Recensioni per
Neve
di drisinil

Questa storia ha ottenuto 40 recensioni.
Positive : 40
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
08/12/23, ore 02:14

Allora ti odio un sacco perché piango.
MA scrivi da Dio, benissimo, tutto bellissimo, il lessico, il ritmo, l'ironia, la caratterizzazione.
Mia ff prefe di Haikuu, TI PREGO AGGIORNA PRESTO CHE NECESSITO DI GIOIE❤️❤️
(Recensione modificata il 08/12/2023 - 02:15 am)

Recensore Veterano
04/12/23, ore 16:42

Eh.
La narrazione a ritroso è stato il colpo di grazia, quei ricordi che affiorano e pescano dai capitoli precedenti erano già punture di spilli nel cuore, ma l'ultima parte, alla luce della precedente... (sospiro)

Che amarezza... Che... Che male che fa leggere quello che provano tutti e tre, perché anche Atsumu new entrance l'hai dipinto in un modo così vibrante, viscerale... È incredibile come tu riesca a trasmettere e replicare nel lettore le sensazioni che provano i tuoi personaggi.
Qua ci sono tre tipi di dolore e tre diversi atteggiamenti completamente diversi.
Miya, che arriva alla prova del nove dopo anni e anni di silenzioso amore per Hinata, che finalmente lo urla, disperato. Miya che è consapevole di tutto quello che ha fatto per arrivare a quel momento e che è speranzoso, ma al contempo timoroso e comprende che è necessario lottare, per arrivare al suo coronamento. Ma Miya capisce che, anche se alla fine "ce la fa", non riuscirà mai a cancellare l'ombra di Kageyama dalla testa e dal cuore di Hinata. È una vittoria amara, una conquista che, sono certa, non sarà tutta rose e fiori.
Poi c'è Hinata, che riempie i silenzi con pensieri colmi di rimpianto, di attimi passati di felicità, di momenti di profonda amarezza e delusione. Sa che quello che vuole, come lo vuole, lo può avere da Atsumu, sa anche che con lui ci sta bene, sa che è facile e perfetto capitolare, ma sa anche che non potrà, non vuole, liberarsi del pensiero di Kageyama. Nell'attimo prima di concedere a sé stesso un agognato "riposo" dei sentimenti con Miya, per la prima volta associa la parola amore a Kageyama. È struggente, così come è struggente quello che non racconta, quello che si tiene dentro, la ferita profonda, anzi l'essiccamento della sua stessa anima, dopo l'incontro con Kageyama.
Fa un estremo tentativo di convincersi che sia giusto così, chiedendo a Miya della palla di marmo e capisce che non riuscirà mai a provare con lui le stesse cose, ma ci si aggrappa letteralmente, perché ha bisogno di crederci. Povero Hinata, è devastante leggere di lui.
E infine c'è Kageyama-maschera-di-bronzo. Colui che più soffre e più lo dimostra con l'irrazionale atteggiamento che mostra a Hinata. Gli rende pan per focaccia quello che ha patito in Brasile, ma è il primo a soffrire come un cane... Perché Kageyama non parlerebbe mai così tanto, se non dovesse riempire il vuoto spaventoso dei silenzi con Hinata. Proprio perché non sta zitto un attimo, è il segnale che quello che dice è il contrario di quello che pensa. Lui soffre, si lacera, rinuncia, si picca e finge. Il mix perfetto per morire dentro.

Insomma, riassumendo, mai una gioia.

Non so dire chi mi faccia più pena dei tre, davvero, empatizzo molto anche con il terzo incomodo, sono sincera. Questo Atsumu poi, mi piace davvero parecchio.

