Hola, ragazzi!
Questo è uno di quei capitoli che non sono riuscita a recensire a caldo, perché ho amato immensamente Berserk e qui viene riproposto il triangolo che fa da chiave di volta alla saga, almeno fin dove sono arrivata io. Lì c’erano Grifis e le sue ambizioni, Gatsu e Caska, qui Nammen e Hope, personaggi che sono riusciti a sposarsi molto bene col Falco – quel maledetto del falco, scusatemi, ma le cose che ci piacciono molto suscitano in noi emozioni forti e giudizi forti. Ma andiamo alla recensione vera e propria.
Molto suggestiva la parte iniziale del Labirinto, immerge bene nella storia e ho apprezzato anche il riferimento al Necronomicon – scritto su pelle umana e con inchiostro di sangue. Per quanto concerne gli Apostoli e Griffith non posso non pensare alle atmosfere un po’ da incubo di Hellraiser, saga che notoriamente ha ispirato Miura e che viene richiamato, giustamente, anche in questo crossover dove a quel simpaticone di Grifis/Griffith (la mia prima edizione dei manga conteneva la dicitura Grifis, perdonatemi!) possiede il ciondolo insieme a Hope e a Nammen. E questo mi ha fatto scattare non i campanelli d’allarme, ma le sirene antiaree (perdonatemi il black humor, sdrammatizzo). Non vi nego che vorrei una versione di come Grifis è diventato Grifis, forse perché, volente o nolente, quella della Squadra dei Falchi è stata la parte di Berserk che ho amato di più. Ma torniamo a noi. Belle le descrizioni dei mostri, le ho trovate curatissime, bellissimo Nammen che combatte e certe scelte lessicali particolarmente ricercati, che in questo contesto ci stanno tutti, molto scenica Hope che combatte con la forza di mille guerrieri e incita, mezza nuda e a cavallo, i soldati – anche se l’armatura dovrebbe almeno far finta di coprirle le parti vitali! XD – no, scherzo, va benissimo così, del resto apprezza pure Grifis – ma che lui apprezzi è inquietante, non è un bene, Caska docet. E infatti.
Prima di tornare a Hope così vicina a Caska nel destino di violenza che la vede immolata nell’Avvento di Grifis, una menzione d’onore va a Zodd, un personaggio fighissimo che avete fatto bene a mettere. La battaglia tra lui e Nammen me la sono proprio letta con piacere, perché c’è tutto – violenza, magia, riferimenti oscuri, insomma, ‘na roba potente. Ma torniamo a Hope. Pur essendo la compagna di Nammen in qualche maniera, è stata innamorata ed ha amato Grifis, che sarà quel che è, ma indubbiamente ha sempre avuto carisma e fascino. Il fatto che si intenda una relazione a tre e un’amicizia a tre l’ho trovato un accenno molto bello, che complica le relazioni tra questi personaggi e spiega la scelta finale di Grifis di sacrificare Hope, in una scena violenta e iconica – tutti ricordiamo quelle tavole con Caska, volenti o nolenti. Quindi bel lavoro, davvero.
Shilyss |