Recensioni per
La verità sul caso Patrick O' Donnell
di Star_Rover

Questa storia ha ottenuto 55 recensioni.
Positive : 55
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/02/23, ore 01:59

Rispondendo alla mia precedente recensione, scrivevi che c'era ancora tanto da scoprire su O'Donnell e direi che in questo capitolo riusciamo a farci un'idea un po' più precisa della sua personalità oltre che del suo passato.
Eric si trova in una situazione sicuramente difficile, ma quello che al momento sembra passarsela peggio è Robert, che se fosse per lui magari a questo punto forse gli verrebbe voglia di lasciar perdere con le indagini.

Mistero molto interessante, sono curiosa di vedere come proseguirà.
Un saluto, a presto.

Milly Sunshine

Recensore Master
29/01/23, ore 22:52

Anche in questo capitolo ci ho visto molto lo stile dei romanzi polizieschi del novecento (come in effetti anche tu hai confermato quel tipo di ispirazione nella risposta alla mia recensione precedente), anche nel modo in cui hai riportato il testo con la deposizione di McCarthy.

Questo McCarthy sembra avere una certa credibilità, è plausibile quanto ha raccontato, sia le ragioni per cui a suo tempo ha deciso di ritrattare. Comprendo pienamente i dubbi del detective a questo proposito e, in ogni caso, la vicenda si conferma complessa e piuttosto ostica.

Credibilità o meno, comunque, siamo solo al capitolo 2, quindi dubito che quanto raccontato da McCarthy sia *tutto* quello che è successo. Per quanto al momento propenderei per il fidarmi di lui, probabilmente ha raccontato la *sua* verità.

Per me è stato un piacere leggere e recensire, continuerò a seguire i prossimi capitoli.

Un saluto,
Milly Sunshine

Recensore Master
27/01/23, ore 00:06

Buonasera. Avevo notato già qualche tempo fa questa storia e finalmente ho iniziato a leggerla. Devo dire innanzi tutto che lo stile mi ha molto colpito. C'è qualcosa di vintage nel testo (se non sapessi che è un racconto scritto in epoca contemporanea, potrebbe sembrare un giallo novecentesco), a mio parere molto appropriato vista l'ambientazione.

Il detective sembra chiamato a indagare su un caso impossibile, senza effettivi elementi e senza molto su cui basarsi. Sembra una sfida insormontabile, ma si vede che il caso suscita il suo interesse e che la faccenda non gli è indifferente.

