Recensioni per
Racconti di eccezionale ordinarietà
di Estel_naMar

Questa storia ha ottenuto 73 recensioni.
Positive : 73
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/11/20, ore 23:11
Cap. 2:

Max e Annie– 39,2

Stile: 9.5/10
Una cosa che mi è molto piaciuta della tua storia è che lo stile è adatto a chi parla. Il lessico usato da Max è quello di una persona, se non forbita, che ha studiato nella vita. Parole come “bias” o “associazione euristica”; “vegli” e tante altre non sono termini usati in un modo colloquiale e di qui si va direttamente ad un'altra cosa che mi ha fatto davvero piacere trovare ovvero l'alternanza di un lessico più ricercato a uno normale.
Ognuno di noi infatti ha un repertorio linguistico che alterna inconsciamente nel parlato (e la tua storia ricalca infatti questo mezzo espressivo), non siamo sempre Leopardi o Fedez ma alterniamo. Ecco, il tuo Max racconta tutto come farebbe a una chiacchiera al bar, dove gli avventori siamo noi lettori.
Per quanto riguarda lo stile ho trovato che il ritmo così veloce, unito alle frasi molto corte si adattino alla lettura e rendano il racconto molto leggero e scattante; ci sono espressioni, onomatopee ma anche rumori, suoni, come se chi parla fosse talmente ancora eccitato da non poter essere lineare.
Ora ti chiederai perché non ho dato un punteggio pieno... per la troppa confusione, non del contenuto ma nella forma. Ci sono parti in cui usi i caporali per segnalare il dialogo e altre in cui usi le virgolette alte, a volte usi la virgola troppo pesantemente al posto di un : o di un ;.
Capisco che volevi fosse tutto uniforme, ma a volte la cosa ha reso meno scorrevole la lettura.

Trama: 10/10
La trama, introdotta dallo sfondamento della quarta parete da parte di Max racconta di una relazione che non è finita perché non è mai realmente cominciata. Seguiamo tutto il percorso che li ha fatti conoscere e perdere di vista, Max ce ne parla come se ci fossimo messi d'accordo per sentire la sua storia, come se sentisse il bisogno di raccontarla. Molto particolare come cosa.
Tutto si svolge in poco tempo, il primo approccio è telematico e solo successivamente ha portato ad un incontro fisico. Come già detto il ritmo veloce aiuta molto la scorrevolezza del testo e le inserzioni di pensiero di Max rendono coinvolto il lettore. Il racconto ha una linea temporale conclusa, da un primo contatto rubato a un addio che però ha lasciato tante cose positive all'interno di Max. Il passaggio finale, che si conclude con l'addio non cercato ma pensato è davvero poetico, perché sono due persone affini, che in altri contesti sarebbero andati molto bene insieme.

Personaggi: 5/5
I personaggi sono due, Max e Annie. Il primo è un ragazzo normale, che si definisce nerd, è esuberante ha una prorompente voglia di conoscere cose, di vita: ti mette il buon umore ad ogni parola che dice. È lui a condurre il gioco, sia mentre ci narra del suo episodio, sia nell'incontro con Annie.
Non conosciamo poi molto di lui, del suo passato, di chi lo conosca ma hai creato un personaggio comunque pieno, senza buchi: in fondo è lui che ha deciso di renderci partecipi di questa cosa, non gli interessa dare altri particolari.

Annie invece chi è? Da questo primo pezzo del puzzle si evince che è ha dei segreti, qualcosa che non le permette di aprirsi totalmente a lui, pian piano cede e si intravede una ragazza tosta, che sa quello che vuole, che chiede subito da che parte della vita guardi il suo Max. È una ragazza che sembra sapere cosa ama e cosa no, ma non permette mai di entrare veramente in contatto con lei.
Di lei conosciamo più che altro gli interessi, ma essendo Max a raccontare, che c'è di strano?


Punto di vista 5/5
Max è colui che racconta e lo fa in modo molto particolare: Noi, i lettori siamo i suoi amici al bar, i suoi conoscenti dal medico: qualcuno che lo ascolta, insomma. Come prima battuta ti dico che sì, che si sente il personaggio, che il suo punto di vista è forte e differenziato: parla e pensa a modo suo. Ha il suo stile, si differenzia.
Per quanto riguarda l'introduzione del personaggio coprotagonista, credo che l'impostazione da “amico al bar” abbia reso tutto molto energico e frizzante. Ti dirò, non so se hai viso i film “Trainspotting” ma ho sentito la stessa vulcanica energia, la stessa pazzia (stavolta sana)



Gradimento personale 4.7/10
Che dire? Mi ha scombussolata, conosciamo due personaggi così chiusi e aperti insieme, che li vedi perfetti per stare insieme e invece si perdono di vista come succede mille volte al giorno nelle nostre vite. Rimane forte sospeso il “Se... “. Forse la troppa confusione nella forma ha danneggiato un po' il gradimento finale.

Recensore Veterano
31/05/20, ore 22:57
Cap. 2:

Ciao! Eccomi per lo scambio del Giardino! ^^
La prima storia di questa raccolta parlava di dubbi e tormenti ma aveva un lieto fine, questa invece mi ha dato la sensazione di essere esattamente il suo opposto! Per tutto il tempo il protagonista è presissimo da questa ragazza che conosce solo attraverso i messaggi e i vocali del telefono. I due sembrano compatibili in tutto e per tutto, trovano subito un'intesa pazzesca ma, purtroppo, sembra che le loro strade non vogliano proprio incrociarsi. Mi chiedo, però, se sia davvero colpa del destino o se sia invece l'atteggiamento della ragazza a rendere un nuovo incontro impossibile. Quando alla fine Annie cede alle richieste di Max e lui la va a trovare, infatti, lei sembra avere paura che le cose tra loro possano andare bene. Ha un atteggiamento di ritrosia che si palesa non solo nell'essere schiva ed evitando di vederlo dal vivo, ma anche nella postura, nel suo modo di essere. Sarei veramente curiosa di sapere se questa ragazza è rimasta scottata in qualche modo nel suo passato, e da cosa, per avere così paura che le cose possano andare bene, per non concederselo proprio. Anche se ad essere sincera è una atteggiamento che capisco perché in parte mi ci rivedo. Anzi, mi è successa proprio una cosa simile, anche se, a differenza dei protagonisti, non ero molto presa da questo ragazzo e credo nemmeno lui da me e forse è questo che ha ci fatti perdere di vista da un giorno all'altro senza sentirsi mai più, ma senza nemmeno rimpiangerlo.
Tornando alla storia, naturalmente rappresenta solo uno spezzone di vita di queste due persone, perciò non ci è dato sapere di più. Ma credo sia proprio questo che rende affascinante questo genere di racconti: il non poter sapere nulla di più. In un certo senso spinge a riflettere.
Dunque che dire, hai fatto un buon lavoro!
Spero di tornare presto a leggere il seguito!
Buona serata~

