Recensioni per
Jours de gloire
di settembre17

Questa storia ha ottenuto 231 recensioni.
Positive : 231
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
26/03/23, ore 22:27

Ciao Settembre,
con mia grande sorpresa questo è stato l'ultimo capitolo....Ma qualcuno doveva rimetterci la pelle, padre e figlia Dunant e Marcell....Sopratutto lui...Provo un'immensa tristezza per la sua scomparsa...Contavo che restasse vivo.....E' andata così...

Recensore Veterano
26/03/23, ore 19:29
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
La storia è scritta in modo impeccabile. Inoltre propone una versione alternativa del finale credibile e in linea con l'indole dei personaggi originali che interagiscono con altri, di pura fantasia, ma delineati talmente bene da sembrare nati dalla matita della mangaka. Descrive la crudezza degli eventi tingendola di emozione, raccontando la storia degli uomini, uomini qualsiasi di cui nemmeno si conosce il nome, capitati per caso in un momento particolare della Storia. Le descrizioni dei luoghi sono accurate ma mai pesanti, uno sfondo perfetto per gli eventi che vi si svolgono; una cornice che arricchisce i sentimenti dei singoli senza mai offuscarli.

Recensore Veterano
26/03/23, ore 19:25

Grazie a te , Settembre, per questa meravigliosa storia che ci hai regalato.
Grazie per aver dato ai nostri amati la possibilità di vivere la loro vita e il loro amore.
E perdona questa lettrice se aveva dato per scontato un epilogo che l’autrice doveva ancora pubblicare. È un mio vizio a quanto pare, mi impegnerò per non cadere più in questo errore!
Scappare verso un futuro e una vita migliore lasciando credere di essere morti davanti alla Bastiglia, è il finale che tutti avremmo voluto. Grazie per avercelo regalato.
Grazie anche a Galla per il bellissimo disegno che chiude meravigliosamente questa stupenda storia ❤️
Aspetto già la prossima ☺️

Recensore Veterano
26/03/23, ore 19:18

Cara Settembre,
ma quale giorno di gloria? Te lo dico io: il tuo.
Dove sarebbe la gloria? E' nelle tue righe e anche tra le righe. Di questo, solo di questo, si parla da queste parti per quanto mi riguarda. Del riuscire ad emozionare e a far piangere (lo hai fatto, sai?) attraverso parole vergate su questa carta virtuale, descrivendo personaggi che sono sì di Mme Ikeda ma che sono anche assolutamente tuoi. Marcel Laroche è una tua invenzione ed è sul suo cuore spezzato da una baionetta che mi sono scese le lacrime.
Però mi piace pensare che ci sia un posto nel mondo, di sicuro quell'isola lontana - il suo nome, dicono alcuni, è Martinica – dove abbia ritrovato la sua Jos per poter vivere di solo cielo, terra e mare. E vento.
Lo stesso vento, magari più freddo, che sferza le spiagge della Normandia e mescola i capelli e gonfia le camicie di due ragazzi appena sposi in fuga da una città impazzita dove i vecchi vedono morire i giovani, dove il futuro passa attraverso il sangue.
E quando il mondo esagera si può anche decidere di aver già dato abbastanza, di non volerne più seguire il ritmo. Si può preferire costruire sogni in riva al mare, a qualsiasi latitudine.
Perciò non la bere tutta quella bottiglia, tienimi da parte un bicchiere di bollicine per un brindisi al tramonto.
Grazie per questa meraviglia, per aver costruito un sogno.

PS: dimenticavo Galla, sempre strepitosa! Un grazie anche a lei per la sua abilità di rendere vive le immagini dei sogni.
(Recensione modificata il 26/03/2023 - 07:22 pm)

Recensore Veterano
26/03/23, ore 15:09

O ma io ti ringrazio per questa storia così bella ! Il capitolo l ho letto tutto d'un fiato anche perché avevo paura che mi fazessi scherzi ma il finale ah il finale che bello che è stato " dov3vsismo noi c è casa, io non potrei vivere senza di te" o André .... grazie grazie grazie alla prossima❤

Recensore Master
26/03/23, ore 12:37

Una parola soltanto: stupenda! E la fine, pur tra morte e devastazione, ne è degna. Anche perché è un lieto fine.

