Recensioni per
The fallen princess of Eldia
di FoolThatIam

Questa storia ha ottenuto 113 recensioni.
Positive : 113
Neutre o critiche: 0


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Prime righe: “Toh, un Willy, ma vuoi vedere che… “
<< […] l'unico momento in cui si era momentaneamente interrotto l'idillio di quella nuova conoscenza era stato quando, piuttosto casualmente, era venuto fuori che il suo cognome era Tybur. >>
Ecco, appunto. Bianca, vuoi rilassarti un po' al mare? 'Sta ceppa! Scherzi a parte, mi è piaciuta questa “lobby” con tanto di Onyankopon e di Galliard, ma soprattutto mi ha incuriosita questo spaccato della comunità gay e lgbt di Paradis, nelle sue sfaccettature; che offra per così dire un rimando al personaggio di Zoe è logico e fatto con molto buon senso, perché così crei un collegamento fra i vari personaggi e le “parti” di questo racconto, amalgamando il tutto (e sì, Levi effettivamente è l'uomo del mistero, in queste circostanze. Tra l'altro mi ha fatto ridere la reazione di Willy alla notizia di Bianca ed Erwin).
Mi è piaciuto questo “confronto” fra la relazione che si srotola davanti a Bianca e quelle che può aver avuto lei fino a quel momento; la differenza fra un rapporto così lungo e particolare (e che nel tempo si è evoluto su più piani) e quelli che (giustamente) può aver vissuto una ragazza sui vent'anni, e la sensibilità di lei nel cogliere la profondità di una simile relazione. Quando si è giovani spesso ci si ritrova davanti a rapporti che sembrano delle vere e proprie storie, qualcosa di composito che si è nutrito di tutti gli anni (e anche degli ostacoli, delle gelosie e di terze persone che possono aver popolato l'esistenza di una delle due parti) passati insieme, ed è naturale fare un confronto.
E sempre rimanendo in tema relazioni, ovviamente vedere un post e leggere un simile commento hanno acceso la curiosità di Bianca; e altrettanto ovviamente l'istantanea preoccupazione è un chiaro segnale di cosa in realtà lei prova ancora per Erwin… ergo, ora siamo tutti in attesa di sapere se la nostra protagonista riceverà mai una risposta.

... Comunque, adesso mi sto immaginando il profilo instagram Nile Dock, con solo foto di bambini e paesaggi (con mare rigorosamente storto), che commenta puntualmente post di amici e parenti raccontando stralci di vita vissuta di cui a nessuno importa granché.
Ah, e grazie per il link, perché nel '97 andavo alle elementari e questa meravigliosa perla purtroppo me l'ero persa; è sempre bello ampliare il proprio repertorio di conoscenze.

Questo capitolo mi ha dato come l’impressione che l’autrice FollP, come la sua protagonista, volesse rimandare ancora un po’ l’incontro? La fine? La risoluzione? Insomma quello che sarà tra Bianca ed Erwin. Ovviamente è una mia sensazione maturata leggendo e magari mi sbaglio.
Così ci fai conoscere un po’ meglio il mondo di Uri che è variegato e piacevole, anche se alla fine del capitolo quando si cita Hanji, mi hai fatto riflettere come spesso la tolleranza la si predichi, ma non sempre la si applichi, anche in certi contesti dove invece ti aspetteresti fosse il contrario, ma nessuno è perfetto.
La prima parte scorre via liscia come l’olio. Divertenti i dialoghi con protagonista Willy. Oddio in un primo tempo ho avuto non poca difficoltà a figurarmelo gay, ma questo dipende sempre dal fatto che mi dimentico che non sono i personaggi reali della storia ma solo dei tizi nati molti anni dopo e che portano solo i nomi dei protagonisti, una volta ricordato questo la difficoltà è svanita  e mi sono goduta questo PG che ti è uscito moto bene. Certo Willy è simpatico ma a volte pure un po’ troppo, diciamo che una “prima donna” che ama essere al centro della scena, ciò non toglie che i battibecchi con Uri siano davvero godibili.
Nonostante da qualche parte giaccia ancora il ricordo per Erwin (il riferimento ai tratti somatici di Willy è palese) la nostra  Bianca flirta con Milo e alla fine ci va pure a letto, ho apprezzato l’idea che non gli si concedesse subito, l’ho trovata da lei diciamo.
 Chiamiamola, parentesi o emancipazione, chiamiamola easy time, per me però è solo un inconsapevole modo per lei di dirsi che di Erwin non le interessa più e che è passata oltre, un modo come un altro per non pensare più a lui e sentirsi libera.
La relazione  tra Milo e Bianca è destinata a finire prima di cominciare ragion per cui non coinvolge più di tanto, ne capisco però l’utilità narrativa e poi nella vita reale certe cose capitano di continuo, quindi ci sta tutta.
Alla fine però galeotto fu IG, il gatto e il commento, a cui Bianca nonostante tutto non rimane indifferente e con una punta di preoccupazione finalmente contatta Erwin per capire che cosa gli sia capitato.
Siamo ad una svolta o forse no, certo è che finalmente dopo tanto tempo in qualche modo questi due interagiranno e sono curiosa di leggere che cosa hai in serbo per noi.
Brava come sempre, anche nel far riflettere chi legge, cosa rara e assai gradita 👏  

