Recensioni per
San Martino di Livonia
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 63 recensioni.
Positive : 63
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
22/07/19, ore 09:08

Ciao, carissimo ^^
Che modo migliore per iniziare la giornata se non leggere un nuovo capitolo di questa meraviglia?

Qui capiamo perché ci sia bisogno dei Teutonici in quelle lande desolate: le popolazioni locali sono ridotte ad uno stato pressoché animalesco e senza il loro intervento farebbero strage dei coloni e di sè stessi.
Come Rehinard non posso fare a meno di chiedermi perché non vogliano accettare il loro aiuto. D' altro canto, però, non posso non pensare che anche loro, in un qualche modo, siano orgogliosi delle proprie tradizioni e della vita che conducono. Si sentono minacciati dai Tedeschi e reagiscono in modo brutale, come animali spaventati o feriti.
In tutto ciò, sempre questo ragazzino misterioso ed ambiguo che appare e scompare. Chissà che vorrà?

Come ultimo pensiero vorrei ringraziarti: questa storia mi ha fatto pensare, non senza una punta di nostalgia, ai modellini di cavalieri con cui giocavo da bambina, di solito il Teutonico contro il Francese.
Ha tutto il fascino dell' epoca medievale ed i suoi valori.
Davvero tanti complimenti.

Alla prossima! ^^

Recensore Master
22/07/19, ore 02:02
Cap. 1:

Caro autore,
Buona sera! Era da tempo che desideravo imbattermi nel prologo di una delle tue magnifiche storie, per
poterla seguire fin dal principio. Un intenso desiderio che stasera, finalmente, trova la sua realizzazione.
E' quindi con vivo compiacimento che mi aggrego al già nutrito gruppo dei tuoi recensori. Una grande
gioia, ma anche un impegno non indifferente... Sarà laborioso per me dare una credibile consistenza a
a tutti gli elogi che la tua incantevole scrittura saprà strapparmi. Perchè così non potrà che essere! Forse
mi sarà d' aiuto l' antipatia da me sempre provata nei confronti dei Cavalieri Teutonici, protagonisti di
questo racconto, a mio parere i componenti del più violento ordine monastico militare mai esistito. Alme-
no per quanto riguarda il loro operato nelle terre dell' Europa nord orientale, ambientazione del tuo pro-
logo. Zone da sempre soggette ad invasioni e alle più disparate forme di colonizzazione, di cui fa parte
proprio quest' opera portata avanti da questi monaci armati, in questo caso nemmeno muniti della più
o meno valida patente di liberatori del Santo Sepolcro. Tu, da saggio narratore, non ti schieri e riesci a
dar voce a tutti i protagonisti della tua storia. Complimenti! Complimenti soprattutto per quanto hai
saputo far bello e complesso il personaggio di fratel Reinhardt. Un monaco munito di spada ma anche
di coscienza, perciò destinato ad un' esistenza ben poco tranquilla.
Un caro saluto

Recensore Master
21/07/19, ore 10:43
Cap. 1:

Carissimo! Ecco finalmente una storia con i fratelli dell'Ordine, in un'ambientazione che mi è poco familiare. Non conosco molto l'argomento, così mentre leggo sono felice di imparare qualcosa in proposito. Ti seguo con ancora maggior piacere! ^^ L'apertura è splendida, con una descrizione dettagliata di luoghi e persone: i due compagni in viaggio sono delineati in poche semplici parole e non dialogano molto, ma si comprendono già i loro temperamenti e le loro opinioni sulla situazione in corso, che pare tutt'altro che tranquilla. La mia parte preferita è quella in cui scrivi la metafora affascinante della nave che abbandona il porto sicuro per il mare aperto. Vedremo se il protagonista si pentirà della propria scelta. A prestissimo allora. :)

Recensore Master
20/07/19, ore 12:06
Cap. 1:

Ciao Old xD Bentrovato! Sono arrivata in ritardo, ma alla fine eccomi 😆
Come sempre, scrivi benissimo e questo testo, già dal suo primo capitolo, ci introduce in un momento storico particolare e a un punto di vista molto specifico e contrapposto a quello della popolazione locale che, invece, rimane ben nascosto dietro le grandi foglie delle foreste e gli alberi, e che si intravede ancora da lontano in modo da lasciarli avvolti in un mistero che i Crociati, con poca sensibilità prospettica, non colgonol.
Bello e significativo l'incontro col ragazzo curo, come significativa è la reazione dei confratelli, primo fra tutti Ulrich, all'istintivo atto di carità del protagonista, unico gesto veramente 'cristiano'. Alla fine, però, siamo lasciati col dubbio che, spinto dalle pressioni dei confratelli e dalla lettura del salmo, anche Reinhardt possa convertirsi a quella che è la visione della maggioranza e si lascia intendere che potrebbe tentare di cambiare il proprio atteggiamento perché non sia più tanto ingenuo.
Dunque non si immagina come possa procedere questa storia, o addirittura come possa concludersi, sebbene dall'incipit della trama si intuisce che ci sarà un pericolo in agguato e che Reinhardt potrebbe venirve fuori proprio in virtù del suo gesto caritativo.
E nell'attesa di scoprire il seguito, ti saluto!
Alla prossima 😁
Ryo13

Recensore Master
19/07/19, ore 20:53
Cap. 1:

Ave O_F, che piacere ritrovarti con una nuova storia su un tempo relativamente poco conosciuto del Medioevo, ovvero le crociate del Nord.. Un tempo ormai trapassato, per la maggior parte dei cavalieri della Croce, che paiono molli, disfatti, abituati alle comodità ma id non est, almeno per alcuni.. dalle nebbie di Venezia alle brume e alle violenze del Nord, un mondo di confine, colmo di violenza e ascesi e brutalità.. davvero interessante.. la croce e il serpente, osservo, sintetica e metaforica.. Bello il gesto dell'elemosina al diverso, uno straniero tra i suoi, come il nuovo arrivato. E comincia una nuova avventura.. Ottimo esordio, come da prassi A la prochaine JQ

Recensore Master
17/07/19, ore 14:01
Cap. 1:

Carissimo!
Di solito non apprezzo particolarmente il genere storico, ma dato che il Medioevo è un periodo che adoro e che questa storia porta la tua firma, ho deciso di addentrarmi a leggerla.
Decisamente non me ne sono pentita. Lo stile è quello inconfondibilmente tuo, che come ti ho detto più volte, amo; riesci sempre a costruire immagini evocative e molto suggestive, a descrivere con precisione e minuzia l'ambiente in cui i personaggi si muovono senza però appesantire la narrazione. Riesci a far immergere il lettore nel tuo mondo con una naturalezza incredibile.
Stile a parte, la storia fino a questo punto mi è piaciuta molto e devo dire che mi ha incuriosita. L'inizio è volto a farci conoscere i protagonisti (e, soprattutto, IL protagonista) e a introdurci nel contesto in cui si svolgeranno gli eventi. Si potrebbe provare a intuire cosa accadrà, ma è ancora troppo presto per averne la certezza.
L'Ordine mi ha suscitato impressioni contrastanti: da una parte, storco il naso davanti al comportamento tenuto dai fratelli, che così poco s'addice alla fede che dicono di professare, che forse è più una scusa e un mezzo che altro, dall'altro non riesco a dar loro torto e, anzi, non li biasimo di certo: un conto, come hanno rimarcato più e più volte, è trovarsi in pace e tranquillità, un altro è essere in mezzo alla guerra. Si tende a inasprirsi e a imbestialirsi. Sono persone plasmate dal conflitto, che hanno dimenticato l'umanità in nome della sopravvivenza, o si approfittano della situazione? Devo ancora capirlo, quindi il mio giudizio sull'Ordine rimane, per ora, dicotomico: lo approvo e non lo approvo.
Ulrich è un personaggio che adoro, ma ho come la sensazione che me ne pentirò amaramente.
Reinhardt mi fa tenerezza: sembra (ed effettivamente è) un pesce fuor d'acqua, come un bambino che si trovi in un parco giochi immenso per la prima volta e non sa da quale parte girarsi a guardare. Forse è un po' ingenuo, oppure è solo l'impressione che si ha a causa del temperamento di chi lo circonda. Forse è l'unico che ha ancora dell'umanità in quei luoghi. Sicuramente è molto interessante il motivo per cui ha deciso di lasciare Venezia e trasferirsi: denota grande dedizione alla sua fede. Certamente, si prospetta un personaggio davvero interessante e dalle molte sfaccettature. Sono curiosa di sapere dove lo condurranno le sue vicissitudini.
Aspetto il seguito per vedere se le vaghe ipotesi che ho formulato sulla faccenda sono corrette o ho solo fatto un enorme buco nell'acqua.
(Recensione modificata il 17/07/2019 - 02:08 pm)

