Recensioni per
Cuori in rivolta
di Juliet00
Uomini.. gli uomini della vita di Oscar sembrano volerle dare solo problemi qui; in più, ci si mette anche il rifiuto della sua femminilità.. |
Ciao Juliet. |
Alain non ha tutti i torti, ma non si può scegliere se innamorarsi o meno di qualcuno; inoltre Oscar deve ancora metabolizzare il trauma dello strappo. Il testo è venuto tutto attaccato. |
Cara Juliet, più procedo nella lettura di questo tuo scritto e più mi sembra di ritrovare i pensieri e le azioni e le considerazioni che ho fatto tante volte nella mia mente quando mi si proponevano le immagini e le situazioni dell’anime. Ecco forse l’inizio del tuo “what if” dato dal comportamento di Alain che senza peli sulla lingua pone delle considerazioni ad Oscar su André e il suo atteggiamento nei suoi confronti, comincia a farle sentire una sorta di fiato sul collo affinché lei riesca ad uscire dalle secche nelle quali si è impantanata da tempo e che, per timore forse di una parola o di un gesto fuori luogo, potrebbero modificare radicalmente la sua visione del rapporto con Andrè. Oscar ha paura di dover affrontare una verità che è latente dentro se stessa e che le si è confermata una volta di più drammaticamente con il pestaggio di André. E André con il suo interrogativo che lo segue e lo accompagna da una vita: quando è nato il suo amore per Oscar? Sicuramente tanto tempo fa, ma non nell’accezione che ha adesso quella parola, amore per lui ha sempre significato protezione, affetto, complicità, condivisione, ascolto, comprensione. Aveva voluto bene a quella strana bambina che veniva educata come un uomo e che aveva visto sbocciare piano piano ogni giorno di più nella sua essenza di ragazza prima e di donna poi. Quindi non c’era stato un momento preciso in cui aveva incominciato ad innamorarsi di lei: era una serie di momenti che gliela aveva fatta sentire vicino tanto da essergli entrata così in profondità che ora anche volendo non avrebbe potuto estirparla in quanto faceva parte di se stesso. Stai riuscendo a farmi entrare, con il tuo modo elegante, fluido e coinvolgente di narrare, in completa empatia con tutti i personaggi e le situazioni che stai creando e di questo ti ringrazio. Un caro saluto e a presto! |
Ero curiosa di leggere il seguito e mi piace come stai procedendo ..a presto |
Mi sarebbe tanto piaciuto vedere un seguito, un'evoluzione dell'episodio del pestaggio in armeria invece di uno dei tanti silenzi...si parte da qui, vedremo dove ci condurrai. Intanto complimenti per l'inizio della storia: chi ben comincia è a metà dell'opera! |
Ancora più bello questo capitolo, ho sempre immaginato questo missing moment e che Oscar, dopo la rissa in armeria, avrebbe portato André in infermeria per prendersi cura di lui. |
Narrazione curata, precisa e in linea con i personaggi e la storia di Rijoko Ikeda. Credo che da qui partirà il what if, dunque mi riservo un parere più esaustivo di questa storia a partire dal prossimo capitolo ,ove sarà interessante scoprire fino a che punto ci vorrai condurre. È un viaggio introspettivo molto appassionante il tuo, cara Juliette, ambizioso il progetto e l' elaborazione del post-pestaggio di André in caserma. Finora il racconto si presenta realistico, credibile,verosimile. In bocca al lupo per il seguito! Buona serata P.S. Sei velocissima con gli aggiornamenti ,forse sarebbe il caso di rallentare un po' nella pubblicazione, grazie |
Ciao Juliet, sei riuscita con la tua narrazione precisa ma molto coinvolgente a farci rivivere le scene che tante volte abbiamo visto nell’anime; sembrava di poterle vedere srotolarsi sotto i nostri occhi e, ora come allora, lasciare il loro carico di dolore che hai riportato in vita con le tue parole che scandiscono perfettamente i vari momenti vissuti dai protagonisti. André picchiato selvaggiamente da quelli che avrebbero dovuto essere suoi compagni non è piaciuto ad Alain che di quei compagni si professa essere il loro capo, e che con parole semplici e taglienti a suo modo li rimette al loro posto ridimensionandoli. André è un suo amico, devono rispettarlo e lui comprende in quel momento, come mai gli era accaduto prima, quale sia il tormento di quell’uomo gentile e riservato che vive il suo dolore in silenzio. Ma mentre parla si accorge che Oscar è rimasta sulla soglia della camerata e ha ascoltato il suo parlare e anche ciò che fra le lacrime ha pronunciato ossessivamente André, e qui a differenza dell’anime decide di agire e di portare conforto, per quello che può, a quell’uomo che la ama di un amore smisurato e che è pronto