Come primo capitolo l'ho trovato ottimo! *-*

Recensore Master
16/08/22, ore 01:12

Ciao, mia carissima Star^^

Eccomi di ritorno qui. ♡

Per Dalton prosegue il lungo percorso che lo porta a scavare nel passato di O'Donnell e al momento sembra riceva solo conferma delle testimonianze ricevute.
Considerata la delicatezza del caso, trova difficoltà ad entrare in possesso di alcuni documenti, quindi i testimoni visivi diventano una grande risorsa per il detective.
Apprezzo sempre la precisione e la veridicità storica con cui tratti personaggi la cui vita è stata affidata alla Storia. I giornali che Dalton legge per informarsi sono tutto tranne che super partes e questo sembra infastidirlo. Approfondendo quegli anni della Storia si rende conto che i militanti lottavano per una giusta causa, non erano assassini spregiudicati, la violenza era solo un mezzo inevitabile per farsi ascoltare. Rendi molto bene questo senso di propaganda che si respirava all'epoca e che Dalton rivive attraverso i giornali. A tal proposito, mi preme sottolineare il fatto che tu stia trattando contemporaneamente due piani storici differenti: quello vissuto da Dalton e quello su cui il detective sta indagando; il clima è senza dubbio diverso e il paragone che stai creando attraverso la prospettiva di Dalton è molto efficace.
McGowan sembra conoscere molto bene Dalton, nel loro dialogo prevale il senso di amicizia che li lega oltre gli affari di lavoro.
Apprezzo tantissimo gli scorci di serenità che Dalton trova tra le braccia della moglie. Un modo per lui di trovare la pace del cuore e per il lettore di trovare un clima più disteso reso carico dall'oblio di cui è ancora rivestita questa indagine.
Nell'incontrare il nuovo testimone, i due poliziotti si trovano di fronte ad un clima difficile da affrontare; seppur mantenendo ben distinti gli eventi storici, ci ricordi come il passato influenzi inevitabilmente il presente che vive Dalton, restano i rancori. Cadwell, però, sembra ben disposto a parlare del suo passato e in particolare sembra serbare un rancore verso il suo ex compagno che non vedeva l'ora di esprimere, accusandolo di aver tradito tutto ciò in cui credevano.
È invidiabile la lucidità con cui Dalton porta avanti questa indagine, il giovane che lo accompagna sussulta, mentre lui elabora razionalmente le informazioni che gli vengono svelate, decide di non giudicare, ma solo di comprendere i fatti nudi e crudi, in fondo l'unico posto a giudizio nella mente di Dalton resta O'Donnell.
Ci dai la possibilità di entrare nella mente di due uomini il cui obiettivo è quello di eliminare altri uomini; è difficile immaginare cosa possano provare se non si pensa alla causa che guida ogni loro azione che essi chiamano "giustizia". Il loro non è un attentato qualsiasi, è il primo omicidio che compiono e sono animati dalla titubanza propria dell'essere umano, vinta solo dai valori in cui credono.
Subito dopo descrivi un ricordo di Cadwell contrapposto al precedente che non ha portato soddisfazione, ma dolore soprattutto per O'Donnell; ci ricordi quanto gli affiliati dell'IRA fossero animati da un grande senso di fratellanza e la perdita di un compagno fosse motivo non irrilevante per aumentare le avversità con i nemici. È un legame che tra Cadwell e O'Donnell non muore nemmeno dopo che quest'ultimo decide di prendere una strada opposta, Dalton è stato ben attento al racconto del testimone e lo ha intuito con empatia tra le righe.
Dal canto suo Robert dimostra l'ingenuità della giovane età, ma anche l'impazienza di scoprire la verità. Penso non possa essere diversa la reazione del ragazzo, lui si trova emotivamente implicato in questo caso e vuole giungere a delle risposte nel minor tempo possibile, è stanco di soffrire per la perdita che ha subìto senza placare il peso con la giustizia. Il tema della giustizia ricorre spesso in questa storia; ce la mostri in sfumature diverse: in nome della nazione, del dolore di un figlio, della verità. Penso che alla fine Dalton, grazie alle sue doti razionali, riesca a rendere onore a tutti.
L'incontro inaspettato con l'agente del G2 non è stato affatto di buon auspicio; per quanto Dalton si sia mostrato tenace nella strada che sta percorrendo, non può ignorare quelle parole che dimostrano ancora una volta quanto l'indagine che sta seguendo sia compromettente per sé e sul panorama nazionale.

Il finale del capitolo lascia intendere che ci troviamo ad un punto di svolta. Dalton conosce i rischi che corre, ma non posso fare a meno di essere in pensiero per la sua incolumità. Mi sto affezionando a questo personaggio e mi auguro che per lui possa esserci un lieto fine. ♡♡

A presto!
Un abbraccio grande
-Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
18/07/22, ore 19:56

Ciao, mia carissima Star^^

Sono felicissima di riuscire a tornare a leggere questa storia (sto sperando di concluderla in tempi relativamente brevi)! 🤍