Recensore Master
16/07/19, ore 16:49
Cap. 1:

Ben ritrovato, amico carissimo, con un'altra tua bellissima storia, e su un argomento per me poco noto: le Crociate del Nord! In effetti, quanto alle Crociate, facevo riferimento soprattutto a quelle tenute in Terra Santa, in particolare a quelle a me assai care di Luigi IX (sarebbe bellissimo se scrivessi un giorno un romanzo sul Re Santo).
Ma è proprio vero che pure in alcune regioni europee la parola di Cristo non era stata ancora recepita da alcuni popoli, che restavano pagani e legati alle loro tradizioni, religiose e culturali.
I Samogizi... vo a curiosare con zia Wiki, e scopro che si tratta di un popolo dell'attuale Lituania. Con te c'è sempre da imparare qualcosa di nuovo e di interessante.
Ma con te, soprattutto, si impara ad amare i personaggi che sai rendere così vivi e vicini a noi.
So già che amerò tantissimo il buon Reinhardt, dal cuore generoso e puro, così ligio al dovere al punto da rinunciare ad un Offizio comodo e confortevole come quello di Venezia per andare ad affrontare le fosche atmosfere del Nord.
So però che amerò anche la saggezza di Ulrich.
Felice di seguirti in questa nuova avventura!

Recensore Veterano
16/07/19, ore 09:31
Cap. 1:

Vecchio mio, bentornato!
Devo confessarti che la storia del medioevo non mi è mai piaciuta particolarmente, e quella dei crociati anche meno, ma al solito la tua prosa, essenziale ed elegante allo stesso tempo, riesce a catturare l'attenzione già alle prime righe, così che è impossibile interrompere la lettura.
I personaggi dei due confratelli sono caratterizzati molto bene. Fratello Reinhardt viene dai fasti di una città ricca qual è Venezia, e poco sa del mondo barbaro popolato dagli ostinati e infedeli Samogizi, in cui si è trasferito per portare la parola di dio. Per fortuna con lui, mentre sono fuori credo in perlustrazione, c'è il più esperto e maturo Ulrich.
Bella la scena in cui il giovane mezzosangue, cercando di mettere insieme due parole nel suo stentato tedesco, cerca di stabilire un contatto coi due cavalieri suscitando la pietà di Reinhardt, il cui gesto caritatevole viene tuttavia osteggiato da un "barbaro" e duramente criticato dallo stesso compagno, Ulrich.
Inutile dirti che tra i cavalieri cristiani e gli "incivili barbari pagani", io faccio il tifo per questi ultimi :P
Così, il caritatevole fratello Reinhardt, capisce che mostrarsi misericordioso con chi non intende abbracciare la fede è un atto stupido inutile e pericoloso. Queste persone vanno combattute, non assistite.
Il concetto gli entra definitivamente in testa e nel cuore durante la cena, mentre ascolta la lettura dei Salmi.
E dire che Reinhardt mi piaceva... Chissà che non cambi idea sula sua vocazione, in futuro. Io ci spero ;) :D
Al solito, sei un mostro di bravura, Vecchio mio. Leggerò volentieri il seguito.
A presto!

Recensore Junior
16/07/19, ore 04:07
Cap. 1:

Da dove comincio? Inizierei col dirti che ti ho scoperto da pochi mesi, e che sto leggendo a ritroso e avidamente le tue storie - sono tantissime! - , le ho amate tutte ma non ho mai recensito perché la tua bravura quasi mi intimorisce, ogni tuo scritto è un capolavoro e io ne resto tanto ammirata da ammutolire. Suonerà strano, ma è la verità.
Sei in assoluto l'autore che preferisco su efp, hai capacità che sconfinano prepotenti aldilà dell'amatoriale, e io credo (e spero) che scrivere sia il tuo mestiere perché un talento così sarebbe sprecato altrimenti.
Dì la verità, sei uno scrittore in incognito? Ti diletti a scrivere queste piccole storie tra un capitolo e l'altro del tuo prossimo libro? Te lo auguro, sei talmente bravo che meriteresti davvero di poter vivere della tua arte.
Sei ovviamente nella mia lista dei preferiti sul sito, e appena ho visto un tuo nuovo 'mappazzone' come lo chiami tu, mi ci sono fiondata con un sorriso ebete già stampato in faccia.
E ho colto l'occasione per dirti quanto mi piace leggerti, vincendo la soggezione che, inevitabilmente, un pochino mi incute il tuo smisurato talento.
E veniamo a questa nuova storia, che mi ha trascinata via già dalle prime righe, catapultandomi in un contesto storico che mi ha sempre affascinata. Le crociate del nord, ma che meraviglia! C'è tanto da dire e tanto da scoprire, perché leggendoti si impara spesso e volentieri anche qualcosa di nuovo.
Che belle le tue descrizioni, le parole come pennellate sapienti, i luoghi che racconti tu mi sembra sempre di averli davanti agli occhi. Che belli i tuoi personaggi, vivi e veri, caratterizzati perfettamente nei dialoghi, sempre ben riusciti.
Fratello Reinhardt, quindi, un monaco guerriero votato alla castità, povertà e obbedienza, che lascia il ricco feudo paterno - e il suo confortante profumo di mele - per portare la croce di Cristo prima in Terra Santa, poi tra i fasti veneziani al seguito del Gran Maestro, e alla fine in una colonia di combattimento in Livonia. Vuole stare in prima linea, come se la vita che si è scelto non fosse già abbastanza dura e sacrificante. Perché? Sta scappando da qualcosa? Vuole soltanto evitare le tentazioni, come confessa candidamente a fratello Ulrich? Oh, quanto mi incuriosisce questo bel personaggio! È di animo buono, si lascia andare a ingenui atti di carità, ma i suoi trascorsi saranno davvero così limpidi? Chissà.
Per non parlare del giovane mendicante Curo, forse figlio di una contadinotta tedesca, abbandonato al suo misero destino dai Cavalieri e maltrattato anche da quei pagani dei Samogizi.
Sarà un personaggio cruciale, lo anticipi tu stesso nella descrizione, salverà la vita a fratello Reinhardt, si, ma in che modo? Io mi sto facendo degli ingarbugliati film mentali pure sul cavallo, fai un po' tu!!
Per la prima volta mi ritrovo a dover leggere qualcosa di tuo 'a puntate', quando ero ormai abituata a tracannare le tue vecchie storie senza nemmeno riprendere fiato, e sappi che adesso l'attesa sarà snervante e sofferta.
Mettiti una mano sulla coscienza, ti prego, e aggiorna presto! :)
Scusa il mappazzone - questo si che lo è davvero, chiedo venia! - , purtroppo non ho mai avuto il dono della sintesi... te ne accorgerai a tue spese nelle prossime recensioni!

Elly
(Recensione modificata il 16/07/2019 - 04:09 am)

Recensore Veterano
15/07/19, ore 23:28
Cap. 1:

Ciao e bentornato!^^
Le tue storie sono sempre una garanzia! Mi vergogno ad ammetterlo, ma qeste pagine di storia relative alla crociate nel Nord Europa mi sono poco note!
Reinhardt, giunto dalla fastosa e tranquilla Venezia, rimane un po' spiazzato dalla politica poco tollerante che vige nel nord della Germania. Il suo gesto caritatevole verso quel povero ragazzo non è stato apprezzato da nessuna delle controparti.
Attendo con curiosità il prossimo capitolo!
A presto!^^
Japan Lover

Recensore Master
15/07/19, ore 19:37
Cap. 1:

Carissimo le crociate del Nord Europa sono una pagina di storia per lo più sconosciuta ai profani, che, quando si parla di Crociate, ha in mente soprattutto la Terra Santa.
In questo caso non si tratta di riconquistare o difendere i luoghi di culto, ma di colonizzare e cristianizzare le popolazioni pagane locali.
Peccato che queste ultime non fossero disposte a rinunciare pacificamente alla loro cultura e al loro stile di vita.
Qui ne abbiamo un assaggio tramite il punto di vista di Reinhardt, appena giunto dalla fastosa e ricca Venezia per combattere a fianco dei fratelli cavalieri.
Sulla regione sembra regnare un clima di pace apparente, ma come si evince dalle parole del cavaliere più anziano ed esperto, presto ci sarà da combattere.
Anche se non tutti i samogizi sembrano avere un'indole bellicosa, come il ragazzino, che attirato dal grande cavallo del teutonico, stabilisce un contatto con lui.
Lo rivedremo? ^^
Secondo fratello Ulrich sarebbe meglio di no!