Recensore Junior
24/05/20, ore 10:06
Cap. 2:

Buongiorno cara e perdona l'estremo ritardo <3
Eccomi con un nuovo racconto di eccezionale ordinarietà :) Chissà se, come con il precedente, finirò la lettura in lacrime!
Con il primo paragrafo fai già una seria introduzione alla storia, facendo capire al lettore non solo di CHI si parlarerà, ma soprattutto di COSA. Non accennando ad un semplice amore, ma ad una sfaccettatura di sentimenti che hanno caratterizzato proprio quell'amore.
Il capitolo, grazie alla narrazione in prima persona, si butta subito nel genere introspettivo, raccontando sì la storia di Max ma facendo nel modo più "intimo" possibile. Ci racconta del suo primo "incontro" (online) con Annie, ma lo fa molto apertamente senza farsi mancare battutine ironiche sul contrasto dei loro caratteri. Mi piace moltissimo l'utilizzo del protagonista/narratore.
Vorrei fare un appunto su come descrivi il Rock. Forse hai ragione tu quando dici che il rock fa un po' parte di tutti, ma io non riesco a distaccarmi da questo genere ascoltando sempre la medesima musica. Il rock non è solo fracasso o musica ad alto volume, come in tanti lo definiscono, il rock è uno stile di vita con il quale vengono toccati tanti punti salienti dalle vita, il rock parla di storie comuni, di argomenti che si possono sentire anche al telegiornale, il rock non potrà mai passare di moda, perchè parla di me, parla di te, di chiunque. "si era comunque innamorata di tutta quella musica di denuncia, di manifesto, di opposizione, quella che veicolava pensieri politici, dolore, sofferenza, quella che non aveva paura di parlare di tutto ciò che rientrava in quella grande scatola vuota che è il diverso" io penso che questa frase abbia un impatto veramente fortissimo in me e, spero, anche in altri lettori. Perchè la musica per me è questo, il rock è questo.
Mentre leggevo questa storia ho pensato che qualcosa stonava. Carina, ma non vuole dare le sue generalità; carina, ma non vuole farsi vedere; carina, ma ogni volta se ne esce con una scusa per non uscire insieme a Max. Insomma, il mio primo pensiero è andato al programma di MTV Catfish e sorrido perchè anche tu lo hai citato nella storia :D
Annie, dalla auto-descrizione che fa di sé, mi pare un personaggio interessante. E' molto introversa e timida, ma i suoi gusti spaziano molto. Purtroppo non amo molto Star Wars (diciamolo pure, per niente!), ma i Foo Fighters e la Ps... tanta roba! Mi pare molto nerd, se posso dirlo. Certo che posso, scopro con piacere che lo scrivi anche tu. Ed ogni mio pensiero viene poi confermato dalla tua storia, che piacevole trovata!
Mi piace l'entusiasmo travolgente di Max, il modo in cui lui si innamora di una persona di cui non conosce il tatto o l'aspetto esteriore. Lui si innamora semplicemente di tutto ciò che vi è all'interno del suo cuore. Questo "gasarsi", scoppiettare ed eccitarsi innanzi ad ogni similitudine o a qualsiasi cosa che li lega tra di loro, è molto divertente. Entrambi sono piuttosto nerd, perciò continuo a pensare che sotto ci sia qualcosa. Non penso in un catfish vero e proprio, ma lei sicuramente nasconde qualcosa.
Finalmente il primo incontro si avvicina, dopo giornate a chiacchierare amabilmente al telefono, tra un audio e l'altro, una nerdata e l'altra. Non so cosa aspettarmi e non so quale potrebbe essere la reazione di Max, perchè me lo sento, qualcosa è strano in Annie.
Durante il tragitto che divide Max da Annie, lui si sofferma ad ammirare Padova e tu ci regali una descrizione di questa bellissima città italiana che è meravigliosa. Non sei pesante nelle descrizioni, anzi, rendi il tutto più reale, più tangibile. Probabilmente riusciresti a trasformare una città noiosa, nella capitale della bellzza assoluta.
Ed invece il primo incontro si dimostra essere di un'eccezionale ordinarietà, giusto per citare il titolo della raccolta ;) Lei si presenta acqua e sapone e lui coglie subito quel particolare, apprezzandola ancora di più. E vogliamo parlare della sua risata? Per un istante mi è venuta in mente la mia. Sì, perchè tu devi sapere che chiunque mi sente a ridere, parte a ridere in automatico XD E' come una sorta di contagio. Ed è una delle cose di cui mio marito si è innamorato di più.
L'incontro tra i due ragazzi in ogni caso è di un fluff assurdo, romantici, dolci e carini. Se penso a loro mi vengono in mente due coniglietti carini e coccolosi. Mi piace come tu ti sia soffermata tanto su questo primo incontro perchè ci hai regalato un momento che di eccezionale ORDINARIETA' non è. Ma non è una critica, anzi! Il contesto è inerente alla tua storia. Ma questo frammento è un qualcosa di magico. Sprizza romanticismo da tutti i pori e se penso ad i ragazzi di oggigiorno, mi viene da dire che Max sia più un'utopia e, cavolo, augurerei a tutte le ragazze di poter trovare anche loro un Max per tutta la vita. Max è un po' un cavaliere in chiave moderna, mi piace moltissimo come lo hai caratterizzato.
Nel frangente in cui descrivi il loro "distacco", ahimé DOVUTO dall'imminensa partenza di lui. Ad ogni frase, ogni parola ho pensato solo a: bacio, bacio, bacio. Si è innalzato un coro nella mia testa come a voler incitare io stessa Max per fare il primo passo. "C'era un bacio sospeso nell'aria" e nella mia testa, hai detto bene.
NO MA DICO IO STIAMO SCHERZANDO?!!!!!!!!!!!!!!!! NIENTE BACIO E DUE ANNI BUTTATI NEL CESSO?!!!!!
Mia cara Estel, vorrei trucidarti ora. Mi viene da piangere. No, ma non puoi terminare la storia così. 18 pagine a parlare di un amore così bello e poi in 18 righe mandi tutto a cagare?! Oddio, ti giuro, mi verrebbe da urlare in questo momento, ma aspetta che cerco di ricompormi un secondo. Prendo un bel respiro e riprendo la recensione.
Come si suol dire, l'amore giusto, arrivato però nel momento sbagliato e nulla, in realtà non ho nulla da dire a riguardo. Mi hai lasciata con l'amaro in bocca, ma non cambierei nessuna sfaccettatura di questa storia perchè questi sono i colpi di scena alla Sparks che io A-D-O-R-O!!! E nulla, se il capitolo precedente mi aveva fatta piangere e lo avevo amato tanto quanto amo la mia vita, questo capitolo, per aspetti ben più diversi, mi è piaciuto ancora di più!

