Recensioni per
San Martino di Livonia
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 63 recensioni.
Positive : 63
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/08/19, ore 07:29

Che capitolo intenso! Ho fatto veramente il tifo per quella famiglia di coloni. Quindi il figlio che si salva viene portato al sicuro dai cavalieri, giusto?
Ho visto che questo è il capitolo intermedio perciò non poteva che essere quello con più colpi di scena.

Ci hai tenuti col fiato sospeso sino alla fine: prima il tentativo di aiutare quei coloni, poi gli attacchi dei samogizi, le difficoltà anche ambientali e quelle climatiche, gli scontri in cui non si può dare per scontato chi avrà la meglio...

Mi piace molto però vedere quei cavalieri: agguerriti; consapevoli; rassegnati ma non in senso negativo, loro hanno semplicemente com-preso e accettato che coi samogizi non si può tentare un dialogo, e in quel contesto si tira a campare tutti. Però sono contenta di vedere che Reinhardt è sempre se stesso, che non ha perso la sua generosità e il suo animo nobile non si è abituato all'orrore.

EDIT: quasi dimenticavo il particolare che più mi ha colpito! Nel corso del capitolo qualcuno (era Ulrich?) dice che gli altri sembrano conoscere in anticipo i loro movimenti. Sui cavalieri che, oltre al codice cavalleresco ne hanno uno dettato dal credo religioso, possiamo mette la mano sul fuoco: tra di loro non c'erano talpe, allora doveva trattarsi di qualcuno più furbo di tutti e due gli schieramenti. Quando compare quello che guida il popolo in rivolta contro i teutonici, lo descrivi per il suo aspetto simile ai secondi. Allora viene da pensare che lui conosca i cavalieri ma per onnipotenza o per motivi suoi si sia messo a capo degli altri, aiutandoli a colpire meglio i cavalieri.
Il primo dettaglio che ci dici di lui è che monta un cavallo come il loro, poi parli di armatura e di capelli biondi lunghi, solo a quel punto il testo della descrizione evidenzia la sua estraneità ai cavalieri . Dev'essere uno con delle mire, o uno che come il Curo dev'essere stato rapito da ragazzino, ma che da grande ha tirato fuori le sue doti da guerriero (è diventato uno di loro ma ricorda tutto della sua gente di origine) e magari per questo gli danno retta...

Ci rifletterò molto.
(Recensione modificata il 01/08/2019 - 08:50 am)
(Recensione modificata il 01/08/2019 - 10:21 am)

Recensore Master
31/07/19, ore 10:50
Cap. 3:

Carissimo, nonostante i confratelli avessero tentato di dissuaderlo, Reinhardt continua a nutrire fiducia verso il ragazzino e forse in senso più ampio nel genere umano e nella sua capacità di riconoscere un gesto di generosità disinteressato.
Il cavaliere ci guadagna l'ironico soprannome (e un notevole carico di freddo!), però questa fiducia verrà ripagata proprio nel momento del bisogno, quando il ragazzino salverà il drappello da una morte orribile nelle paludi.
È un sollievo vederlo poi finalmente "sistemato" come suo scudiero, anche se, come dice Reinhardt, probabilmente non rinuncerà mai alla sua cultura e ai suoi idoli.
La vicenda quindi si chiude con un finale positivo, di speranza che, in futuro i due popoli potranno fondersi in uno solo.
Oltre ai nostri teutonici, però, mi piace sottolineare l'importanza che ha avuto il paesaggio in questa vicenda, una natura difficile. infida, bellissima da vedere in lontananza, ma pericolosa se non si sa come muoversi.

