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Autore: Rebecca_Daniels    15/04/2014    7 recensioni
Che cosa può accadere in un anno?? In soli dodici mesi, la vita di una comune ragazza di provincia può trasformarsi in un sogno diventato realtà?? Ma soprattutto: in quattro stagioni si può imparare a sorridere nonostante le proprie insicurezze, ad amare benché comporti dei rischi e a seguire quell'unica direzione che porta alla felicità??
*Dalla storia* "La telecamera cominciò a fare il giro delle gradinate, non restava sopra i volti per più di un secondo, se non quando si avvicinò a lei... Sembrò rallentare e soffermarsi sul suo viso quei tre secondi in più, come se indugiasse... L'unica cosa che le venne in mente, stranamente, fu il consiglio di sua mamma: “Mi raccomando... Sorridi!”.
E Kaylie sorrise... Forse, fu quello che cambiò tutto...."
Note: ci sono dialoghi in inglese; la storia è già stata scritta tutta; spero abbiate voglia di sognare un po' assieme a Kaylie =)
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dedicato a tutte voi, che siete speciali,
anche se non ve ne rendete conto...

What Makes You Beautiful

La sveglia suonò come ogni mattina, ma a Kaylie sembrò di essere tornata indietro di cinque mesi, a quel 19 maggio, quando alzandosi dal letto, aveva sentito il suo stomaco stringersi come mai prima di allora e suggerirle che qualcosa di grande sarebbe successo quel giorno. Ma quella mattina, Kaylie sapeva a che cosa fosse dovuto quel contorcersi così feroce: sarebbe salita su un palco tra i più famosi al mondo in meno di tredici ore.

Vide un biglietto appoggiato sul cuscino accanto al suo e scoprì a malincuore che Liam era andato a fare una corsa mattutina con Loki e che poi si sarebbe fermato da Zayn per il pranzo: in quel momento sentiva un'intollerabile esigenza di sentire la sua voce dirle che sarebbe andato tutto bene. Ma ormai gliel'avevano detto così tante persone che sarebbe stata una stupida a non crederci.

Con la casa tutta per sé, si alzò dal letto e si diresse verso la cucina dove una tazza di tea la stava aspettando assieme ad un muffin alle gocce di cioccolato che quella perfezione di uomo aveva già preparato sul bancone di marmo nero. Li prese e si diresse in salotto, sedendosi sul divano candido, per controllare sul cellulare come stessero andando le cose in giro per il mondo. Appena entrò su Twitter ebbe la netta sensazione che un'ondata incontenibile di affetto l'avesse appena colpita, dato che le sue interazioni stavano letteralmente esplodendo per tutti i messaggi di “in bocca al lupo” e di “buona fortuna” che le stavano arrivando da ogni parte di quel globo di terra e acqua che continuava a sorprenderla continuamente.

Fin dal primo tweet che Liam le aveva mandato, la sua vita suoi social network era completamente cambiata, spesso con conseguenze pesanti da sopportare, altre volte con sorprese molto piacevoli. Non erano stati rari i messaggi minatori, quelli di una cattiveria inaudita, quelli che sputavano sentenze su cose di cui non sapevano assolutamente nulla, ma altrettanto presenti erano stati i pensieri carini, quelli che contenevano la felicità delle fan per vedere un Liam più sereno e gioioso, magari attraverso un disegno o una foto.

Kaylie aveva imparato a relazionarsi con tutta quell'attenzione mediatica, anche perché ben presto tra i suoi follower erano comparse persone che la seguivano per le sue doti di ballerina e non perché fosse “la ragazza di...”. Le ci era voluto del tempo per entrare nell'ottica che ci fosse seriamente della gente interessata alla sua vita, a quello che faceva tutti i giorni, a quelle che fossero le sue preferenze e le sue opinioni, che fosse interessata semplicemente a lei. Ma ora ringraziava ogni giorno la sua buona stella per quelle fantastiche persone che la sostenevano utilizzando il loro tempo e le loro energie per lei (teneva nel computer tutti i video con i remix o i rifacimenti delle sue coreografie che le fan le avevano mandato sul suo canale di YouTube), e le sembrava il minimo rispondere a quanti più messaggi le fosse possibile, seguire quanta più gente riuscisse, benché le sembrasse di non fare mai abbastanza. Così, quella mattina, decise di scrivere un tweet per tutte quelle meravigliose persone che la facevano sentire apprezzata, che le mostravano come anche lei avesse qualcosa da donare al mondo, fosse anche solo un sorriso sincero.