Le indagini di Dalton proseguono saggiamente, ho l’impressione che Robert abbia scelto la persona più indicata per questo incarico e il tempo sta facendo maturare una grande stima nei suoi confronti. Eric dimostra di avere le giuste conoscenze per indagare in modo discreto, per progredire e avvicinarsi sempre più alla verità, quella che tanto brama di raggiungere anche a scapito della sua vita; dimostra ad ogni passo di essere razionale e sentimentale in egual misura, sicuramente un atteggiamento vincente per un uomo che ricopre il suo ruolo. Dalla sua parte Dalton può solo contare sulla fiducia degli amici che al pari della moglie cercano di metterlo in guardia sulla pericolosità della strada che sta percorrendo.
A me piace molto la via che Dalton ha scelto di percorrere per trovare la verità, sta cercando di approfondire la figura di O’Donnell scavando nel passato di un uomo che non possedeva il desiderio di diventare un soldato, ma lo è diventato a seguito di esperienze ed incontri, ci sveli il giovane che è stato e che può aver influenzato il suo agire futuro, Eric sta cercando di incontrare coloro che lo hanno conosciuto professionalmente, ma anche umanamente; operazione che forse lui non aveva mai fatto, in passato ha dato per scontato fosse un eroe semplicemente basandosi sulle imprese belliche che ha portato avanti. Prova a rimediare in nome della verità, si sforza di rivedere la sua opinione sulla base delle ultime scoperte, ragiona sull’immagine di O’Donnell non fermandosi più solo all’apparenza.
È estremamente interessante la parentesi sul passato di O’Donnell, ci rendi partecipi degli ambienti che lo hanno reso un combattente, degli ideali che lo hanno animato dalla giovane età e della personalità che gli stessi superiori dell’epoca commentano come irruenta e imprevedibile, un dato importante ai fini delle indagini su ciò che è successo nella caserma, ma non determinante; Dalton non desidera più giungere a conclusioni affrettate, sia nel bene che nel male, vuole considerare tutti gli elementi che ha a disposizione per evitare il più possibile di commettere errori di valutazione.
Non vorrei cadere in errore, ma credo di aver studiato la figura di Martin Savage sui libri di storia (correggimi se sbaglio, ultimamente mi sto interessando ad altri eventi storici), trovare anche lui nella tua storia così bene inserito mi ha piacevolmente sorpreso (anche se in teoria non dovrei sorprendermi, considerando l’alta percentuale di dettagli storici che si trovano nei tuoi racconti); risulta sempre bellissimo approfondire in modo così intimo i personaggi storici che possiamo aver incontrato nei nostri percorsi di studio o per interesse personale, interpretare anche le più piccole pieghe del viso, le personalità che li hanno condotti ad essere ciò che sono stati e che hanno influito sulla Storia remota che studiamo e conosciamo. Vedere l’uomo dietro il personaggio storico, senza mai uscire dal binario dell’esito che la Storia ha portato con sé. Non c’è mai discordanza nelle tue storie su questo aspetto, fila tutto con i dati storici noti, ci ricordi che sono uomini coloro hanno fatto la Storia di un Paese e senza la loro determinazione il mondo non sarebbe come lo conosciamo noi oggi. Una determinazione e una fiducia di Patrick nei suoi ideali che nemmeno una dura prigionia ha arrestato, anzi è stata alimentata anche dalle condizioni favorevoli alla causa che si sono create nel campo di prigionia.
È comprensibile la rabbia di Robert nei confronti del maggiore sospettato della morte del padre, poco importano i meriti che ha conquistato in favore dell’Irlanda; penso che il suo dolore dia voce alla strada di neutralità che Dalton ha deciso di intraprendere, non ha più voglia di credere in false opinioni su O’Donnell.
L’opinione della moglie su O’Donnell lo rende geloso, ma soprattutto gli consente di riflettere sull’opinione che la gente ha maturato su di lui, sull’aspetto e sull’animo che ha sempre ostentato.
Ogni volta che l’IRA prende parte alle vicende, la posizione dei protagonisti diventa alquanto delicata, trapela una dose di angst notevole ed io adoro tutto ciò.

Ti ringrazio ancora una volta per avermi suggerito questa storia, perderla sarebbe stato davvero un peccato, ha catturato tantissimo la mia attenzione! 🤍🤍

A presto!
Un abbraccio grande
-Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
01/05/22, ore 12:09

Ciao, mia carissima Star^^

Giorni fa sono riuscita a fare un passetto avanti anche qui, quindi è giunto il momento di farti avere il mio pensiero su questo capitolo. ♡

