Recensioni per
The fallen princess of Eldia
di FoolThatIam
C’è veramente tanta carne al fuoco in questo capitolo dal crescendo quasi “rossiniano” (si dice così, no? In musica classica sono una capra!), in cui parti leggere, drammatiche e introspettive sono perfettamente dosate. |
Un capitolo davvero denso. Ti dico subito che non sarà facile recensirlo perché mi ha provocato una variegata gamma di emozioni e spero di ricordami tutto quello che voglio dire. |
Allora, diciamo un attimo una cosa: Erwin sarà anche l'eroe del giorno che fa una donazione pagando così indirettamente il dottorato a Bianca, va bene, ma è molto debole alle lusinghe, o meglio, se una bella donna lo cerca lui fa la ruota come un pavone. Diciamo che il suo ego ha bisogno di essere nutrito costantemente, cosa che può rappresentare un grosso ostacolo nelle sue relazioni. |
Povero Erwin, a dover sopportare il grande, insostenibile peso di essere un bell'uomo! Dura la vita, eh? Scherzi a parte, quelle dell'ex Commander Handsome sono riflessioni che lì per lì possono risultare antipatiche, ma in realtà sono molto realistiche: è brutto da dire, ma la bellezza a volte “basta” per ottenere determinate attenzioni, o suscitare un'immediata simpatia. Poi la persona in questione può essere un'idiota, ma intanto, magari, quello che voleva ottenere l'ha ottenuto. L'idea della fede finta mi ha fatto ridere perché c'è una vecchia gag in una sit com di un po' di anni fa, “Scrubs”, in cui si parlava appunto della fede come oggetto che allontana le attenzioni altrui (ma in quel caso si parlava di donne); anche se poi non è così certo che funzioni. Perlomeno Erwin è abbastanza onesto con sé stesso da ammettere che in certe circostanze ha sfruttato questa sua bellezza, ed è altrettanto onesto nel rendersi conto che quello che ha rinfacciato a Bianca è stato ingiusto (tant'è, io una cinquina in faccia gliel'avrei tirata lo stesso). |
Nella prima parte ci mostri un Erwin riflessivo e anche un pochino affranto secondo me, che ripercorre un po’ quella che è stata la sua vita affettiva. Tutto questo perché una bella donna lo guarda con interesse, ma lui (finalmente!) va oltre l’aspetto ludico-ricreativo e comincia a farsi un lungo viaggio mentale che accompagna quello del treno, durante il quale ricorda un affetto sincero, forse un amore vero, che per inerzia ha lasciato sfuggirsi dalle mani. Una storia delicata, che comunque lo nobilita, forse è meno superficiale di quello che appare? Sul body shaming sai molto bene come la penso, non aggiungo altro. |
* SOSPIRONE DOVEROSO |
Ecco, come ormai mi aspettavo, è stato il buon Erwin a finanziare la borsa di studio di Bianca. Interessante la motivazione che lui si dà e dà anche alla Zacharius: una sorta di risarcimento per come la società aveva trattato la ragazza, come se fosse direttamente colpevole di qualcosa commesso da altri e di cui non ha alcuna responsabilità. Quindi per un senso di giustizia. Rimanendo anonimo, si mette al riparo da qualsiasi sospetto di avere in realtà anche dei secondi fini personali. Ma ho come il sentore che questo anonimato non durerà a lungo... |
Stavo cominciando a commentare il capitolo 19 (in vergognoso ritardo) quando mi sono resa conto che era già uscito anche il 20; ecco perché questa recensione sarà forse un po' lunghetta, ma abbi pazienza. 😅 |
Comincio dalla zia Rosa di Erwin che non so perché, ma mi ricorda qualcuno che conosco e che versa più o meno nelle stesse condizioni. Diciamo che hai avuto una delicatezza fuori dal comune nel tratteggiare il tipico modo di fare degli anziani e mi è piaciuto anche il fatto che Erwin l’abbia assecondata. |
Ma guarda... mi ero immaginata la professoressa Zacharius come un topo di biblioteca ultracinquantenne e un po' acido... invece è anche una giovane madre di famiglia, che fa la dura con gli studenti, soprattutto i più dotati (per il loro bene, s'intende), ma in realtà è molto empatica, si prende a cuore la loro vita e il loro futuro. Coma ha fatto, appunto, con Bianca. |
LA GGGGGIOIAAAAA |
In questo capitolo semini un sacco di mollichine… |
Finalmente, almeno in ambito accademico, le cose cominciano a girare per il verso giusto, e la notizia della borsa di studio è la classica manna dal cielo con la quale Bianca potrà proseguire il suo percorso; non possiamo che essere felici per lei. La dipartita della nonna è invece un altro di quei tasselli che devono andare al loro posto per permettere il proseguo e l'evolversi della trama, l'input necessario alla narrazione per recuperare i fili di quella parte di storia dedicata al passato di Bianca a cui deve dare, volente o nolente, una conclusione. Aggiungiamo che la funzione e tutte le riflessioni che ne derivano sono a loro volta funzionali per un'analisi, da parte di Bianca, su sé stessa; può non aver conosciuto la nonna come altri potevano aver fatto, e sicuramente il loro rapporto non è stato idilliaco, ma anche attraverso una relazione di questo tipo e l'immagine che la ragazza ha della sua parente, unita a quella che di lei invece hanno i presenti, dallo zio al sacerdote che celebra la funzione, Bianca riesce a estrapolare un punto fermo, una promessa a sé stessa in prospettiva futura. D'altronde, di fronte alla morte spesso è proprio la prospettiva futura che possiamo avere (di noi stessi, della nostra vita o di una parte di essa) che va incontro a un cambiamento o diventa oggetto di riflessione. |
Innanzitutto chiedo scusa per la mia latitanza, dovuta alla scarsa concentrazione per questioni familiari (niente di grave!) e al pc che ha deciso di abbandonarmi... :(( |
Questo capitolo lo si può dividere in tre parti. |