Recensore Master
31/07/19, ore 02:22
Cap. 3:

Caro Old Fashioned,
E così il buon fratel Reinhardt, grazie ad un mantello e col sacrificio del suo sangue, rischiando due volte
la morte, ha guadagnato un' anima al Signore... Egli non sarà San Martino di Livonia, ma è sulla buona
strada per diventarlo. Bella storia, anche se troppo breve e tutta incentrata sui fatti d' arme. Fatti d' ar-
me però descritti in maniera mirabile, come pure gli eventi atmosferici. Pareva proprio di esserci tra
tutto quel vento gelido e quella neve ghiacciata, nonostante i trenta gradi positivi effettivi circostanti.
Ma non sarà stato troppo rigido tutto quel freddo per la Livonia?! Avevo letto che il clima invernale dei
Paesi Baltici non presenta minime da assideramento immediato. Perfino (purtroppo) tra tutte le effera-
tezze di questa guerra pareva, e pare, di essere, tanto sono apparse reali. Complimenti! Eppure, nono-
stante tutto questo, sono molte le cose di cui non ci hai detto, primi fra tutti i segreti, mediorientali e
lagunari, di Reinhardt. In realtà è ancora grande il potenziale narrativo di questo racconto... Chissà che
un giorno non ti capiti di farci una sorpresa in proposito. Sarebbe un bel regalo per tutti noi!
Intanto: tanti auguri per il contest!
Ancora una volta avere a che fare con la tua scrittura (che non potrò mai credere semplicemente ama-
toriale) è stata una bellissima esperienza.
Un caro saluto

Recensore Junior
30/07/19, ore 18:54
Cap. 3:

Ah ecco, il San Martino del titolo si riferisce al Santo vero e proprio, e a quel suo mantello tornato intero dopo essere stato diviso a metà con un mendicante.
Reinhardt si è sacrificato molto più di lui, dato che si è privato dell'indumento per intero e che nessuno dall'Alto si è preso la briga di rifondergli la perdita... è quasi morto congelato sulla via del ritorno! Ma povero!! Ho sentito freddo io per lui.
Pensa che io mi ero fatta tutto un mio film, collegando fin dall'inizio il tuo titolo a San Martino del Carso, immaginando una disfatta colossale per i Crociati e un Fratello Reinhardt come unico superstite - perché è stato salvato dal giovane Curo - che richiama i compagni caduti all'appello del proprio cuore straziato, lì dove nessuna croce manca.
Sai no, le croci / i crociati... vabbè, perdona le mie teorie strampalate, purtroppo quando leggo qualcosa che mi piace tendo sempre a ricamarci sopra!
Bellissima la descrizione del pantano fangoso, ci sono affondata dentro insieme a loro!
Bellissima l'idea di adottare il giovane Curo, se lo sarebbe meritato già alla prima apparizione, ma poi chi avrebbe salvato la situazione? È andata bene così.
Bellissimo finale che un finale non è, e che mi lascia appagata solo momentaneamente e speranzosa in un seguito...
Scrivi ancora di loro, ti prego!
Ci sono tante altre cose che ho bisogno di sapere!!
Sempre impeccabile. I complimenti per lo stile, ormai, non saprei davvero più come farteli 😅

Elly
(Recensione modificata il 30/07/2019 - 06:56 pm)

Recensore Master
30/07/19, ore 18:08
Cap. 3:

Ciao Old! Finalmente eccomi alla fine. Questo racconto è stato meraviglioso. Dovrei dire anche scritto bene ma ormai sta diventando litania, quindi suppongo che d'ora in poi lo darò per scontato (quindi prenditi questo complimenti a base di ogni altro mio futuro intervento) e solo scriverò nella remota possibilità che qualche testo ti esca scritto male xD ahahhah
Che dire? Anzitutto, è in questo capitolo finale che si comprende a pieno il titolo dell'opera e ti fa anche sorridere. La buona azione non era tanto quella del tozzo di pane nel primo, quando il mantello donato in questo, quella che determinerà la salvezza dei confratelli.. anche se si può ben dire che è nella relazione costruita dalla somma di questi piccoli, sporadici incontri che si forgia un legame saldato dalla sincerità degli sguardi. Questa cosa mi è piaciuta molto. A pennello anche la battuta finale ovviamente xD ahhahah almeno un paganello, alla fine, ha riconosciuto le migliorie che volevano apportare a tutta la regione eheheheh battuta che rientra nella chiave ottica del punto di vista adottato. Bello che siano rimasti insieme nonostante gli scontri e che il Curo sia stato adottato ❤️
Bravissimo come sempre!
Alla prossima :)
Rita

