Recensioni per
Advent Calendar 2018
di Hotaru_Tomoe

Questa storia ha ottenuto 121 recensioni.
Positive : 121
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/12/18, ore 16:50
Cap. 24:

Ciao e anzitutto Buon Natale. Sono un po' in ritardo con la recensione, ma gli ultimi giorni sono stati come al solito infernali (più che natalizi). Sono contenta che tu abbia scelto la toplock. Io non sono una che fa troppo caso a queste cose e le lemon il più delle volte mi annoiano e le salto, ma le tue le leggo sempre tutte fino in fondo perché sono scritte davvero bene, mai scontate e mai noiose. Sono una che tende a dirsi che tanto finiscono tutte nello stesso modo... e nella stragrande maggioranza di quelle che leggo, finisco sempre per capire prima cosa starà per succedere. Ma tu invece riesci tutte le volte a sorprendermi e ci sei riuscita anche qui. Mi fa piacere sia una toplock perché non ce ne sono moltissime in giro. Io non ho preferenze in questo senso, ma ogni tanto è bello cambiare e variare un po' un qualcosa di estremamente noioso (ho già detto noioso? XD). Quindi è stata una gioia per gli occhi, anche perché hai "giustificato" la scelta in una maniera perfetta. Non abbiamo lo stereotipo del John macho che ha a che vedere con uno Sherlock inesperto. Per quanto anch'io abbia il kink dello Sherlock-vergine, qui hai rivoluzionato tutto in un modo perfetto. Sherlock sa quel che fa, il che scatena della sana gelosia in John, il quale si rende conto allo stesso tempo di non aver provato la stessa gelosia per l'uomo che si era portato a letto Mary, ma di provarne ora per degli ipotetici ex di Sherlock, e che sa esser stati senza importanza. Quindi, passaggio bellissimo quello della gelosia. Seguito da una cascata di eventi che li porta finalmente a questa benedettissima prima volta. Sherlock è sensuale e dominante sì, ma in un modo non stereotipato. Sherlock è più che altro mosso dal desiderio di dare a John tutto ciò che ha, come se si sentisse in debito con lui e per questo volesse dargli tutto il piacere possibile. Questa sensazione passa moltissimo, così come la volontà di John di lasciarsi completamente andare. Il suo sentirsi comunque a proprio agio, anche se non avvezzo a quel ruolo e il conseguente fidarsi ciecamente di Sherlock... arriva tutto perfettamente. Ruoli invertiti rispetto al solito, insomma, ma molto ben costruito il tutto.

Ne sono rimasta davvero sorpresa, come ho già detto. Ti rinnovo i miei complimenti per questa long che ormai è giunta al termine e che mi è piaciuta davvero tanto.
Koa

Nuovo recensore
25/12/18, ore 11:28
Cap. 24:

Bene ehm... Sono in imbarazzo nel commentare le scene hot (per questo non ho mai scritto prima, ma ho letto altre ff e sei bravissima!!!) quindi... Che dire... Evviva, ce l'hanno fatta!!! 😁Anch'io preferisco i ruoli invertiti ma hai fatto bene a cambiare se ti andava! Anzi dev'essere difficile da scrivere... 😬ora devo andare... Buon Natale!!! 🎅🎄