Recensore Junior
26/03/23, ore 12:16

Grazie per la tua splendida storia che ha toccato il mio cuore
A presto

Recensore Master
21/03/23, ore 00:58

Mia cara, carissima Sett., lo sai tu e lo so io quanto il mio ritardo sia vergognoso e spero tanto potrai perdonarmi; come sai già, però, questo capitolo mi ha emotivamente spezzata in più punti. In questa storia non ci sono bassi ma solo tanti, tantissimi, alti e io ho il magone che ormai mi serra la gola per due ragioni: la prima è dettata da come hai - meravigliosamente - intessuto - l'intero capitolo e la seconda è data dal fatto che io penso non sarò mai pronta a salutare questa storia. Come per una certa scatola, posso riservarmi il diritto di tornare? Te lo chiedo umilmente.
Inoltre sappilo, da quando (ormai più di un anno fa) sono incappata nella tua scrittura, io proprio non riesco a non sentire la mia emotività vinta dal tuo talento.
A questo giro abbiamo un Marcel e un Roger che si ritrovano e che, nonostante le crepe e la rivoluzione, proveranno a ricucire e a me quei ricordi di bambino del primo hanno proprio fatto piangere. Mica una volta sola, sai? Sono così intrisi di genuina tenerezza che piango ogni volta che ti rileggo. Tu lo sai che questo è un periodo davvero saturo per me e ogni volta ho rimandato questa recensione perché semplicemente non mi sembrava all'altezza della bellezza di cui ci hai fatto dono...ma avrei mai potuto anche solo pensare di lasciare sotto silenzio tutto quello che hai creato e aggiunto ai quaderni di André?
Assolutamente no.
Il bello va vissuto quando la vita ci regala la felicità ed è effettivamente ciò che lui ha fatto ma tu, tu sei stata bravissima e forse sadica nel chiudere il capitolo in una maniera tale che - ogni volta - il cuore non manca di uscirmi dal petto al solo rileggere/ripensarci. I momenti da te scelti e immaginati o reinterpretati per fare da corollario al presente sono uno più bello dell'altro e forse è proprio per questo che questa tua chiusura fa ancora più male e al tempo stesso bene.
Te lo faccio sempre presente e stavolta non sarà diverso: la tua scrittura è terapeutica per il modo in cui riesce a mettermi in contatto con la parte più emotiva di me e a lasciarmi più ricca e appagata come lettrice.
Lo penso, lo sai e ti anticipo: non esagero, lo penso.
Mia cara Sett., adoratissima, te lo devo chiedere: posso sperare in Iatroux?
Aggiungo anche che Anna Magnani in quelle vesti è impressa anche nella mia memoria e sei stata bravissima nel rievocarmela.
Prima di congedarmi ti rinnovo i complimenti per tutto, ma proprio tutto di questa storia (ti aggiungo anche che sono orgogliosa del percorso di Marcel, è un Personaggio Eccezionale) e ti esorto con fervore da cheerleader a coltivare sempre questo tuo talento: fai dei doni di un incanto raro a chi ti legge.
Con grandi, grandissime, commozione e ammirazione ti abbraccio stretto stretto e mi scuso da ora per questo delirio che spaccio per recensione: è merito/colpa tua.
A.❤️

Recensore Junior
14/03/23, ore 13:37

un brusio lontano che nell’avvicinarsi diventò grido scomposto e inafferrabile nel suo senso ma non nella sua violenza e che poi si spense lontano, nello slargo della piazza.
Siamo arrivati al 12 luglio e già ad inizio capitolo, già dalle primissime frasi che si possono leggere si percepisce il rumore non chiaramente udibile al corpo ma che l'anima sente e tocca , come solo a lei é concesso;un rumore che preannuncia molto dolore e sofferenza ; esso inquieta chi è dentro le pagine della storia e chi quelle stesse pagine le sta leggendo, quel rumore alimentato dalla speranza, dal diritto di cambiare il mondo in in un posto più giusto , dall'indegnazione dovuta a chi al dovere è sempre venuto meno, non capendo e non considerando che è da quel dovere sminuito , dimenticato, abbandonato e non compreso a pieno deriva il diritto al potere che ormai è destinato ad essere rinnegato.Un rumore che sancisce la rottura ma io credo che unisca anche un po', alla fine la paura la proverrano entrambe le parti. (in una frase ci può essere un vortice ).
Oscar (🥺 che carina)si sveglia e ancora assonnata va da André, subentra la dolcezza della loro nuova intimità, un intimità non solo nuova ma anche riscoperta, ritrovata, che insieme a l'amore fa tornare ragazzi e anche un pò bambini,in effetti con la nonna ormai a casa è inevitabile sentirsi così, una notizia meravigliosa che sentivo vicina solo non così tanto , Necker... una notizia meno gaia.