Recensore Master
30/07/19, ore 15:59
Cap. 3:

Ciao carissimo^^
Eccoci qui a tirare le fila di questa bellissima vicenda.
Non ripeterò quello che ho detto commentando i capitoli precedenti, ma per me è davvero bello leggere una storia ambientata nel medioevo e sentirmi quasi parte del contesto. Quindi, ancora una volta, plausi alla ricostruzione.
È un mondo crudo, che non concede nulla alla mollezza o alla compassione, ma non è neanche dimentico dei valori cavallereschi, come l'assistenza ai più deboli e ai bisognosi. Questo Reinhardt lo sa bene, quando offre il suo mantello al Curo leggendo la sincerità nei suoi occhi. Del resto ogni cosa ha un prezzo, e i favori, per quanto disinteressati, non si fanno mai a cuor leggero, soprattutto in un contesto come questo.
E il Curo trova il modo di ripagarlo traendo in salvo lui e i suoi confratelli, tanto che i cavalieri lo accolgono al castello ribattezzandolo Martin (mai nome fu più azzeccato): alla fine il ragazzetto dimostra di essere un buon diavolo. Anche se magari non la smetterà di venerare i suoi idoli, il gesto di Reinhardt ha comunque avuto il potere di fargli capire che i cavalieri non sono lì per opprimere la sua popolazione ma per arrecarle dei benefici a lungo termine.
Una storia priva di morale trita e ritrita, che intrattiene e fa riflettere (tra l'altro, se questa vicenda diventasse davvero l'inizio di una long, allora sì che mi crogiolerei nel godimento immondo^^).
Per adesso complimenti e grazie per aver scritto una cosa del genere, è sempre un piacere leggerti.
Alla prossima!^^

Recensore Master
30/07/19, ore 07:10
Cap. 3:

Buongiorno.
Si conclude così, in bilico. Un finale ancora aperto, come è quasi sempre accaduto durante le guerre di religione.
Triste, vero? Che qualcuno entri in casa d'altri e cerchi di imporre i suoi valori e i propri credi, con la forza e cercando di dettare legge.
Pian piano il cristianesimo farà dell'Europa una delle sue roccaforti.
^^ complimenti per il lavoro svolto.

Nuovo recensore
29/07/19, ore 21:48
Cap. 3:

Ciao Old!
La storia è scritta molto bene ,ma con te è una garanzia. Non è mai un problema il modo di scrivere anche se si parla di periodi storici o trame in generale che non mi attirano. Credo che il dono di uno scrittore sia proprio questo,ossia far piacere a qualcuno una storia di cui quel qualcuno non ama il genere.
P:S: dunque Reinhard viene da Starkenberg ,eh?Dove ci sono i miei adorati"occhi a cuoricino"
Nulla da dirti,l'hanno già fatto gli altri ,dunque alla prossima!

Recensore Master
29/07/19, ore 20:32
Cap. 3:

Ave O-F, attendiamo a lode e gloria il sequel o il prequel, i personaggi meritano approfondimento, accendono la curiosità e ci lasci in questa guisa?
Battute a parte, il capitolo è di una struggente meraviglia e coesione, ripercorri la vicenda di S. Martino a tuo modo, spiegando il significato in questa narrazione, che la eventualità è ben rara.
I Curi e i loro massacri, il cavaliere ha pietà di un ragazzo diverso, se ne infischia e gli dona il suo mantello, nonostante la tema di probabili e possibili rappresaglie.
Nomen omen, Martino, ovvero dedicato a Marte.. alla fine il ragazzino diventa una sorta di guerriero, conduce R. e il cavallo dal primo adorato nella poltiglia letterale e metaforica e lo salva, adattandosi. Alla fine, cibo regolare, vesti adeguate e capelli tagliati fanno la differenza..
Citandoti, “In quanto al resto, credo continui a venerare il mio cavallo.”
“Se non altro, ha buon occhio.”
Già, torna la primavera, garriscono le bandiere, la vita nel castello di S. ferve..
Enfin, parafrasando fratel Ulrich, possiamo credere che un miracolo San Martino in quel della Livonia lo abbia fatto, ovvero far comprendere a un idolatra il merito “di ciò che stiamo portando in questa terra.” (cit.).
Attendiamo, ripeto, sviluppi, passati e futuri, tutto non è stato ancora narrato.