Recensore Master
25/12/18, ore 11:00

In questo capitolo veniamo accolti da quello che è stato l'effetto "spazzaneve": John ha dormito benissimo, il 221b lo ha accolto di nuovo. Le lacrime, lasciate scendere copiose, senza vergogna o pregiudizi, hanno fatto sciogliere anche gli ultimi grumi di ghiaccio che non gli consentivano una visione limpida delle cose.
L'abbraccio liberatorio tra lui e Sh, ha trasmesso, anche al consulting, una nuova speranza che, per loro due, possa esserci ancora una possibilità di stare insieme, senza più difficoltà.
Infatti, scena assai improbabile ai tempi della loro precedente convivenza, Sh, al risveglio di John, é già in cucina, impegnato a preparare la colazione.
Significativa anche la scelta della sedia che fa il medico: non al suo posto consueto, ma di fianco a Sh. Secondo me non c'è neppure intenzionalità in lui ma solo il desiderio spontaneo di stare il più possibile vicino ad Holmes, ora che si sente più leggero e più libero, ora che la "neve" è stata lavata via dalla voglia di ricominciare una strada che sente necessaria per la sua sopravvivenza.
Il clima natalizio al 221b c'è già, senza bisogno di decorazioni o particolari sottofondi musicali: ci sono già i loro sorrisi sinceri ed il loro voler ritrovare la forza e l'unicità di quella scintilla scoccata al laboratorio del Bart's anni prima.
E fai scegliere a John la preparazione di un simbolo decorativo che significa "casa". "Casa", come nella vita reale, ha la carezza consolatoria di non sentirsi soli ma protetti da ciò che amiamo.
Dunque è nel progetto di preparare una casetta di pan di zenzero che hai infuso tutta la speranza di riuscire a ritrovare quel "noi due contro il resto del mondo" che ci ha fatto tanti sognare...
Che poi Sh accompagni addirittura John a fare la spesa, vuol proprio dire che sta arrivando Natale...
Battute a parte, questo Sh così desideroso di recuperare il tempo perduto, cogliendo tutte le occasioni possibili per restare vicino al suo "conduttore di luce", fa davvero tenerezza e suscita un sospiro di sollievo. Infatti la solitudine, quella frutto di malintesi e pregiudizi, oltre che della paura di essere se stessi, è davvero un abisso buio e devastante.
Sh l'ha provata, ha espiato dolorosamente la sua arrogante pretesa di decidere della vita degli altri senza coinvolgerli.
Ora lo ritrai così, deciso a non perdersi un attimo del suo prezioso John.
Vicino a lui, si muove quest'ultimo che ha talmente il desiderio di non sbagliare più che, di fronte al commento dell'anziana cliente del supermercato ("...non ho intenzione di rubarle il fidanzato..."), non agita più la fragile scusa della sua eterosessualità.
E Sh se ne accorge, mettendo a rischio le uova...Grandiosa, sei davvero grandiosa nel rappresentare le sfumature dell'umanità dei personaggi, calandole nella quotidianità e "condendole" con un pizzico d'affettuosa ironia.
Lo spettacolo, poi, del mix di ottimismo e di pragmatismo con cui i nostri due si mettono all'opera, è veramente piacevole e divertente.
Il tocco di classe è quella cucchiaiata di marmellata di fragole a simulare la scena di un omicidio. Solo così per Sh è davvero Natale.
Sei proprio in gamba e, secondo me, sei una cui le casette di pane di zenzero riescono benissimo.

Recensore Master
24/12/18, ore 17:45

Attraverso Ella tu ci fai, giustamente, ritornare su quello che è il nodo opprimente che soffoca ciò che John prova per Sh: la sua paura. Questo sentimento, secondo me, è uno di quelli che più può rovinare una situazione o, addirittura, una vita. Sì, perché si può aver paura di amare, di cambiare le proprie abitudini, di diventare troppo diversi da quello che si è, di non saper gestire le proprie emozioni...La prudenza è una scelta saggia ma non porta automaticamente alla realizzazione di qualcosa che possa davvero appagare ed illuminare la vita.
Dunque John parla ad Ella del suo timore di essere nuovamente trascinato dall'ira e di distruggere, stavolta definitivamente, tutto quello che, faticosamente, sta ricostruendo, dopo la parentesi amara e livida del matrimonio con Mary.
Nel leggere il dialogo tra John e la sua psicoterapeuta, mi ritorna alla mente, nitida, l'immagine struggente di lui che, all'inizio di TRF, se non erro, di fronte all'invito di Ella di aprire il suo cuore, si chiude in un doloroso silenzio, più assordante di un urlo liberatorio.
Quindi trovo molto ben rappresentata quell'atmosfera di ripensamento, di analisi di se stessi che tu, qui, carichi di risvolti ed esiti positivi.
John ascolta, mostra desiderio di cambiare. In TRF no, si trincera dietro un mutismo foriero di nubi minacciose, dietro rare parole, pesanti come macigni.
Veramente ben costruito, nella sua credibilità, il ragionamento che lui esprime riguardo al suo rapporto con Mary ed alla scoperta di non essere il vero padre di Rosie. Ciò che gli fai esprimere, scivola senza intoppi, verosimile e lucido. Brava.
Non è semplice ricostruire un flusso di pensieri che possano esprimere una situazione simile, senza il rischio di cadere in banalità o affermazioni lontane dalla realtà.
E quando le cose si complicano e sembra non esserci più via d'uscita, un pianto liberatorio, come dice Ella, ha la stessa utilità dello spazzaneve. Infatti serve a sgomberare la strada dopo la tempesta di neve, in modo che si possa tentare di riprendere il cammino, senza più alibi.
In quanto all'abbraccio, beh, momento impagabile. Tenerezza, malinconica consapevolezza del tempo fuggito via, un ritrovarsi con una maturità diversa, la voglia di non lasciarsi più andare via. Con tutto questo ed altro hai saputo arricchire quel momento bellissimo visto in TFP, per cui gli occhi di noi Johnlocker hanno brillato dopo anni di sofferenze ed inutili attese.
Un capitolo decisamente di qualità.