To all the amazing people out there: I wanna say thank you for being the perfect persons you are! Love you all! #Fingerscrossed #ShowTime”. (A tutte le fantastiche persone lì fuori: volevo dirvi grazie per essere le persone perfette che siete! Vi voglio bene!! #DitaIncrociate #ShowTime ).

Meno di tre secondi dopo che il tweet era stato reso pubblico agli oltre due milioni di persone che la seguivano, le sue interazioni e le sue menzioni esplosero di nuovo, facendole sapere quanto la sua frase fosse stata retweettata, aggiunta ai preferiti o citata con qualche commento. Sorrise a tutta quella pazzia che le girava attorno, mentre un messaggio lampeggiava sulla schermata del cellulare: era di Louise. Le faceva un enorme in bocca al lupo per quella sera e con lei anche tutto lo staff che lavorava incessantemente per i ragazzi.

Tutto quell'affetto l'avrebbe lasciata spiazzata fino ad un anno prima, l'avrebbe quasi fatta sentire a disagio, perché lei, nonostante tutto, non amava stare al centro delle attenzioni, a meno che non stesse ballando, leggendo un suo racconto o semplicemente dando qualche consiglio. Mentre ora, tutto sembrava così diverso: era il centro della vita di una persona come Liam, aveva gli occhi di migliaia di persone puntati su di lei, non poteva uscire di casa senza che qualcuno lo sapesse. Insomma, se avesse voluto Kaylie non sarebbe mai stata capace di fuggire, di scomparire nel nulla.

Aveva sempre desiderato farlo, distesa sul letto della sua tanto fidata camera da letto, dentro quelle quattro pareti che le erano sempre sembrate l'unico porto sicuro in cui rifugiarsi quando il mondo attorno a lei la feriva. E lì sognava di scappare, di andarsene lontano da tutto e da tutti, abbandonare qualsiasi cosa la tenesse legata a quel posto per essere finalmente sé stessa.

Ed invece, ora, mi ritrovo legata ad un posto, a delle persone, a delle emozioni con la paura di perderle per sempre...”.

Ed era veramente così.

Kaylie non voleva più scappare, perché quella giovane donna che si stava vestendo davanti lo specchio, pronta per un'ultima sessione di prove in arena, era esattamente quello che lei aveva sempre sperato di diventare o, forse, anche di più. Perché Kaylie non avrebbe mai pensato di poter vedere un sorriso di quel genere comparire sul suo volto, non avrebbe mai nemmeno immaginato che quella sua tanto odiata stretta allo stomaco potesse comparire per un'esibizione davanti a migliaia di persone ma, soprattutto, non avrebbe men che meno sperato di poter essere così tanto fortunata da conoscere la felicità.

Quando arrivò alla O2, Amelia, Kate e Ethan erano già pronti nei camerini e stavano ripassando alcuni passaggi della coreografia d'apertura. Quando la videro entrare dalla porta con sopra scritto “Dancers” per poco non le saltarono addosso: che cosa si era persa??

Amelia- Can I tell her?! (Posso dirglielo?!)

Kate- No!! We can't... Paul told us to be quite until he'll arrive... (No!! Non possiamo... Paul c'ha detto che dobbiamo stare zitti finché non arriverà lui...)

Ethan- Oh, c'mon!! I want her to know the biggest news ever!!! (Oh, ma dai!! Io voglio dirle la più grande notizia di sempre!!!)

Amelia e Kate- No!!!

-Guys... Guys... Guys!!!! (Ragazzi... Ragazzi... Ragazzi!!!!)

Fu costretta ad urlare sopra tutta la confusione del soundceck e degli schiamazzi di quei tre pazzi che le stavano mettendo un'ansia incredibile addosso: di che diavolo di grande notizia stavano parlando? E perché Paul aveva detto loro di aspettare il suo arrivo per dirgliela?

Non ebbe modo di fare alcuna domanda, in quanto la porta si spalancò di nuovo per lasciar scorgere la figura monumentale di Paul che indossava uno dei sorrisi più smaglianti che gli avesse mai visto fare. “Va bene... Ora ho seriamente paura...”.

Paul- Hi guys!! Oh, Kay... You're already here... Great... I have something to tell you... (Ciao ragazzi!! Oh, Kay... Sei già qui... Bene... Ho qualcosa da dirti...)