Recensore Veterano
14/05/20, ore 15:59
Cap. 2:

Ciao!

ero sicura, tornando su questi lidi, che avrei passato dei momenti letteralmente immersa nella vita e nelle sensazioni di qualcun altro: ed è stato così anche stavolta. Quello che più di tutto mi colpisce di te e delle tue scelte narrative è la ricerca di un momento di straordinarietà all'interno di vite qualsiasi, comuni. Quando ti leggo penso sempre al romanzo "Stoner": la storia di un uomo banale, assolutamente comune, foinorse mediocre, di cui ti importa davvero perché potrebbe essere la vita di chiunque e speri sempre che qualcosa, in fondo, qualcosa di speciale accada. Nella vita dei protagonisti di questa tua storia questo qualcosa accade. Accade per caso e per poco ma rimane come l'eco di un sogno nella mente di Max ed Annie: due ragazzi che casualmente finiscono col sentirsi, scambiarsi opinioni, ritrovarsi sorprendentemente, incredibilmente affini.Qualla di trovare qualcuno che abbia i nostri stessi interessi e li viva con la stessa passione con cui li viviamo noi sembra sempre un'aspirazione chimerica: per questo, forse, Max rimane così stupefatto dalla circostanza, tanto che insiste, macina chilometri per vederla il tempo di una notte. La complicità tra loro è stata immediata, alimentata com'era dai discorsi fatti via sms, ma è rimasta lì, congelata per sempre in quel frangente. Sebbene ci sarebbe potuto essere più di un pretesto per rivedersi - vedi la felpa - Max ed Annie si perdono, smettono immediatamente di cercarsi, di tentare. E' vero, spesso accade e questa storia è il ritratto tristemente realistico di come gli esseri umani finiscano sempre col confondersi, smarrirsi nel quotidiano e dunque perdere occasioni e persone. Probabilmente tra di loro, in ogni caso, non scocca la famigerata scintilla che muove gli oceani, eppure questo non impedisce loro di pensarsi di tanto in  tanto, di immaginare come avrebbe potuto essere. E in fondo, perché distruggere un sogno coi fumi dell'abitudine e della realtà? E' un finale triste, ma non troppo, se la si pensa in questi termini.

Che dirti? Sono sempre lietissima di leggere, soprattutto per il tuo approccio distintivo ai personaggi, ai luoghi e alle emozioni. La tua è una scrittura intima e credo che tu abbia una vera e propria disposizione d'animo verso lo studio dei rapporti umani - degli umani in generale. Ho visto che studi psicologia e  questo mi conferma ciò che ho intuito dai tuoi scritti.
Ottimo lavoro.  
Tornerò a leggerti con piacere,
W.

Recensore Master
14/05/20, ore 15:30
Cap. 2:

Ciao, cara! ♥
Eccomi qui per lo scambio, mi fa piacere ritrovarti perché mi piace molto il tuo stile, ho un debole per il genere introspettivo e le storie che vanno a scavare a fondo nell'animo dei personaggi sono quelle che preferisco maggiormente. 
Hai una scrittura molto matura, consapevole, lo si nota già dalle prime righe quando ci presenti il personaggio di Max che afferma che questo è l'unico nome che è in grado di farlo notare. Lo colleghi subito con Annie, lo fai notare subito e ci presenti una situazione che forse abbiamo vissuto tutti per quanto è comune. 
Questi due ragazzi si conoscono attraverso un'amica in comune e Max mette subito le mani in avanti, ho trovato carino il suo modo di approcciarsi con Annie perché è stato molto comprensibile, non da super macho. Appena iniziano a scriversi nessuno dei due si sbilancia troppo, mi è piaciuta la frase dove Max afferma che si facevano le domande tipiche delle persone che usano i siti d'incontri per tastare un po' il terreno, è stato un paragone azzeccato dato che i personaggi non si sono mai conosciuti dal vivo, e quindi tutto può succedere. 
Lui è diretto, le chiede di uscire anche se dimostra di essere infastidito da alcune sue risposte e dal suo tergiversare, lei non è un libro aperto e lui pare aver intenzione di comprenderla e di capire se potrebbe essere interessato a lui o meno. Ma diciamo che la misteriosa Annie lo liquida un po' in maniera indiretta, questa è stata la mia sensazione anche perché ha usato una tecnica tipica di chi non vuole dare buca in maniera cruda. Ma sentivo che non era proprio così, e Max infatti va oltre. 
Non è la tipica situazione dove scatta la scintilla, Max dimostra di essere affascinato dalla figura di Annie tanto che vuole andare più a fondo possibile. 
Ho trovato carina anche la parte dove lei gli chiede di che partito politico fa parte, è stato uno scenario piuttosto realistico e divertente che mi ha portato a ricordare a diversi appuntamenti alla fine andati male perché diventati poi un vero e proprio dibattito politico. Sono d'accordo con Max quando dice che è in parte l'ideologia politica definisce parte del proprio essere, non è sempre così e dipende dai casi ovviamente, ma diciamo che è un elemento che aiuta a capire anche tanto di una persona.
Questi due personaggi si sono conosciuti attraverso i loro pensieri, le loro parole dove andando più avanti si sono incastrati sempre di più, trovando una compatibilità che già l'amica Cassandra aveva previsto. 
E il resto della lettura mi ha fatto sorridere, quando Max e Annie iniziano a parlare di Star Wars e di come Il signore degli anelli scatta una chimica pazzesca, tanto che attraverso questo pretesto Max capisce molti altri aspetti di Annie e successivamente fa una piccola follia per lei, la raggiunge in bici nel cuore della notte, il loro primo incontro mi ha toccata perché è stato descritto benissimo. 
Ed è qui che ho la sensazione di aver conosciuto Annie, è successo insieme a Max dato che è sotto il suo punto di vista, e ho apprezzato tutto, non c'è niente che non mi abbia convinta in questo racconto. 
Il bello è che hai deciso di presentare una situazione semplice, ma profonda e soprattutto con un finale dolce e amaro, ho apprezzato tantissimo la tua scelta di non farli baciare perché è come se tu avessi voluto dire che il loro legame è stato forte anche senza un approccio fisico esplicito, mi è piaciuta molto la parte finale perché anche se non è triste hai lasciato quella nota malinconica e nostalgica che ho riscontrato già in altri tuoi racconti. Quindi non posso che farti i complimenti per la raccolta, non sono storie che parlano solo d'amore, ma vanno molto oltre e si percepisce chiaramente. Alla prossima!