Recensore Master
24/12/18, ore 10:09
Cap. 18:

Dopo il gelo i primi segni di risveglio e di desiderio di essere pronti a ripartire con tutte le energie disponibili e la buona volontà perché, questa volta, appare come l'ultima possibilità di riaccendere qualcosa che non si è mai del tutto spento sotto la cenere del tempo sprecato e delle chiusure personali.
Ella è un segno molto positivo del desiderio di aggiustare ciò che si é spezzato, di risolvere ciò che attende ancora soluzione. Di fronte all'attivismo positivo di John fai muovere uno Sh discreto ("...avesse bussato..."), che si comporta con lui quasi fosse sempre "in punta di piedi".
E veniamo a sapere, anche se lo avevamo già capito, che John desidera lavorare con la sua terapeuta sul controllo della sua rabbia perché non vuole più suscitare paura in Sh, lo rivuole dinamico, arrogante, sfacciato anche nel trascinarselo dietro improvvisamente, e senza chiedere il suo permesso, per risolvere un caso.
Rivuole il "suo" Sh ma è consapevole che deve cambiare qualcosa in lui, impegnarsi a far si che il consulting non costituisca più un capro espiatorio per tutta la sua frustrazione e rabbia.
"...noi sappiamo chi siamo davvero...": dopo lo "scongelamento" John è arrivato alla struttura solida del suo legame con Sh. Tu l'hai espresso con questa semplicissima frase che, però, contiene tutta l'energia che può scaturire da una vera amicizia o da un grande amore.
Sta a loro due, adesso, capire di cosa si tratti.
Intanto, molto efficacemente, fai assumere alla coperta, che Sh offre a John, una grandissima responsabilità, quella di trasmettergli tutto il calore dell'abbraccio liberatore che non riesce a trovare la via per esprimere ciò che provano.
P.S. Approfitto per lasciarti, oltre a qualche osservazione su questo bel capitolo, tanti auguri per un Natale sereno e che ti offra la possibilità di intraprendere la strada dell'Anno nuovo con rinnovata energia.

Recensore Master
23/12/18, ore 23:23
Cap. 24:

devo essere egoista, e dirti che avrei adorato che le pubblicazioni fossero più distanziate. sono cattiva? :(((((
è una scena meravigliosa, e io credo solo alla "coppia inversa" a questa, ma tant'è; sei stata superba!
ora dormo contenta
anzi non dormo! *_____*

Nuovo recensore
23/12/18, ore 18:18
Cap. 23:

Ciao scusami se scrivo solo adesso, sto seguendo la storia dal primo episodio e volevo commentarla alla fine ma... Non posso più resistere!! Non ho mai aspettato così tanto un bacio tra questi due e finalmente ce l'hanno fatta!!! Volevo ringraziarti per questo regalo di compleanno ❤😻😻😻 Ora attendo il finale 😊😊😊❤