Recensore Junior
21/02/23, ore 14:44

Dopo il capitolo dedicato a Bianca, vediamo che le cose si stanno rimettendo lentamente in carreggiata (corsa in ospedale a parte) anche per Erwin, un “tornare in ordine” che sembra gettare le basi per una nuova fase di questa storia, mantenendo i temi ricorrenti trovati fino a questo punto (i rapporti fra i vari protagonisti, i sogni\reminiscenze passate e quegli elementi che creano il leitmotiv che ci ha accompagnati fino a questo momento).
A parte il fatto che la reticenza di Levi nel prendere un aereo mi ha fatto sorridere (e in realtà sono pienamente d'accordo con lui), ho trovato realistico il modo in cui descrivi quanto importante sia per Zoe la sua relazione ma come al contempo si senta frenata nel raccontarlo a Erwin, o anche solo a spiegarglielo, a causa dei loro differenti caratteri. Ma forse questa volta Zoe potrebbe sbagliare: magari ci ha messo un po', magari può non sembrare, ma un cambiamento in Erwin c'è stato, anche nel porsi nei confronti degli altri. Che la sfuriata dell'amica sia servita da sola o c'entri anche la sua recente relazione (e rottura) con Bianca, l'ex Commander Handsome qualche passo in avanti l'ha fatto… magari un po' tardi ma, ehi, meglio tardi che mai, no?
E lo si evince anche dal modo in cui cerca di riavvicinarsi a Levi. Diciamo che questo è un elemento che ricorre in maniera quasi obbligata nella dimensione di AOT, che sia centrale, secondario o solamente citato, che sia in regime di Levihan, di Eruri o di chi più ne ha più ne metta… anche perché è uno dei rapporti più stretti che Isayama ha creato. E se nella storia originale Levi e Erwin erano legati da quel qualcosa che noi tutti abbiamo interpretato nelle maniere più disparate, in questo caso parliamo di un rapporto che è solo in parte privato, ma soprattutto lavorativo.
Una cosa che mi è piaciuta molto, nella parte di capitolo relativa a Levi, è stata questa sorta di autoanalisi attraverso la quale egli riconosce e accetta la rabbia\invidia che può emergere nei confronti di un uomo che, di fatto, in confronto a lui è un “privilegiato”, e la maturità di accettare quest'insieme di sentimenti, perché è qualcosa di estremamente realistico; un confronto, a volte istintivo e non cercato o voluto, che in determinate circostanze possiamo fare ponendo noi stessi a confronto con qualcun altro o viceversa.
Da un certo punto di vista, questo processo mentale di Levi è un'evoluzione in chiave moderna del rapporto che Isayama ci descrive nella sua opera, ma la discussione affrontata dai due è più “libera” di quanto avrebbe mai potuto essere in AOT: i riferimenti al sesso, a quelle forme di machismo difficili da sopportare, a un'idea di mascolinità che non risponde a determinate imposizioni della società o del costume sarebbero impensabili nell'opera originale (anche perché, da un certo punto di vista, in realtà Isayama propone un'idea di “uomini veri”, di machi, che lui se ne renda conto o meno: soldati belli, prestanti e valorosi, “maschi”. Li salva il desidero di conoscenza e di libertà, che li eleva dal macho medio, altrimenti i soldati del Corpo di Ricerca risponderebbero a certi canoni. Sarà forse per questo che, in percentuale, in AOT sono in maggioranza i personaggi femminili quelli più tosti e apprezzati? Mah), ma qui trovano spazio e, anzi, salvano i protagonisti dal cadere in determinati stereotipi.
Per quanto riguarda l'approccio di Levi alle relazioni e al sesso, ne avevamo già parlato qualche capitolo fa, ma in questo caso l'aggiunta del ricordo della madre e delle sue relazioni sbagliate, è stata un'aggiunta e una naturale “traduzione” di quanto abbiamo letto e visto nell'opera originale; tra l'altro hai risposto a un interrogativo che avrei voluto farti a fine recensione, ovvero se il titolo del capitolo si rifaceva alla canzone di Bilie Holiday, quindi grazie per aver soddisfatto la mia curiosità! :)

Recensore Master
19/02/23, ore 10:39

Dopo due settimane piene con uova sode eccomi finalmente a commentare, ma tanto tu sapevi 😉
Della prima parte del capitolo ho apprezzato il fatto che il tuo Erwin si voglia riappacificare con Levi, insomma dopo quello che è accaduto mi pare il minimo, ma trovo il tuo ragionamento sulla sua “coercizione” un po’ troppo severo. Secondo me a differenza di come sottolinei tu Erwin ha fatto davvero il bene di Levi (lui stesso alla fine lo ammette) e non c’era un altro modo per poterlo fare sia nel Follverse (ti rubo pure le battute che brutta persona sono! 😆) come nel canon verse, in questo caso la vedo in modo un po’ differente, ma ovviamente è la mia opinione e giustamente rispetto la tua.
Ho trovato molto bello e a suo modo anche dolce il rapporto tra Erwin e sua zia Rosa seppur legato alla faccenda della ricerca del diario.
Erwin uno di noi quando gongola perché Bianca lo segue su Instagram, ma la cosa più carina è che sia contento che lei abbia usato nome e cognome, ed è da queste piccole cose che si capisce quanto una persona tenga ad un’altra.
Mi ha fatta morire, quando prima di capire che fosse in preda ad una colica di appendicite (grazie santa Zoe! Se non ci fossi stata tu chissà come finiva) hai sottointeso tramite una sua battuta che fosse costipato. Insomma l’Erwin costipato è un must che non può mancare, mi hai strappato un sincero sorriso.
Bella la trovata di abbinare il momento della ferita mortale dell’Erwin canonico, al risveglio post operatorio, l’ho trovata molto intelligente mi è piaciuta!
Della seconda parte ho molto apprezzato le riflessioni iniziali di Levi, coerenti, lucide e sincere, insomma ho riconosciuto il personaggio per quello che è.
Il fatto che il tuo Levi non sia iscritto a nessuna piattaforma social lo trovo geniale, in questo universo da te descritto è plausibile e molto coerente.
Non meno belli sono  i suoi pensieri su Zoe il rapporto, la loro intimità, il rapporto stesso di Levi con il sesso, ma anche quello con sua madre, la sua sciagurata scelta di vita e la sua infanzia  che ci spieghi in modo delicato e verosimile.
Del resto sulla sessualità di Levi la pensiamo in  maniera molto simile e ci siamo confrontate più di una volta sull’argomento, quindi è normale che apprezzi la tua scelta.
Ho trovato delizioso il momento tra Levi ed Henrietta, davvero uno slice of life godibile e anche le “seghe mentali” del capitano ci stanno tutte!
Nella parte finale, che è la mia preferita, come non adorare Levi che fa il babysitter, lo trovo perfetto, del resto anche nel canon con i ragazzini è molto paterno ed empatico. Sebbene in un modo tutto suo e molto fuori dal comune, io trovo Levi uno con la stoffa dell’educatore, quindi approvo.
E’ davvero bello il modo in cui hai fatto chiarire Erwin e Levi, non ho molto da aggiungere perché mi è piaciuto tutto, comprese le battute fenomenali sulla topa (il livornese che sonnecchia nel tuo Levi si è svegliato!), sulla palestra (direi perfetta dal punto di vista di Levi) e quella sul principe azzurro a cavallo, oddee (per dirla alla loro maniera). E mi fermo perché ne dovrei citare almeno altre due!
Insomma ci hai fatto aspettare un bel po’, ma questo capitolo, che io intendo come di raccordo con la trama principale, l’ho trovato davvero piacevole e a tratti anche intenso dal punto di vista emotivo.
Brava! Ora però non ci fare aspettare troppo, io sono molto curiosa di scoprire che è successo a Bianca e se si rivedrà con Erwin, se il loro rapporto potrà riprendere, insomma ci sono un sacco di cose in sospeso che attendo di scoprire.
Ancora complimenti e alla prossima!