Continuo a ritenere di aver fatto proprio bene a seguire il tuo consiglio e a iniziare questa lettura, perché mi sta appassionando davvero tanto questo sottofondo investigativo che hai creato nella storia.
Già in questa seconda parte le salde convinzioni di Dalton iniziano a scricchiolare. La lettura del fascicolo che gli è stato consegnato ha gettato una grande ombra sul passato personale del detective, ma anche su quello della patria che ha da sempre lodato un uomo come l'eroe che non era. Ciò che ci hai dato modo di leggere insieme a Dalton è molto crudo, ma devo ammettere sia una testimonianza estremamente realistica; sono riuscita ad immaginare il contesto, mentre osservavo quelle torture attraverso gli occhi di McCarthy. Quello che ha in mano Dalton è un semplice foglio di carta datato, eppure racchiude limitatamente alle mura di quel carcere l'atmosfera che si respirava in quegli anni. Ancora una volta emerge la tua bravura nel non far risaltare una posizione piuttosto che un'altra; le fazioni che si fanno guerra (in qualunque conflitto) non vengono considerate solo per le opinioni politiche, ma per la loro umanità. È un'umanità che tenta di fare breccia anche fra le guardie di questa prigione in cui i militanti vengono duramente puniti. Ci ricordi sempre che, prima ancora di appartenere all'IRA o ad un esercito, sono uomini che provano sentimenti, dolore e spesso alle loro spalle c'è una famiglia ad attenderli, altrettanto sofferente per le sorti dei propri cari. Gli ideali per cui combattono e che causano il loro arresto, secondo McCarthy, non possono essere il pretesto per dimenticare di essere tutti umani, senza alcuna distinzione e non è affatto un caso che lui sia uscito da questo contesto non sopportando più di assistere a tanta crudeltà.
È comprensibile che Dalton accusi uno shock per ciò che ha letto sul conto di O'Donnell. Però devo anche sottolineare l'indispensabile professionalità e integrità d'animo di questo detective: per quanto fatichi a realizzare ciò che sta scoprendo su un uomo per cui nutriva grande stima, non lascia si influenzare dai suoi sentimenti e resta ligio al suo dovere e fedele alla sua professionalità; ciò che sembra guidarlo nelle sue indagini è la ricerca della verità e della giustizia, anche se esse possono ferire, lui per primo. Questo suo desiderio di gettare una luce sulla misteriosa condotta di O'Donnell lo conduce innanzitutto ad accertarsi che l'unico testimone che per il momento è a loro disposizione sia attendibile.
Ho trovato molto interessante la figura di Harris, anche se in questo capitolo è stato una breve comparsa. Questa giovane recluta mi è sembrata il riflesso del modo in cui Dalton viene considerato agli occhi di coloro che collaborano con lui. Se Harris manifesta il desiderio di collaborare con Dalton, presumo che il ragazzo nutra un grande stima per il superiore; lo stesso Dalton è attento a non ferire i suoi sottoposti dimostrando ancora una volta di essere un uomo onorevole.
Robert mi infonde tanta tenerezza. Credo rappresenti l'immagine più pura in questa storia, il personaggio più innocente che ha subìto un'ingiustizia; lo dimostra l'innocenza con cui parla del padre davanti al testimone, senza alcuna malizia, solo mostrando un dolore sincero. Sono solo all'inizio del racconto, quindi non so se anche Robert sia veramente coinvolto nell'IRA, ma posso immaginare perché continui ad onorare il padre nonostante fosse un militante; credo abbia visto nel genitore l'intenzione di creare un futuro migliore per la sua famiglia, penso sia questo il motivo che spinge un padre di famiglia a rischiare così tanto la sua vita. Sarebbe molto naturale schierarsi con gli uni o con altri, eppure la neutralità di Dalton resta sempre molto salda, a lui non importa se avessero ragione le guardie o i militanti, a lui importa solo l'onestà dei modi con cui le guardie facevano valere le loro ragioni; credo sia questo il motivo per cui riesce a dare importanza al segnale con cui l'IRA annuncia la sua presenza, non mette in dubbio il pericolo che ne possa derivare, ma allo stesso tempo tiene fede ai valori che da sempre lo hanno guidato nel suo mestiere. Per raggiungere gli obiettivi che Dalton si pone la moglie assume un ruolo decisivo, perché ella stessa gli ricorda quali valori lo hanno sempre animato lungo la sua carriera; lo supporta ed incoraggia a non tradire la sua morale, tuttavia non riuscendo a non mostrare grande preoccupazione per l'incolumità del marito. Ho apprezzato molto il fatto che lui si confidi con la moglie, la consideri un'amica, probabilmente fiducioso del fatto che lei sia abbastanza forte d'animo per sostenere la verità, anche quando essa risulta essere più angosciante.
Come dicevo all'inizio, la sensibilità di Dalton lo conduce verso conclusioni dolorose, anche se forse nel corso delle ore risultano drammaticamente sempre più prevedibili. McCarthy si dimostra un uomo onorevole e al detective non resta che mettere seriamente in discussione la posizione di O'Donnell.