Paura. Panico. Salivazione azzerata. “Non posso morire ora... Sono troppo giovane e non ho ancora festeggiato un mio compleanno con Liam!”.

Paul- Kay, I'm proud to tell you that.... (Kay, sono orgoglioso di annunciarti che...)

Kaylie aveva sempre odiato le pause per creare suspance. Odiava proprio la suspance in generale. Era come una tortura legalizzata, un modo meschino per vedere fino a che punto il cuore umano potesse reggere.

Paul- That you and the guys are going to follow Olly on the European leg of his tour!! (Che tu e I ragazzi seguirete Olly nel suo tour europeo!!)

Sbam!! Ecco una notizia che avrebbe fatto tremare anche le gambe di Arnold Schwarzenegger come un budino al cioccolato.

Esibizioni tutte le sere davanti a folle oceaniche di gente appartenente ai più svariati paesi europei... Aerei da prendere con costanza, alle volte senza riuscire nemmeno a ricordarsi quale sarebbe stata la tappa successiva... Mesi di distanza da casa... Giorni interi, ore, infiniti secondi di lontananza da Liam... Eppure perché stava saltando dalla gioia per tutto il camerino, abbracciando chiunque le capitasse a portata di mano? La motivazione ormai se l'era data così tante volte che sorse spontanea dal profondo del suo cuore: perché finalmente stava realizzando il suo sogno e perché sapeva che Liam non sarebbe stato che estremamente felice per lei. Certo, sarebbe anche stato più difficile vedersi, avrebbero dovuto fare un piano a tavolino per poter progettare i loro impegni di modo da potersi ricavare degli spazi per loro, con ogni probabilità avrebbero anche dovuto fare qualche rinuncia e avrebbero sentito spesso la mancanza dell'altro, ma erano forti loro... Ce l'avrebbero fatta, ormai Kaylie non aveva più dubbi.

Era sul palco a provare la quarta canzone della scaletta, quando Paul le si avvicinò con il suo cellulare in mano e le disse che c'era Liam dall'altra parte della linea.

Decise che fosse il caso di dirlo subito, di non aspettare che la manna scendesse dal cielo come aveva poco saggiamente optato di fare la prima volta che una proposta di lavoro le era giunta.

-We're going to follow Olly on his European leg of the tour!! (Seguiremo Olly nel suo tour europeo!!)

Silenzio per uno, due, tre, quattro, cinque... Per quale dannatissima motivazione non si decideva ad aprire bocca? Per quale motivo, dopo dieci secondi di nulla sentì un urlo traforarle i timpani come se tutte le Directioners del mondo si fossero concentrate dentro il suo cellulare?

Liam- What?!?! But that amazing babe!!!! Oh my gush!! I'm so happy for you... No, I'm much more than happy... I'm over the moon, I'm flying on a g6, I'm... (Cosa?!?! Ma è fantastico babe!!!! Oddio!! Sono così felice per te... No, sono molto più che felice... Sono oltre la luna, sono al settimo cielo, sono...)

-Okay, okay, okay... I get it! You're happier than me! (Okay, okay, okay... Ho capito! Sei più felice di me!)

Liam- I'm not saying this, but... (Non sto dicendo questo, ma...)

-Liam I was kidding... Except for this incredible, shocking breaking news, why did you call me?? (Stavo scherzando... Eccetto che per questa incredibile, scioccante notizia dell'utima ora, perché mi hai chiamata??)

Liam- I wanted to tell that Nicola and Ruth will be there for lunch... So, what do you think about going out together and celebrate the great news? (Volevo dirti che Nicola e Ruth saranno qui per pranzo... Quindi, che ne dici di andare fuori assieme e festeggiare la grande notizia?)

Kaylie chiese a Paul se fosse possibile avere due ore libere per il pranzo ed ottenne esattamente la risposta che sperava: prima delle cinque di quel pomeriggio non avrebbero ricominciato.

Si mise d'accordo con Liam sull'orario in cui sarebbero andati a prenderla e tornò a sentire urlare un Kevin sempre più agitato, neanche fossero un branco di persone dotate di soli piedi sinistri.

Stava sistemando le sue cose nella borsa quando una voce familiare chiese di poter entrare dalla porta del camerino e quando si voltò, si ritrovò ad osservare il volto raggiante di Ruth.

