un brusio lontano che nell’avvicinarsi diventò grido scomposto e inafferrabile nel suo senso ma non nella sua violenza e che poi si spense lontano, nello slargo della piazza.
Siamo arrivati al 12 luglio e già ad inizio capitolo, già dalle primissime frasi che si possono leggere si percepisce il rumore non chiaramente udibile al corpo ma che l'anima sente e tocca , come solo a lei é concesso;un rumore che preannuncia molto dolore e sofferenza ; esso inquieta chi è dentro le pagine della storia e chi quelle stesse pagine le sta leggendo, quel rumore alimentato dalla speranza, dal diritto di cambiare il mondo in in un posto più giusto , dall'indegnazione dovuta a chi al dovere è sempre venuto meno, non capendo e non considerando che è da quel dovere sminuito , dimenticato, abbandonato e non compreso a pieno deriva il diritto al potere che ormai è destinato ad essere rinnegato.Un rumore che sancisce la rottura ma io credo che unisca anche un po', alla fine la paura la proverrano entrambe le parti. (in una frase ci può essere un vortice ).
Oscar (🥺 che carina)si sveglia e ancora assonnata va da André, subentra la dolcezza della loro nuova intimità, un intimità non solo nuova ma anche riscoperta, ritrovata, che insieme a l'amore fa tornare ragazzi e anche un pò bambini,in effetti con la nonna ormai a casa è inevitabile sentirsi così, una notizia meravigliosa che sentivo vicina solo non così tanto , Necker... una notizia meno gaia.
Nella scena successiva ci sono dei gerani rinsecchitti. Ora però mi devi dire se sono una scelta casuale(in questo caso che valore gli atribuiresti? ) o dettata da loro significato(in generale follia e stupidità , ma ne hanno molti altri a seconda della varietà : vera amicizia, rapporto stabile , capriccio o salda devozione).
Monsieur Dunant...
si intenerì come talvolta fanno i vecchi quando temono per il futuro dei giovani a cui vogliono bene.
Una frase che afferma una verità sacrosanta, mi hai fatto pensare allo sguardo gentile di mio nonno che mi offre sempre un rifugio sicuro.
Arriva poi Marie Gradier già annunciata prima, un personaggio che delinei chiaramente in modo fermo senza stravolgere una virgola della sua indole...
già si dà da fare a sistemare, riassettare, cucinare come se quegli spazi, quelle stanze fossero per lei da sempre conosciuti
;non può non scappare un sorriso furbo, non potrebbe fare diversamente quella donna sempre sul pezzo 🤣🤣
L' addio a palazzo Jarjayes é descritto con tenerezza ma mantenendo il giusto distacco, un distacco definitivo, l'ultimo filo talmente sottile da sembrare inesistente, tranciarlo è un battito d'ali, ma è pur sempre l'addio fisico ad un modo che spiritualmente non era loro da tempo.
La lettera al generale secondo me è perfetta, non ci poteva essere un saluto diretto, del resto anche Oscar ha lasciato un biglietto, solo André ha avuto nell'anime un vero confronto definitivo.
Ho una visione tutta mia del rapporto tra André e il generale. (metto però le mani in alto forse sbaglio e di grosso anche, é una cosa che mi fa percepire il cuore più che la testa ). Penso che il loro rapporto sia particolare e complesso ma più dispiegato, quello con meno problematiche, André dopo l'omicidio sventato è l'unico che riesce a non essere glaciale nei suoi confronti, alla fine sono due uomini che si sono sempre rispettati, il generale è stata la figura più vicina ad un padre per André, l'uomo che lo ha cresciuto, André per il generale nonostante il rango è una sorta di figlio, il tramite per parlare alla figlia, e anche IL suo'' confidente'' o almeno la persona a cui da maggior confidenza , un uomo che la confidenza la da difficilmente anche a se stesso e ai suoi sentimenti.
Parigi vista dallo sguardo attento della nonna é superba, il cambiamento a lei che non c'è da tempo risulta folgorante. L'ultimo luogo in cui la troviamo è l'appartamento, esso non è descritto, poiché l'importante non è com' è ma ciò che rappresenta, il traguardo raggiunto.
Nel palazzo dove lavoravo hanno sparato ai vetri del salone già mesi fa. Non credo che esista un posto davvero sicuro di questi tempi. L’importante per me è avere i ragazzi vicini e non essere sola”.
Che chiusura ad effetto!!! Ricordiamo che André quel giorno fu miracolato, poteva andargli molto male, giustamente speriamo che gli vada ancora bene come quella volta.
