Recensioni per
Considerazioni di una vita al limite del politicamente corretto
di fiore di pesco

Questa storia ha ottenuto 52 recensioni.
Positive : 52
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
11/07/23, ore 00:38

"Oltre l'orizzonte sorgono sempre nuovi orizzonti. Abbandoniamo il mondo del sogno per trovarci in un altro, e mentre andiamo attraversandone la frontiera, già si preparando la successiva fino a pervenire alla costa dell'alba. La mia strada mi si dipana davanti, non invidio nessuno che abbia raggiunto il proprio obbiettivo. Viaggio volentieri." Micheal Ende

Viaggiando si riallineano le priorità. Come diceva un filosofo per capire cosa sei devi comprendere cosa non sei. Il viaggio può essere inteso come andare trovare un amico o come viaggio relax o come viaggio esplorazione territorio e flora e fauna, storia e via dicendo, oppure come viaggio interiore e il viaggio interiore si può benissimo fare anche senza viaggiare affatto nella realtà fisica. Tuttavia noi non siamo solo realtà materiali. Chi ha la propensione per viaggiare all'interno di se stesso può trovare significato anche nel viaggiare esternamente e ottenere così un effettivo cambiamento.
Un caro saluto

Recensore Veterano
10/07/23, ore 00:15

Accidenti. Adesso capisco perché ti intendo così bene, tu hai subito delle umiliazioni peggiori delle mie, tuttavia hai vissuto delle dinamiche molto simili. Il fatto che i bambini e i ragazzi siano indifesi e incapaci di badare a se stessi è proprio il motivo che mi ha spinto ad essere professore. I nonni e gli zii capiscono cosa sia giusto e cosa sia sbagliato ma faticano ad aiutare perché rischiano di essere estromessi (come è successo proprio ai miei zii quando io e le mie sorelle eravamo piccoli).

"Le risposte spesso mi ferivano perché le spiegazioni erano sempre volte al senso di colpa. Dovevo sentirmi in colpa per il mio egoismo perché lei faceva già così “tante cose” per me, addirittura mi aveva messo al mondo, e io la assillavo con il chiaro intento di farle perdere tempo e farle venire il mal di testa." Io non so cosa passi per il cervello malato della gente, calcola che al momento odio la quasi totalità del genere umano per un motivo o per l'altro, ma queste che ho letto sono faccende che mi mandano davvero in bestia, anche perché sia io che le mie sorelle le abbiamo subite.

Il fatto dei capelli tagliati a zero, cosa successa anche a mia sorella. Questi fatti qui ti rimangono addosso, anche col passare del tempo ma plasmano il tuo carattere e il tuo modo di fare. A me è rimasto il fatto di essere soggetto alla rabbia. In passato lo sport mi ha molto aiutato, soprattutto gli sport di lotta (sempre utili per una ragazza anche per autodifesa; non credere ai corsi di autodifesa... thai boxe e boxe sono più che sufficienti per difendersi). Di certo un'infanzia del genere ti aiuta nell'attuale civiltà di squali, hai una marcia nel lavoro, io sinceramente sono arrivato ad avere il posso fisso perché nella competizione mi mangio tutti.

Ti consiglio invece di imparare a chiedere aiuto, a me ha aiutato tanto chiedere aiuto. E l'arrabbiarsi beh... io lo vedo come un pregio, chi non si arrabbia non può nemmeno avere amore per se stesso. Ti scrivo due cosette in privato

Recensore Master
30/06/23, ore 19:05

Una vera scoperta da venerdì pomeriggio, questo gioiellino di serie. Porcamiseria. Non so se sia l’umorismo dark, il cinismo (grossolano quanto brillante) o questo profilo della narratrice che si rivela man mano che inciampa in qualche momento di spietata vulnerabilità. Molto Fleabag e un assoluto piacere da leggere. Non smettere di scrivere. Mai. I’m hooked. Ps. Capitolo 5 e il 10 per ora i miei preferiti (per ora) xx

Recensore Veterano
25/06/23, ore 15:52

"Se vai in università, è il giorno in cui la tua lezione è stata cancellata ma tu non lo sapevi perché da bravo stronzo ieri sera non hai aperto la mail" Hahaha! Il primo giorno della specialistica, non avevo ancora la mail istituzionale, mi presento in classe alle otto e un quarto dopo più di un ora passata tra viaggi in macchina, treno e piedi. La lezione inizia alle 9 e verso le otto e mezza si presenta un elemento che sembra il nerd dei Simpson quello ben messo con la coda di capelli, verso le 9 e un quarto non è ancora arrivato nessun altro. Per fortuna passa di li un nostro compagno di corso e ci dice che il rettore è deceduto e non ci saranno lezioni per tutta la giornata (notizia su tutti i giornali). Mi è toccato andare in cerca di fumetti per Bologna con lui, una giornata totalmente sprecata.

Interessante questo Decalogo in cui traspare tutta la tua comicità, perché se non abbiamo il senso dell'humor nella giornata di M allora davvero tutto si trasforma in un disastro reale. Quando i pianeti si allineano per accanirsi su una sola persona e tutti gli avvenimenti sfigati succedono nei momenti sbagliati a me viene da ridere, al terzo evento sfigato ho già capito che non potrà che peggiorare finché non arriverò al letto la sera. Tuttavia sono una persona particolarmente fortunata o per così dire, se mi capitano delle sfighe mi capitano tutte in un giorno (quelle che dovrebbero capitarmi nell'arco di un anno però e mi fanno letteralmente e impazzire e chiedermi: ma tutte a me oggi??).