Ho come l'impressione che questa storia sia ricca di colpi di scena e non vedo l'ora di proseguire la lettura per scoprirlo. ♡♡

A presto!
Un abbraccio grande
-Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
13/03/22, ore 19:08

Ciao, mia carissima Star^^

Ti chiedo veramente scusa per i miei infiniti giorni di silenzio, procedo a rilento su EFP e cerco sempre di recuperare di corsa. ♡
Ho pensato di cogliere in primis il tuo suggerimento su questa storia e subito dopo tornare a leggere le tue ultime pubblicazioni. ♡
Come mi capita per ogni nuova lettura, non posso esimermi dal commentare l'introduzione, le tue peraltro sono sempre molto suggestive e racchiudono efficacemente il cuore di tutto il racconto; ci suggeriscono quanto le tue storie in contesto bellico siano originali ed inedite. Hai l'abilità di ricercare in grandi eventi storici quei particolari che si scostano da ciò che i libri sono soliti raccontarci, i tuoi racconti ci calano direttamente in quegli anni e ancora più nei dettagli di quei giorni, ci fanno respirare atmosfere e sentimenti della collettività. È la stessa sensazione che infonde un pittore con un quadro o un fotografo con una foto, cogli quegli attimi e l'essenza dei protagonisti. In ultimo, ma non meno importante, sei ispirata dalla vita e dalle imprese di personaggi realmente vissuti, si coglie sempre la tua attenzione e preparazione sulle tematiche che tratti; la verosimiglianza nelle tue storie ha radici ben salde ed è sempre una garanzia.
Fra i fatti storici ci narri l'inedito, ciò che si scosta dall'ordinario di quegli anni, ciò che cattura l'attenzione e che può essere utile per veicolari messaggi umani in contesti di conflitto. Mi pare di avvertire infatti, già dall'introduzione, che anche in questa storia affronterai conflitti interiori che coinvolgeranno in primis il protagonista, ma sicuramente anche altri personaggi.
Già dalle prime battute di questo racconto, mi dai modo di analizzare questa guerra civile da un altro punto di vista, quello di una nuova pace rinnovata, quello che in parte condanna i repubblicani e in parte li elogia, dimostrando ancora una volta le ragioni di entrambi di schieramenti in quel conflitto. Questo incipit dà l'impressione di una rinnovata serenità, è una storia che si apre tra un tempo sospeso di pace e di conflitto interiore per questo detective. Ciò che però resta certo, in una terribile costante, riguarda la sofferenza del popolo comune, dei civili che pagano il prezzo degli scontri ideologici; mi ha piacevolmente sorpresa il fatto che Eric non abbia idee politiche, per quanto giovane fosse all'epoca, l'ho trovato un simbolo per tutte quelle persone che non sono coinvolte negli scontri armati e ideologici ma che ne patiscono inesorabili conseguenze nella loro vita quotidiana. Ho trovato significativo proprio il salto temporale, l'attenzione posta alla giovane età del personaggio; attraverso la prospettiva e la sensibilità di questo ragazzo osserviamo i festeggiamenti svolti in occasione della fine del conflitto. Dimostra di essere un giovane molto sensibile dal modo in cui riesce a cogliere le sfumature emotive dei soldati, non soffermandosi solo sul quadro generale, come la maggior parte della folla fa; si scontra così con le emozioni dei superstiti di questa guerra, di coloro che hanno vissuto in prima linea un conflitto militare sanguinoso, nota come gioia e disillusione si mischino sui loro volti. Fra loro spicca una figura che non può passare inosservata, grazie al suo portamento fiero e alla sua divisa decorata attira l'attenzione del giovane Eric, il quale si lascia inebriare dai solidi valori che suscita.
Ho avuto fin da subito l'impressione che le parole di questo eroe di guerra avrebbero influenzato l'opinione di Eric sul piano militare ed ancor più il suo futuro, rappresenta uno di quegli incontri che si ricordano e segnano, specie in giovane età indicano una strada da seguire. Non la trovo affatto una cattiva influenza per Eric, anzi la giustizia è diventata per lui un mestiere che mantiene come esempio le imprese di quel soldato. La sparizione improvvisa del militare lascia un vuoto per Eric e getta mistero sulla sua figura, ma lo rende realistico sulla base dei racconti dei testimoni alle sue eroiche gesta. Nonostante l'immagine di O'Donnell diventi fumosa, Eric non perde comprensione verso quell'uomo diventando un detective stimato da colleghi e sottoposti, a livello nazionale ed internazionale, e marito amato dalla compagna. A tal proposito, lasciami dire tu riesci a farmi shippare qualunque coppia possibile e immaginabile, poche righe tue e i personaggi mi entrano nel cuore. Eric sembra davvero un marito devoto, ma anche un uomo profondamente realistico e non idealizzato (come d'altronde ogni tuo personaggio); la passione per il suo lavoro ammortizza il desiderio di essere genitore, desiderio che è molto più forte da parte della moglie. Eric però dimostra di essere un uomo buono non esprimendo questi pensieri, rispettando la sofferenza e i sensi di colpa della moglie; è davvero onorevole da parte sua.
La parte finale del capitolo segna l'inizio di un racconto molto interessante e misterioso; i personaggi di cui parli sono coinvolti su piani diversi (Eric e il giovane che si rivolge a lui), offrendoci ancora una volta la possibilità di osservare la vicenda da entrambi i fronti di guerra. Non deve essere affatto semplice per Eric gettare all'improvviso l'ombra del sospetto su un mito per lui che ha così influenzato la sua vita con valori onorevoli, la notizia è equivalsa sicuramente ad una doccia fredda.