Nella scena successiva ci sono dei gerani rinsecchitti. Ora però mi devi dire se sono una scelta casuale(in questo caso che valore gli atribuiresti? ) o dettata da loro significato(in generale follia e stupidità , ma ne hanno molti altri a seconda della varietà : vera amicizia, rapporto stabile , capriccio o salda devozione).

Monsieur Dunant...

si intenerì come talvolta fanno i vecchi quando temono per il futuro dei giovani a cui vogliono bene.

Una frase che afferma una verità sacrosanta, mi hai fatto pensare allo sguardo gentile di mio nonno che mi offre sempre un rifugio sicuro.

Arriva poi Marie Gradier già annunciata prima, un personaggio che delinei chiaramente in modo fermo senza stravolgere una virgola della sua indole...

già si dà da fare a sistemare, riassettare, cucinare come se quegli spazi, quelle stanze fossero per lei da sempre conosciuti

;non può non scappare un sorriso furbo, non potrebbe fare diversamente quella donna sempre sul pezzo 🤣🤣

L' addio a palazzo Jarjayes é descritto con tenerezza ma mantenendo il giusto distacco, un distacco definitivo, l'ultimo filo talmente sottile da sembrare inesistente, tranciarlo è un battito d'ali, ma è pur sempre l'addio fisico ad un modo che spiritualmente non era loro da tempo.

La lettera al generale secondo me è perfetta, non ci poteva essere un saluto diretto, del resto anche Oscar ha lasciato un biglietto, solo André ha avuto nell'anime un vero confronto definitivo.

Ho una visione tutta mia del rapporto tra André e il generale. (metto però le mani in alto forse sbaglio e di grosso anche, é una cosa che mi fa percepire il cuore più che la testa ). Penso che il loro rapporto sia particolare e complesso ma più dispiegato, quello con meno problematiche, André dopo l'omicidio sventato è l'unico che riesce a non essere glaciale nei suoi confronti, alla fine sono due uomini che si sono sempre rispettati, il generale è stata la figura più vicina ad un padre per André, l'uomo che lo ha cresciuto, André per il generale nonostante il rango è una sorta di figlio, il tramite per parlare alla figlia, e anche IL suo'' confidente'' o almeno la persona a cui da maggior confidenza , un uomo che la confidenza la da difficilmente anche a se stesso e ai suoi sentimenti.

Parigi vista dallo sguardo attento della nonna é superba, il cambiamento a lei che non c'è da tempo risulta folgorante. L'ultimo luogo in cui la troviamo è l'appartamento, esso non è descritto, poiché l'importante non è com' è ma ciò che rappresenta, il traguardo raggiunto.



Nel palazzo dove lavoravo hanno sparato ai vetri del salone già mesi fa. Non credo che esista un posto davvero sicuro di questi tempi. L’importante per me è avere i ragazzi vicini e non essere sola”.

Che chiusura ad effetto!!! Ricordiamo che André quel giorno fu miracolato, poteva andargli molto male, giustamente speriamo che gli vada ancora bene come quella volta.



Oscar e André perlustrano Parigi e arrivano da Bernard qui lei dimostra tutta la sua bravura e acume come soldato, e soprattutto dimostra che saper usare il territorio è fondamentale, un pezzo bello oltre che realistico, Oscar ha studiato sicuramente strategie militare e questo secondo me è il suo contributo più importante alla causa perché nessun'altro può avere una tale preparazione semplicemente perché non si è formato su questi argomenti. Prima che i nostri piccioncini si separino vi sono i loro gesti e il loro cercarsi anche in una situazione di pericolo, il sei bellissima di André è proprio da lui, ha dovuto tacere per una vita e adesso non si farà scappare neanche un'occasione giustamente 🤭. Il loro pensieri donnano calore, e danno corpo a un dialogo della mente dove lei è precupata, ha paura di perderlo e lui la rassicura dolcemente ❤️❤️.

