Recensioni per
Amor de lonh
di Cunegonda109

Questa storia ha ottenuto 56 recensioni.
Positive : 56
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
01/10/23, ore 19:29
Cap. 3:

Volevo farti i complimenti per questa ff, Cunegonda109
Spero che tu possa concluderla perché sono davvero curiosa di sapere come andrà a finire
Grazie

Recensore Master
29/05/23, ore 20:59
Cap. 6:

Carissima Cunegonda,
ma che regalo piacevolissimo e gradito mi fai, e che onore mi rendi, citando in questa tua così delicata e sensibile ff la mia "Giù al Nord": e grazie per i due aggettivi, sempre garbati e scelti con cura ed eleganza, come tutta la sua prosa (commendevole, poi, lo adoro!).
Ecco, ora però concentriamoci sul tuo aggiornamento: come come avevi detto parlando tempo fa di questo racconto? "Una storia in cui non succede quasi nulla"? Beh, ma qui abbiamo invece del sensazionale: scusa ma André che si ripiglia dalla stanchezza a torso nudo, lucido di sudore, ehm, altro che scandalo nel paesino! Avrebbe creato assembramenti anche in una metropoli. E quanto ho riso sentendo risuonare fra me e me le parole di Paul Barbé che ride del suo "bavaglino" (oh sancta simplicitas!) e poi gli raccomanda di abbottonare per bene la camicia, perché sua figlia Clémence è ancora una ragazza innocente. Oh, beh, beh, io qualche annetto più di questa giovane ce l'ho, ma mi sa tanto che anche su di me il signor Grandier farebbe la sua figura, in camicia, in giustacuore, e, toh, anche col "bavaglino" (Barbé dixit)-
Menzione d'onore per i tre aggettivi con cui delinei la bellezza di Oscar: austera, affilata e impervia. Magistrali come tutto il tuo lessico, sempre così fine e scelto, azzeccato ed elegante. Alla prossima, con un ringraziamento e ancora un duplice "grazie"!
d
PS e no, non mi sembra affatto azzardato immaginare Oscar e André edotti anche in greco dal loro precettore: pensa all'Abate Fauchelafleur del "Barone rampante"; e mi pare che il padre dei fratelli Bronte avesse insegnato di persona anche alle figlie l'idioma di Omero. Un saluto caro ancora e grazie per questa storia.
(Recensione modificata il 29/05/2023 - 09:01 pm)

Recensore Veterano
28/05/23, ore 21:10
Cap. 6:

Buonasera Cunegonda,
"voglia di casa". Voglia di una famiglia tutta sua. Chissà se Andrè è mai stato tentato da quella prospettiva, fantasia per lui, tranquilla realtà per i più. Ma anche mentre osserva la graziosa Clémence, André non può fare a meno di struggersi per Oscar.
Nel frattempo la lontananza inquieta Oscar, che ammette che  può esserci qualcosa di più sublime del valore e della gloria. Che la poesia di una aurora rosata vale più di una  eroica vittoria. E forse André si sbaglia a credere che in quella sua minuscola casa avita lei si sentirebbe soffocata.
Anche nei piccoli dettagli (le preferenze per Giulio Cesare o per Omero) i tuoi Oscar e André sono resi in tutta la loro personalità.
Un caro saluto!

Recensore Junior
28/05/23, ore 13:39
Cap. 6:

Scrivi benissimo! A me piace la storia e la linea che gli stai dando! Complimenti! Davvero

Recensore Master
27/05/23, ore 21:18
Cap. 6:

Mia cara Cunegonda,
ci hai regalato l’ennesimo capitolo dove si avvertono tutte le sensazioni dei protagonisti, portate alla nostra conoscenza con una sensibilità e un garbo assoluti. Li accarezzi mentre tratteggi atteggiamenti e pensieri, rivelando la profondità che contraddistingue tutti coloro che intervengono.
André sembra volersi perdere nel mondo che ha appena ritrovato e che sente suo più di quanto non abbia forse mai avvertito quello in cui è cresciuto ed ha vissuto. Qui tutto è a dimensione d’uomo: niente eccessi, nulla di eclatante ma che è comunque in grado di appagare l’anima, probabilmente la sua, in questo frangente più travagliata che in altri periodi. Ho gradito il suo volersi soffermare così tanto al cimitero, tanto da non accorgersi che il sole calava, come se avesse tentato di ristabilire un dialogo con i suoi genitori che non vedeva e a cui non parlava da tanto tempo. Un frammento di tempo per ritrovare il calore della famiglia, della sua famiglia. Anche la cura che ha per la casa, quel suo volerla sistemare come se dovesse andare ad abitarci per un periodo più lungo di quella sua particolare permanenza, trovo che sia un qualcosa per affermare e ritrovare le sue radici in questo frangente dove sembra che la sua vita non abbia uno scopo ben preciso, e che come uomo non si sia veramente realizzato né espresso. La battuta scambiata con il prete sul fatto che suo padre, pur alla sua giovane età, fosse già abbondantemente un uomo, sembra voler rimarcare la differenza che c’è tra di loro: uomo già definito suo padre, e uomo che ancora sta cercando la sua vera destinazione lui.
Ben congegnato l’intermezzo creato con Paul Barbé, il quale, almeno per qualche tempo, lo fa sentire parte di un tutto che, forse, mai come durante questo viaggio alla scoperta delle proprie radici si è accorto che gli manchi. La semplicità di quella vita agreste pare sortire su di lui un piacevole effetto calmante: le battute di Paul stemperano i pensieri e sono condotti talmente bene che anche al lettore pare di poter assistere a quelle schermaglie che sono venute a crearsi fra di loro, durante quella serata che è stata un piacevole diversivo.
Incisiva, anche se non sembra, la giovane figlia di Paul, che si è mantenuta ai margini della conversazione, avendo però un occhio di riguardo per André, soprattutto quando si è congedato, donandogli la cena prima di riposarsi dalle fatiche della giornata, e che gli ha offerto la possibilità di comparare i due tipi di bellezza di Clemence e di Oscar: la prima, una bellezza semplice e schietta, mentre la seconda una bellezza algida, quasi severa, che però era e restava per lui unica, poiché in lei riusciva a vedere l’effettiva potenzialità di quella donna particolare da farla essere eccezionale, con l’ unico rammarico che Oscar stessa non si rendesse conto di come potesse venire realmente percepita.
E mentre André sta vivendo una esperienza coinvolgente sotto diversi punti di vista, Oscar ha avuto un incubo che l’ha lasciata tremante e piangente, sconvolta per il terrore che si è scatenato, avvertendo la battaglia che avrebbe potuto portarsi via tanti giovani combattenti, ma soprattutto Fersen. Ecco dove è volato il suo pensiero, fin oltre oceano. Molto d’impatto i ricordi che l’hanno riportata con i piedi per terra e alle parole che André le aveva detto tanti anni prima, sul fatto che oltre alla battaglia ci fosse tanta bellezza e valore in migliaia di altre cose, come per esempio ammirare un’alba, rammaricandosi del fatto che lei non riuscisse a percepirne la poesia ma desse maggior risalto alla forza e alla gloria. Oscar, anche allora, aveva apprezzato l’alba e le sue mille sfumature, ma purtroppo non era riuscita a vedere la dea dalle dita dorate che tanto aveva colpito la fantasia e l’animo del suo amico, ma in questa notte turbolenta invece era stata in grado di vederla la dea che apriva i cancelli del cielo e, con un sorriso appena abbozzato, aveva dovuto dare ragione ad André che aveva da sempre una sensibilità tutta sua e che tentava di fare in modo che anche lei fosse diversamente percettiva.
Sono davvero capitoli molto belli quelli che stai regalandoci, mostrandoci frammenti delle due vite che i Nostri stanno conducendo separatamente, in questo frangente particolare delle loro esistenze, e forse proprio perché sono soli possono comprendere la valenza della persona che non c’è.
Ti aspetto ansiosa di immergermi ancora in questo loro mondo che stai delineando, quando i tuoi impegni te lo permetteranno. Intanto ti auguro un sereno fine settimana. A presto!