Shakana

Recensore Master
22/04/20, ore 14:50
Cap. 2:

Ciao, cara!
Questo capitolo mi è piaciuto, forse più del precedente. 
Ho apprezzato molto la scelta di sviluppare la narrazione in prima persona; lo stile colloquiale, infatti, permette sin da subito di instaurare un certo feeling col protagonista, nonché di percepire l'evolversi delle sue sensazioni in modo lineare e progressivo. 
In accordo col tema della raccolta, anche questa vicenda rientra in quel novero di situazioni da definirsi "ordinarie" – nel senso che possono capitare a chiunque –, e tuttavia tu hai saputo cogliere gli aspetti salienti che rendono sempre un po' speciale occasioni di questo tipo. 

Da principio, e com'è naturale, Max si muove spinto da banale curiosità, senza aspettarsi nulla di particolare: sì, magari i primi scambi di battute sono stati stimolanti, ma non così tanto da giustificare un vero e proprio interesse nei riguardi di una perfetta sconosciuta.
È la lieve ritrosia di Annie a spingerlo a farsi più audace, mosso da quello spirito di rivalsa che usualmente si prova quando si pensa di essere sottostimati; da lì in poi, dettaglio dopo dettaglio, assistiamo a un crescendo di fascinazione per la ragazza, la quale, oltre a condividere con lui molti interessi, dà a questi ultimi la sua stessa rilevanza – non con tutti è possibile ammettere di conoscere a memoria frasi pronunciate in lingua elfica senza vergognarsene. 
Pare quasi di sentirla, la trepidazione di Max, mentre pensa che no, una simile affinità non può proprio essere ignorata – anche a costo di risultare insistente. 
Orientamento politico a parte – ma su questo dovrei aprire una riflessione poco appropriata, in queste sedi –, mi sono rivista in Annie e nel suo atteggiamento. Pur nutrendo a sua volta interesse per il suo interlocutore, appare decisamente meno propensa di lui ad approfondire di persona la conoscenza; come se temesse di ritrovarsi troppo coinvolta e non più in grado di gestire la faccenda con la dovuta dose di distacco. 
Mi ha dato l'impressione di essere una di quelle persone abituate a pesare minuziosamente i propri sentimenti, che decidono di investire soltanto sulle situazioni più "sicure".
L'incontro ha pienamente confermato la reciproca intesa esistente fra i due, i quali, nonostante prima non si fossero mai visti, sono in grado di interagire in maniera naturale e spontanea, con una confidenza che spesso non si ha neppure con conoscenti di lungo corso; tuttavia, entrambi decidono tacitamente di non dare seguito alla cosa. 
Il racconto ha il sapore delle occasioni mancate, di quei momenti fugaci che, seppur brevi, ti si appiccicano addosso con inusuale tenacia; fiori che, per superficialità o incuria, non abbiamo saputo cogliere, ma dei quali serbiamo dentro di noi un ricordo un po' malinconico, un po' dolce.  

È stata una lettura piacevole, che mi ha dato modo di riflettere – anche su me stessa. 
A presto!
Irene 

Recensore Veterano
22/04/20, ore 11:03
Cap. 2:

Rieccomi qui per continuare questa raccolta.
Questo secondo episodio l'ho trovato subito coinvolgente, forse anche grazie alla voce narrante.
Nel suo racconto Max mantiene un ritmo serrato, raccontando le tappe del percorso che lo hanno portato a conoscere Annie sempre più a fondo. Mi è piaciuto che, a questo proposito, lei inizialmente sia stata ritrosa; l'ho trovato plausibile, molto reale, e non farei fatica a vedere questo racconto come un episodio realmente accaduto.
A sostenere questa mia impressione sono i dettagli dei loro discorsi, i pensieri di Max e il modo in cui si ritrovano sugli stessi interessi.
Da amante delle opere di Tolkien ho trovato molto carino come entrambi ne parlino con entusiasmo, trovandovi finalmente un terreno comune su cui muoversi e confrontarsi.
Ammetto che avevo credo che la loro storia si sarebbe svolta sempre a distanza, attraverso i cellulari e magari, più avanti, un computer, e invece mi hai stupita quando i due ragazzi sono finalmente incontrati (anche se per tutto il tempo sono stata in pensiero per Annie, che era palesemente stanca). La confidenza che si era costruita poco a poco a distanza li ha aiutati a rompere il ghiaccio senza grossi problemi, e mentre parlavano è stato come assistere alle chiacchiere di due persone che si conoscono da moltissimo tempo.
Per tutta la durata del loro incontro ho aspettato che si baciassero. Erano davvero carini, e c'era tra loro una sintonia che mi faceva propendere per questo finale, ma evidentemente non era così che doveva andare.
In un certo senso avrei dovuto aspettarmelo dal tono e dalle parole malinconiche con cui Max inizia il suo racconto.
Alla fine lui e Annie si sono persi di vista, quel loro primo incontro è stato anche l'ultimo e non c'è stato un seguito nemmeno a quelle chiacchierate che avevano contribuito ad avvicinarli. Sono cose che succedono eppure non ho potuto fare a meno di chiedermi come sia potuto accadere, al punto da domandarmi se un simile taglio nei contatti non sia stato dovuto a un fattore esterno che ha coinvolto Annie (non Max, perché lui è qui che ci racconta la sua storia).
Questo capitolo me lo sono divorata. E' scritto benissimo, in un modo coinvolgente e scorrevole che ho adorato.
Complimenti vivissimi, e alla prossima! ^^

Recensore Master
16/04/20, ore 14:10
Cap. 2:

Ciao! Sono qui per l'ABC delle recensioni del Giardino :)
Ho scelto questa storia perché non sono una grande amante del fantasy, è un genere che tendo a evitare. Al contrario, però, l'introspettivo è fra i miei preferiti. 
Dunque, conosciamo subito Max e Annie, il loro primo incontro mi ha subito fatto venire in mente una poesia che amo di Baudelaire (A una passante), anche se non è esattamente la stessa cosa. Però il modo in cui lui la vede, la nota, e poi l'ha subito persa di vista, me l'ha ricordata. Anche se qui, diversamente dalla poesia, i due avranno modo di approfondire la loro conoscenza grazie a un'amica in comune che gli fornisce i contatti. Così Max la contatta e iniziano a parlare. Max è davvero interessato a conoscere la schiva Annie, così prima di andare via da Roma decide di chiederle di uscire... ma Annie gli dà buca. Non me lo aspettavo, non è una svolta da storia d'amore, e anzi ero sicura che alla fine Annie avrebbe accettato d'incontrarlo quella sera stessa. A quel punto ero già certa che le cose fra i due non potessero migliorare, e invece mi hai sorpresa di nuovo. La storia degli audio è geniale per chiarirsi un po' le idee, alla fine Annie sta al gioco e a Max lei interessa sempre un po' di più. Mi è piaciuta la scelta di descrivere la sua camera, in questo modo sei riuscita a far emergere dei tratti di se stessa e della sua vita e a caratterizzarla meglio. Ciò che mi ha spinta a proseguire la lettura, davvero incuriosita, è questo suo essere schiva. Mi sono fatta mille congetture sul perché non volesse accettare l'invito di Max: ansia sociale? Timidezza? Non è lei la ragazza delle foto e Cassandra lo ha imbrogliato? Ho anche pensato "e se fosse muta?" e poi ho scoperto che no, parla. Mi rendo conto di quanto posso sembrare squilibrata nel fare queste congetture, ma davvero non capivo perché trovasse tutte quelle scuse. La risposta, alla fine, si è rivelata più semplice di quanto pensassi all'inizio. 
Iniziano finalmente a trovare i loro punti in comune, tipo l'amore smisurato per Il signore degli anelli. 
Annie sta per dargli buca nuovamente, quando invece si convince e sfruttano l'ultimo giorno che hanno a disposizione, per il momento. A questo punto ho esultato, finalmente. 
Il primo incontro nei due alla fine non va affatto male. Ci sta che lei sia un po' tesa, ma penso che Max abbia dato il meglio di sé per farla sentire a suo agio. E alla fine hanno dimostrato di avere un sacco di sintonia, li ho trovati molto dolci e ho iniziato a shipparli da praticamente subito. Mi ha fatto tristezza sapere che poi però non si sarebbero più visti, vista l'imminenza partenza di Max. Alla fine scopriamo anche perché Annie ha rifiutato più volte di uscire, e chissà che se non avesse accettato subito e avessero avuto più tempo le cose non sarebbero poi andate diversamente. 
Ci sono rimasta malissimo per il finale, non te lo nascondo, mi hai davvero resa triste, visto il bel rapporto che avevano instaurato pensavo che nonostante la distanza sarebbe durata... e invece no. Mi hai spezzato il cuore, seriamente. Però ci sta come finale, alla fine non tutte le storie d'amore, nemmeno quelle iniziate così bene, finiscono altrettanto bene. E hanno avuto modo di conservare un bel ricordo l'uno dell'altra. 
Quanto a errori, l'one-shot è quasi perfetta. Non mi piace molto come suona questa frase: "Mi rispose, dopo non troppo tempo, il suo nome era Annie, per l’appunto", la cambierei così: "Mi rispose, dopo non troppo tempo; il suo nome era Annie, per l'appunto." oppure "Mi rispose, dopo non troppo tempo. Il suo nome era Annie, per l'appunto".
Le D eufoniche non sono usate in modo troppo corretto: "bias od associazione" -> o associazione. La D va inserita solo quando la vocale è la stessa (ed era va bene, ed aveva no), a eccezione della D dopo la O, che invece non andrebbe messa mai. 
"Si, è letteralmente" -> sì, perché non è pronome riflessivo, ma è l'avverbio di affermazione, te lo correggo ma in realtà, poco dopo, hai inserito l'accento quindi presumo sia solo una svista.
In conclusione, l'one-shot mi è piaciuta davvero tanto, complimenti ^^
Alla prossima!
fumoemiele

Recensore Master
12/04/20, ore 21:02
Cap. 2:

Ed eccomi per lo scambio del giardino.
Ecco un altro racconto di una situazione quotidiana in cui tutti possiamo trovarci: questa è la storia di Max, un giovane universitario che torna alla città natale per un po' e dopo essersi fatto convincere da Cassandra prende il numero di questa Annie e inizia a conoscerla messaggiando. Questa Annie subito lo prende molto, anche se lei è alquanto restia dal farsi vedere e sentire, tanto da far sospettare che sia tutto uno scherzo, e ammetto che per un momento l'ho pensato pure io, tanto che mi faceva pure venire il nervoso per le scuse che lei trovava. Ma finalmente, proprio la sera prima che lui riparta per tornare a Roma lei acconsente e i due finalmente si vedono, passando una notte fatta di chiacchiere, massaggi e cicche.
Tutto carino e perfetto ma...ecco i finale dolceamaro che "rovina" il momento magico: sono passati cinque anni e i due si sono persi di vista e non si sono mai più visti e sentiti, chissà come mai. probabilmente non era destino ma rimarrà solo un dolce ricordo di un esperienza che nessuno dei due dimenticherà, almeno non Max, Annie chi lo sa.
Per lo stile intanto mi complimento per aver messo un htmail, quello nel capitolo precedente era davvero fastidioso, ora si legge molto meglio, anche perché così lungo e appiccicato come quello di prima sarebbe stato mooolto difficile leggerlo xD,come scrittura è fluida è leggera quindi nulla da ribattere.
Ti faccio i miei più sinceri complimenti, ti auguro buona pasqua e alla prossima, ciaoo.

Recensore Master
11/04/20, ore 20:30
Cap. 2:

Carissima,
tornare da te è sempre un'esperienza così umana da far vibrare.
Ogni volta tocchi corde dell'animo umano che mi spiazzano, ma anche situazioni di vita che accadono, possono accadere, a chiunque. Dando poi un epilogo che è di certo dolceamaro, ma è decisamente realistico. la vita è fatta di felicità e tristezza, di scelte sbagliate e giuste, di occasioni perse e trovate ma che implicano sempre il dover perdere qualcosa.