Però sto male, ho il cuore piccino piccino dopo questa lettura, mi ha spezzato qualcosa dentro.🙁

Ah... L'amore... Che sofferenza infinita...🙄

Recensore Veterano
03/12/23, ore 16:37

Su questo capitolo cala il silenzio della neve che sedimenta, la neve ammucchiata ai bordi delle strade, la neve che seppellisce tutto, non più lieve, non più candida, non più sbarazzina, non più morbida, non più pura. Non è più la neve che cade su due bambini che giocano a pallavolo in un parco, ma la neve spaventosa che barrica le porte dall’esterno. La neve di un lungo, lunghissimo inverno. 
E Shouyou è così umano, così vero, quando in questo gelo si scalda alla fiamma di un’adulazione, di una tensione che non ha davvero intenzione di spezzare e che, se non fosse stato per Atsumu, forse avrebbe portato avanti all’infinito. 
E Atsumu… ah, Amalia, sei stata così brava a caratterizzarlo, a raccontarne la dualità nel suo essere uno stronzo, ma anche molto sensibile; cinico, ma anche romantico (la paghetta “buttata” in biglietti del treno mi ha pugnalata alle spalle); brusco, ma anche delicato; “…il continuo sentirsi metà di un intero e al contempo doppio di se stesso. Un essere umano incompleto, imperfetto, incrinato, strano, insofferente e bellissimo, pronto a denudarsi fino alle ossa e riservare il meglio solo a lui.” Ah, che bellezza 🥲🥹!
Shouyou si lascia scaldare, si lascia baciare, si lascia amare. Ma quando poi al mattino (il giorno prima del compleanno di Tobio), alla luce di un ricordo, gli chiede: "Alzeresti per me se la palla fosse di marmo?" per capire la misura del suo amore (mi sono emozionata quando pensando a Kageyama usa questa parola, stupendosene) ha bisogno della mano di Atsumu su di sé per rimanere ancorato a quel momento e non sentirsi volare via, proprio come il primo fiocco di neve che vede scendere fuori dalla finestra. 
Infine, Tobio. 
Amalia, mi ha tanto commosso questo Tobio qui. Testardo, ferito, incapace di affrontare il dolore. 
Già anticipata nel capitolo precedente, la sua immobilità granitica è una corazza che spezza il cuore, è come se il suo amore si fosse trasformato in quella neve di cui parlavo all’inizio, quella che uccide, che sfonda tetti e blocca strade, comunicazioni, apparentemente innocua in realtà pesante e minacciosa. 
Un capitolo dolorosamente vero, sono piena di amore per questi due, (anzi tre, stavolta ci metto anche Miya che mi fa un po’ pena) e per te, che ogni volta mi fai battere il cuore sempre di più ❤️! 
Ti voglio bene e ti ringrazio per rendere sempre più belli e umani questi personaggi ❤️

Nuovo recensore
03/12/23, ore 02:45

Questo capitolo è una pugnalata dietro l'altra.
Eppure mi sono emozionata ad immedesimarmi in Atsumu. Mi è piaciuto come hai delineato la sua sofferenza di trovarsi fra le mani un tesoro che, seppure a portata di mano, è praticamente irraggiungibile. È un concetto stupendo, questo, e me lo hai trasmesso appieno. Il suo sforzo immane di rincorrere il sole è comunque, una delusione, perche anche potendo ora toccarlo non lo possiede, e lui lo sa.
Così come (sempre e comunque soffrendo) ho seguito il cuoricino ferito di Shoyo che cerca conforto nelle lusinghe di Atsumu, che pensa che forse si, può fare quel passetto di più che gli fa macinare il passato.
La telefonata finale è il colpo di grazia. Kageyama è andato avanti. Se lo è lasciato alle spalle. E noi, fermi alla sua lettera così emotiva e sentimentale, siamo rimasti così, basiti, forse un po' delusi perché un Kageyama che si lascia alle spalle Shoyo fa male, anzi, malissimo ed è impossibile da accettare.
Grande, immensa Amalia.
Ancora una volta ci stupisci e ci lasci qui con questo senso di malinconia addosso, con questo amaro in bocca che fatica a lavarsi via.
I tuoi personaggi sono tutti brillanti, carichi di vita e sfaccettature: nessuno di loro viene trattato con superficialità, ognuno ha un ruolo ben preciso da svolgere ed è un tassello essenziale per lo svolgimento della storia.
Sei una grande fonte di ispirazione Amalia.
Grazie ancora ❤️
(ADESSO PERÒ VEDI DI FARTI PERDONARE MANNAGGIA AL....)