Recensore Master

Dopo le gradite divagazioni, mi fa piacere ritrovare Bianca (la sento come una specie di nipote! Del resto, ormai le figlie delle mie amiche, di cui sono zia “adottiva”, hanno più o meno quell’età… ahimé!), che dovrebbe godersi il meritato riposo dopo le fatiche della laurea… ma non se lo può permettere più di tanto. Gli amici più cari sono giustamente in vacanza e lei accetta un lavoro estivo per arrotondare, che fa sempre comodo. Tanto di cappello per questa ragazza!
Sono profondamente disgustata e indignata per il comportamento del viscido cliente del bar… che poi si scoprirà essere uno dei proprietari dell’hotel, e questo spiega in parte la sua sicurezza di restare impunito. Già è inaccettabile che uno molesti una donna in quel modo (chiamandolo corteggiamento, poi! Cosa gli fa credere che un NO sia in realtà un modo per fare la preziosa!?! GRRRR!), se poi approfitta di una posizione di potere e superiorità… lasciamo perdere! Non so come ha fatto Bianca a resistere dallo spaccargli in testa una bottiglia!
Grazie al provvidenziale intervento dell’addetta alla sicurezza (ehm… confesso che non l’avevo collegata a “quella” Annie… che ci vuoi fare, è l’età!) , il verme striscia via… e Bianca viene liquidata. Generosamente… ma perché ha dovuto subire lei le conseguenze di quello che è successo? Purtroppo sappiamo bene come va il mondo. Alla fine, ha fatto bene a prendere quello che le offrivano e lasciarsi questa brutta storia alle spalle. A fare il contrario, ne sarebbe uscita con le ossa rotte… senza ottenere niente, e oltretutto non può rischiare di accendere i riflettori su di lei. E’ vero, è uno schifo, lascia l’amaro in bocca… ma bisogna essere realisti e lei lo è stata. Fortuna che ci sono altri traguardi che la attendono!
Ottima l’idea di confidarsi con Petra! Gli amici sono sempre una risorsa preziosa, e infatti ne viene fuori una proposta per una piccola vacanza tra amiche, proprio quello che ci voleva per lei! E anche per l’amica, in crisi con il fidanzato… (mi sembra il minimo: non si fanno queste “imboscate”, una/o deve essere preparata/o!)
Adoro lo zio Uri, che sembra che solo ora stia cominciando a vivere e respirare, e mi piace molto il rapporto che si sta consolidando tra loro. E’ bello che finalmente Bianca si renda conto che non è sola, che può contare su persone che le vogliono davvero bene.
Apprezzo moltissimo come costruisci la geografia di Eldia, con tutti i riferimenti storico-archeologici all’epopea del Corpo di Ricognizione. E questa località balneare (con villa dello zio a disposizione!) sembra proprio una fi***a! A me fa pensare più alla Costa Azzurra (che peraltro non conosco direttamente… ma solo da film e romanzi), ma in ogni caso sembra un bellissimo posto, si respira un’aria di allegria e spensieratezza, e Bianca ne ha proprio bisogno.
Erwin… Giustamente la cosa è ancora fresca e non si può togliersi dalla testa una persona dall’oggi al domani, voltare pagina come se nulla fosse mai accaduto. Ma non so se “spiarsi” sui social, anche senza cattive intenzioni, sia proprio una buona idea… Si rischia di restare prigionieri a lungo dei ricordi e dei rimpianti. Ma, anche qui, ognuno ha il suo modo di reagire, quindi sospendo il giudizio. Chissà se il flirt con il bello svedesino contribuirà a rimettere Bianca in pista!
Bene, come sempre mi hai trasportata in un’altra dimensione, facendomi vivere intensamente le vicende dei protagonisti, cosa che ogni scrittore dovrebbe fare!
Se non aggiornerai a breve, ricambio di cuore gli auguri di buone feste!