Grazie per avermi indirizzata verso questa lettura, la proseguirò con immenso piacere. Ho letto la tua nuova flash e arrivo presto anche lì, devo solo dare un ordine ai pensieri che ho raccolto. ♡♡

A presto!
Un abbraccio grande
-Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Ps Ti ringrazio tantissimo per la bellissima recensione e per l'accoglienza che mi riservi sempre, ti rispondo presto. ♡♡

Recensore Master
19/08/21, ore 10:38

Ciao Star_Rover,
con quest'ultima testimonianza, il caso dell'esecuzione dei prigionieri risulta sostanzialmente chiarito. Purtroppo, invece, le ombre della pressione del G2 sul nostro detective si fanno sempre più pesanti e odiose, privandolo dell'aiuto dell'amico McGowan.
Resta poi un dilemma di coscienza: è bene risvegliare dei fantasmi così potenzialmente destabilizzanti per la pace nel paese?
Il lavoro di ricostruzione della storia irlandese di quel periodo travagliato è di gran pregio.
A presto
MaxT :)

Recensore Master
15/08/21, ore 21:28

Ciao Star_Rover,
i ruoli delle parti in causa diventano sempre più definiti.
Il silenzio di McCarthy sul legame tra la scomparsa dei prigionieri e l'esplosione stupisce un po'. Sembra che, dopo il suo rapporto, il graduato si sia completamente disinteressato alla cosa. Del resto, se aveva capito che c'era il governo dietro l'esecuzione, è comprensibile che dopo avere esposto dei fatti non abbia voluto arrischiarsi ad associarli con ipotesi.
Nel capitolo veniamo a sapere anche qualcosa di più sul passato di O'Neil.
Il tenente McGowan è un alleato capace: la testimonianza del truce Kavanagh sul comitato di visita toglie ogni dubbio sul fatto che l'eroico O'Donnell fosse capace di esecuzioni a sangue freddo.
Le intimidazioni del G2 si fanno sempre più sfacciate. Il nostro detective sta realmente mettendo a rischio il suo futuro pur di raggiungere la verità.
Ancora una volta, la ricostruzione storica dietro questo thriller è di tutto rispetto.
A presto
MaxT :)

Recensore Master
09/08/21, ore 09:43

Ciao Star_Rover,
questo è un capitolo molto intenso.
Il conflitto insito in questa indagine è sempre più esplicitato: la verità, la volontà dell'IRA, la volontà del governo.
La testimonianza del maggiore Sheridan ci consente di sapere di più sul periodo tra la fine della guerra con gli inglesi e l'inizio della guerra civile, in cui gli irlandesi repubblicani si dividono tra i seguaci di Collins e O'Connor.
Un nuovo indizio, recapitato da un misterioso corriere dell'IRA, offre una nuova traccia.
Alla fine, in un confronto quasi più drammatico che gioioso, Aileen informa Eric sulla sua gravidanza, ma questo non basta a distoglierlo dal caso che rischia di rovinare la loro vita.
Complimenti per l'ottimo lavoro di ricerca storica che hai svolto per la stesura di questo thriller.
A presto
MaxT :)