Andò ad abbracciarla e quando sentì le sue braccia ricambiare la stretta si rese conto di una cosa: la famiglia Payne era accomunata non solo dall'infinita dolcezza ma anche dallo stesso particolare modo di abbracciare le persone. Aveva sempre amato quella maniera strana che Liam aveva di racchiuderla tra le sue braccia, come se volesse farle capire quanto ci tenesse a lei, ma senza soffocarla. Sorrise a quel pensiero e, quando si staccò dal corpo di Ruth, vide sorridere anche lei. Non sapeva cosa fosse, ma quelle due ragazze le erano state simpatiche sin dal primo momento e non poteva fare a meno di pensare che anche loro la trovassero una persona piacevole.

Ruth- Liam told us the big news! I'm so happy for you! And also our mum ask me to congratulate you! (Liam ci ha detto la grande notizia! Sono così contenta per te! E anche nostra mamma mi ha chiesto di congraturlci con te da parte sua!)

-Wait: your mum already knows about the European tour?! (Aspetta: vostra mamma sa già del tour europeo?!)

Ruth- The three of us just don't hug in the same way... We also speak all the way to much... (Noi tre non solo abbracciamo allo stesso modo.... Parliamo anche tutti troppo...)

Risero entrambe e si diressero verso la macchina che le stava aspettando con a bordo Liam, Nicola e Alberto, alla guida. Quando scesero, dovettero farlo scaglionati, perché altrimenti le fan che erano, non si sa come, nei paraggi sarebbero impazzite e il rischio di incidenti era troppo alto, essendo l'ora di punta. Così, dopo Nicola e Kaylie, scesero anche Liam e Ruth, potendo finalmente sedersi al loro tavolo. Non aveva mai pranzato solo con la parte “giovane” della famiglia Payne al completo e la cosa la metteva ora un poco a disagio: loro erano fratelli e si conoscevano da una vita, avevano un sacco i ricordi in comune e non si sarebbe stupita se l'avessero esclusa dalla conversazione per qualche momento, dato che lei era letteralmente l'ultima arrivata. Ma, come al solito, la mente di Kaylie viaggiava ad una velocità decisamente sopra quella consentita e quindi nessuna delle sue paure si concretizzò durante il pranzo: mai, in un singolo istante, ebbe la possibilità di sentirsi tagliata fuori da quei tre fratelli connessi da un legame invidiabile che, per un momento, le fece sentire la mancanza di Alex. “Magari dopo potrei chiamarla”.

Le raccontarono un sacco di fatti buffi che erano accaduti durante la loro infanzia a Wolverhampton a partire da quella volta in cui, in un momento di stizza nei confronti del fratello, Nicola gli aveva detto che se anche Woody fosse stato vero non sarebbe mai diventato suo amico, perché non sapeva ballare come un vero cowboy. Neanche a dirlo, il piccolo Liam James Payne aveva passato la settimana seguente a girare per casa facendo assurdi passi di danza, fino a quando quella santa donna di Karen non aveva detto basta dopo che il figlio aveva rischiato di rompersi una caviglia per fare una piroette. Nemmeno Liam si tirò indietro dal mettere in imbarazzo le sorelle e le imprese semi-epiche che erano narrate a quel tavolo fecero sentire Kaylie seriamente parte della famiglia.

Dopo aver brindato alla nuova ed emozionante notizia sulla carriera lavorativa di Kaylie, si salutarono, lasciando che Ruth e Nicola andassero a fare un giro per Londra in completa tranquillità, senza che stormi di fan potessero seguirle. Kaylie chiese a Liam se potevano andare a casa, perché doveva fare una telefonata importante.

Liam- Your sister? (Tua sorella?)

-Yes... You know... Standing there, between you and your sisters made me realize that it's ages that I don't call mine... We never got on well, but she's always my sister... I don't know... (Sì... Sai... Stare qui, in mezzo a te e alle tue sorelle mi ha fatto realizzare che sono secoli che non chiamo la mia... Non siamo mai andate d'accordo, ma è comunque sempre mia sorella... Non so...)

Liam- I'm sure she's wondering the same thing at the moment... Call her and talk to her... You're a different person now... Maybe the new Kay could get along with her old sister... (Sono sicuro che lei stia pensando la stessa cosa al momento... Chiamala e parlale... Sei una persona diversa ora... Forse la nuova Kay potrebbe andare d'accordo con la sua vecchia sorella...)

