Recensioni per
Jours de gloire
di settembre17

Questa storia ha ottenuto 231 recensioni.
Positive : 231
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/09/22, ore 18:43
Cap. 6:

Carissima Sett, in ritardo mostruoso, giungo finalmente qui e credo che approdo più gratificante non potesse esserci per me. In questo capitolo c'è tutto ciò che mi fa emozionare e commuovere nelle tue storie: empatia, dolore, amore (che traspare sin dal primo istante) e anche un velo di rimpianto. Quest'ultimo lo associo al suggestivo racconto di Marcel e alla perdita dell'amatissima Joss. Finalmente si scopre di più anche circa le dinamiche familiari e le relative differenze di veduta. Con un po' di sforzo si arriva a comprendere, sebbene non ad accettare, la scelta del padre: un uomo figlio del proprio tempo e che si è fatto da solo. Cosa posso dirti io? Ormai credo di avere una cotta spropositata e spudorata per il tuo figliolo, d'altro canto Alain che richiama all'ordine e capisce - perché la sua peculiarità è sempre stata la dote di capire persone e situazioni - è detentore di uno dei momenti che più mi hanno commossa per la sua sensibilità.
Altra cosa che ho amato è stato il momento di parziale catarsi in sé per Marcel, il modo in cui tutti gli si sono assiepati attorno pendendo dalle sue labbra, poi! Una vera meraviglia, complimenti davvero, questi soldatacci me li sono figurati tutti e con lo sguardo della mente sono riuscita ad abbracciarli uno per uno.
Ma vogliamo seriamente parlare del confronto tra Oscar e la Regina in quest'atmosfera a tratti artificiosa - visto l'ambiente - e a tratti sospesa? Penso tu abbia scalato tutte le vette di perfezione e bellezza che si potessero scalare e ne sia uscita divinamente.
Il cambio di espressioni e toni graduale, la pacata e brutale sincerità e della monarca e quel finale che promette guerra con una Oscar attonita quanto consapevole è spettacolare!
Io non so come tu ci riesca ma sappi che attenderò con trepidazione il prossimo capitolo, complimenti a profusione per te!
Con affetto,
A.

Recensore Master
01/09/22, ore 00:24
Cap. 6:

Cara Sett, ho apprezzato davvero tanto entrambe le parti di questo capitolo: la storia struggente di Marcel e il dialogo tra Oscar e la regina. Nell'anime è tutto centrato sulla situazione di Parigi, ma nel manga Maria Antonietta parla di Fersen, richiamato in Svezia e perciò lontano da lei. Si chiede tra le lacrime perchè Dio non abbia concesso una vita normale ad una donna normale come lei. Io sento più vicina alla realtà la tua visione dei pensieri della regina, una principessa veniva cresciuta con la ferma convinzione di avere un ruolo preciso per volontà divina: almeno questo ideale verrà davvero spazzato via dalla Rivoluzione Francese, impregnata delle idee illuministe.
Oscar riflette anche su di se, mentre la ascolta. Ma la sua conclusione è drastica, segnata dal gesto di strapparsi  l'emblema della sua appartenenza alla nobiltà.
La scorrevolezza della tua scrittura è incredibile, la trovo perfetta, e la trama molto avvincente.

Recensore Master
26/08/22, ore 09:35
Cap. 6:

Ciao Settembre. Suggestivo l'inizio del capitolo con la luna e purtroppo quei soldati in prigione. Mi sono immersa nell'atmosfera del racconto come fossi anche io lí. Conosciamo riguardo il passato di Marcel e ho immaginato l'incontro con la sua amata, i sorrisi, i saluti dalla finestra. Mi é dispiaciuto per Marcel e per il destino della sua amata. Una storia triste per lui e Joséphine dove mi ha commossa quel sussurro portato dal vento. Ho percepito attraverso le tue parole lo stato d'animo di Maria Antonietta nel dialogare con Oscar. La parte che mi ha piú interessata in questo capitolo é quella riguardante Marcel e hai ben scritto il tutto. Un personaggio che arricchisce la tua storia. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 26/08/2022 - 09:37 am)

Recensore Junior
25/08/22, ore 14:08
Cap. 6:

Cara Settembre
Cosa può esserci in comune tra un povero soldato della guardia e la regina di Francia? Tutto li divide, tutto tranne una cosa: il bisogno profondo e innato dell’animo umano di raccontare se stesso. E non è la semplice richiesta di conforto, di qualcuno che comprenda.