Recensore Master

E dopo aver goduto dei due  precedenti e piacevolissimi diversivi si torna alla storia originale con un capitolo pieno di novità.
Certo che tu le vuoi proprio male alla povera Bianca eh?
La prima parte mi ha davvero infastidita per diversi motivi in realtà, ma sorvoliamo.
Certo Bianca è un po’ sfortunata, insomma le capitano sempre certi soggetti… probabilmente però è anche colpa del tipo di lavoro che fa.
Non vorrei proprio soffermarmi più di tanto su questi cinquantenni patetici che pensano di essere, citandoti, i Richard Gere dei poveri (che poi manco mi garba quello lì e odio Pretty Woman, ma vabbè…) e lo dico da più che cinquantenne che è abbastanza scafata e che quando capita va ancora a fare i cospaly a Lucca  tanto per dirne una, quindi parlo con cognizione di causa. Un conto è non soffocare l’animo fanciullino che è cosa buona e giusta, un conto è essere un imbecille immaturo che non accetta di invecchiare, uomo o donna che sia, perché non è una questione di genere ma di intelligenza e di sapere quando puoi fare certe avances e quando non le devi proprio fare.
Per fortuna però gli uomini non sono tutti così (e manco i datori di lavoro a dire il vero!), anzi per mia personale esperienza sono una minoranza, non credo di aver mai incontrato un tizio del genere, ma non deve essere piacevole, anche se l’insistenza l’ho sperimentata, ma quella fa parte del DNA umano, il rifiuto non piace all’uomo, ma manco alla donna, ti potrei raccontare scene analoghe di tipe indefesse e fastidiose al limite della molestia, ripeto, il genere non centra, è il cervello che fa la differenza, almeno io la penso così. Un no è e resta un no e va accettato da chiunque lo riceva.
Ho adorato Annie e l’ho trovata pure in character, insomma ce la vedo proprio a fare quel mestiere e ci credo che belli capelli brizzolati s’è levato alla svelta, quella mena sodo e non solo 😆
Mi è piaciuta un sacco l’idea della ferie di Bianca e Petra e per inciso zio Uri è il meglio pezzo.
Non chiedermi perché, so già che non è così, ma inevitabilmente per me sono all’Isola d’Elba, anche se credo che tu abbia forse descritto l’Argentario, ma in quell’isola ho fatto un’esperienza un po’ simile e mi è partito questo film!
Così abbiamo questo Milo che fa il filo a Bianca e lei alla fine sembra essere sul sentiero per cedere anche se… qualcuno non è ancora uscito dalla sua testa.
Non so che farà e che conseguenze avrà questa eventuale avventura, personalmente tifo Erwin sempre e comunque, ma chissà potrei ricredermi (dubito) ma sono comunque curiosa di leggere gli sviluppi e vedere dove andrà a parare questa storia che si sta rivelando interessante, variegata e piena di novità inaspettate.
PS n1 Adoro la Scozia vorrei essere con Levi ed Hanji!
Ps n. 2 mi sono piaciuti un sacco gli accostamenti con il canon li ho trovati deliziosamente appropriati e poi sai che mi piacciono 'na cifra 'ste finezze!
PS n. 3 per quanto riguarda Oluo e Petra mi avvalgo della facoltà di non commentare, sorry, limite mio, ma proprio un ce la fò 🙈
Insomma mi diventi sempre più brava cara la mia P, sallo!

Recensore Junior

Stavo giusto pensando “Oh, un periodo di pace e tranquillità per Bianca; le cose sembrano aver trovato il loro ordine, la sua vita è migliorata, ha riallacciato i rapporti con lo zio, ha nuove amiche, un lavoro estivo… “ e poi ti arriva il vecchio bavoso; ma una gioia ogni tanto mai? Scherzi a parte, al di là che a certi approcci sono famigliare e non posso che essere solidale con la povera Bianca, per un attimo quando ho visto arrivare Annie ho pensato che avrebbe mollato a quel tizio un calcio, considerato il suo carattere nell'opera originale; ma oggettivamente prendere a calci un cliente nel bar di un grande albergo non sarebbe stato propriamente la soluzione migliore…
Mi ha divertito che Annie e Pieck abbiano fatto una comparsata; mi stavo giusto chiedendo se, prima della fine, avresti aggiunto altri personaggi di Isayama. Non penso sia fondamentale metterli tutti, quando si scrive un AU, se non per un particolare fine della trama, ma fa sorridere leggere all'improvviso certi nomi… anche se nel caso di Pieck il sorriso si è spento in fretta. L'episodio che riguarda Bianca e Tybur non è nulla di nuovo sotto il sole, purtroppo, ed è perfettamente comprensibile la rabbia di lei; è un tema, anche, molto attuale. Tybur meriterebbe una denuncia? Sì. Ha fatto oggettivamente qualcosa? Non proprio; ci ha provato in maniera pesante. Ma non l'ha neppure sfiorata con un dito. Quanto si andrebbe avanti, dentro e fuori un tribunale, senza arrivare a una conclusione? E quanto conviene, a tutte le parti in causa, sollevare un polverone? Fondamentalmente pagano il silenzio di Bianca, ma alzare la voce, alla fine della fiera, servirebbe? Sono cose a cui in realtà non bisognerebbe neppure pensare ma, purtroppo, al giorno d'oggi situazioni simili sono molto comuni.
E così Bianca si ritrova a spasso (tra parantesi, complimenti, Oluo; bella pensata. Non smentiamoci mai, neppure nelle AU, eh?), ma non tutto il male viene per nuocere; a parte che suo zio dopo il lutto famigliare è praticamente rinato, la descrizione della Riviera d'Argento mi ha fatto venire in mente sia il litorale toscano che quello còrso (più che altro per i nomi, ma se leggo dei francesismi parto in automatismo), e mi ha fatto sorridere l'Arenile dei Cetrioli di mare, col riferimento al finale della terza stagione dell'anime.
Ma soprattutto, Bianca è dunque pronta a voltare pagina? O meglio, è pronta a vivere qualche avventura? Non possiamo fare altro che aspettare, per scoprirlo.
Alla prossima!

Recensore Master

Eccomi finalmente! Come dicevo ad altre autrici, questo per me è un periodo lavorativo particolarmente incasinato… per cui leggo, ma non ho sempre il tempo e le energie per scrivere delle recensioni come piace a me, non tanto per fare.