Recensore Veterano
20/11/23, ore 12:59

Ho letto questa ff come prima in assoluto, quando mi sono avvicinata al mondo di HQ. Ovviamente me l'ha consigliata la mia pusher Giorgia... Devo dire che, in quel momento, ero reduce dalla visione dell'anime, non integrale, e mi stavo ancora chiedendo "ma quand'è che ci fanno vedere le ship"? Santa Giorgia da Osaki mi dovette spiegare che tutta quella (meravigliosa) parte lì era puramente ed esclusivamente presente nelle retrovie del fandom. Quindi, diciamo, ho letto il primo capitolo di Neve con un po' di confusione in testa e il dubbio su quanto potesse essere effettivamente plausibile che, da un anime quale stavo guardando, fosse così esplicita la nascita di tutte le ship bl (significato che mi ha dovuto spiegare lei, come ogni cosa, del resto. Ahhh, Santa Giorgia!!!) Non avevo mai letto di argomenti del genere.
Per questo, quando ho letto (ritonfa) il primo capitolo di Neve, pur avendolo adorato per la sua scrittura e le atmosfere e l'intensità e la dolcezza, mi chiedevo come fosse possibile un tale comportamento da parte di Kageyama.
Poi ho letto tutti gli altri capitoli e chisenefrega se avevo quei dubbi, ero conquistata. Non altre parole se non conquistata. Però ho fatto indigestione di ff e non ho lasciato recensioni.

A questa prima lettura ne è seguita una seconda, perché volevo rivedere questo primo capitolo di Neve. Dopo la seconda lettura ero convinta che Neve fosse una OS, composta dal solo primo capitolo.
Ci è voluto l'ultimo aggiornamento per realizzare che era una raccolta di OS. Allora le ho rilette tutte di fila e (si può scrivere caxxarola?) CAXXAROLA, quanto mi sono piaciute! Come la prima volta, più della prima volta, perché probabilmente ho colto tutte le sfumature che inizialmente mi ero persa.

Questa prima OS è... non so trovare il termine giusto... sfrigola come sfrigola quello che Kageyama non riesce più a contenere, combattuto tra tutti i mostri che lo animano. I sentimenti, secondo me, per lui sono mostri che danzano sulle fiamme della passione per la pallavolo. Ho aprezzato in un modo nuovo quella premura, quel cercare il contatto con Hinata, quelle mani strette... Il freddo... il freddo è il pretesto, perché il freddo ce l'ha dentro nel non riuscire a esprimere quello che invece vorrebbe che l'altro capisse.
E' un capitolo delicato, modellato sulle incertezze delle loro età, ma sfrigolante, mi ripeto.
Le allusioni alle ragazze, il modo quasi en-passant con cui Hinata gli tira fuori certe verità, la foga con cui Kageyama mangia i biscotti, quasi a cancellare la presenza ingombrante dell'idea di una ragazza lì, nella testa di Hinata. E l'imbarazzo di Hinata stesso, la paura di ascoltare quello che ha da dire sul ritiro, ma la curiosità che ha, allo stesso tempo.
E' significativa tutta la parte sul re che serve il suddito, che riconosce che non c'è più solo la pallavolo e il suo ruolo granitico, ma c'è altro, anche se è così difficile da spiegarselo, accettarlo, dimostrarlo.
E' una os meravigliosa. Grazie per averla condivisa con noi!

Nuovo recensore
17/11/23, ore 14:52

Eccomi, questo è il momento di fare una recensione SERIA, senza urlare e senza fangirlare.
L'Hinata di Drisinil è un Hinata nuovo: è un Hinata maturo, adulto, forgiato dall'esperienza in Brasile.
Non è il 'Bimbo Sperduto' di un'ipotetica IsolaCheNonC'è, come effettivamente era quando è partito due anni prima.
Drisinil è stata efficace nel trasmettere non tanto la vera sofferenza di Hinata, quanto il suo bisogno di dare voce a questa sofferenza, di usarla come strumento per chiedere scusa, per riappacificarsi con un amore (forse?) dall'altra parte del mondo.
È stata in grado di farci vedere un Hinata che si offre al pubblico e che si mette a nudo pur di recuperare la sua relazione con Kageyama. Un Hinata che era ben consapevole che molti a cui avrebbe dato il video non avrebbero resistito all'idea di guardarlo, eppure non gli è mai importato e ci ha messo tutto se stesso nel registrarsi.
Noi siamo qui, tutte col muso lungo, a singhiozzare penosamente di fronte a questo adulto cresciuto in fretta, combattuto fra un sentimento di affetto e uno di rivalità.
Grande e Immensa Drisinil <3 Come sempre!
(Recensione modificata il 17/11/2023 - 02:54 pm)

