio di essere scrittori (o qualsiasi cosa amino fare) anche se il mondo lo ignora deliberatamente, leggerlo ha di sicuro fatto un gran bene a me. Complimenti ancora e ti prego, continua a scrivere!

Recensore Veterano
26/12/18, ore 01:10
Cap. 26:

È davvero una bella fic. Mi è piaciuto molto come hai trattato tutti i capitoli e come hai portato la storia fino alla fine. Ho adorato il loro non riuscire a capirsi nonostante provassero gli stessi sentimenti l'uno per l'altro. Complimenti anche per l'uso di Strange e Ross per aiutarli a vedere ciò che loro, da soli, non erano in grado di percepire. Il capitolo dove gli hanno mostrato la "verità" e cosa provavano davvero è stato uno dei miei preferiti. Ed entrambi hanno avuto il più bel regalo di Natale che potessero desiderare.
Complimenti ancora davvero.
Auguri anche a te per queste feste con l'augurio che siano speciali e grazie anche per il tuo augurio a noi. ❤️
Ancora Buon Natale e che il nuovo anno ti riservi quello che desideri😘

Recensore Master
25/12/18, ore 23:52
Cap. 26:

quotone:
se siete circondati da persone che vi buttano a terra, che non comprendono i vostri interessi e li considerano stupidi e inutili, se scrivete e non siete compresi, se disegnate e non siete compresi, se siete fan di qualunque cosa e non siete compresi...
grazie di averlo detto, grazie di aver scritto questa bellezza, scusa se ci sono stata 1 capitolo ogni 3 con poche righe, a Natale è stata una follia di pubblicazioni giornaliere, siete irrefrenabili!
un bacio enorme,
Setsuna
p.s ma sarò idiota? ho letto prima questo e poi il penultimo..a domani, con qualche parola sensata da parte mia, e sappi che anche se non è propriamente un cross over questo capitolo - per non dire l'indirizzo di casa di Everett e Stefano - è stato una vera festa, per me! ri-baci!
(Recensione modificata il 25/12/2018 - 11:59 pm)