Il primo “racconto” mi è piaciuto moltissimo! Il punto di vista di Zoe, il suo lento avvicinamento a Levi, il suo “scoprirlo” piano piano, visto che lui non è certo un estroverso, la nascita di un’amicizia molto profonda, che poi, senza fretta e senza deciderlo a priori, sfocia in altro… sono descritti benissimo! Mi sembrava di assistere alla storia d’amore di due amici veri, come capitava quando eravamo (o meglio, io ero) più giovani. Cominciare a frequentarsi come amici, senza secondi fini, secondo me a conti fatti non è affatto male: si è più spontanei, sinceri, non si si mostrano soltanto i propri lati migliori, occultando o minimizzando i difetti… insomma, ci si sente più liberi di essere se stessi e ci si conosce meglio. Poi sarà quel che sarà. Naturalmente non si può generalizzare, ognuno ha il suo percorso, non esistono regole valide per tutti.
Bello come poi la storia si collega al capitolo dedicato a Levi e come i due arrivano a rivelare i loro reciproci sentimenti. Sono proprio perfetti insieme! E lui fa una tenerezza immensa, perché, incredulo di quanto sta capitando, continua malgrado tutto a pensare di non meritarselo, e di non essere all’altezza di Zoe. Che, per quanto sicuramente più sciolta di lui (in tutto), se ne infischia allegramente e riesce a tranquillizzarlo.
Diciamo che il tuo Levi strappa più di un sospiro anche alle lettrici più stagionate (sempre io)… sì, introverso e un po’ ruvido e scostante, ma, se preso dal verso giusto, si scopre una persona attenta e sensibile, diretta e, a modo suo, romantica… Sicuramente il titolo del racconto non è casuale… Ok, torno sulla Terra! XD
Mi piace molto anche come cali i personaggi in un contesto quotidiano, fatto di lavoro, faccende domestiche, passioni varie (per la musica, gli animali…), in cui hai modo di svelare tutte le loro sfaccettature, il loro vissuto, il loro modo di vedere la vita… Nulla di quello che descrivi è fine a se stesso.
Anche il secondo racconto è sviluppato molto bene, inserito, in modo assolutamente credibile, in un contesto storico tragico, in cui accadevano davvero queste cose, come hanno raccontato anche diversi film. E un po’ la storia in effetti sembra un film, è molto “visiva”. Frieda è una giovane donna affasciante e coraggiosa, che sfrutta il suo ascendente sugli uomini per una buona causa. Il Console non sembra così spregevole… in fondo, è un diplomatico, non un fanatico, e, in altre circostanze, si sarebbe comportato diversamente. Questo facilita il compito della protagonista. E così si spiega come quell’oggetto prezioso (il sogno di ogni archeologo!) sia venuto in possesso della famiglia di Bianca…
Bianca… ci manca (fa pure rima!). Scherzo, se ci saranno altre divagazioni come queste mi va benissimo, ma sono anche curiosa di conoscere il proseguimento della storia principale!

Recensore Junior

Altri racconti molto carini e molto interessanti (specie il secondo), e mi chiedo se essi non siano una sorta di preludio ai capitoli finali di questa storia. Mi spiego meglio: abbiamo avuto un'intro, dove hai presentato principalmente il tuo OC (per ovvie ragioni), lo svolgimento della trama, il punto di rottura fra i protagonisti, il dopo, l'aggiustamento (intendo il dialogo fra Erwin e Bianca post laurea), e ora questi capitoli che, più che per riempimento, o forniscono dettaglio interessanti (ancora, parlo del secondo racconto), o puntano i riflettori sui personaggi secondari, importanti a loro volta che, una volta approfonditi, potrebbero fornire il giusto sfondo per il finale… ovviamente spalmato in più parti, non intendo dire che domani la storia è finita; potresti anche fare altri venti capitoli sui comprimari, la mia era un'analisi generale della storia e l'idea che sono fatta.

Ad ogni modo, inutile dire che il primo racconto mi è piaciuto: la coppia Levi-Han è fra le mie preferite, e questi Levi e Zoe in versione moderna sembrano fatti l'uno per l'altra, proprio per le differenze di carattere che li contraddistinguono. Tra l'altro, non mi ricordo se te l'ho già detto, mi piace questa fluidità (di genere e sessualmente parlando) di Zoe perché, al di là che possa avvicinarsi alle parole di Isayama (che non ha mai specificato se fosse uomo o donna) lo trovo molto moderno e “adatto” al personaggio di Hange, originale compreso; anche perché è un dettaglio che da solo, senza dover approfondire con altri particolari, conferisce al personaggio (ora parlo del tuo) tridimensionalità e un carattere. Coi suoi pro e i suoi contro: il preconcetto che una certa fluidità voglia dire promiscuità a tutti i costi, o gusti sessuali necessariamente spinti o improntati a una certa ottica è un purtroppo qualcosa con cui fare i conti, perché non tutti sono in grado di comprendere certe cose.
Che Levi non mostri interesse o curiosità nei confronti dei gusti di Zoe è sicuramente qualcosa che lei apprezza, perché è un atteggiamento diverso dal solito (e anche una dimostrazione di rispetto, da un certo punto di vista); d'altronde io personalmente non riesco a vedere Levi come un personaggio fortemente “sessuale”, o meglio, sicuramente delle pulsioni e delle inclinazioni le ha, ma mi ha sempre dato l'idea che proprio per carattere tenda a relegare certe cose in un angolo della mente o che, ribaltando la cosa, abbia bisogno di una vena “tragica” per sentirsi attratto o per interessarsi a qualcuno, come se determinate pulsioni, per lui, debbano passare prima per il cervello.
Onestamente io l'ho sempre vista così ed è bello leggere una versione simile a quella che posso essermi fatta. Ma se in determinate circostanze Levi aveva come bisogno di una certa dose di “negatività” (anche se non è il termine più corretto), per sentirsi attratto o provare affezione per qualcuno, è giusto che con Zoe questo elemento non esista, anzi, che la relazione con lei sia una sorta di liberazione (anche fisica), di possibilità di “rilassamento” per lui; perché in questo caso parliamo di rapporto sano.