Recensore Master
23/12/18, ore 10:26
Cap. 23:

E finalmente è successo, sono davvero contenta e sopratutto per il "come" è successo. In un primo momento mi ha divertita tantissimo la cosa del vischio che spariva, era chiaro che ad averlo fatto sparire fosse Sherlock e la trovavo una cosa molto da lui, ma non avevo intuito che il motivo fosse tanto profondo. O, meglio, pensavo che Sherlock non volesse baciare John per la prima volta davanti ad altra gente o in un luogo banale come un obitorio o un distretto di polizia, ma il ragionamento che ha fatto riguardo la tradizione mi ha aperto gli occhi, dandomi una visione differente della cosa. In effetti ce lo vedo Sherlock a non voler sottostare a una stupida tradizione, che è una cosa che non capisce e addirittura dice di detestare. Però non è soltanto questo il problema. Credo che non si sarebbe sentito sicuro riguardo le intenzioni John, nel senso che se John lo avesse baciato sotto il vischio, come poteva essere sicuro che lo avesse fatto perché lo desiderava oppure perché voleva sottostare a una tradizione? Quel gesto di rubarli, oltre a essere divertente, tradisce un'insicurezza che sta sempre sotto la superficie e non viene mai a galla. Trovo molto IC il fatto che ci sia e che venga fuori quando in ballo ci sono i sentimenti e il suo rapporto con John. Un'insicurezza che forse non viene del tutto superata, ma che di certo viene sovrastata da quella confessione. Detta in modo goffo, e questo mi è piaciuto tantissimo, quasi urlata e molto poco poetica o romantica. Insomma, si sono urlati un po' addosso a vicenda e alla fine ce l'hanno fatta. E meno male, ecco.

Bonus per lo Sherlock geloso di Sholto (perché secondo me un po' lo era), che fa sempre piacere vedere. Sherlock geloso è raro quanto un unicorno. E ne do un altro anche per John che arrossisce davanti all'ammissione da parte di Sherlock di volerlo baciare, lui che è tanto esperto e navigato e che quando era militare deve averne sentite di tutti i colori, arrossisce per una cosa del genere. Molto tenero, ecco. Ma dolci lo sono entrambi e mi piacciono anche per questo.
Che dire? Ormai siamo agli sgoccioli... io però continuo a essere curiosa.
Koa

Recensore Master
23/12/18, ore 00:16
Cap. 23:

FINALMENTE QUANTO SONO FELICE 😍😍😍😍😍😍 CI SIAMO CI SIAMO!!

Recensore Master
22/12/18, ore 22:59
Cap. 17:

Confortante l'immagine di John che apre il capitolo: controlla la temperatura a Sh, gli raccomanda ciò che deve o non deve fare per non ricadere nel grave malessere già subito. Ed è bello vedere che lo Sh che gli risponde, é disponibile ad ascoltare le sue raccomandazioni, arrendevole.

Logico che Holmes sia contento di essere, di nuovo, oggetto di consigli ed indicazioni di carattere medico perché ciò significa che Watson é ancora risposto ad occuparsi di lui, dopo tanto buio e tanto assordante silenzio.
Molto efficace quel tuo descrivere le azioni di John, nella loro quotidianità e semplicità , come quella, ad esempio, di pensare a preparare il brodo di pollo per Sh. E qui tu inserisci l'intervento preoccupato della signora Hudson che, invece, fa riferimento alla situazione tra i due, dimostrando, ancora una volta, come ho già osservato più volte, il suo ruolo di custode fedele della "Johnlock".