Recensore Master
15/07/19, ore 16:29
Cap. 1:

Carissimo,
io non so davvero da dove cominciare a recensire questa bellissima storia. Da persona che bazzica da eoni in queste epoche (non nel senso che sono un vampiro di 700 anni... forse), ci ho rivisto molto del Medioevo "vero", quello rude, avventuroso e marziale, dove i luoghi comuni tanto duri a morire vengono accartocciati e messi da parte come se non fossero mai esistiti.
Hai scelto un contesto molto poco conosciuto e lo hai ricostruito in maniera impeccabile, dalle descrizioni che permettono al lettore di calarsi pienamente nella scena, ai termini in uso all'epoca alla mentalità dei personaggi, tale e quale a quella che era, senza derive moderniste di nessun genere.
Molto bella la parte finale, che credo riassuma alla perfezione il significato dello spirito crociato nella sua accezione più pura.
Non posso che farti i miei più sentiti complimenti e inserire questa tua ultima fatica tra le preferite senza passare dal via.
Mi mancavano le tue storie medievali^^

Recensore Master
15/07/19, ore 14:25
Cap. 1:

Buon pomeriggio.
Ma questa è una parentesi storica molto molto molto interessante!
Wow, piacerebbe anche a me scriverci sopra. Pensa che queste furono veramente crociate durissime, la gente era davvero agguerrita.
I cavalieri teutonici erano entrati in un mondo rimasto immutato nei millenni, e non erano ben voluti, basti pensare alle fortezze che costruirono...
Tutto questo però già lo stiamo notando quasi nella sua completezza grazie a questo testo.
Ho come l'impressione che il giovane emarginato tornerà a far parte del racconto.
bene, in bocca al lupo per questa tua nuova avventura storica ^^
Buona giornata :)

Recensore Veterano
15/07/19, ore 13:10
Cap. 1:

Ciao, carissimo ^^
Eccomi anche qui a romperti l' anima.
Non potevo esimermi dal commentare questa meraviglia, che è andata subito di diritto tra le preferite.

Già in questo primo capitolo s' intuisce la necessità di una crociata nel Nord. Più una spedizione civilizzatrice che una guerra di conquista. L' ambiente in cui vivono i membri della Komturei è ostile, per il clima e per la gente selvaggia che lo popola.
Forse si salva solo questo giovane Curo, l' unico per ora a non cercare di aggredirli. Che possa significare qualcosa?
E un altro interrogativo, ancora più forte, sembra porgersi Rehinard: perché i Samogizi si comportano così con chi cerca solo di aiutarli?

Tutta questa bellissima trama è incorniciata da descrizioni meravigliose: il castello, le pianure all' esterno, i mosaici di San Marco, sembra fino di vederli.
Complimenti anche per come hai inserito i Salmi nella scena del refettorio, che sono l' apice di una splendida ricostruzione del contesto storico.
Non vedo l'ora di leggere come si svilupperà la vicenda!

Intanto sentiti complimenti, alla prossima! ^^

Recensore Master
15/07/19, ore 12:22
Cap. 1:

Cominciavo giusto a chiedermi quand'è che saresti tornato a torment...ehm, a deliziarci con un nuovo mappazzone (per usare un tuo termine). Ed ecco che trovo questa tua nuova storia! Tu devi essere telepatico.

Dunque, in questa storia si torna a visitare il medioevo, e il tema trattato è quello della cristianizzazione delle regioni settentrionali dell'Europa (ho controllato, e ho scoperto che i Samogizi vivevano in quella che oggi è la Lituania). Un tema di cui non so praticamente una beata mazza, così come degli ordini cavallereschi dell'epoca. Ciò nonostante, questo primo capitolo mi è piaciuto un sacco, e crea delle ottime premesse per il resto della storia. Reinhardt, in particolare, mi sembra un personaggio molto interessante, e credo che riserverà qualche sorpresa.

Al prossimo capitolo!