Recensore Junior
27/05/23, ore 18:56
Cap. 6:

Ho letto questa storia che già avevi pubblicato 5 capitoli e devo dire di averli letti tutti d'un fiato perché mi sono piaciuti veramente tanto. Quindi lascerò una recensione generale. La separazione tra Oscar e André si sente molto inquanto è la prima volta che succede ma nello stesso tempo sono ancora più vicini. Oscar non può fare a meno di pensare a lui e a cosa avrebbe fatto in alcune circostanze, ne sente la mancanza senza rendersene conto. André risulta essere una persona estremamente sensibile nel voler tornare al suo paese per dare una degna "dimora" ai suoi genitori. È un viaggio dentro se stesso, dove si interroga sulla propria vita, la sua posizione come attendente e sulle differenze sociali. Cosa potrà mai offrire lui ad Oscar? Niente sembra essere al suo livello eppure ha tanta voglia di mostrarle quella dimora, di mostrarle quello che ha di più caro. È veramente emozionante ogni capitolo. Ti faccio tanti complimenti. Peccato che aggiornerai con tempi più lunghi ma aspetterò senz'altro. A presto.

Recensore Master
27/05/23, ore 18:15
Cap. 6:

Mi spiace che gli aggiornamenti si diradino. È un grande piacere leggerti perché, tra le altre meraviglie, ci stuzzichi con immagini davvero provocanti. Quanto vorrei avere visto anch'io André a torso nudo!!
E quanto è dolce e sensibile questo ragazzo.
La povera Clémence sarà di sicura caduta cotta come una pera. E farsela passare sarà durissima. Qualsiasi altro uomo, da oggi, sarà per lei una cocente delusione!! Una vita rovinata...
Grazie davvero e un abbraccio

Recensore Master
27/05/23, ore 12:47
Cap. 6:

André si trova in un ambiente del tutto diverso da quello a cui è abituato, che però è più "suo" del palazzo in cui ora vive. Molto contraddittorio!

Recensore Junior
21/05/23, ore 19:23
Cap. 5:

Carissima Cunegonda, ma quanta umanità che restituisce questo capitolo, così delicatamente dolce e allo stesso tempo amara... sei così fine ed elegante nel farci immergere nell'animo di ogni piccolo grande protagonista di questo capitolo. Yves Grandier e il suo legno, il desiderio di trasmettere questa splendida arte ai suoi figli... uno vivo e l'altro ricordato solo in pietra... mi si è stretto il cuore. Hai costruito un crescendo di emozioni che ancora non credo di aver metabolizzato, sai? L'ho letto ieri mattina e ci sto ancora sotto. Meno male che l'introduzione del tuo Paul Barbé mi ha riportato sui binari! O forse no...
Le esperienze parallele di Oscar e André sul lato sentimentale hanno portato ad una "emorragia" (te la rubo, bellissima!) di pensieri; mi sono sentita un po' lei, un po' lui... un po' tutto, in realtà. Meravigliose e tanto plausibili le riflessioni finali sulla vita che lui, proprio André, ha scelto per sé stesso... contrapposte ai "se" e ai "sicuramente" di quella piccola lapide inanimata, ma così viva dentro di lui! "Incantata", per la quinta volta. Ti auguro una buona Domenica! <3
(Recensione modificata il 21/05/2023 - 07:24 pm)

Recensore Master
14/05/23, ore 19:08
Cap. 5:

Mia gentile Cunegonda,
continui a incantarmi con la delicatezza d'animo e l'affilatezza delle parole che scegli per questa tua storia. Questo tuo capitolo, che ci presenta, in parallelo, le vicende e le riflessioni di Oscar e André, mi ha davvero intenerito. Non solo ho sorriso con amarezza per la rivelazione che ci ha fatto scoprire chi fosse sepolto sotto la pietra tombale vicina all'ultima dimora dei genitori di André, e per il racconto della sua delicatezza in quei giorni del mese, un po' critici per Oscar (certo che vent'anni con i leggins bianchi, santo cielo, devono essere stati esasperanti!): decisamente, mi sa che era André ad avere piena contezza del calendario, non lei! Ma, oltre a questo, mi sono sentita stringere il cuore immaginando il vicolo cieco costituito dalla vita intima di Oscar, le curiosità inappagate (e senza nessuno cui confidarsi), il suo sguardo indagatore su Rosalie, la fantasia relativa a come lei stessa, il fiero colonnello, potrebbe figurare in un abito come quello della sua giovane protetta, la riflessione per cui "la bellezza (...) dava alle donne un oscuro potere aguzzo e ammaliante, che era in grado di vincere la resistenza e corrompere la ragione, di inebriare gli animi sensibili e di signoreggiare su quelli inclini alla concupiscenza". Lo ribadisco: non è vero che in questa storia accade poco; accade moltissimo, perché quella di RoV è una storia che è essenzialmente un romanzo di formazione, in cui a farla da padrone è la crescita personale dei due protagonisti, e tu domini le direttrici narrative del racconto con grande padronanza. A presto, e grazie per questa tua storia,
d
(Recensione modificata il 14/05/2023 - 07:11 pm)