In fondo a Marcel non importa neanche che i suoi compagni capiscano che è la sua storia quella che sta raccontando, anzi è grato ad Alain, (l’unico che ha capito) che svia le supposizioni degli altri.
Il dolore e l’amore devono essere raccontati. Perché nonostante vivano e si rinnovino in ogni essere umano nulla vada perduto di quei sentimenti.

Ed è una regina che si mette a nudo quella che Oscar ha davanti, che ha bisogno di raccontare forse per la prima volta chi sia veramente. Non ha paura di mostrare le sue debolezze, non sta cercando l’approvazione della sua vecchia amica. È una donna che ha capito che pur avendo un cuore che ama e che sa di essere riamato da colui che ha sacrificato tutto per lei, non rinuncerà ad essere moglie, madre e soprattutto regina di Francia. E nella sua debolezza, pur conoscendo già in cuor suo la risposta, chiede alla sua vecchia amica se sarà con lei fino alla fine.
È un addio, lo sanno bene entrambe.

Tuttavia nella bellezza della storia originale ci mostri una Oscar che non solo è consapevole che a dispetto del suo ruolo e dei suoi natali la sua coscienza è con il popolo, ma che ha sete di futuro e che desidera vivere.
La notte trascorsa nell’incantevole appartamento di Parigi le porta una forza incontenibile e la speranza che ci sia un futuro per lei, per loro. Nonostante la malattia e la rivoluzione imminente.
E quel gesto meraviglioso di gettar via la spilla nobiliare, presente solo nel manga la mattina del 13 luglio, adesso ha un sapore nuovo. Il sapore che un futuro diverso è possibile.

Recensore Master
25/08/22, ore 13:02
Cap. 6:

Arrivo tardi, come sempre ormai, ma dovevo prendermi un poco di tempo e fare un respiro profondo per riordinare le idee che mi suscita questo tuo aggiornamento.
Bisogna avere un talento diabolico, e una sensibilità a dir poco machiavellica, per poter trattare certi momenti, toccati dall'anime, e quindi per molti di noi intangibili, con una lieve, lievissima variazione, che, però, rovescia la prospettiva, o, quanto meno, la modifica sostanzialmente: anche tu hai l'arte di "dare una giratina al discorso", e con che perizia: da lasciare di stucco! L'hai fatto nel penultimo aggiornamento con la visita di Oscar al Dottor Lassonne, e ora lo rifai, toccando gli ultimi incontri di Oscar e della sua Regina, un momento dolorosissimo, e che mi commuove sempre: perché RoV è una storia di amori tragici e sfortunati, ma anche una storia che si regge, come presupposto, su una amicizia ventennale fra due donne che, apparentemente, non avrebbero potuto essere più diverse.
E qui Maria Antonietta giganteggia, con la sua confessione, amareggiata, da donna che ormai ha visto passare i fasti dell'Ancien Régime e che intravede le tempeste rivoluzionarie addensarsi all'orizzonte, acquisisce una nuova profondità, anche superiore alla donna, durissima nel riaffermare la superiore dignità della Monarchia, che ci mostra Dezaki quando sprona il re a non demordere nel Consiglio della Corona. Qui, la sua ambizione, confessata senza più remore a Oscar, di aver voluto essere "tutto", mi ha fatto venire in mente, per associazione, spero non balzana, d'idee, la madre, Maria Teresa: lei sì che riuscì a essere "tutto": accortissima politica, moglie devota e univira, madre di famiglia prolifica ed esemplare (così ce la dipingono, anche se il mito è stato variamente ridimensionato in tempi recenti), cauta riformatrice, e, soprattutto, donna dressata dall'esperienza del teatro e della recitazione, (arti che, ahimé, anche la figlia coltivò, ma solo per divertimenti superficiali e come anelito alla libertà dal cerimoniale) a barcamenarsi con abilità straordinaria.
Povera Maria Antonietta! Qui, davvero, le ridai quella statura tragica che spesso non le si conferisce quando si scrive di lei.
Quanto a Marcel, l'affabulatore dal cuore spezzato, e al suo gioco di sguardi con Alain: chapeau! Ora mi sembra un personaggio talmente plausibile che, se mi riguardo gli espisodi 29-38, mi stupisco di non trovarcelo.
Un grazie devotissimo a una Autrice con la A maiuscola, orgoglio
e vanto della stirpe dei Cenomani, degna erede del grande Cinna.
Ciao!
D