Il suo, infatti, è sempre uno sguardo che trascende ciò che può essere quotidianità per ricercare il valore di quello che, realmente, c'è tra Sh e John. Ora, però, il "gioco" si è fatto più arduo, delicato perché l'incomprensione e l'arroccarsi sulle proprie egoistiche convinzioni, dopo aver seminato dolore e senso di sconfitta, stanno per soffocare definitivamente la speranza di salvare qualcosa di bello.
"...Sette anni...": l'impagabile Martha estrae un asso dalla manica perché, concretamente, con una semplice affermazione, mette brutalmente John di fronte al fatto indiscutibile che il tempo non aspetta certo che loro due continuino a girare intorno alla vera questione che li tiene incatenati sulle loro sterili posizioni.
Infatti Sh deve finire di ritenersi l'unica fonte di verità e John deve credere nella possibilità che il consulting, per quanto irraggiungibile possa sembrare, sia davvero innamorato di lui.
Sono i due macigni che li tengono fermi in un’ inutile attesa di qualcosa che, se continuano così, non arriverà mai perché il tempo di viverla sarà inesorabilmente trascorso.
Trovo significativa e terribilmente bella, perché umana, quell'ammissione a se stesso che John fa di fronte all'armadio, nella pensione. L'aver paura ed ammetterlo, secondo me, è un balsamo per il cuore e per la mente perché fissa un punto di ripartenza, per cercare di non ripetere gli stessi errori che hanno portato al vuoto, alla rabbia, alla sconfitta. L'ammettere di aver paura di sbagliare e di perdere, stavolta, tutto e definitivamente, è già, secondo me, un avvicinarsi concreto al traguardo di riuscire a vedere l'altro, non più come nascosto dietro ad un ostacolo insormontabile, ma come elemento indispensabile alla propria felicità.
Un altro momento che mi è piaciuto molto è quando John avvicina le due poltrone al camino e riflette sul fatto che, un mese dopo il matrimonio con Mary, la sua era tristemente scomparsa dal salotto.
È davanti al calore del camino che John, finalmente guarda le cose dal punto di vista di Sh, ed è il modo migliore per avvicinarsi, senza preclusioni, a ciò che veramente li lega e, cioè, molto più di una splendida amicizia.
Infatti, a proposito della poltrona, John comprende che Holmes l’aveva tolta perché, sicuramente, gli provocava sofferenza vederla lì, vuota.
È importante questo, secondo me, perché è un superamento del punto di vista individuale che si era fermato, in tono di rimprovero, sul fatto che il pezzo d’arredamento era stato tolto.
Davvero incisivo e rassicurante il momento che hai costruito per chiudere il capitolo con, al centro, Sh che, semplicemente, invita John a disfare la valigia per rimanere.
Bello.

Recensore Master
22/12/18, ore 10:46
Cap. 22:

John sarà anche un "incommensurabile idiota" come ha detto lui stesso, ma io lo trovo adorabile. Anzi, lo sono tutti e due. Trovo molto carini entrambi, a dire il vero. Sherlock che mente sui guanti perché gli piace il avere un contatto fisico con John e quindi va a cercare la scusa delle mani fredde per potergliele stringere, e John che ha capito tutto, ma lo fa lo stesso fingendo di non aver capito niente. Insomma, sono proprio adorabili. Molto innamorati, e questo ormai lo si capisce benissimo. Naturalmente c'è ancora una linea di confine che nessuno si azzarda a oltrepassare. Linea che si sta comunque assottigliando (prima era un muro, per dire eh...) e che diventerà sempre più invisibile. Per il momento John sa che Sherlock prova dei sentimenti, ma per adesso sembra essere più interessato a guardarlo. Nel senso che sembra ancora in una fase di incredulità, in cui si domanda come abbia fatto a non capirlo prima, considerato quanto in realtà Sherlock è emotivo e sensibile e con quanta facilità lo dimostri. Si tratta solo di trovare la giusta chiave di lettura e infatti, ora John coglie quasi tutto di lui. Il che gli risulta forse più facile dato che Sherlock è comunque più aperto di un tempo, e infatti lo Sherlock che adesso ha accanto non è soltanto uno particolarmente attento alle sue necessità, ma anche uno che ama i complimenti. Cosa che comunque ha sempre fatto e in effetti, se si va a guardare, c'è qualcosa di profondamente simile allo Sherlock del primo episodio. C'è un'affinità nel modo in cui accetta i complimenti di John, all'epoca stava scoprendo un territorio del tutto inesplorato: John gli faceva dei complimenti con una naturalezza disarmante, il che non alimentava soltanto il suo ego, ma gli faceva capire di poter essere apprezzato (cosa mai successa). Qui invece Sherlock lo sta riscoprendo, si rende conto con sorpresa che John lo apprezza ancora che ancora lo ammira come "dovrebbe fare". Anche se ancora gli tornano in mente le cose negative, si rende conto che ora John crede davvero in lui. Il che provoca reazioni che trovo particolarmente tenere come dei sorrisini, un po' di imbarazzo... è tutto molto bello, ecco. Non sono neanche troppo dispiaciuta perché nel finale non è successo niente. In realtà trovo che sia molto credibile. Hanno entrambi paura, e questo è normale perché vanno a cambiare ulteriormente un rapporto che in realtà è già mutato molto da quando si sono conosciuti. Quindi il rischio c'è e tutti e due lo percepiscono. Ci vuole soltanto un pizzico di coraggio in più, e io sto qui ad aspettare con pazienza. Tanto non manca molto.