Recensore Veterano
14/05/23, ore 15:08
Cap. 5:

Ho trovato questo capitolo davvero pieno di spunti di riflessione. Credo che quando si scrive una storia, oltre alla propria bravura, abilità descrittiva di luoghi e avvenimenti e alla proprietà di linguaggio, si voglia trasmettere qualcosa di se stessi. E inevitabilmente capita che anche il lettore ritrovi nella storia qualcosa di sè.
Ho particolarmente apprezzato il momento del ritorno di Andrè nella casa che lo ha visto bambino. Un luogo così caro ma purtroppo ormai vuoto. Mi hai riportato alla mente ricordi passati!
Per quanto riguarda invece le supposizioni sulla sua vita privata, come già ho avuto modo di dire in altre occasioni, non condivido l’idea di un Andrè casto e puro devoto unicamente alla donna che ama. Certo che la ama con tutto se stesso, ma quest’idea è incompatibile con la realtà e le sue necessità. Tu hai trovato una giusta via di mezzo.
E trovo molto interessante anche affrontare temi puramente pratici e privi di poesia come le regole di Oscar, la gestione in situazioni particolari, il suo rapporto con la propria identità di donna. Dall’ anime non si capisce molto di come lei percepisse se stessa e la propria sessualità in rapporto agli uomini.
Trovo molto interessanti tutti gli aspetti che sono canonicamente meno romantici, perché poche volte vengono approfonditi.
Grazie, alla prossima!

Recensore Master
14/05/23, ore 14:27
Cap. 5:

Carissima Cunengonda, solo oggi ho trovato la calma e la tranquillità per leggere e assaporare il tuo magnifico capitolo, così ricco di spunti e riflessioni, che ho apprezzato particolarmente.
Oscar e André hanno fatto ciascuno un viaggio nei loro luoghi più cari e che hanno un forte significato per loro. Però più che un viaggio fisico, stanno compiendo un viaggio interiore che porta Oscar a riflettere su cose a cui non ha mai pensato mentre André ha in definitiva delle conferme su quello che pensava già. Eppure è quasi psicanalitico per entrambi.
Non potrei stare qui ad elencare tutte le riflessioni che hai suscitato anche in me.
Parlo allora di quelle più curiose a mio parere.
Per prima cosa, concordo con te che il pianoforte è proprio un pugno nello stomaco. Visto che amo l'anime e non mi piace il manga, io l'ho sempre immaginata seduta a una spinetta.
Poi non vogliamo approfondire l'aspetto fisico di Oscar?! Ha ragione lei ad immaginarsi sgraziata negli abiti femminili e, personalmente, credo che oltre agli avambracci muscolosi, una generosa scollatura avrebbe messo in evidenza delle spalle piuttosto lontane dal canone di bellezza del tempo. Ma noi comunque continueremo ad immaginare Oscar bellissima, anche se questo aspetto è piuttosto incoerente con i canoni classici della bellezza femminile.
L'altro aspetto curioso, che credo ci siamo poste tutte, è come lei facesse a gestire i giorni delle sue regole.
Sicuramente André doveva essere partecipe della cosa perchè, un conto gestire il problema quando sei a casa, un conto quando sei in giro e gli assorbenti con le ali usa e getta non li hanno ancora inventati. Mi sa che la questione fosse piuttosto complicata con le pezze da riportare a casa da lavare....
Mi sono quindi divertita a leggere in merito alle esperienze con l'universo femminile da parte di André e sono davvero onorata di aver contribuito alle tue riflessioni, anche se le mie non hanno davvero nulla di perspicace.
Fa davvero tenerezza per come lo descrivi: un ragazzo in preda ai richiami della sua natura, coi suoi desideri e le sue pulsioni, che poi si sente in colpa per quelle timide esperienze che ha avuto, ma soprattutto che rapporta tutto questo ad Oscar che rappresenta nella sua vita la cartina al tornasole di ogni sua più o meno consapevole scelta.
In ogni caso, anche se le sue fossero state scelte pienamente libere e consapevoli, André mi fa pena perchè la frustrazione sarà stata tanta.
Anche Oscar pare farsi delle domande sulla sua femminilità e di cosa sia il piacere che a lei è negato, ma non ha il coraggio di andare a fondo di questo auto esame, troppo difficile e doloroso scioglierne i nodi.
Insomma, sono due infelici, che avrebbero la soluzione ai loro problemi a portata di mano, troppo irrigiditi nei loro ruoli, per trovare una soluzione.
Una lettura davvero piacevole e interessante e poi la tua scrittura scivola leggera, incantando il lettore.
Grazie davvero