Annie ha avuto paura, Max aveva coraggio per entrambi ma non è bastato. In una società come la nostra c'è la possibilità di poter allargare le conoscenze, estendendole da altre parti, sia al di fuori della nostra città che dentro, trovando qualcuno che è affine in qualcosa e che probabilmente, senza questi potenti mezzi, non avremmo mai incontrato. Ma è l'ignoto a spaventare, l'idea non solo della delusione ma del fatto che possa funzionare. Forse è qualcosa che mi appartiene, ma tendo ad essere sempre abbastanza diffidente nei riguardi della felicità. Quando incontro qualcuno con cui mi trovo bene ho sempre paura che la fregatura sia dietro l'angolo, dunque ci metto un sacco a fidarmi e dunque mi fa paura trovarmi in sintonia con le persone per paura di perderle, e credo che Annie abbia avuto lo stesso problema. Con Max hanno fatto vari passi, dallo scriversi ai messaggi vocali, ecc. fino ad arrivare a vedere proprio nell'ultimo giorno possibile, come se Annie potesse dunque controllare la cosa, metterla subito in uno stato hiatus che la fa stare più tranquilla, sì... ma che quando scopre l'affinità con Max, il rispetto che lui le riserva, si rende conto di che grosso sbaglio ha fatto a ridursi all'ultimo momento. Sa già che è stata una perla tra tante giornate uguali, anche se le precedenti sono state arricchite dalla presenza del ragazzo, che ha sperato, espansivo com'è, che tutte quelle similitudini, quelle affinità, potessero convincere Annie tanto quanto avevano convinto lui...
Rimane dunque solo un ricordo di giorni arricchiti l'uno dalla presenza dell'altro e una felpa condivisa, che Max forse non rivedrà mai più.
Un altro finale dolceamaro che ho amato tantissimo, che mi ha coinvolta, e mi sono sentita vicina ad entrambi non riesco a biasimare totalmente Annie, anche se la sua occasione così è davvero persa.
Come sempre dialoghi meravigliosi, impostati nel realismo più incantevole e, la storia, di nuovo mi ha conquistata ♥
complimenti e a presto,
Miry

Recensore Master
11/04/20, ore 14:21
Cap. 2:

Ciao cara, ero ben curiosa di leggere uno dei tuoi racconti perché devo dire che già l’introduzione prometteva bene: ogni capitolo infatti non è altro che uno sguardo della vita di una persona (o più persone forse, come in questo caso) che Abigail incontra per caso e a cui dà la parola per il tempo appunto di un racconto.
Ma veniamo alla oneshot vera e propria. Il commento che ti lascio risente dell’impressione finale che la lettura mi ha lasciato nel complesso ed è per questo che la primissima cosa che mi sento di dirti è che mi sono emozionata moltissimo. Devi sapere che, come forma mentis, sono attratta dalla profondità della quotidianità, dalle situazioni che restano in bilico e soprattutto dalle possibilità che rimangono eternamente aperte (devi sapere che ci ho scritto un romanzo in proposito, quindi figurati quanto questo tema mi sia caro!). Ecco perché questa storia nella sua semplicità (perché di fatto ciò che racconti è qualcosa che potrebbe accadere tutti i giorni a tutti) mi è arrivata davvero dritta al cuore come un proiettile.
La trama è quella di una storia d’amore in potenziale: Max e Annie si conoscono via telefono grazie allo zampino di un’amica in comune e cominciano pian piano a conoscersi. Di questa conoscenza ho apprezzato molto la naturalezza e la credibilità del suo sviluppo: l’attrazione infatti nasce non immediatamente, ma attraverso la costanza delle interazioni e la scoperta di punti in comune, come l’essere un po’ nerd e soprattutto il Signore degli Anelli. Ogni messaggio, ogni esitazione e ogni parola ricalca perfettamente la realtà: così vediamo la prima scusa di Annie per non vederlo (un po’ per imbarazzo, un po’ per paura), il timore di Max di avere di fronte una persona che non è chi dice di essere o che si tratti di uno scherzo della sua amia, e anche tutta l’ansia anticipatoria prima di decidere di mandare un messaggio vocale e di rivelare qualcosa. Mi ha fatto particolarmente sorridere questo momento:  dovevo solo buttarmi e incrociare le dita: «Però, in tutto questo, preferisco Il Signore degli Anelli.», ecco, lo avevo detto. O la va o la spacca. In questa semplice riflessione che fai fare al personaggio c’è tutto quel mix di aspettativa e agitazione tipica del tentare di voler far colpo su qualcuno ma allo stesso tempo volere che quel qualcuno apprezzi noi stessi per come siamo.
Max si invaghisce in fretta e se ne stupisce lui stesso perché non gli era mai successo prima e forse al fatto che possa succedere non ci crede molto, eppure hai saputo gettare con pochi passaggi delle basi solidissime per questo sentimento. Mi sono sentita da lettrice completamente coinvolta. Quando finalmente si incontrano è un po’ come se fossi stata anche io con loro e, come Max, ho apprezzato la semplicità con cui lei si è presentata. Trascorrono l’intera serata e notte insieme a parlare, scoprendo di avere la stessa complicità di quando parlavano per telefono. Si avvicinano anche fisicamente tramite i massaggi e hanno anche modo di parlare della particolarità della situazione e, indirettamente, dei sentimenti strani che si ritrovano a provare l’uno per l’altra. “Devi lasciarti stare tra le mie mani”: questa frase, detta da Max mentre Annie sembra ritrarsi fisicamente al contatto, è davvero bella e evoca un’immagine bellissima. L’atmosfera sarebbe perfetta per un bacio ma quel bacio “rimane sospeso nell’aria” e rimane un’altra potenza mai diventata atto.
Il finale è la cosa che fa più male. Fa male perché tutta la bellezza che abbiamo visto finora scompare – e non perché uno dei due ha una tragica fine o perché vengono ostacolati da qualcosa di insormontabile. Ma semplicemente perché la vita prende un altro corso: non succede nulla, è questo che rovina le cose. Fa male che non si siano più rivisti ma che Max stia ancora pensando a lei; fa male come lui abbia tenuto la sua felpa, quella stessa che  era la sua “preferita” e quindi “un onore e un onere” avere, ma che poi l’abbia persa. Continuiamo ad esser lì, a fluttuare nel marasma delle eventualità che non abbiamo percorso, delle scelte che non abbiamo compiuto, a metà tra il rimpianto delle occasioni perdute e la speranza di quelle che così facendo abbiamo potuto accogliere. In questa frase c’è tutto il senso di questo testo e descrive davvero perfettamente quel senso di incompiutezza che il non essere degli eventi e le domande eternamente aperte possono suscitare. C’è tutto ciò che fa male.
Il racconto mi ha davvero colpito e mi ha ricordato come tipo di suggestione “Le notti bianche” di Dostoevskijh (ti sto facendo un super complimentone dato che amo quel libro ahah). Lo stile è incantevole: le frasi sono della lunghezza giusta, le parole scelte con cura, la punteggiatura usata perfettamente e, in generale, la lettura è molto fluida. Hai una proprietà di linguaggio molto ricca e alcune scelte lessicali mi hanno colpita particolarmente come ad esempio l’espressione “associazione euristica”.
Non ho trovato nessun errore grammaticale e neanche refusi; l’unica cosa che ti segnalo è la forma dei dialoghi da un punto di vista tecnico. «Ciao.»,  - se la frase continua non va il punto all’interno delle virgolette e in ogni caso non possono stare insieme due segni di punteggiatura (il punto e la virgola in questo caso).
Davvero ho amato questa lettura, sono felicissima di averti conosciuta come autrice. Complimenti, mi hai un po’ distrutto il cuore ma grazie lo stesso ahah
Alla prossima! Un bacio!