Recensore Veterano
23/06/23, ore 14:21

Qui prende forma una vera presa di coscienza. Non sono uno psicologo ma ho studiato per conto mio molta psicologia e sociologia e penso che la tristezza derivi dalla paura di cambiare, paura di prendere una decisione che il nostro stesso io reputa inaccettabile, paura o semplicemente per onore o per alcuni nostri stupidi preconcetti ideali.

"Gli impegni, il lavoro, lo studio mi hanno sommersa e ho smesso di preoccuparmi del bene della mia anima. La cosa mi rende assolutamente inquieta, possibile che solo io me ne sia accorta? Nessun altro sembra soffermarsi su questi pensieri."

Molti invece si soffermano su questi pensieri, tutti quelli che studiano all'università dovrebbero farlo e se non lo fanno è solo perché la nostra università è assurda. Parlo da Chimico e di anni a studiare ne ho passati molti purtroppo e per fortuna.

La dipendenza alle sostanze è una paura per molti, una paura autentica, soprattutto quando si fa riferimento a queste sostanze che vanno ad influire profondamente sul nostro sistema nervoso centrale.
"Io semplicemente una mattina mi dimenticai di comprare le pastiglie e fu così che interruppi la sertralina, i cui effetti di stordimento continuarono per oltre un mese e da cui non ebbi mai alcun tipo di dipendenza. Non ne sentii mai la mancanza."

Forse non è così un caso che tu ti sia "dimenticata" di comprarlo. Alcune parti di noi ci controllano molto più di quanto pensiamo.

Leggendo questo terzo capitolo mi è venuta un'idea: una collaborazione.
L'anno passato ho trascritto alcune delle avventure accadute in un anno passato all'estero e altri avvenimenti accaduti sempre in quella nazione (temporalmente successivi). Un diario diametralmente opposto a ciò che ho letto fin'ora. Come se il tuo diario e le tue avventure interiori completassero le mie. Piano piano andrò avanti a leggere ancora e se ti interessa ti spiego meglio l'idea.
A rileggerci

Recensore Veterano
20/06/23, ore 15:54

"il minchione al volante dell’autocisterna probabilmente doveva aver fatto voto di bontà, perché stava lasciando passare TUTTI, tutti, ogni cosa, persona, veicolo, ciclista, rosa di Gerico fosse nei paraggi, lui la lasciava passare, sebbene fosse lui che aveva diritto alla precedenza!" Mamma mia quelli che lasciano passare tutti senza pensare che tu stai dietro ad aspettare... io suono il clacson mezzo secondo dopo aver capito che davanti a me c'è un rimbambito. Comunque da me (Emilia) le discariche sono abbastanza tranquille, gli addetti non rompono...

"In realtà è una cosa che succede molto spesso e ultimamente mi sta angosciando l’idea che tutti mi si rivolgano sempre per le mie capacità di problems solving, perché mi caricano di un lavoro mentale che esula dalla mia vita e di cui potrei fare tranquillamente a meno." Purtroppo questa è la mansione del leader, difatti bisognerebbe rendere le persone autonome o almeno cercare di creare autosufficienza nel lavoro delle persone che lavorano con te. Io sto nell'istruzione, molte persone che lavorano assieme anche in luoghi distanti e separati spazialmente... se non ci si organizza bene dal preside ai collaboratori scolastici è davvero un disastro. Ovvio che una scala gerarchica esiste ma si tende molto a collaborare/delegare/sbattersene delle norme burocratiche.

Quando vivevo all'estero ho imparato che la maggior parte dei cittadini del mondo non sanno né lavorare né pensare come gli italiani, perché di tutto si può dire sugli italiani tranne che non siamo furbi. In Canada tutti riconoscevano le nostre grandi doti e soprattutto il nostro grande "saperci fare".

A rileggerci

Recensore Veterano
20/06/23, ore 15:15

Ho trovato la tua introspezione molto autentica e la tua sigaretta molto catartica!
Effettivamente i vizi non sono mai una soluzione o un aiuto a niente, ci portano solo ad una situazione del passato del passato che ci era piaciuta oppure ad un momento che consideriamo importante come nel tuo caso. Tutto ciò che facciamo lo possiamo benissimo riprodurre anche senza il vizio in realtà. Col passare del tempo i vizi portano delle conseguenza, lo scrivo non per fare la ramanzina da professorino ma per esperienza personale diretta.

Nei commenti mi piace spesso riportare i brani che mi sono piaciuti di più:
"Era una cosa effettivamente difficile da comprendere "la mia ragazza la sera esce di notte senza cellulare nei boschi, con uno zippo e un pacchetto di sigarette e torna dopo più di un'ora mentre io la aspetto a casa come un coglione"
questa penso fosse una frase che ti ha detto. In realtà gli scrittori hanno necessità della solitudine, la solitudine è una gran bella cosa che tutti dovrebbero provare, tu la chiami meditazione infatti, un momento della nostra giornata in cui facciamo il punto della situazione. Avendo a che fare tutti i giorni almeno con un mezzo centinaio di persone diciamo che non mi basta un'ora di solitudine.
Hai fatto bene a pubblicare quello che hai scritto!

Se non le avessi appena tolte da EFP ti consiglierei di leggere un paio di storielle che sicuramente ti avrebbero fatto ridere, forse un giorno le rimetterò.
Edoardo

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