Recensore Veterano
17/11/23, ore 12:16

Prima di tutto: GRAZIE❤️.
Secondo, poi: GRAZIE❤️.
Infine, con il cuore palpitante rivolto a tutte le mie colleghe lettrici: PREGO 😂, l’ho convinta io a pubblicarla, se non fosse per me voi non sapreste cosa passava per la testa di Hinata quando ha maltrattato Tobio sulla spiaggia😂😂😂!!

Tornando a noi, Amalia del mio cuore, sai quanto mi hai reso felice? Attraverso i pensieri di Shō mi sento di nuovo ragazzina davanti all’improvvisa consapevolezza e soddisfazione degli scogli appena superati, la lucidità dei piccoli attimi, quando ho quei lampi di sicurezza che mi colpiscono come un raggio di sole improvviso tra le tapparelle nel momento in cui il giorno scavalla il palazzo di fronte alle mie finestre accecandomi, e, dall’ombra dell’insicurezza, la luce mi punta un dito contro e mi sento chiamata a guardarmi e ad ammettere che, forse, un po’ ce l’ho fatta. 
Shouyou sa di aver compiuto questo passo enorme, riesce a fare un’analisi magnifica e lucidissima di cosa sono stati questi anni lontani, e ciò che mi piace di più di tutto il suo ragionamento è che lui sa che era tutto necessario, una consapevolezza granitica per un boke che in realtà tanto boke non è. 
Questo, a mio parere. è ciò che rende il tuo Shouyou ic all’ennesima potenza. Non si pente mai della sua decisione, lui sa cosa deve fare e lo fa, anche se deve per un momento mettere da parte Tobio, come amante e come termine di paragone. E continuo ad amare pazzamente come tu riesca a descrivere questo limbo di emozioni e sentimenti tra loro senza mettere mai un cappello o una definizione, né per quanto riguarda l’amore che provano l’uno per l’altro, né per il sesso, “Tipo che non ero nemmeno sicuro che quello fosse sesso. Pensavo di sì, ma non è che avessi chiesto a qualcuno o cercato da qualche parte, non me ne importava di cos’era, mi stava bene e basta. Mi piaceva un sacco. Perché eri tu, perché funzionava, perché faceva stare bene anche quando faceva male, perché si trattava di capirsi meglio, di stare vicini, di sentirsi… non lo so, interi, di comunicare, che a parole non ci siamo mai riusciti e con il corpo invece era facilissimo”. Il loro sentimento e la loro relazione è unica, è kagehinità allo stato puro. 
(E non ti sto a dire quanto mi sia piaciuta la perla di Tooru “l’invidia e l’amore, se li mischi, diventano veleno e ti ci ammazzi da solo” 😭).
Per continuare la lista delle cose che mi hanno sbrindellato il cuore ci metto il portachiavi, lì colpo bassissimo: lui che smonta il sifone piangendo e lo chiude in un cassetto, come i sogni 🥹❤️. E il fatto che nemmeno si ricordi la promessa legata a quel regalo… quanto è Hinatesca? Tobio lo vedo lì a rimuginare su tutto, a macerarsi nei ricordi di ogni singolo istante. E qui arriviamo a quel
MAI. 
Non gli passerà mai. E io piango di commozione, piango perché l’oceano unisce i paesi che separa, (parafrasando Pope) e anche se Tobio si sente fagocitato, adesso, troverà il modo di tornare a galla, proprio grazie a quel mare che li ha divisi facendolo diventare grandi❤️.
(E io divento grande con loro🥰🥹😆!)