Ora arrivano Marcel e Alain e alcuni nodi vengono al pettine , nell loro dialogo ci sono più anime, più confronti, abbiamo l'uomo davanti alla morte(o meglio alla sua possibilità) che né ha paura ma non si ferma , l'uomo cittadino che vuole avere la sua dignità e si arma e lotta per ottenerla, infine c'è l'innamorato tra i tre quello più disperato, quello senza speranza che non sà darsi pace.
Ora c'è il secondo confronto del capitolo quello tra André e Iatroux, questo è quello che nel complesso mi è piaciuto di più, brillante e vivace nella sua costruzione, lampo veloce e intenso. Il dottore con le sue parole sprezzanti nasconde una grandissima amarazze vorebbe fare o prova a fare l'ingnavo ma è un'indifferenza che proprio non regge.
Ho amato l'allegoria del fango

un bel nobilotto che gioca a rotolarsi nel fango per una sera. Come se avessero la nostalgia del fango... La tua Oscar, immagino. Beh, quella la nostalgia del fango non ce l’ha. A quella il fango piace davvero, per quel che vale la mia opinione

Il fango sonno loro quelli del popolo, carino e perspicace che il nostro dottore riconosca che Oscar è diversa , a lei il '' fango''piace davvero anzi lo ama proprio tanto (se il fango è così gentile e ha degli occhi cosí meravigliosi come darle torto 😉) A parte gli scherzi Oscar non potrebbe considerare il popolo in maniera uguale agli altri nobili, é cresciuta con un ragazzo del popolo e qui di per educazione lo comsidera suo pari , e qui c'è da dire che per essere possibile ciò a sua volta lo stesso generale deve avere un idea del popolo diversa, deve riconoscere al popolo sicuramente una dignità che altri nobili non riconoscono, se no non avrebbe fatto crescere il suo erede con persone del popolo (Marie e André),nella mia testa il generale crede nella nobiltà e nella classe sociale ma non per questo pensa che le persone comuni possano essere calpestate, in questo lo vedo molto cavaleresco, con uno sguardo al periodo feudale dove era nata la nobiltà francese dell'epoca, penso che sia convinto che la nobiltà sia una guida, uno scudo per la popolazione (alla fine la nobiltà era questo in origine, un metodo che dava ad entrambe le parti dei benefici, c'erano diritti ma anche tanti doveri, i nobili pensavano a far star bene chi era sotto il loro comando per dovere e per convenienza, è un ideologia che sostiene questa disuguaglianza é difficile da capire oggi ma essa aveva come scopo il benessere comune ).


Il discorso sul tempo di Marcel è veramente divertente 😂😂ma poi il discorso cambia registro...

Spogliarsi dei vestiti è più facile che spogliarsi delle proprie difese

Qui Marcel racconta se stesso, il suo dolore, e la sua perdita. I vestiti per Marcel sono facili da togliere al contrario il tormento rimane sempre saldo


... credo che i miei vestiti, la mia uniforme intendo, siano sempre stati la mia difesa, invece.
Le parole di Oscar mostrano un 'altra realtà, un altro dolore, una barriera diversa.
Tra l'altro questo è un comportamento davvero femminile, noi donne usiamo spesse i vestiti come armatura con cui darci forza (c'è chi ha il capo che porta fortuna, o chi come me pensa esatamente a come vestirsi nelle varie occasioni , un abbigliamento adeguato da coraggio é un bastone su cui appoggiarsi).






... e cosa avete provato? Che cosa avete provato quando vi siete spogliata delle vostre difese?” le chiese con urgenza e con gli occhi lucidi.
Lei lo guardò, rivide sé stessa nuda davanti ad André, rivide quei vestiti per terra, relitti in mezzo al mare, sentì di nuovo quello che aveva sentito allora, e così, con una semplicità senza ombre, disse:
“Ho sentito la rivoluzione. Le catene che si spezzano. La libertà”.

Le parole di Oscar sono delicate, passionali, emozionanti ed emozionante parlano e sanno di libertà, quella pura ed assoluta quella che stravolge, che cambia e rivoluziona la vita.


Il finale è una ciliegina, Oscar e André se ne tornano a casa sullo stesso cavolo bianco, teneramente abbracciati, un sogno che si avvera 🥺(letteralmente hai ripreso i desideri di Oscar nella sua ultima notte). Speriamo in altre mille cavalcate. Capitolo denso, febbrile, coinvolgente. Una saluto e un abbraccio cara settembre17