Recensore Master
07/04/20, ore 21:29
Cap. 2:

Ciao ^^
Questa storia mi è piaciuta davvero tantissimo, infatti l'ho letta tutta d'un fiato, gustandomela anche con una certa curiosità nel voler scoprire il motivo che ha frenato questi due ragazzi dal continuare a frequentarsi e conoscersi meglio.
La conoscenza tra questi due ragazzi parte per una "volontà dall'alto", per volere di quest'amica in comune che ha voluto si conoscessero perché secondo lei avrebbero avuto una grande affinità (amica, che, tra l'altro, ha anche il nome di uno dei miei personaggi preferiti della mitologia greca, ma queste sono divagazioni). Max decide di fidarsi e quindi d'intraprendere una conversazione con questa ragazza che all'inizio appare molto misteriosa, tanto che lui arriva a dubitare che sia davvero ciò che dice di essere e che Cassandra gli abbia giocato un brutto scherzo. Annie è molto reticente, molto timida e sembra non voler in alcun modo vedere Max, o anche solo aprirsi con lui. Rimane sulle sue, gli parla di sé in maniera superficiale, senza permettergli di andare oltre. Ci impiega davvero molto tempo per aprirsi con lui, per mostrargli davvero chi c'è dietro la maschera di timidezza che indossa.
La loro conoscenza ha il sapore un po' "retrò" dei vecchi tempi, dove le persone si conoscevano pian piano, scoprendosi a poco a poco, senza fretta e senza bruciare le tappe. Mi è piaciuta questa dicotomia di una conoscenza più "classica" unitamente a una fatta attraverso i social.
Max e Annie scoprono di avere molte cose in comune, più di quante credessero e avrebbero mai immaginato, e questo fa scoccare in loro quella scintilla che all'inizio non c'era stata e che faceva trascinare le loro conversazioni quasi per inerzia. Ora che si sono scoperti, che si sono messi a nudo, le loro vere personalità emergono e la discussione assume i toni ferventi e appassionati di due persone che si sono ritrovate nei loro interessi e che si scoprono accettati nel loro essere nerd. I richiami a grandi classici che li accomunano, alla musica, all'ideologia politica sono molteplici, e sono tutti in comune, seppur "desueti" o "poco accettati" nella società. Al giorno d'oggi, essere un nerd va quasi di moda, ma fino a poco tempo fa i nerd erano emarginati e derisi, quindi non faccio fatica a immaginare per quale motivo Annie si sentisse tanto insicura prima di scoprire che Max condividesse con lei certe cose. Allora si è sentita accettata e si è invaghita di lui esattamente come lui si è invaghito di lei. Si sono trovati, in un certo senso. Hanno scoperto di essere complementari e, alla fine, hanno deciso di abbattere quella barriera che li divideva e che rendeva Annie quasi astratta, quasi un'idea, per incontrarsi davvero, proprio il giorno prima della partenza di Max.
Ed è di persona che i due concludono ciò che hanno iniziato giorni prima, in tutti i sensi. Si possono, infatti, scoprire fisicamente, attraverso i gesti e il contatto delle mani, attraverso le carezze e la pelle contro pelle. Si scoprono in sintonia, a parlare di tutto fino alle cinque di mattina, a rimanere l'una nelle braccia dell'altro e a godersi quella sensazione di completezza. Di nuovo, Annie mostra il suo atteggiamento reticente, la sua ritrosia ad aprirsi, ad avvicinarsi, e confessa la sua paura di un rapporto, di sentimenti forti, ma poi con Max si lascia andare, di nuovo riesce a superare le sue stesse barriere e a godersi un momento che è perfetto e che è totalizzante sotto tutti gli aspetti e i punti di vista.
Il loro è un sentimento intenso, coinvolgente bellissimo, ma con amarezza si ferma a quell'unica sera in cui si sono visti di persona. Era tutto perfetto, tutto al posto giusto, ma anche tutto destinato a finire lì. Annie e Max non si sono più sentiti né rivisti da quella sera: mi sono chiesta quale fosse stato il motivo che li ha spinti a una scelta del genere. Max dice che non c'era posto per un "noi" nelle loro vite, ma la cosa interessante è che i due non hanno neppure provato: hanno avuto un assaggio di ciò che sarebbe potuto essere e l'hanno rifuggito. Probabilmente per il timore di rovinarlo, che potesse andare distrutto, perso. Hanno preferito conservare il ricordo della meraviglia dello stare insieme, di quella sintonia e perfezione, piuttosto che rischiare di distruggerlo.
Il loro è rimasto un amore metafisico, che hanno sfiorato e non hanno voluto rivonare.
Questo storia è stata intensa, malinconia e davvero struggente. È piena d'amore e di desiderio e di un qualcosa che si è solo sfiorato con la punta delle dita, che ha fatto stare bene, che poteva essere stupendo, ma di cui si preferisce conservare il ricordo, piuttosto che il dolore di averlo profanato. Loro si sono dati una notte soltanto, Questo mi ha fatto un po' pensare alla Canzone di Marinella del sommo De André, quando dice "e come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno , come le rose".
Davvero tantissimi complimenti! Alla prossima :)

Recensore Veterano
07/04/20, ore 09:36
Cap. 2:

Ciao! Rieccomi per lo scambio ^^ Sono molto contenta di essere tornata a leggere questa raccolta perché l'idea in sé mi piace molto. Partendo dal titolo, nella mia testa al nome "Annie" è partito un collegamento con "Io e Annie" di Woody Allen, ahahahah In questo caso conosciamo gli eventi dal racconto di un protagonista maschile, un Massimiliano che però ti presta attenzione solo se lo chiami " Max". Sarà che ho sempre preferito leggere di protagonisti maschi, sarà il modo molto schietto e ironico con cui si esprime, ma a me Max è stato subito simpatico. L'ho trovato molto realistico nel suo approcciarsi ad Annie, con i suoi dubbi sul non saper bene interpretare l'iniziale scarsa apertura di lei. Giustamente, quando ci si conosce in chat è difficile instaurare subito un rapporto ed è molto credibile il fatto che il primo tentativo non sia stato emozionante come lui si aspettava. È bello comunque come pian piano, continuando a messaggiare, scoprano di avere sempre più in comune: inizialmente sono interessi come la musica rock ( mi è piaciuta l'ironia di Max e la piccola riflessione sull'argomento musica e ribellione giovanile, mi ha riportato anche un po' indietro nel tempo ai miei anni di liceo ahahaha) passando ad argomenti più seri, come l'orientamento politico. Anche in questo caso ho trovato realistico e molto naturale il modo in cui hai costruito l'evoluzione del loro tipo di conversazione. In particolare ho apprezzato tutta la dinamica dello scambio degli audio: ho trovato giustissimo i dubbi e le paranoie di Max, che già si figurava scenari catastrofici in cui l"amica Cupido" in realtà lo avesse raggirato o peggio. Capiamo subito che Annie è una nerd patentata, cosa che me l'ha resa subito mooolto simpatica (d'altronde, come fai a non innamorarti di una fan di Star Wars e del Signore degli Anelli, COME?) e infatti pure Max ci casca con tutte le scarpe ahahaah trovato davvero molto dolce il momento in cui si rende conto di essere cotto di questa ragazza e come sorga in lui prepotentemente il desiderio di vederla. Mi è piaciuto davvero moltissimo anche il momento del loro incontro, l'iniziale timidezza e in seguito il raggiungimento di una sempre maggiore intimità. Alla fine ci ho sperato con tutto il cuore che scattasse il bacio, ma ho apprezzato comunque che tu abbia deciso di mantenere il realismo anche in questo: non viviamo in un telefilm e spesso non riusciamo a cogliere le occasioni nel momento in cui si presentano. Alla fine i nostri due protagonisti non finiscono insieme, ma hanno comunque avuto modo di assaporare un momento davvero unico e che di sicuro ha lasciato in entrambi un bellissimo ricordo. Che dire? Questa storia, nella sua semplicità mi ha davvero incantata. Ho amato lo stile semplice, diretto, i dialoghi spontanei, i due protagonisti, tutto! Ti faccio davvero tanti complimenti, rispetto al primo racconto questo l'ho trovato molto più coinvolgente, gusto personale ovvio! Ciao e a presto!! Zobeyde

Recensore Master
06/04/20, ore 09:09
Cap. 2:

Carissima, eccomi a recuperare il secondo capitolo di questa raccolta ^^.
Al momento è il mio preferito *^*!
Credo di aver amato praticamente tutto di questa storia, di essermi sentita vicino ai tuoi protagonisti in un sacco di occasioni.
Mi è piaciuto moltissimo, ad esempio il piccolo particolare di Massimiliano che preferisce essere chiamato con il suo nomignolo Max, se si vuole attirare la sua attenzione, io sono uguale!
Poi: qualche anno fa ho conosciuto anche io un carissimo amico online, abbiamo cominciato a chattare inizialmente anche io non avevo il coraggio di incontrarlo nè di spedire messaggi vocali o ascoltare i suoi, perchè mi mette a disagio ascoltare la voce di chi non conosco di persona. Le cose tra noi sono rimaste sul piano dell'amicizia e basta ma mi fa piacere non averlo perso di vista. Siamo entrambi molto nerd, e per questo mi sono rivista anche nelle chiacchiere di questi due ragazzi: la nerdaggine unisce e aiuta a sciogliersi. E' stato veramente molto tenero vedere come Annie si lascia sempre più andare e Max diventa sempre più cotto, aaaaawn. Effettivamente sembrano fatti l'uno per l'altra... quando poi si mettono a parlare di Tolkien e a scambiarsi le frasi in elfico sono impazzita!
Quando invece ho conosciuto il mio ragazzo, il primo giorno proprio, io avevo da poco fatto un incidente e portavo il collarino (com'ero sexy :P) e lui che è infermiere si preoccupava per me e mi aveva anche fatto qualche massaggio (motivo per cui mi sono ritrovata un sacco anche nella parte finale della storia)
Il finale è agrodolce, anche se già s'intuiva, dalla distanza vera e propria fra loro, che sarebbe stata una storia quasi impossibile, ma questa sarà un'esperienza che entrambi porteranno nel cuore per sempre, un piccolo infinito che nessuno potrà mai rovinare.
Ultima cosa: ti faccio i complimenti per come descrivi Padova, con dolcezza e amore: si vede che questa città ha una grande importanza per te.

Riesci sempre a raccontare storie tremendamente reali di giovani italiani che non posso fare a meno di sentire vicino, ed è una cosa splendida!
complimenti vivissimi, cara <3

alla prossima :-*
un bacione!

Bennina

Recensore Master
02/04/20, ore 11:42
Cap. 2:

Ciao!
Eccomi qui. Allora, inizio col dirti che ciò che ho apprezzato di più di questa storia è la sua incredibile e meravigliosa contemporaneità. Raramente ho letto una storia che fosse così adeguatamente calata negli anni 2000.
Perché sì: Max e Annie sono in primo luogo figli di questo millennio, con le loro conversazioni skype e i messaggi vocali, il loro rapporto virtuale e tutto ciò che ne segue. Ma è sempre compito dei figli quello di uccidere i padri: come tali, infatti, attraverso la loro musica impegnata e le loro idee politiche a questo millennio, a questi tempi infami e alle loro contraddizioni - come direbbe Verlaine - si ribellano, con tutti gli strumenti a lora disposizione.
Ho trovato molto teneri tutti gli accenni che hai fatto alla dimensione nerd, a cui entrambi appartengono.
Per un attimo, mi sono trovata. apensare che si potesse trattare di una storia di catfish, visto che Annie aveva quantomeno delle serie di reticenze ad incontrare Max.
Ho apprezzato molto il modo in cui hai descritto il loro incontro nella realtà: si è sentito il peso del bacio mancato, ma ancora di più il peso delle loro differenze e del loro essere persone totalmente diverse, che alla fine non sono abbastanza motivate ad approfondire la loro conoscenza. Mi è sembrato accurato perché il rischio di restare delusi e scottati nell'incontrare irl una persona conosciuta online è sempre alto, ma più probabile rispetto a quello di innamorarsi follemente.
Complimenti dunque. Una storia molto attuale.

Alla prossima
Desy

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