La seconda storia è, invece, di tutt'altro tono. Anche se lì per lì mi fa sempre un po' strano leggere di elementi reali, appartenenti alla nostra Storia, all'interno di questa narrazione (accostando che, so, la parole Reich a Eldia), riesci ad amalgamare bene le cose e, soprattutto, a non farle sembrare forzate, il vero rischio, in questi casi.
Mio gusto personale, ho preferito questa seconda storia: la prima è molto intima, è una storia d'amore, ci sono i Levi-Han e va benissimo, ma questa seconda, al di là che abbia come protagonista Freida, che mi è sempre piaciuta, intanto è una specie di spy story (un genere che mi piace molto; senza andare a leggere il Bond di Fleming prova a leggere di W. S. Maugham “Ashenden l'inglese” oppure di G. Greene “Il nostro agente all'Avana”, se vuoi anche ridere, o a guardare “I tre giorni del Condor”), e poi crea un potenziale collegamento interessante, ovvero quello con la componente AU che questa storia ha: non dimentichiamoci infatti che abbiamo anche quest'elemento che deve trovare la sua conclusione e che, al di là di sogni o sensazioni che i nostri personaggi hanno, nulla vieta possa essersi “ripetuto” nel tempo, ovvero possa essere legato a momenti ed eventi particolari o salienti della storia di Eldia.

Recensore Master

 
La tua Zoe ha proprio ragione, gli animali hanno una marcia in più e se qualcuno a loro non piace ti puoi fidare del loro istinto, non solo i cani, ma anche i gatti sono fenomenali in questo genere di cose.
Detto ciò questo capitolo è davvero godibile. Vedere le cose dal punto di vista di lei è stato interessante ed illuminante, con qualche colpo di scena che proprio non mi aspettavo.
Mi ripeto, lo so che te lo dico ogni volta, ma se è così non posso farci niente. Quando tratti di questa coppia si sente a pelle che sei nel tuo brodo primordiale. Questi due ti piacciono tanto e questo “amore” traspira da ogni parola che dedichi loro.
Mi è molto piaciuto come il loro avvicinarsi sia stato lento ma inesorabile. Sono così diversi eppure così perfetti l’uno per l’altra. Dovrei citarti tutto il capitolo, ma mi limito alla scena di pulizia che ho trovato magistrale. In cui in modo davvero intelligente e sapiente (cosa che raramente ho visto fare nei confronti di Levi)  ci illustri la sua patologia che deriva proprio da un bisogno di controllo, controllo che calma l’ansia. Ho apprezzato tantissimo!
Delicata anche la scena in cui seppelliscono il cane, scena che nonostante ciò mi ha strappato una risata, con la battuta su Canonte. Credo che tu abbia usato una leggerezza che è indice di sensibilità e intelligenza, rendendo dolce amaro un momento che sicuramente è stato doloroso.
Poi vabbè mi citi gli Spandau Ballet per inciso con  il loro primo album, quando la massa conosce di loro sì e no i grandi successi e basta, e io ingrasso 10kg. Ma mi hai fatto tornare ai tempi delle superiori citando quasi tutti i gruppi che ascoltavo: Sex Pistols, Cure, Smiths, i R.E.M., David Bowie, Human League, Talk Talk ahhhh che nostalgia! Credo che sarei andata d’accordo con Kuchel, aveva degli ottimi gusti musicali!
Mi ha un po’ sorpresa la “quasi storia” con  la madre coreana di Miki, ecco questo non m lo sarei aspettato, però ci sta’, non è così di fuori.
Ho apprezzato molto come hai reso le scene d’amore tra Levi e Zoe, dolci, poetiche e secondo me proprio da loro. Mi è piaciuto anche che la loro prima volta non sia stata stratosferica, l’ho trovata una mossa molto ben riuscita e anche molto realistica. Così come mi è piaciuto come hai descritto il rapporto con il sesso di Levi. Insomma mi è piaciuto tutto!
Poi si salta di palo in frasca e lì per lì leggendo sono rimasta un po’ spiazzata, ma via via che procedevo ho capito che questa era la storia di come il bolo fosse finito alla famiglia Reiss e infine a Bianca.
Davvero uno spaccato godibile e ben reso, tra l’altro sentendo parlare di opere trafugate dalla Gerania in tempo di guerra, mi è venuta in mente Casa Siviero, che quando sarai a Firenze ti consiglio di visitare su Lungarno Serristori. Siviero era chiamato lo 007 dell’arte e ha recuperato un sacco di roba trafugata dai nazisti, tra l’altro ci fu un film con George Clooney che si ispirava alle sue gesta.
Insomma un altro bel capitolo che ci fa luce su una coppia e su un cimelio, ora attendo il ritorno al presente per scoprire che cosa succederà ai due protagonisti.
(Recensione modificata il 22/11/2022 - 03:47 pm)

Ho adorato questo capitolo: la nascita dell' amore tra Levi e Zoe è così tenera.. soprattutto lui è adorabile! Anche la seconda parte non è male. Non vedo l'ora che la storia ritorni al presente.
A presto
E

Recensore Junior

Mi piace l'idea di una serie di episodi “slegati” fra di loro e che vertono su personaggi diversi, presentando una parte del loro passato; può sembrare una pausa dalla trama principale ma in realtà sono piccole parentesi che possono aiutare a capire meglio i protagonisti o, perché no, mini-storie che uno può leggere per il puro gusto di farlo.