A la prochaine JQ ^^

Recensore Veterano
29/07/19, ore 19:22
Cap. 3:

Oh, no, è finita...

Allora, eccomi qui, e mi scuso se nè ieri nè oggi ho potuto aggiornare il Cavaliere...

Dunque, questa storia mi è piaciuta, e spero ci farai sopra una long, soprattutto perchè Reinhardt mi sta simpatico.

Dunque... oltre alle bellissime scene d'azione, che mi hanno tenuta col fiato sospeso, inchiodata al monitor, ho apprezzato molto lo stile, come al solito.

In quanto alla storia, sapevo che rpima o poi il ragazzino li avrebbe aiutati! Insomma, forse continua a venerare il cavallo, ma almeno gli ha salvato la vita.

E come al solito hai finito con una bellissima frase ad effetto :D

Alla prossima!

(Senti, ho una domanda un po' stupida. Nell'ultimo periodo, sono andata in fissa con le tue storie, e ti volevo chiedere se, per caso, tu metti citazioni di una storia in un'altra. Come fratello Friedrich e Fratello Siegfried. O forse sono solo io che sono pazza ^^)

Recensore Master
29/07/19, ore 12:33
Cap. 3:

Recensione premio per il contest "Spade Incrociate" - 3/4

Ciao carissimo^^
Mi è piaciuto molto il finale che hai scelto per la storia: alla fine il ragazzino Curo, grazie alla conoscenza dell'ambiente, è riuscito a trascinare Reinhardt, Ulrich e tutti gli altri cavalieri fuori dal pantano e a salvarli da morte certa. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai impostato il combattimento, la tattica dei Samogizi mi è sembrata molto realistica oltre che utile viste le armature pesanti dei Teutonici, e allo stesso modo hai trattato molto bene il protagonista, facendo sempre cogliere il suo dolore: fisico, quando è in preda alla tormenta o colpito dalla freccia, interiore, quando è schernito dai confratelli e successivamente li sente morire nell'oscurità a pochi passi da lui.
Ho apprezzato anche la scena finale, il ragazzo, che ora è divenuto Martin (come il famoso "San Martino di Livonia"!), non è diventato un perfetto cristiano in chiesa 24 ore su 24, cosa impossibile considerando che si è convertito al massimo da pochi mesi e solo per "riconoscenza" nei confronti di Reinhardt, ma si sta realisticamente adattando a una vita completamente diversa dalla precedente.
Complimenti, un bellissimo racconto, grammatica perfetta e stile preciso e coinvolgente. Alla prossima!
mystery_koopa

P.S. Ovviamente lo inserisco subito tra i preferiti!

Recensore Veterano
29/07/19, ore 12:26
Cap. 3:

Ciao, carissimo ^^
Eccomi di nuovo, vessazione senza fine.

È un capitolo bellissimo, questo. Se permetti scalda davvero il cuore.
La vicenda di San Martino è arcinota e in realtà mi chiedevo che ruolo avesse nella tua storia. Ed ecco che rispondi alla domanda prima ancora che te la si ponga.
Il gesto di sfilarsi di dosso un mantello, una giacca, un qualunque indumento caldo, quando fa freddo per porlo sulle spalle di un bisognoso è commovente e credo sia uno dei più belli esempi di carità, non solo cristiana, ma proprio fraterna.
È commovente leggere di questo scriciolino infreddolito avvolto nel pesante mantello del soldato, ma resta sempre la paranoia che possa ritorcerglisi contro perché il ragazzo è pur sempre un Samogizio.

Invece ecco che in seguito alla battaglia è proprio il Curo a guidare il ferito Rehinard verso la salvezza.
È molto bello leggere di come il ragazzo alla fine si adatti (più o meno) al nuovo contesto. Forse perché è stato rifiutato dalle tribù, forse perché Rehinard è stato l'unico a prendersene cura, forse per affetto, forse per interesse.