a rischiare la sua vita pur di starle accanto. Ma Oscar è pur sempre Oscar, algida nei suoi comportamenti forse per non far vedere ad altri, nemmeno ad Andrè, quali siano i sentimenti che si alternano nella sua anima e che forse anche la dilaniano. Quei soldati devono pagare per il dolore arrecato al suo André, di questo lei è sicura, mentre con una delicatezza estrema gli cura le ferite del corpo e probabilmente anche un pochino quelle di quell’anima lacerata ben più profonde e fonte di un dolore continuo e costante. Non si guardano direttamente negli occhi ma ogni gesto viene soppesato e rinchiuso in una parte della loro mente per poterlo riassaporare a tempo debito, cercando di trovare la spiegazione di quell’agire. Oscar però è ferma nei suoi propositi, nonostante quanto ascoltato da André, e nell’uscire dall’infermeria ricomincia a porsi la domanda come un mantra su quanto sia grande l’amore di André per lei. Bellissimo e vero il pensiero iniziale: con un’anima non rassegnata bisogna essere delicati perché al suo interno può certamente celarsi un tesoro, e Oscar forse lo sta scoprendo con i suoi tempi. Veramente un capitolo coinvolgente come lo è sempre leggere la situazione in cui si dibattono i due protagonisti. Brava e a presto! |
André ha preso le botte quasi come se avesse voluto accettare una punizione per lo strappo ad Oscar quella notte, però adesso anche lei è destabilizzata dalla vista delle condizioni di lui, che nonostante tutto continua ad amarla e proteggerla. |
Credo più che altro, che i soldati della Guardia non la volevano come comandante in quanto donna, ma in quanto nobile... i soldati alle donne non sapevano fare a meno... |
Gentile autrice, |
Finora non era mai stato approfondito il tema del tormento di Oscar durante quel periodo pieno di batoste terribili, sono contenta che questa storia abbia colmato la lacuna, e anche in ottima maniera; dunque non posso non seguirla. |
Gentile Autrice, interessante punto di partenza per cercare di scoprire ancora più in profondità cosa si sia mosso nelle coscienze di Oscar e di André dopo che tra loro era accaduto qualcosa che aveva momentaneamente distrutto la loro pacifica convivenza e la loro vicinanza in termini di affetto, che per una della parti in causa era sempre e solo stato fraterno, tanto da non essersi mai accorta di quello che agitava il cuore e la mente del suo amico d’infanzia. Avevano condiviso una intera vita e poi per una decisione presa da Oscar tutto era cambiato: lei voleva vivere come un uomo, come se un uomo non avesse bisogno di affetto, di vicinanza, di sostegno, quello che lei aveva sempre avuto da André che glielo aveva donato senza mai pretendere nulla in cambio, solo per poter continuare ad alimentare il suo amore non ricambiato per lei, solo per poterle essere ancora accanto e continuare a vivere e proteggerla. Ora entrambi si trovavano a militare nella guardia parigina, perché nonostante tutto André l’aveva seguita, facendone quasi una missione penitenziale quella di starle accanto senza poter avere nulla da lei se non il suo perdono per ciò che era accaduto in una sera lontana. Ma la convivenza con i suoi soldati non è per nulla facile, anzi ha trovato un mondo di ostilità, perché era una nobile e perché era una donna, e quegli uomini non avevano intenzione di obbedire agli ordini di una donna nobile. Oscar nel silenzio dei suoi alloggi a casa sua sta ripensando agli ultimi avvenimenti che l’hanno vista protagonista e sta risentendo nella sua mente le parole che le sono state rivolte sia da Andrè con il paragone della rosa che mai potrà essere un lillà, sia dai suoi soldati che non intendono averla tra i piedi essendo stata a servizio fino a poco tempo prima della Corona non molto ben vista in questi tempi. Sarà pertanto un viaggio interessante quello che hai intrapreso cercando di scoprire quali siano i pensieri che popolano le menti dei protagonisti per avere una visione più esaustiva dei comportamenti che metteranno in essere. La tua scrittura è fluida, precisa e puntuale centra l’obiettivo che vuoi far pevenire al lettore senza appensantire rendendo pertanto la lettura gradevole. Non vedo l’ora di immergermi nelle atmosfere che vorrai creare per i personaggi per far emergere il loro lato più oscuro e intimo. Un caro saluto e a risentirci presto! |
L'inizio mi piace, mi sembra uno scritto volto all'introspezione per carpire e capire cosa può essere successo ai nostri subito dopo essere entrati nella guardia metropolitana, scrittura fluida e coinvolgente. Alla prossima. Brava, buona giornata. |