Ciò detto, parliamo della prima storia: non so se sia stata la pausa estiva, se magari hai avuto più tempo per l'editing oppure se è semplicemente un tema che ti può stare a cuore o che ti è piaciuto affrontare, ma questa parte dedicata a Matilde è scritta molto bene (con questo non intendo dire che normalmente scrivi male, tutt'altro; vorrei che questo fosse chiaro).
Avevamo fatto già un discorso simile in uno dei capitoli precedenti: parliamo di qualcosa piuttosto complesso e particolare, un tema che è estremamente moderno e che è parte integrante delle varie problematiche che ha la nostra società e che coinvolge ragazze più o meno giovani. Da dove ciò derivi è difficile identificarlo appieno, forse dalla moda, forse dai dettami della società, forse dal modo sempre diverso con cui si è intesa la bellezza (pensa quanto è cambiata l'immagine della donna nell'arte in questi secoli), ma resta il fatto che persone maggiormente sensibili o insicure possono soffrire e auto convincersi di non valere abbastanza o di non essere abbastanza… e questa è la cosa più pericolosa, perché può essere anticamera di disturbi molto più seri.
Ma qui parliamo comunque della tua storia, per cui cercherò di restare in carreggiata e di non partire per la tangente come mio solito; il caso di Matilde è simile a quelli sopra citati, nel senso che è una ragazza che ha una coscienza di sé, e chiaramente non è un'idiota, ma è influenzata da una serie di fattori (esterni o interni è difficile da capire) che le impediscono di vivere serenamente una relazione perché erroneamente convinta di dover “dimostrare” qualcosa di più. C'è da dire che forse Erwin, in realtà, non è il soggetto migliore per aiutarla a superare le sue insicurezze: non tanto perché gli manchi un certo grado di sensibilità ('somma, più o meno, considerato il primo approccio, ma vabbè), quanto perché nella sua “noncuranza” nel vivere la relazione (della serie: “se ti cerco è per un motivo, non c'è motivo di fare una manfrina”), partendo proprio dalla sua base di bell'uomo che fondamentalmente non ha mai avuto certi tipi di problematiche, semplicemente non riesce a cogliere il disagio di lei, o il suo sospetto di fondo che dietro un approccio ci sia l'inganno, la presa in giro, la sufficienza.
… Anche se in realtà un rapporto simile ha un risvolto positivo per entrambi, perché è un momento di consapevolezza per Erwin e, perché no, anche di crescita personale, per quanto piccola; sappiamo bene che dopo la relazione con Matilde riprenderà le sue solite abitudini mercenarie con le donne, fino all'arrivo di Bianca, ma in questa breve parentesi il suo personaggio si evolve.
E qui mi viene da dire che, forse, la relazione con Bianca è stata paritetica, diciamo, a quella con Matilde, perché in entrambi i casi Erwin ha avuto una sua personale evoluzione, una crescita emotiva (nel caso di Bianca c'entra anche il tema reincarnation, che viaggia su un altro binario, d'accordo, ma limitiamoci alla superficie per così dire); per questo mi sbilancio e mi viene da dire che, forse, non mi stupirei se alla fine della storia Erwin non tornasse con Bianca ma proseguisse con la propria vita da persona migliore, come a volte accade nel mondo reale.

Seconda storia, molto, molto carina. Mi piace la metafora del bug, come mi piace questo Levi potremmo dire più cerebrale; non che nella storia originale Levi sia un cretino, ovvio, ma in quel caso parliamo di un'intelligenza più votata all'azione, all'immediatezza (per ragioni forzate, potremmo dire, considerato il mondo in cui è ambientato SNK… a parte che una buona dose di sfortuna accompagna Levi qui come lì; anche a me non piace Novembre, ma nel suo caso da parte della vita è accanimento terapeutico ).
L'incontro e scontro con Smith (a parte che detta così sembra l'incipit della sigla di “Kiss me Licia”, ma vabbè) è come una versione moderna di ACWNR, e mi piace molto; la Città Sotterranea è l'altra parte del fiume, è la realtà della periferia, di quella parte di città e di cittadini che guardano agli “altri” sentendosi diversi, e cercando l'orgoglio di quella loro diversità nella vita di privazioni nella quale sono stati fatti nascere. Tutto ciò è adatto al personaggio di Levi, che si barcamena come può (in modo più o meno pulito) fino all'incontro destinato a ribaltare tutto.

(Per inciso, la cosa del fantino mi ha fatto morire dal ridere perché era una battuta che avevamo fatto io e il mio compagno tipo tre anni fa e a cui era seguito un trip mentale assurdo).

Come dicevo, la metafora del bug mi piace perché rende bene l'idea di un elemento di rottura che altera un sistema, che si insinua e poi all'improvviso esplode, e il soggetto di colpo si ritrova “infettato”; da un certo punto di vista è quello che accade a Levi, che all'improvviso si ritrova ad apprezzare quel lavoro e che altrettanto all'improvviso si ritrova davanti a Zoe.
Sono sincera, il fatto che Levi pensi che quella sia una donna fuori dalla sua portata l'ho trovato tenero, e il modo in cui lentamente i due si avvicinano è reso bene, perché l'abbandono di Levi è graduale, quasi guardingo, come ho sempre pensato potesse essere per lui, considerato il suo vissuto (il discorso vale anche in un AU come questa perché il parallelismo fra questo Levi e quello di Isayama è evidente).

(Per inciso parte 2, per come la descrivi Zoe è praticamente l'amica che tutti vorremmo).

E la conclusione << posso venire a pulire cosa tua? >> strappa un sorriso, perché ti fa pensare “Sì, è proprio da Levi”.

Recensore Junior
04/11/22, ore 16:35

Molto intrigante come storia, mi piace l' idea degli squarci di passato che ritornano negli incubi e la contestualizzazione moderna dei personaggi. Adoro tutte le coppie, soprattutto Erwin e Bianca e non sai che dispiacere quando dopo essersi chiariti non festeggiano adeguatamente e non si mettono assieme... Io fossi stata in lei non avrei avuto un attimo di esitazione... ma sennò finisce la storia.. Lo capisco... Mi armo di pazienza allora e mi affido alla tua vena creativa! A presto E