Oscar e André perlustrano Parigi e arrivano da Bernard qui lei dimostra tutta la sua bravura e acume come soldato, e soprattutto dimostra che saper usare il territorio è fondamentale, un pezzo bello oltre che realistico, Oscar ha studiato sicuramente strategie militare e questo secondo me è il suo contributo più importante alla causa perché nessun'altro può avere una tale preparazione semplicemente perché non si è formato su questi argomenti. Prima che i nostri piccioncini si separino vi sono i loro gesti e il loro cercarsi anche in una situazione di pericolo, il sei bellissima di André è proprio da lui, ha dovuto tacere per una vita e adesso non si farà scappare neanche un'occasione giustamente 🤭. Il loro pensieri donnano calore, e danno corpo a un dialogo della mente dove lei è precupata, ha paura di perderlo e lui la rassicura dolcemente ❤️❤️.
Ora arrivano Marcel e Alain e alcuni nodi vengono al pettine , nell loro dialogo ci sono più anime, più confronti, abbiamo l'uomo davanti alla morte(o meglio alla sua possibilità) che né ha paura ma non si ferma , l'uomo cittadino che vuole avere la sua dignità e si arma e lotta per ottenerla, infine c'è l'innamorato tra i tre quello più disperato, quello senza speranza che non sà darsi pace.
Ora c'è il secondo confronto del capitolo quello tra André e Iatroux, questo è quello che nel complesso mi è piaciuto di più, brillante e vivace nella sua costruzione, lampo veloce e intenso. Il dottore con le sue parole sprezzanti nasconde una grandissima amarazze vorebbe fare o prova a fare l'ingnavo ma è un'indifferenza che proprio non regge.
Ho amato l'allegoria del fango
un bel nobilotto che gioca a rotolarsi nel fango per una sera. Come se avessero la nostalgia del fango... La tua Oscar, immagino. Beh, quella la nostalgia del fango non ce l’ha. A quella il fango piace davvero, per quel che vale la mia opinione
Il fango sonno loro quelli del popolo, carino e perspicace che il nostro dottore riconosca che Oscar è diversa , a lei il '' fango''piace davvero anzi lo ama proprio tanto (se il fango è così gentile e ha degli occhi cosí meravigliosi come darle torto 😉) A parte gli scherzi Oscar non potrebbe considerare il popolo in maniera uguale agli altri nobili, é cresciuta con un ragazzo del popolo e qui di per educazione lo comsidera suo pari , e qui c'è da dire che per essere possibile ciò a sua volta lo stesso generale deve avere un idea del popolo diversa, deve riconoscere al popolo sicuramente una dignità che altri nobili non riconoscono, se no non avrebbe fatto crescere il suo erede con persone del popolo (Marie e André),nella mia testa il generale crede nella nobiltà e nella classe sociale ma non per questo pensa che le persone comuni possano essere calpestate, in questo lo vedo molto cavaleresco, con uno sguardo al periodo feudale dove era nata la nobiltà francese dell'epoca, penso che sia convinto che la nobiltà sia una guida, uno scudo per la popolazione (alla fine la nobiltà era questo in origine, un metodo che dava ad entrambe le parti dei benefici, c'erano diritti ma anche tanti doveri, i nobili pensavano a far star bene chi era sotto il loro comando per dovere e per convenienza, è un ideologia che sostiene questa disuguaglianza é difficile da capire oggi ma essa aveva come scopo il benessere comune ).
Il discorso sul tempo di Marcel è veramente divertente 😂😂ma poi il discorso cambia registro...
Spogliarsi dei vestiti è più facile che spogliarsi delle proprie difese
Qui Marcel racconta se stesso, il suo dolore, e la sua perdita. I vestiti per Marcel sono facili da togliere al contrario il tormento rimane sempre saldo
... credo che i miei vestiti, la mia uniforme intendo, siano sempre stati la mia difesa, invece.
Le parole di Oscar mostrano un 'altra realtà, un altro dolore, una barriera diversa.
Tra l'altro questo è un comportamento davvero femminile, noi donne usiamo spesse i vestiti come armatura con cui darci forza (c'è chi ha il capo che porta fortuna, o chi come me pensa esatamente a come vestirsi nelle varie occasioni , un abbigliamento adeguato da coraggio é un bastone su cui appoggiarsi).
... e cosa avete provato? Che cosa avete provato quando vi siete spogliata delle vostre difese?” le chiese con urgenza e con gli occhi lucidi.
Lei lo guardò, rivide sé stessa nuda davanti ad André, rivide quei vestiti per terra, relitti in mezzo al mare, sentì di nuovo quello che aveva sentito allora, e così, con una semplicità senza ombre, disse:
“Ho sentito la rivoluzione. Le catene che si spezzano. La libertà”.
Le parole di Oscar sono delicate, passionali, emozionanti ed emozionante parlano e sanno di libertà, quella pura ed assoluta quella che stravolge, che cambia e rivoluziona la vita.
Il finale è una ciliegina, Oscar e André se ne tornano a casa sullo stesso cavolo bianco, teneramente abbracciati, un sogno che si avvera 🥺(letteralmente hai ripreso i desideri di Oscar nella sua ultima notte). Speriamo in altre mille cavalcate. Capitolo denso, febbrile, coinvolgente. Una saluto e un abbraccio cara settembre17 |