Ps “La fissa con sfida e con coraggio e con una specie di tristezza, che gli fa inclinare un po’ la testa dal lato del cuore, come se pesassero troppo entrambi.” 
Mi sono dovuta fermare e rileggerla tre volte, questa meraviglia qua. 
Quanto sei brava? Mi fai male al cuore/mi fai bene al cuore.❤️

GRAZIE AMALIA, TI VOGLIO TANTISSIMO BENE, CHE SI SAPPIA!!

Recensore Master
22/05/23, ore 21:42

Questo capitolo è stato un colpo al cuore T.T
Purtroppo però si sa, le cose cambiano, le persone crescono...non pensavo però che il cambiamento fosse venuto proprio da Shoyo, mi ha un po' sorpresa la cosa, di solito si pensa a Tobio quello più propenso a "lasciar correre" o "lasciare andare", fatto sta che è stato comunque un colpo al cuore, ogni cosa che gli ha detto.
Spero con tutta me stessa che avranno di nuovo un confronto, o comunque che riescano a ritrovarsi 🥺
A presto!

Recensore Master
20/05/23, ore 22:21

Ed eccolo il capitolo difficile, bello ma anche terribilmente amaro.
Tobio è arrivato in Brasile e vorrebbe riavere il SUO Shoyo, ma quello Shoyo non c’è più, è creaciuto ed è cambiato. Lo Shoyo di adesso è più saggio e più aperto; si sta aprendo a nuove esperienze, anche se forse Tobio un po’ di ragione nel vedere qualche incrinatura ce l’ha. Il problema però è che Shoyo è cambiato, ma Tobio non è ancora riuscito a cambiare quel tratto di sé che potrebbe dare una svolta al loro rapporto e che forse Shoyo sta aspettando. Il dolore di quel distacco, quella frattura, che sivè aperta tra loro è forte e profondo per Tobio, che se ne ca senza dire una parola, ma lo è anche per Shoyo. L’immagine di Tobio cge si allontana, risoluto e ferito, mentre il pullman della squadra brasiliana che sta festeggiando la vittoria, queste due immagini completamente contrastanti e stridenti, sono qualcosa di doloroso anche per Shoyo. Questo sembra essere il momento più basso nel loro rapporto, un momento che potrebbe portare a una rottura definitiva.
PS (che non c’entra con questo capitolo): Yamaguchi È un grande capitano.

Recensore Master
19/05/23, ore 22:53

Ma è una lettera bellissima, assolutamente perfetta per un disperato come Tobio, che comincia a dire cose e parte per la tangente, parlando di tutto e mettendo a nudi la sua anima, senza reticenze.
Il modo come ripercorre tutta la loro storia, tra una divagazione e un pensiero profondo - perché a dispetto di tutto, anche di come lui si vede, Tobio non è né stupido né banale.
Alla fine, almeno sulla carta, quel “ti amo” riesce a dirlo, anzi, a urlarlo, perché l’amore che prova è totalizzante e la sofferenza della separazione è palpabile.

Recensore Master
19/05/23, ore 21:34

E siamo arrivati al punto critico. Entrambi vogliono migliorare, vogliono arrivare sulla vetta, ma Shoyo si sente inadeguato e vuole migliorare per raggiungere Tobio, mentre Tobio non vuoke perdere il SUO Shoyo. Ovviamente è un momento doloroso per entrambi e si trovano ad affrontare sentimenti che li compenetrano totalmente, ma che ancora non riescono a comprendere appieno.
Questa volta la neve è virtuale, ma li sommerge come una slavina che va a distruggere ke loro sicurezze. Bello il momento in cui Tobio deterge ke lacrime di Shoyo e, anche se non fisicamente, ne versa altrettante.
Divertente il cameo di Capita Yamaguchi che entra nel nagazzino, li guarda truce e poi non dice nulla perché ha capito tutto anche senza che sia stata setta una singola parola.