Recensore Master
03/08/21, ore 22:08

Ciao Star_Rover,
la gravidanza di Aileen e la sua preoccupazione per il modo morboso in cui Eric sta affrontando questa indagine pericolosa. L'aiuto dell'amico McGowan può contribuire un po' a tranquillizzarla. Lui decide di condividere l'indagine e un po' anche i rischi di questa.
Higgins è un testimone collaborativo, che fornisce una realistica descrizione delle condizioni di detenzione nel carcere inglese. E' il primo, mi pare, che li incoraggia a indagare in nome della giustizia, piuttosto che partire da posizioni pregiudiziali.
Patrick O'Donnell esce dai diversi racconti con un'immagine così sfaccettata da non consentire una ricostruzione facile della sua personalità.
Complimenti per il racconto di alto livello storico.
A presto
MaxT :)

Recensore Master
31/07/21, ore 21:19

Ciao Star_Rover,
l'indagine continua, focalizzata sui vecchi amici di Patrick O'Donnell: il defunto Savage, poi il molto più raggiungibile Cadwell coi suoi ricordi, storicamente interessanti ma che non aiutano a dipanare il caso.
Purtroppo la svolta arriva con la visita, neanche troppo inattesa, di un agente del G2 che 'consiglia' di abbandonare il caso, prospettando conseguenze spiacevoli nel caso che l'indagine continuasse.
Insomma, è chiaro che O'Donnell è protetto dalle autorità. Ma poi, questa persona sarà ancora viva? Non ricordo che nell'indagine se ne menzioni la morte, ma solo la scomparsa, o sbaglio?
Sono curioso di sapere i prossimi sviluppi di questa vicenda.
A presto
MaxT :)

Recensore Master
27/07/21, ore 15:51

Ciao Star_Rover,
in questo capitolo, il detective Dalton riesce a ottenere il colloquio col colonnello Murtagh sfruttando conoscenze comuni; qui si dipingono alcuni episodi della giovinezza del controverso eroe, ma senza aggiungere informazioni utili per l'accusa della quale è sospettato.
Questa indagine rischia di costare cara al detective: trova grosse resistenze negli ambienti governativi, è indirettamente caricato da grosse aspettative da parte dell'IRA e il conflitto tra ammirazione e sospetto per quell'uomo rischia di incrinare il suo rapporto con la giovane moglie.
Il capitolo è interessante e ben strutturato. Ti segnalo solo due termini che rivedrei: 'interrogatorio' per il colonnello Murtagh e 'imparziale' per la battaglia con gli Inglesi.
A presto
MaxT :)

Recensore Master
25/07/21, ore 10:25

Ciao Star_Rover,
il rapporto tra le mani di Dalton getta una luce orribile sull'eroico maggiore O'Donnell che si riflette sull'intero esercito irlandese che l'ha sostanzialmente approvato coprendo queste e chissà che altre azioni.
Dalton fatica a metabolizzare un racconto che contrasta radicalmente con la sua immagine dell'eroe della sua giovinezza, ma tutte le ricerche successive sembrano confermare l'attendibilità di quel quadro.
L'interesse dell'IRA per questa indagine potrebbe creare un grosso imbarazzo per l'investigatore e potrebbe risultare in un rischio di strumentalizzazioni opposte.
Aileen dà un sostegno franco e onesto al marito, ma anche lei rischia di soffrire se questa indagine dovesse essere scoraggiata con pressioni non lecite.
La storia sembra procedere credibile e ben strutturata.
A presto
MaxT :)

Recensore Master
23/07/21, ore 14:13

Ciao Star_Rover,
eccomi a sfogliare, si fa per dire, il capitolo iniziale della tua storia.
Il tema è molto interessante: un ammirato eroe di guerra presenta un lato oscuro da criminale. Per giunta, l'ufficiale è l'idolo personale del protagonista, il detective Dalton. Sembra che l'interruzione della sua intimità con la giovane moglie non sarà l'aspetto peggiore della cosa.
L'improvvisa telefonata di O'Neil suggerisce che il giovane sia tenuto sotto sorveglianza da qualcuno, e che l'atto di consegnare quei documenti a un investigatore gli verrà fatto pagare a caro prezzo.
Ho una piccola obiezione su come faccia il protagonista ad essere certo che l'altro sia più anziano di come sembri.
La storia si prospetta interessante, e molto destabilizzante per tutti quelli che hanno creduto al mito di questo eroe della guerra civile, peraltro ispirato ad un personaggio storico.
A presto
MaxT :)