Recensore Veterano
24/08/22, ore 17:56
Cap. 6:

Settembre carissima, nostra Musa,
Ci hai regalato un capitolo veramente ‘succoso’ e struggente, in ogni sua parte.
Nell’ Abbey, il mitico e sensualissimo Marcel/Austin (lo sai che ho una cotta per lui! D’altronde Leonie mi ammazza se faccio qualche pensiero in più su Alain...😜), da provetto cantastorie, racconta una favola apparentemente a lieto fine, ma che in realtà riguarda un fatto tragico della sua esistenza.
Solo Alain, portatore di un dolore ancora più grande, conosce tutta la storia, ma depista gli altri ascoltatori e gli regge il gioco.
Il soldataccio che richiama l’altro e lo apostrofa con “bestia” mi ha letteralmente steso 😂. Sono proprio loro, con i loro modi rudi e il cuore d’oro, i soldati della guardia!
E che dire del colloquio d’addio con la Regina?!
Oscar condivide profondamente la sofferenza di quella donna che ha protetto per vent’anni, che per lei è come una sorella; tuttavia un muro ormai invalicabile le divide e nulla potrà tornare più come prima: entrambe sono ormai andate troppo oltre.
Nel frattempo, cosa è successo tra Oscar ed Andre’ prima del 4 luglio? perché sembra proprio che sia successo qualcosa tra loro negli ultimi giorni seguendo il corso dei pensieri di Oscar durante il discorso della Regina. Soprattutto ho adorato Oscar quando si è ritrovata a chiedersi se lei aveva mai veramente voluto Fersen. 
Emozionante e bravissima, come sempre!
Un grande abbraccio e a prestissimo,
G. 
(Recensione modificata il 24/08/2022 - 06:00 pm)

Recensore Veterano
24/08/22, ore 07:34
Cap. 6:

Le storie sono importanti per sfuggire alle sbarre, reali o meno che siano e l'uomo, da sempre, ha bisogno di storie, reali o meno che siano.
Con un meraviglioso espediente narrativo veniamo a conoscenza di quale sia la storia di Marcel: parla "dell'amore che si legge nelle fiabe, dell’amore che non conosce confini” anche se la maggior parte della gente è convinta che quel tipo di amore non esista. Forse perché é rarissimo trovarlo.
Quello di Maria Antonietta per Fersen ne è un esempio ma non può essere vissuto, esattamente come quello di Marcel, accomunando i "Re del mondo" (passami il termine...sai quanto mi piace quella storia) con la piccola borghesia.
Poi ce n'è un altro che ancora deve muovere i primi passi ma è lì, pronto a scardinare antichi mondi e destinato a diventare immortale...
Bravissima: nella prima parte i soldati sono così veri che sembra di stare in mezzo a loro ad ascoltare le parole di Marcel e nella seconda...manca solo la colonna sonora! ;)
Un abbraccio

Recensore Master
23/08/22, ore 18:38
Cap. 6:

Carissima Sett, è sempre davvero un gran piacere leggere questa tua storia. Io credo che in questo capitolo tu abbia accostato due posizioni opposte. Nella prima, il fatto di perdere l'amore della vita perchè la società dell'Ancien Regime, così legata alle "caste", impediva a due giovani di essere felici. Nell'altra metà, abbia il simbolo dell'ancien regime, che è infelice anche lei ma che nonostante tutto, è convinta che le cose siano immutabili e debbano restare così per volontà di Dio e quindi si opporrà anche con la forza ad ogni cambiamento.
Oscar invece è la congiunzione di questi due mondi. Lei ha aperto gli occhi e ha capito che ormai siamo all'inizio di un cambiamento (aihmé troppo lungo e doloroso) di cui lei vuole essere la protagonista proprio per trovare se stessa e quello che desidera. Non so se questa scelta di campo si concretizzerà col prendere parte alla rivoluzione o a effettuare "una rivoluzione" rinunciando ai suoi privilegi e unendosi all'uomo che ama, indipendentemente dal suo status.
Io tifo per la seconda. Staremo a vedere.
Un abbraccio

Recensore Veterano
23/08/22, ore 17:33
Cap. 6:

Capitolo meraviglioso, come sempre Sett ed emozionante in tantissime parti. Due storie raccontate da due personaggi diversi, in contesti radicalmente differenti: una cella e un villaggio artificiale nella Reggia. Eppure, mi pare che, in realtà, queste due vite siano raccontate in due prigioni, per quanto diverse siano. Poi, la Regina dice di sé stessa, in quel monologo che scopre il suo io, "Se lo amassi, non dovrei lasciarlo andare? Invece non lo lascio mai andare ...Se lo amassi, non dovrei lasciarlo andare?" E qui, in un certo senso, ci vedo forse la sconosciuta Josephine al contrario... (Oltre che Oscar, per altro verso...)
Che dire, questi parallelismi, che con maestria ci offri, sono stupendi. Offrono spunti di riflessione, oltre ad essere emozionanti nei dialoghi perfetti e nelle scene descritte, come il ricordo di Marcel non narrato ad alta voce, i pensieri della Regina, la consapevolezza di Oscar. E come dimenticare l'ultimo, emblematico e ormai chiaro sguardo di lei a Versailles? Bello, bellissimo.
Complimenti Sett, sempre più una meraviglia questa storia! Grazie per le tante emozioni che regali col tuo narrare.
A presto! F.

Recensore Master
23/08/22, ore 12:40
Cap. 6:

Settembre carissima, che altro meraviglioso capitolo ci hai donato, pieno di quella sensibilità e di tutte quelle emozioni che, come noto sempre più di frequente, passano direttamente dall’autrice al lettore del momento, come se le vicende dei protagonisti di questa splendida storia si trasferissero al lettore finale, lasciandogli così un bagaglio di sensazioni su cui poter riflettere una volta fatto suo il contenuto del passaggio appena letto.
E così, con maestria e delicatezza, siamo venuti a sapere la storia di Marcel Laroche. Sei stata attenta ad ascoltare quello che questo ragazzo voleva dirti e ce lo hai trasposto, mediante una storia di fantasia che pare raccontare ai suoi compagni, mentre sono rinchiusi in quella cella ad attendere che vengano prese decisioni sul loro futuro. Da quella cella potranno uscire o come uomini liberi o purtroppo condannati a morte per non aver obbedito agli ordini ricevuti. Nessuno si fa sconti su ciò che potrebbe accadere ma, comunque, cercano un appiglio per sopravvivere a quei momenti di tristezza, abbandono, paura, solitudine, anche se sono tutti quanti insieme. Ognuno, per non sprofondare in un baratro ancor più profondo di quello in cui si trovano, ha la necessità di sentire qualcosa che trasporti lontano, in vicende anche fantasiose di altri, il proprio pensiero. Ed ecco che allora ascoltano, bevendo letteralmente le parole che fuoriescono dalla bocca di Marcel. Marcel che sta narrando la sua storia, anche se lui ha avuto l’accortezza di usare nomi di fantasia, e che nessuno dei suoi compagni può conoscere, anche perché lo hanno sempre visto comportarsi in un certo modo e sicuramente non possono attribuire riferite a lui quelle parole che tanta nostalgia, rimpianto e rammarico recano in loro. L’unico che sa e si accorge, ma vuole vedere fino a dove sia disposto a spingersi quel ragazzo, che ha tanta rabbia in corpo e altrettanto dolore, è Alain, il quale lo ascolta con attenzione, curiosità e premura, affinché non si esponga troppo nei confronti dei suoi compagni, i quali, in quel frangente, forse, ancora non capirebbero la profondità del dolore che si porta appresso quel giovane, vittima di un amore unico e perduto e per il quale si dispera e si strugge, rovinandosi la vita, e non concedendo nessuna pietà al genitore che a quella vita, defraudata di un sentimento puro come quello che provavano sia lui che la sua Josephine, lo ha costretto, chissà se solo per grettezza di sentimenti o per sete di sentirsi o essere qualcuno il cui nome conta.
E poi, con uno dei tuoi salti su piani temporali diversi, ci ritroviamo in compagnia di Oscar, la quale si reca dalla sua regina, ufficialmente per ringraziarla per averla perdonata per il suo atto di disobbedienza e per aver salvato i suoi uomini da una giustizia che ne avrebbe decretato la fine.
Si sente però estranea in quel luogo che ha solcato per anni: tutto le appare sotto una luce diversa, così come diversa le appare la sua regina, quella donna con la quale, nel corso degli anni di deferenza e rispetto delle forme, ha però intessuto una sorta di amicizia. Persino il luogo dove è stata ricevuta le appare opprimente e la fa sentire a disagio, tanto da avere quasi una sorta di piccolo mancamento. che la sua sovrana non ha notato e le è ben grata quando le chiede di accompagnarla all’Hameau, dove pare respirarsi un’aria diversa. Ma anche in quel posto di pura fantasia, dove tutto è “troppo” perfetto per essere reale, Oscar ascolta il fluire delle parole della regina che ha in Oscar una ascoltatrice privilegiata e nella quale pensa di poter confidare come sempre ha fatto. Forse il tenore della conversazione, che conversazione vera e propria non è, dato che la regina parla e Oscar ascolta silenziosa e pensosa, non è quello che si aspettava. Ma la regina ormai sembra parlare a ruota libera, perché sente la necessità di liberarsi, con una persona che stima e nella quale ha fiducia, del peso che si porta dentro ormai da anni. Lei è una donna che ha avuto tutto ma avrebbe preferito “essere” tutto. Una bella differenza che sembra essersi fatta sempre più impattante in quegli ultimi periodi, anche a fronte del fatto che il dolore per la perdita del delfino l’ha defraudata di un ulteriore amore. E amore è quello che racconta nei confronti dell’unico uomo che avrebbe voluto avere al fianco, ma per il quale sa che non avrebbe fatto di tutto come invece ha fatto lui, rimanendo relegato nell’ombra e sempre pronto ad un suo richiamo. Parole, queste ultime, che non possono che far riflettere Oscar sull’unico uomo che in tale maniera si è comportato nei suoi confronti. Quella donna, che sta confessandosi quasi ad Oscar, non è più la ragazzina viziata arrivata a corte e che tutti hanno sempre ostracizzato definendola “l’Austriaca”, ma sa di essere la regina di Francia, e sente sulle sue spalle il dovere di difendere questo suo status e non arretrerà di fronte a nulla pur di riportare quello che lei ritiene l’ordine giusto delle cose. Ha usato tutta la sua influenza per richiamare a Parigi contingenti stranieri in grado di intervenire contro il popolo che deve tornare ad inchinarsi di fronte ai sovrani di Francia. Spera tanto che Oscar possa ancora essere al suo fianco lealmente come ha sempre fatto, difendendo la corona, e glielo chiede, anche se sa la motivazione dell’insubordinazione di Oscar, la quale pensa che si possa e, soprattutto, si debba ragionare con il popolo, stabilire un contatto e discuterne per trovare il miglior accomodamento per entrambe le parti in causa. Ma Oscar, di fronte all’affermazione che il Re avrebbe usato la forza contro il suo popolo, comprende, con profonda amarezza e dolore, che, con tutta probabilità, quelle sarebbero state le ultime parole che lei e la regina si sarebbero scambiate, avendo ormai preso vie che non avrebbero potuto incontrarsi mai più e che le avrebbero schierate su fronti opposti.
Hai descritto con dovizia di particolari e motivazioni la scena dell’addio fra due donne che hanno condiviso tanto e che ora per motivi diversi non riescono più a comprendersi.
Ormai il dado è stato tratto e il gesto finale di Oscar, mentre lascia la reggia con quell’ultimo sguardo a quel luogo che racchiude tanta parte della sua vita, di togliersi la sua spilla nobiliare per mai più indossarla è molto significativo, segno che anche lei la sua decisione l’ha presa da tempo e le parole ultime della sua amata sovrana non hanno fatto altro che vedere confermata la bontà della sua scelta di schierarsi.
Come sempre resto avvinta al tuo racconto e alla tua modalità di narrazione così empatica e profonda, e ti aspetto al prossimo aggiornamento con accresciuta curiosità.
Grazie sempre per la condivisione e un sentito abbraccio.