Alla prossima.
Koa

Recensore Master
21/12/18, ore 15:23

Ciao, quel che ormai è fuori da ogni dubbio è il fatto che Mrs Hudson è fondamentale e che senza di lei forse i due sarebbero già morti o dispersi... o comunque lontani e non di certo vicini. Di nuovo il suo contributo è stato fondamentale per uno dei due e se nei capitoli passati era John, adesso è Sherlock ad aver bisogno di una spinta. Diciamo che buona parte della negatività, e pur non essendo i loro problemi dimenticati, se n'è indubbiamente andata. Sherlock e John si stanno lasciando travolgere dall'atmosfera natalizia, ma non soltanto. Negli ultimi capitoli a farla da padrone sono i sentimenti che provano e che premono per venire fuori. Nonostante la spintarella d'incoraggiamento di Mrs Hudson, Sherlock non si azzarda a dire di più di quanto invece dice (ma pensa). Il motivo non credo sia tanto la mancanza di coraggio, penso invece al momento sbagliato. Sì, il discorso che fanno è importante e significativo, ma in un pomeriggio qualsiasi... non è il momento adatto insomma e quindi si "limita" (che virgoletto perché comunque è una confessione importante) a dire ciò che per davvero desidera. E non si tratta di un caso, non è il lavoro il centro dei suoi pensieri, ma una situazione che per chiunque sarebbe normale ma che per Sherlock è un territorio inesplorato, come il loro Natale da vivere insieme. Il sentimento di Sherlock a questo proposito è sincero e tanto che è evidente a tutti, persino a Lestrade che di quel che sta succedendo non sa un accidenti di niente. Non vuole lavoro, casi o distrazioni (per quanto avvincenti), vuole solo John e stare con lui il più possibile. Ecco, io penso che a questo punto molte cose siano chiare persino a loro, hanno capito benissimo cosa sta succedendo. Percepiscono il cambiamento e sentono il peso delle azioni che stanno compiendo come l'aver scelto il Natale invece del lavoro, l'aver rischiato ad andare in mezzo a una tormenta... Io penso che siano entrambi pronti a questo punto. Ora ci vuole solo l'atmosfera adatta e in Natale arriva a proposito.

Alla prossima.
Koa

Recensore Veterano
21/12/18, ore 10:55

Anch'io come John faccio fatica a credere che Sherlock rinunci a un caso interessante, ma le motivazioni che hai dato sono più che giuste: ognuno sta facendo la sua parte per migliorare il rapporto e questo mi sembra bellissimo.

Recensore Veterano
21/12/18, ore 10:54

Adesso la storia inizia a diventare davvero natalizia, mi piace il cambio rispetto ai capitoli precedenti, che sono bellissimi, ma intrisi di malinconia, ma ormai tutto è passato e si può pensare anche a cose belle e divertenti.

Recensore Veterano
21/12/18, ore 10:53

Finora è il capitolo che mi è piaciuto di più, sia per le cose che ammette John (nemmeno io riesco a vederlo come padre, secondo me la bambina non la voleva), sia per le lacrime e l'abbraccio, che riprende quello della quarta stagione, ma qui è meglio, perchè stanno piangendo per i motivi giusti e non per Mary!