Recensore Junior
07/03/23, ore 23:16

Quando ho letto il titolo del capitolo mi sono rattristata pensando alla morte di André, quando poi ho cominciato a leggere le pagine del suo diario ero quasi convinta che morisse, però sotto il ponte non è stato ferito e li ho tirato un sospiro di sollievo...mi rendo conto di aver abbassato la guardia proprio come Oscar e inaspettatamente è arrivata la brutta sorpresa. Un capitolo triste ma bellissimo nei contenuti, si sente forte l'amore che da sempre André ha nutrito per Oscar, adoro quelle pagine del diario dove lui vede in un suo sorriso un regalo prezioso, è commovente soprattutto leggerlo in quei momenti concitati. Sei stata veramente bravissima in questo, complimenti.
Ci lasci con un po di ansia addosso, spero di leggere presto il seguito.
A presto.
Alessandra
(Recensione modificata il 07/03/2023 - 11:18 pm)

Recensore Veterano
04/03/23, ore 19:42

Cara Settembre,
ho davanti agli occhi la scena dell’anime in cui André scrive sulla sua branda in caserma. Quel diario che lei non ha potuto leggere, che noi non abbiamo potuto leggere. Eppure, credo che vi avremmo trovato dei pensieri non troppo diversi da quelli che ci hai regalato tu e se André avesse avuto più tempo avrebbe confessato su quelle pagine di non avere più nulla da scrivere: “Che cosa deve scrivere un uomo innamorato che vive la gioia di essere amato?
Il fuoco che brucia in Oscar, il fuoco della battaglia, li ha bruciati ancora una volta, ma come poteva essere diversamente? E ci siamo bruciati anche noi lettori, mi pare di avere cavalcato all’impazzata con loro.  Di avere preso personalmente la mira per uccidere il soldato di guardia al ponte che in un altro universo aveva ferito a morte André.
Ma non ho corso con Oscar. Mi è mancato il fiato. Mi manca ancora. Mi mancherà fino al prossimo aggiornamento.
Ed è ufficiale: sei una scrittrice vera.

Recensore Junior
04/03/23, ore 19:20

Non posso che confermare quello che ho pensato recuperando questa storia dopo tanti capitoli, che si tratti di una delle storie più mature, complesse e meglio scritte tra quelle incontrate entrando pochi mesi fa tra queste pagine. Clap clap!

Recensore Master
04/03/23, ore 16:07

È molto triste questo capitolo. Non so se mi provocano più tristezza gli avvenimenti della giornata o quelle pagine del diario.
Così sono feriti entrambi (spero non morti, almeno non ancora) contemporaneamente.
È vero la Oscar innamorata ha fatto una sciocchezza ed ora non solo non è più utile al suo uomo, ma è fonte di ansia anche lei.
Oscar piange raramente, ma sappiamo che è molto passionale.... Ehhhh già!

Recensore Veterano
04/03/23, ore 13:30

Cara Settembre, questo capitolo è una tempesta di emozioni. Mi è sembrato di vedere un episodio dell’anime. Quello che succede si intreccia inevitabilmente con la storia originale.
Il riavvicinamento di Marcel con il padre è davvero commovente e mi è sembrato di vederli lì nella barricata quei due uomini che non hanno niente da darsi perché non c’è niente da dire se non abbracciarsi forte perché forse non ci sarà un’altra occasione per farlo.
Leggere i pensieri di Andrè attraverso i suoi diari è un filo conduttore che unisce ancora di più tutta la storia e sottolinea la gravità della realtà che stanno vivendo.
Più volte durante la lettura ho pensato che forse questa volta non finirà bene.
Che non sempre può finire bene perché in realtà non è finita bene e tutto ci sta portando lì.
Quella macchia sulla pagina del diario è un punto messo alla loro storia, al loro amore e alla loro vita.
Alla fine del capitolo, con gli occhi pieni di lacrime ho detto, ecco come finisce.
Sono andata di corsa a vedere lo stato della storia convinta che fosse conclusa. Invece è ancora in corso.
Forse c’è ancora una speranza, chissà.
Grazie sempre
(Recensione modificata il 04/03/2023 - 01:33 pm)

Recensore Veterano
04/03/23, ore 13:30

Ed infine ciò che temiamo di più accade. E la rovina si abbatte su di noi. Proprio nel momento in cui tutto inizia e tutto cambia. Proprio nel momento in cui la felicità non è più un sogno irraggiungibile, ma una concretissima realtà. E non c'è più nulla da scrivere, perché la vita si è troppo impegnati a viverla.
André si definisce "un uomo che anche nella disperazione non smette di coltivare stupidi sogni, fiori parigini sulla sabbia della Normandia"-
E anche noi non vogliamo abbandonare la speranza. Anche in un momento come questo.
Grazie, Settembre, davvero!
A presto.
Octave