Il messaggio che ho recepito - che magari non è lo stesso che avevi in mente tu ed in cui non voglio costringere la storia - è che cercare di aiutare senza criterio è sbagliato, perché espone ad un rischio ma a volte questo rischio vale la pena correrlo. Lo trovo davvero bellissimo: credo ci sia bisogno di riflettere su queste tematiche e di farlo in modo sensato, ragionevole, senza esagitarsi.

Il nome del ragazzo, poi! Vuoi proprio farmi piangere ora che fa caldo e sono già disidratata?
Che tu lo voglia o meno una lacrima scende comunque, perché queste sono le storie per cui vale la pena spenderle.

In tutto questo, il racconto sembra restare un po' in sospeso, come se non fosse ancora stato detto tutto.
Se un domani volessi approfondire questi personaggi sarei felicissima di leggere altre loro avventure.

Come sempre complimenti, ogni storia è più bella della precedente.
Sta a vedere che, sotto sotto, un cuore ce l'ha pure Hans-Dietrich ^^

Recensore Master
29/07/19, ore 12:17
Cap. 3:

Devo dirlo, questo finale mi ha sorpreso. La prima parte del capitolo, quando Reinhardt dona il suo mantello al ragazzo e Ulrich lo cazzia, mi aveva fatto presagire un epilogo con il ragazzo che sgozzava Reinhardt. Invece è successo bel altro. Il giovane aiuta i cavalieri a sopravvivere e poi si unisce a loro, venendo infine battezzato e ricevendo un nome, Martin. Ho apprezzato davvero molto questa scelta (mi sarebbe andato bene anche un finale più cupo, ma ogni tanto fa bene cambiare), peraltro azzeccata. Un sacco di dramma, tanto sangue (e fuoco, non scordiamoci il fuoco), ma anche un pò di sollievo. Insomma, gli ingredienti per una buona storia ci sono tutti. Ringraziamo San Martino di Livonia!

Alla prossima, carissimo!

Recensore Master
29/07/19, ore 11:07
Cap. 3:

Per un attimo ho temuto che Reinhardt ci lasciasse la pelle, ma per fortuna la sua generosità è stata ricambiata e si è salvato.
Mi è piaciuta moltissimo la descrizione della tempesta di neve in opposizione a quella del primo capitolo.
È un finale aperto che potrebbe, come scrivi nell'introduzione, diventate una serie di racconti. Peraltro, su un argomento quasi sconosciuto, che ti ringrazio di aver trattato con dovizia di particolari.
Una storia dura e toccante come il clima della Livonia.
Un bacione e spero di rileggerti presto! :)

Recensore Master
28/07/19, ore 20:01

Ciao carissimo,
finalmente arrivo anche io^^
Come sempre, plaudo alla ricostruzione storica: gli armamenti, il contesto, la mentalità, è tutto così realistico da sembrare quasi autentico.
Esistono poche storie sul Medioevo in grado di colpirmi (sai com'è, la solita retorica, i luoghi comuni...) e questa è una di esse: l'avevo detto fin dall'inizio e lo ripeto anche qui.
Ottima la resa della battaglia, giustamente cruda ma senza indulgere in scene splatter fini a se stesse, bellissime le descrizioni che ti trasportano direttamente nelle paludi innevate della Livonia... e che dire delle due parti coinvolte (Teutonici e Samogizi), che vengono qui mostrate nella loro vera essenza, senza filtri né retorica? Ognuno combatte per un motivo ben preciso (i Teutonici, perché sinceramente convinti di poter offrire agli autoctoni una civiltà migliore e più progredita, proteggendo i coloni; i Samogizi - in maniera neanche troppo ortodossa, c'è da dirlo - per difendere le loro terre da quelli che reputano né più né meno che orridi invasori): non c'è torto né ragione e non spetta a noi sputare sentenze a riguardo.
Su quest'ultimo punto potrei far partire una disamina infinita, ma poi rischierei di partire per la tangente.
Ti rinnovo i miei complimenti, peraltro ampiamente meritati. Scrivi più storie così, mi raccomando!^^