Recensore Master

Innanzitutto, bentornata! Ero impaziente di leggere il seguito della tua storia, ma mi vanno benissimo anche queste piccole “divagazioni” che aprono degli squarci interessanti sul passato dei protagonisti.
La prima storia tocca delle tematiche molto delicate e purtroppo attuali, che vanno dal body shaming all’accettazione di sé, al rispetto per se stessi e verso gli altri. Sono descritti benissimo davvero tanti aspetti distorti della nostra società, visti attraverso gli occhi di questa ragazza intelligente e sensibile, che, per fortuna, non ha mai perso la dignità e, appunto, il rispetto per se stessa, non si è “svenduta” per un po’ di attenzione. Penso che tante persone, per un motivo o per un altro, abbiano vissuto questo rifiuto o questo disprezzo: basta non corrispondere a determinati canoni, non solo estetici, ma anche morali o intellettuali, basta essere un libero pensatore, avere una propria individualità, non far parte del gregge, per essere bollati come “strani” ed essere messi al bando. E, soprattutto quando si è giovani, è dura restare fedeli a se stessi, è difficile accettare la solitudine… ma con il tempo si diventa forti e si impara a distinguere le persone vere e sincere dalle altre, di cui si impara a fare a meno.
Ma veniamo ai nostri… diciamo che in discoteca Erwin, che fino a quel momento si era comportato da perfetto gentiluomo, è un po’… rozzo nell’approccio con Matilde, come se non avesse capito che lei non è quel genere di ragazza (niente di male se una vuole divertirsi… ma lei non è così). Lei rivive un film già visto, con grande delusione … ma per fortuna Erwin ritorna in sé e non solo non si offende e le chiede scusa, ma vuole capire perché ha reagito così. Quindi sono gettate le basi per iniziare una conoscenza più approfondita, e Matilde, pur con timore, si concede una possibilità: del resto, nessuno sa, all’inizio di una storia, come andrà a finire, ma, se ne vale la pena, è meglio viverla e poi… sarà quello che sarà, anche dalle esperienze negative si può imparare qualcosa.
La seconda storia mi è piaciuta moltissimo, non soltanto perché incentrata sul mio personaggio preferito di AOT, ma proprio per come hai interpretato in chiave moderna la vicenda personale di Levi: il suo passato in un quartiere malfamato, il rapporto con lo zio delinquente (che a modo suo mi è quasi simpatico!), l’amicizia, forte come solo le amicizie della gioventù sanno essere, con Farlan e Isabel, crudelmente stroncata, la scoperta dei propri talenti, che diventano la via per “riscattarsi” e per avere una vita normale… che in realtà non gli dispiace affatto. Perché anche il Levi originale è chiaro che non è un criminale “dentro”, lo è diventato per circostanze avverse, ma non è la sua vera dimensione.
E mi ha colpito positivamente come hai raccontato la nascita e l’evoluzione del rapporto con Hanji, come all’inizio tenta di negare e di opporsi a quell’attrazione… perché anche lui, un po’ come Matilde, anche se per motivi diversi, non si sente accettato fino in fondo, si sente fuori posto… e pensa “figurati se una come lei può interessarsi a uno come me”.
Ma poi deve arrendersi all’evidenza che Hanji gli piace. E anche lui si butta, accetta il rischio.

Ti faccio i miei complimenti per come, attraverso questi racconti, sei riuscita a fare un’analisi psicologica molto fine di tanti comportamenti, umanissimi, in cui, poco o tanto, con sfumature diverse, è facile rispecchiarsi.

(Pure io odio novembre… non per un motivo particolare, forse perché iniziano il buio e il freddo, ma lo trovo un mese insulso! E… signor Levi, se vuole venire a pulire anche casa mia… io non mi offendo di certo! XD )

Recensore Master

Cara mia che capitolo!
Mi è piaciuto moltissimo. Del tutto inaspettato quanto gradito.
Andiamo per gradi.
La prima parte mi ha bucato l’anima come una stilettata.
C’è molto di cui riflettere. Sei stata magistrale nel descrivere con garbo, ma senza edulcorarli, certi stati d’animo. E’ una cosa che ho apprezzato moltissimo.
Nonostante io non abbia problemi simili a quelli di Matilde, ho riconosciuto delle sensazioni che nel corso della vita mi è capitato di provare in situazioni diverse, ma simili.
Apro una parentesi per fare una riflessione personale che come tale deve essere intesa.
Ho frequentato discoteche e locali per anni, non sono una santarellina, ho avuto storie serie e storie per niente serie, ma quello che la vita mi ha insegnato in merito, è che troppo spesso si fa prima sesso e poi si tenta di conoscersi. Ho capito che per me non funziona, credimi, mi sono sentita addosso sulla pelle la stessa sensazione di Matilde di essere trattata come un “pezzo di carne”. Non è bello e non serve a niente.
Per questo motivo, pur apprezzando Erwin, in questo frangente, l’ho trovato comunque abbastanza superficiale nel suo approccio e capisco benissimo il risentimento di Matilde. Quello che viene dopo però è  come una carezza gentile e in un certo senso rimette a posto le cose. Mi è piaciuto davvero tanto!
Veniamo alla seconda parte. Che dire? Quando parli di Hanji e Levi si vede che sei nel tuo elemento naturale. Ti vengono così bene e così maledettamente canon  che c’è poco da dire, se non levarsi il capello!
Ti confesso una cosa. Quando lessi di Levi tatuato storsi il naso e parecchio, non mi sembrava proprio una cosa da lui e invece, leggendo questo capitolo, in cui ci dai la tua personale rilettura del trio: Levi, Farlan, Isabel mi sono ricreduta e quei tre scheletrini sono semplicemente perfetti. Non c’è nulla che stona, ho trovato tutto perfettamente incastrato come un puzzle ben costruito.
Levi ed Hanji sono il contrario di Erwin e Matilde, partono da lontano, molto lontano, ma si percepisce che cominciano subito a costruire un legame che inevitabilmente diventerà forte.
Ho trovato geniale che Levi paragoni Hanji ad un bug nel suo codice, perché è una metafora perfetta, così come è perfetta e davvero centrata la frase finale di Levi, in cui chiede ad Hanji di poterle pulire casa. Grazie, grazie, grazie, di non aver banalizzato questo aspetto di lui che troppo spesso viene relegato ad una farsa macchiettistica, senza neppure farsi due domande sul perché quest’uomo abbia questo disturbo!
Abbiamo aspettato ma ne è valsa la pena, ora non vedo l’ora di leggere le seconde parti!
Come mi dici tu: brividi! Oggi è toccato a me 😉
PS poi mi citi i Sex Pistol e vado in brodo di giuggiole!
PS 2 vorrei fare una battutaccia sul fatto che sono la recensione 69, ma farò la personcina matura e mi asterrò! 😁