Recensore Veterano
22/08/22, ore 23:37
Cap. 6:

Nei momenti più bui, in cui davvero non sappiamo cosa ci aspetta, non c'è niente di meglio che una storia, per farci coraggio ed esorcizzare i fantasmi. E questo vale sia per chi la racconta, rivivendo tutto ciò che quella storia ha significato, che per chi la ascolta e la riempie di tutto ciò che il suo cuore spera o vagheggia.
Non può esserci rassegnazione per Marcel, che si è visto strappare tutto dalle "buone intenzioni" di suo padre, che crede "che quel tipo di amore non esista davvero".
Su quanto coraggio richieda "quel tipo di amore" si interroga anche Maria Antonietta, che con grande tristezza, ma con una sostanziale onestà, riconosce di non averne, probabilmente, avuto abbastanza.
Alla fine tutto si riduce forse a questo: avere o non avere il coraggio di scegliere, di fare ciò che va fatto. Che non è mai indolore. Come non è indolore il gesto finale di Oscar. Che è però necessario.
Complimenti, Settembre, aspettiamo gli sviluppi con grande curiosità.
A presto.
Octave

Recensore Veterano
22/08/22, ore 22:15
Cap. 6:

Ma quanto è bello questo capitolo?
La storia di Marcel e Joséphine è davvero commovente: un grande amore ostacolato dal padre di lui, che desidera un partito migliore per Marcel rispetto alla figlia di uno spiantato, e così procura all’uomo un buon impiego oltre oceano. I due giovani però si sono amati, e chissà se in Martinica vive un piccolo Marcel… magari non c’entra nulla con la tua storia, ma leggendo mi è venuto questo pensiero.
Avvincente anche la lettura del colloquio tra Oscar e la regina. Mi è parso interessante non solo perché, parlando di se’, Maria Antonietta consente ad Oscar di riflettere su ciò che desidera essere e sui sentimenti per Andre’, ma anche perché mostra una sovrana ben diversa dalla ragazzina frivola ed ingenua delle puntate iniziali. Sicuramente l’austriaca era una donna consapevole del suo ruolo, pretenziosa, dal carattere forte fino all’egoismo, incapace di rinunciare alle proprie prerogative, sentendosi una predestinata. Ciò spiega in maniera credibile il suo atteggiamento verso il popolo (la notissima frase sulle brioches). Mi è piaciuto quindi come hai introdotto questa sua richiesta ad Oscar di sostegno alla monarchia contro il popolo francese, che ovviamente resterà insoddisfatta e condurrà la nostra eroina a compiere scelte decisive.

Recensore Master
22/08/22, ore 21:08
Cap. 6:

Due confessioni amare, sia quella di Marcel che quella della regina.. peccato solo che la seconda sia sbagliata e distruttiva!

Recensore Veterano
30/07/22, ore 10:08

Un capitolo magnifico e terribile, in una atmosfera più angosciante, che malinconica. Quei cani legati che abbaiano tirando la catena li hai fatti percepire anche a noi.
La disperazione della gente fa nascondere ad un parroco di campagna un arsenale in un lazzareto. Ma anche il lazzareto si cela alle autorità. Sembra che anche la malattia sia una colpa.
Anche André sembra perdere la speranza di fronte alla miseria fradicia della gente. Alla vista di lei sotto la pioggia intabbarata in un mantello troppo grande, tormentato dalla pena di non poterla accudire come sarebbe necessario. Puo solo impedire che entri in quel ricettacolo di morte. Può solo pregarala, sussurrandolo, di prendersi cura di sé.
"Tornò con lo sguardo a lei e cancellò dalla coscienza tutto il resto: il paesaggio, gli altri soldati, la pioggia. Restavano lui e lei, una vita insieme, gli unici ad avere accesso a ricordi di due vite intrecciate talmente forte da far male."
Ora tutto dipende da Oscar: deve essere solo Oscar a decidere di salvarsi. Dipende tutto da lei.
Considerate le nostre "affinità" musicali posso suggerire l'ascolto di questo brano dei Radiohead?
I am all the days /that you choose to ignore /You are all I need
https://www.youtube.com/watch?v=Z9IODJdi3GA

Grazie per la tua storia.



 

Recensore Master
30/07/22, ore 09:54

Ciao Settembre. Mi é piaciuta l'espressione "l'esotica emozione di essere una contadina." Ho immaginato André nel suo sentire attraverso le tue parole in questa giornata di giugno, in modo particolare nei confronti di Oscar. Terribile leggere quanto accade in quell'edificio. Mi sono immersa nel finale nella conversazione, come scritto, privata e inappropriata tra un comandante e un soldato. Bello che ti sia confrontata con altre persone per scrivere una parte di questo capitolo. Sempre bello aiutarsi e condividere quello che si sente. Ho apprezzato il dettaglio riguardante la canzone che ha arricchito di piú questo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 30/07/2022 - 09:55 am)