Recensore Master
19/05/23, ore 20:54

Questi due scemotti del secondo anno sono assolutamente adorabili. Come sempre fanno tutto come se fosse una gara, ma una gara in cui alla fine non è importante chi vince, l’importante è che siano loro a gareggiare.
Riguardo chi deve affiancare Shoyo negli allenamenti, in un certo senso hanno ragione entrambi, soprattutto riguardo il fatto che proprio Tobia ga chiesto a Shoyo di superarlo.
Poi c’è quel regalo di compleanno cge si trasforma in un augurio per entrambi di arrivare sul tetto del mondo. Assolutamente fantastica anche questa.

Recensore Master
19/05/23, ore 20:29

Questa di Tobio è la più bella dichiarazione d’amore che esista. Loro due non sono assolutamente bravi con le parole quando si tratta di certi argomenti, ma si capiscono perfettamente senza bisogno di parole inutili, e tutto il discorso sulla pallavolo è in realtà un’enorme metafora che Tobio mette in campo per cercare di esprimere i suoi veri sentimenti, a partire dall’orgoglio che prova per Shoyo, per come in poco tempo è stato capace di crescere (glielo dice anche al suo ritorno dal training parlandogli della sua elevazione). Shoyo da principio non capisce il comportamento di Tobio, a partire da quella preoccupazione per la sua sicurezza, che non è affatto solo per il rischio di non poter giocare per proseguire con la sua reticenza, ma quell’abbraccio quasi forzato e le parole che Tobio pronuncia hanno un effetto dirompente. Questa è una dichiarazione un po’ bislacca - come del resto sono loro -, quindi assolutamente perfetta e, a suo modo, molto tenera e vera.

Recensore Master
19/05/23, ore 16:48

Non posso che adorare questo capitolo ambientato in Brasile con il duo dei bislacchi ormai ventenni inanzi tutto perché abbiamo gli stessi headcanon: Hinata che in Brasile si da una svegliata e che conosce gente, si gode la vita, passando con disinvoltura da un letto all'altro e provando nuove cose (se la cava bene anche sopra 😉).
Per Shoyo il sesso è gioia e fa le cazzate tipiche della sua età. Kageyama invece è innamorato perso di pel di carota: ha raggiunto facilmente il successo perché strabocca di talento. Probabilmente ha un sacco di ammiratori e ammiratrici ma a lui non interessa, vuole solo che Hinata mantenga la promessa ritornando da lui (e qui ritorna un po' ad essere despota).
Loro sono meravigliosi insieme e capisco la tua sofferenza nel farli litigare al punto da separarsi.
Ho avuto l'impressione che Hinata fosse contento per Kageyama, che non lo invidiasse come un tempo quando non fu scelto per il ritiro nazionale giovanile.
Ho percepito la sua determinazione nel volere rimanere in Brasile per migliorare, come se avesse ben in mente la strada da seguire e niente al mondo è in grado di distoglierlo dai suoi intenti.
Il miglior racconto Kegehina post time skip fino ad ora
Bravissima 👏👏👏

Recensore Master
19/05/23, ore 10:35

Come sempre faccio coi tuoi scritti, anche questo l'ho riletto due volte. La prima, per godermi ogni singola frase, metafora, descrizione (i fili rossi che pendono dalle mani di Kageyama!), per cercare di assorbire quella tua capacità meravigliosa di creare un piccolo capolavoro in ogni frase. La seconda volta leggo di pancia, lasciando che le emozioni entrino e mi travolgano, e questo è uno dei tuoi pezzi che mi ha devastata di più (forse insieme a numero trecento che per me si chiamerà sempre così). 
Sarà che mi sento molto vicina a Kageyama come carattere, ma riesco a sentire in mezzo al petto tutta la sua sofferenza.
La delusione tanto più amara e profonda per quanto l'emozione, l'aspettativa di rivedere Shoyo erano giganti, l'incapacità di realizzare che Shoyo è cambiato ma non come lui avrebbe voluto. Il bisogno di averlo, possederlo, quando in verità non è mai stato suo. 
Hai creato un dramma interiore così profondo e destabilizzante che Tobio stesso non riesce a capire, realizzare, sa solo che non gli piace, ma non sa nemmeno da che parte cominciare a farsene una ragione.
Forse deve crescere anche lui (chiamami senpai) ma non è davvero ancora pronto.
E' bellissimo. Sto male, ma ho adorato!
<3

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