Mia carissima Settembre,
sempre di più mi domando come si possa scrivere in tale maniera, riuscendo perfettamente a entrare e diventare un tutt’uno con gli stati d’animo dei personaggi di cui vai narrando la storia, o meglio, la vita poiché, nelle tue parole, ma proprio tutte, si vede la vita vissuta da loro con i personali affanni, talvolta i tormenti, le preoccupazioni, le gioie, la sorpresa, la curiosità, il sentimento, l’amore e la passione.
In quale magico inchiostro hai intinto il tuo pennino?
Questo è stato un passaggio ammirevole sotto molti punti di vista, a mio parere, che accarezza il lettore facendolo parimenti riflettere sui fatti cui la vita ci pone dinnanzi e lo fai utilizzando la storia che stai intessendo con tutti i personaggi, nessuno escluso.
E’ un capitolo dove si assaporano uno ad uno i vari stati d’animo che attraversano ora l’uno ora l’altro attore entrato sommessamente in scena.
Come non entrare in empatia con le emozioni e le riflessioni di Marcel, rimasto accanto a Crochet, perché insieme a lui si sente realizzato come figlio, nel prendersi cura di quell’uomo che ama come se fosse suo padre.
E come non avvertire insieme a lui “lo schianto” del suo cuore quando il pensiero vola oltre oceano e si sofferma con disperazione sulla sua Joss e sul futuro che sente gli sia stato rubato e la cui colpa riversa su quel genitore con il quale non vuole, o forse sì, avere niente a che fare. Ma Crochet che, senza un occhio, pare vedere con una limpidezza eccezionale dentro l’animo della gente, lo porta una mattina proprio dove non si aspetta e dove, forse, potrà riconsiderare il suo agire e il suo pensare vedendo suo padre chino a parlare con la moglie morta, talvolta con qualche lacrima e talaltra con una carezza che vola sulla sua tomba. Momento molto impattante.
E poi ci lasci arguire quale fosse sempre stato lo stato d’animo del colonnello d’Agoult nei confronti di quel soldato docile ed elegante che era entrato a far parte dei soldati della guardia giusto una manciata di giorni prima del nuovo comandante. Il colonnello, mantenendo la sua aplomb, aveva ugualmente compreso cosa si celasse dietro alle occhiate e ai silenzi che avvolgevano la figura di André. Aveva visto l’amore in quello sguardo, nei gesti compassati e solerti verso il comandante e aveva ravvisato quello stesso amore per la moglie morta.
Quando, pertanto, André si è recato da lui per chiedere un congedo, per manifesta inabilità al servizio, non ha potuto fare altro che sorridere fra sé e sé, e fare due più due: il suo congedo caduto nello stesso momento opportuno di quello del suo comandante! E’ interiormente felice per quei due giovani, e ho apprezzato il quadro che hai dipinto del suo carattere schivo ma, allo stesso tempo, attento e presente a tutto quanto avveniva intorno a lui, non solo relativamente ai fatti quanto alle persone tutte.
E poi percepiamo lo stato d’animo di Oscar, la quale sta riposandosi nella casa di André, in quella casa dove si sono scoperti e amati. Lui non l’ha abbandonata un attimo, da quando Alain l’ha riportata a casa, e ora ha delle notizie che la faranno stare meglio avendo persino ottenuto il congedo. Ma è quello che Oscar ha scoperto ad avere dello straordinario: la scrittura di André è una sorpresa, e subito vuole sapere di che cosa scriva ora e nel tempo passato. Ma oltre ai fatti relativi al momento epocale che si sta approssimando, anche se ancora non lo sanno con precisione, lui ha scritto molto di loro, del loro tempo insieme, anche perché non potendo manifestare i suoi sentimenti in altra maniera, lo scriverli li ha cristallizzati nel tempo e nello spazio e si sono fissati a lettere di fuoco nel cuore e nella mente, poiché in ognuno dei ricordi riportati, in ogni riga, in ogni pagina lei era sempre presente, quasi fosse la sua stella polare.
La visita del Dottor Lassonne vede Oscar reagire con stizza, anche se il medico, nel porle le domande, si preoccupa solo della sua salute e di quella del “suo André”, ma è comunque lieto che il riposo a cui ha aderito le stia portando giovamento, insieme ad una dieta sana, che sarà resa sicuramente ancor migliore dall’inaspettato cadeau fatto da un riconoscente Monsieur Laroche quale ringraziamento per l’aiuto dato al figlio Marcel.
Oscar vive una sorta di nervosismo perché aveva un piano che però non poteva riuscire a portare a compimento per via del suo malore e, allora, per questo delicato compito si è affidata totalmente ad André, certa che avrebbe fatto le sue veci al meglio, poiché la questione è di fondamentale e vitale importanza.
Poi ci hai fatto sentire anche lo stato d’animo di Alain, quando l’ha portata proprio nella casa di André, senza che nessuno gli dicesse l’indirizzo, segno che già conosceva il luogo e, infatti, partecipata la rivelazione che fa ad una Oscar dormiente che mette in risalto il fatto che André avesse acquisito la casa da molto tempo e che si struggesse d’amore per lei tanto da ubriacarsi tutte le sere per annegare il dolore per un amore non corrisposto. Parole che sono penetrate fin nel cuore di Oscar che, all’udire quella rivelazione, lascia scendere una lacrima cercando di richiamare a sé André nella sua testa, senza voce, sicura che lui l’avrebbe sentita, come sempre aveva fatto percependola fin nel profondo.
E infine arriviamo all’incontro di alcuni dei soldati con Oscar e André proprio sotto casa di quest’ultimo per conferire su quanto convenuto con Bernard, il tutto organizzato con la lungimiranza di Oscar, che ha potuto, prima del congedo, sistemare alcune cose al fine di mantenere un canale aperto anche con la caserma e i suoi uomini.
Anche se André non fa più parte dei soldati della guardia l’ amicizia che ha stretto con Alain è più viva che mai e le loro chiacchierate silenziose continueranno ugualmente, poiché un amore trovato non fa perdere di vista coloro che sono rimasti vicini in momenti non facili.
Insomma, un altro passaggio che ha accarezzato il cuore ed è stato il mezzo per una riflessione più ampia.
Grazie per questi momenti che ci regali. Un abbraccio virtuale ma rivolto con sincero affetto. |