Allora ti odio un sacco perché piango. |
Eh. |
Su questo capitolo cala il silenzio della neve che sedimenta, la neve ammucchiata ai bordi delle strade, la neve che seppellisce tutto, non più lieve, non più candida, non più sbarazzina, non più morbida, non più pura. Non è più la neve che cade su due bambini che giocano a pallavolo in un parco, ma la neve spaventosa che barrica le porte dall’esterno. La neve di un lungo, lunghissimo inverno. |
Questo capitolo è una pugnalata dietro l'altra. |
Ho letto questa ff come prima in assoluto, quando mi sono avvicinata al mondo di HQ. Ovviamente me l'ha consigliata la mia pusher Giorgia... Devo dire che, in quel momento, ero reduce dalla visione dell'anime, non integrale, e mi stavo ancora chiedendo "ma quand'è che ci fanno vedere le ship"? Santa Giorgia da Osaki mi dovette spiegare che tutta quella (meravigliosa) parte lì era puramente ed esclusivamente presente nelle retrovie del fandom. Quindi, diciamo, ho letto il primo capitolo di Neve con un po' di confusione in testa e il dubbio su quanto potesse essere effettivamente plausibile che, da un anime quale stavo guardando, fosse così esplicita la nascita di tutte le ship bl (significato che mi ha dovuto spiegare lei, come ogni cosa, del resto. Ahhh, Santa Giorgia!!!) Non avevo mai letto di argomenti del genere. |
Eccomi, questo è il momento di fare una recensione SERIA, senza urlare e senza fangirlare. |
Prima di tutto: GRAZIE❤️. |
Questo capitolo è stato un colpo al cuore T.T |
Ed eccolo il capitolo difficile, bello ma anche terribilmente amaro. |
Ma è una lettera bellissima, assolutamente perfetta per un disperato come Tobio, che comincia a dire cose e parte per la tangente, parlando di tutto e mettendo a nudi la sua anima, senza reticenze. |
E siamo arrivati al punto critico. Entrambi vogliono migliorare, vogliono arrivare sulla vetta, ma Shoyo si sente inadeguato e vuole migliorare per raggiungere Tobio, mentre Tobio non vuoke perdere il SUO Shoyo. Ovviamente è un momento doloroso per entrambi e si trovano ad affrontare sentimenti che li compenetrano totalmente, ma che ancora non riescono a comprendere appieno. |
Questi due scemotti del secondo anno sono assolutamente adorabili. Come sempre fanno tutto come se fosse una gara, ma una gara in cui alla fine non è importante chi vince, l’importante è che siano loro a gareggiare. |
Questa di Tobio è la più bella dichiarazione d’amore che esista. Loro due non sono assolutamente bravi con le parole quando si tratta di certi argomenti, ma si capiscono perfettamente senza bisogno di parole inutili, e tutto il discorso sulla pallavolo è in realtà un’enorme metafora che Tobio mette in campo per cercare di esprimere i suoi veri sentimenti, a partire dall’orgoglio che prova per Shoyo, per come in poco tempo è stato capace di crescere (glielo dice anche al suo ritorno dal training parlandogli della sua elevazione). Shoyo da principio non capisce il comportamento di Tobio, a partire da quella preoccupazione per la sua sicurezza, che non è affatto solo per il rischio di non poter giocare per proseguire con la sua reticenza, ma quell’abbraccio quasi forzato e le parole che Tobio pronuncia hanno un effetto dirompente. Questa è una dichiarazione un po’ bislacca - come del resto sono loro -, quindi assolutamente perfetta e, a suo modo, molto tenera e vera. |
Non posso che adorare questo capitolo ambientato in Brasile con il duo dei bislacchi ormai ventenni inanzi tutto perché abbiamo gli stessi headcanon: Hinata che in Brasile si da una svegliata e che conosce gente, si gode la vita, passando con disinvoltura da un letto all'altro e provando nuove cose (se la cava bene anche sopra 😉). |
Come sempre faccio coi tuoi scritti, anche questo l'ho riletto due volte. La prima, per godermi ogni singola frase, metafora, descrizione (i fili rossi che pendono dalle mani di Kageyama!), per cercare di assorbire quella tua capacità meravigliosa di creare un piccolo capolavoro in ogni frase. La seconda volta leggo di pancia, lasciando che le emozioni entrino e mi travolgano, e questo è uno dei tuoi pezzi che mi ha devastata di più (forse insieme a numero trecento che per me si chiamerà sempre così). |