P.S. Mi spiace dirtelo mia cara Cunengonda, ma questo è già un what if. Una Oscar che percepisce la mancanza di André e che si rende, almeno parzialmente, conto di quanto lui sia importante nella sua vita e anche premuroso ed attento in modo discreto, credo non possa non far deviare il corso della storia, verso una Oscar che comincia a guardarlo almeno un po' in modo differente. E' solo la prima pietra che rotola, ma che darà origine a una valanga?!?
(Recensione modificata il 14/05/2023 - 02:34 pm)

Recensore Veterano
13/05/23, ore 22:06
Cap. 5:

Ci sono storie che hanno bisogno di uscire fuori dai confini del loro progetto originario, e questo, evidentemente, è uno di quei casi.
Mi piace davvero il tono di alcune delle riflessioni - decisamente probabili! - di questi Oscar e André, alle prese con i loro fantasmi da esorcizzare.
Come mi piacciono alcuni passaggi, che trovo particolarmente felici "era stato una sorta di patto silente tra i due che certi argomenti restassero al di fuori del perimetro della loro pur vastissima confidenza. Avrebbe tuttavia quasi potuto giurare che ciò non fosse per appropriato riserbo, quanto per causa del fatto che ciascuno sembrasse maldisposto ad associare una simile sfera di comportamenti ed esperienze all’altro."
Relativamente alla vita intima di André, vexata quaestio sulla quale esiste una - anche troppo forse - nutrita letteratura, è giusto credo che ognuno abbia una propria idea, basata naturalmente sull'immaginazione, come è giusto che sia, per questioni tanto private ;)
E, dato che la storia ha deciso di uscire fuori dai confini del progetto originario, chiedo - per un amico - se è ancora esclusa qualsiasi possibilità di un what if ;)
Alla prossima.
Octave

Recensore Veterano
13/05/23, ore 21:05
Cap. 5:

Buonasera Cunegonda,
mi piace sempre di più questa tua storia. Non ricordo molte fanfiction (forse nessuna?) in cui Andrè ha occasione di ricordare in maniera così vivida e ricca di particolari la sua esistenza prima di Oscar.
Le sensazioni di André, che ha quasi paura di entrare nella sua vecchia casa, mi hanno colpito. Una casa amata ma abbandonata perchè chi l'ha  amata non c'è più ... poche sensazioni sono più tristi e malinconiche.
E poi ci sono le considerazioni di Oscar, che sente così tanto la mancanza di André, che quella mancanza è diventata "importuna".
Un caro saluto!
 

Recensore Master
13/05/23, ore 20:45
Cap. 5:

Ciao Cunegonda,
un altro passaggio, quello che ci hai appena regalato, che è particolarmente avvolgente in quanto ci fa percepire una marea di sensazioni che, a diverso titolo, stanno sperimentando i Nostri, con ognuno sempre nella mente, e magari anche nel cuore, il pensiero rivolto a colui che non è presente personalmente ma c’è ugualmente per la massa di ricordi che smuove.
Il viaggio di André è quanto mai emozionale, e questo lo avevamo ben compreso già in precedenza, ma in questo passaggio si sta facendo più profondo, perché davvero viene in contatto con tutto quello che per lui era solo un ricordo, talvolta sbiadito, a cui ha deciso di definire i contorni per riportarlo con sé e trattenerlo sia nel cuore quanto nella mente. Il desiderio di porre sulle tombe dei suoi qualcosa di tangibile che li ricordasse gli fa muovere i passi verso luoghi che non conosce ma che ha piacere visitare, anche se il suo punto di approdo è lo scalpellino al quale commissionare due lapidi per i suoi genitori. Ma dopo questa prima incombenza André non vede l’ora di vedere quella che è stata la sua casa, anche se il solo pensiero un po’ di angoscia gliela mette, pensando in quali condizioni possa ritrovarsi una casa disabitata da ben due decenni. Ha anche il desiderio di vedere il luogo di lavoro di suo padre, di cui andava fiero e che, se fosse sopravvissuto, avrebbe trasferito al figlio insieme a tutto il suo sapere e a tutto l’amore con cui negli anni aveva svolto la sua attività. Ma vedendo la casa André si è subito accorto che la mano amorevole e attenta di suo padre aveva fatto in modo che la casa durasse nel tempo, costruendola a regola d’arte con tutta la passione che aveva per il suo lavoro, e per fare in modo di avere per sé e la sua famiglia un ambiente confortevole nel quale fosse piacevole vivere. Infatti l’esterno sorprende André, qualche dubbio gli sorge solo per l’interno che potrebbe aver subito l’onta dell’incuria del tempo. Curioso, ma pieno di sentimento, l’incontro con il vecchio amico del padre, che lo rimbrotta subito per il suo aspetto da nobile, ma che poi torna ad essere la persona che André ricordava da bambino e che lo invita a casa sua, dopo avergli raccontato con dovizia di particolari gli eventi relativi alla vita sua e della famiglia.
André nonostante fosse affaccendato nelle incombenze che si era proposto di sistemare ha sempre avuto un pensiero rivolto ad Oscar, pensando a cosa avrebbe fatto in una certa ora del giorno, lì a Fecamp, rivedendola nei suoi atteggiamenti e pensando alla “donna” Oscar nascosta sotto la divisa, che era però stata capace di incendiargli il cuore, la mente e il corpo. Interessante la disamina che hai fatto con delicatezza circa i rapporti di André, giovane uomo, con l’altro sesso, che aveva conosciuto ma mai approfondito più di tanto, in quanto sarebbe stato uno svilire l’amore che provava per Oscar, e se mai fosse arrivato in fondo con una giovane solo per sfogare un suo istinto, avrebbe avuto maggiori difficoltà nel sapere che con Oscar mai avrebbe potuto aspirare a quel certo grado di intimità.
Sul versante di Oscar la ritroviamo in uno dei suoi momenti fisici particolari, e dato che non ha incombenze come a Versailles, può oziare e godersi un po’ di pace, cercando di non subire quel malessere che mensilmente le si presenta e che mette in evidenza il suo essere donna. Le torna in mente la premura che sempre nei suoi periodi André le riservava, cercando per tutti e due di calmare i ritmi delle cose da fare, il tutto come se fosse però una sua iniziativa o esigenza e non per rimarcare che dovessero atteggiarsi differentemente a causa di lei. Ma proprio in questo frangente, mentre sta lasciando libero spazio alla memoria e ai ricordi, strani pensieri sul suo essere femminile si affacciano sfacciatamente alla mente, pensando a come potrebbe essere stare in intimità con un uomo e, segnatamente, con un uomo come il conte di Fersen. A differenza di André, Oscar non è mai stata in grado di catalogare in quale categoria inserire il suo amico: egli era amico, confidente, attendente, semplicemente André. Ma la sua assenza in questa circostanza, che l’ha portata a considerare la sua delicatezza di comportamento e di riguardo verso di lei, comincia davvero a farsi sentire.
Oscar ha la possibilità, con il tempo dalla sua, di pensare e fare ragionamenti, anche guardando Rosalie nel suo bell’abito, con le sue forme aggraziate rese ancor più evidenti dai pizzi e dalle rouches, e di domandarsi come sarebbe apparsa lei abbigliata in tal modo, se mai sarebbe riuscita a suscitare l’attenzione di un uomo con quel suo corpo androgino che mal si accoppiava con gli abiti che invece vestivano le altre donne. Le è sorta la curiosità di sapere cosa si potesse provare ad essere una donna desiderata e conseguentemente se determinate attenzioni sarebbero mai state rivolte a lei.
Un capitolo in parte di azione e commozione per quanto concerne André, e in parte più cerebrale per Oscar con gli interrogativi che le si sono presentati alla mente libera di vagare.
Narrazione sempre molto coinvolgente che, tramite le descrizioni ambientali così ariose e vivide, i dialoghi molto ben strutturati e calibrati, gli intermezzi introspettivi che scavano nel profondo ma nel pieno rispetto dei caratteri dei protagonisti, dà l’impressione anche al lettore di essere parte della scena che racconti.
Ancora complimenti e nel mentre ti auguro di trascorrere un piacevole fine settimana.
A presto e un caro saluto!

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