-Yes... I definitely got a wise boyfriend... (Sì... Ho decisamente un ragazzo saggio...)

Liam- And I definitely got an ironic girlfriend... (Ed io ho decisamente una ragazza ironica...)

Si era avvicinato così tanto da sentire il suo fiato sulle sue labbra, le mani a sorreggerle la schiena e una voglia matta di baciarlo, ma erano in pubblico, con i paparazzi a pochi passi da loro e non era decisamente il momento di dare spettacolo.

Salirono in macchina e, arrivati a casa, Liam decise di dedicarsi un po' alle sue fan e alla Play-Station, mentre Kaylie uscì nel loro piccolo giardino personale e, raccogliendo un coraggio che non pensava nemmeno di avere e che soprattutto non pensava le sarebbe servito per fare una chiamata del genere, selezionò il contatto e premette la cornetta verde.

Alex- Dimmi che è qualcosa d'importante...

-Buon pomeriggio anche a te, Alex... E comunque se parlare con tua sorella che non senti da tre settimane non è considerabile come importante, allora puoi pure riagganciare...

Alex- Cavolo... L'aria londinese ti ha reso ancora più acida del solito...

-E a te l'aria veneziana ha bruciato le ultime briciole di empatia che erano rimaste nel cuore!

Alex- Ma sentila! Cos'è, adesso comincerai anche ad inoltrare le pratiche per diventare santa, dato che ora predichi pure?!

Liliana- Finiscila Alex! Ti ha chiamata perché voleva parlare con te, cerca di fare la persona matura per una volta!

Kaylie ringraziò mentalmente sua madre per il provvidenziale intervento, mentre sentiva una porta sbattere all'altro capo del telefono e un peso cadere su una sedia: sua sorella si era appena rifugiata nello “studio”, ovvero la sua personale caverna dove nascondersi quando anche lei voleva scappare dal mondo. Sì, qualcosa in comune ce l'avevano pure loro.

Alex- Allora: si può sapere perché mi hai chiamata? Stavo guardando una puntata di “Criminal Minds” che non avevo ancora visto...

-Alex, possiamo parlare seriamente??

La sentì trattenere il respiro per qualche secondo: Kaylie era pienamente cosciente di averla stupita ed era esattamente ciò che voleva ottenere.

Alex- Ehm... Certo... Dimmi tutto...

-Prima ero a pranzo con Liam e le sue sorelle... E beh, loro erano così affiatati, avevano così tanti ricordi assieme, si vedeva lontano un miglio che avrebbero dato la vita per l'altro... E noi?... Insomma non ci siamo mandate nemmeno un messaggio nelle ultime tre settimane! Eccetto per quello in cui mi dicevi che ero una stronza perché mi ero portata via la piastra piccola... Che poi: te ne sei seriamente accorta solo ora?? Comunque non è questo il punto... Il punto è che, insomma, tu...

Alex- Mi stai chiedendo se ti voglio bene??

Kaylie non era mai stata sicura se il fatto che sua sorella fosse estremamente intelligente potesse essere considerato come un vantaggio o no, ma in quel momento le sembrò una benedizione.

-Beh... Sinceramente? Sì, te lo sto chiedendo...

Ed ecco di nuovo orde di silenzio che avanzavano minacciose all'orizzonte, facendole temere che nel giro di pochi secondi sua sorella si sarebbe messa a ridere di lei, dicendole che era una stupida... Più o meno come si sentiva Kaylie in quel momento: una cretina per aver fatto quella domanda. Ma questa volta, a sorprenderla, fu proprio Alex.

Alex- Quel messaggio era per sapere se eri ancora viva... E sì, anche per dirti che comunque un po' a te ci penso... Insomma, il giorno prima saltelli per casa come una bambina di dieci anni che va al concerto dei suoi idoli tutti colletti inamidati e faccini sbarbati, ed il giorno dopo vivi a Londra con il tuo famosissimo e tatuatissimo ragazzo, sei su qualsiasi sito di gossip del mondo e stai per cominciare un tour come ballerina per un tipo che a quanto pare è parecchio famoso... Cosa avrei dovuto fare io?

Non ci aveva mai pensato.

Sapeva quanto quel cambio radicale di vita per lei, avesse comportato anche per le persone che le stavano accanto un notevole scombussolamento, le era bastato il suo arrivo in aeroporto dopo il week-end londinese per tastarlo con mano. Ed era vero: aveva pensato a sua mamma, a suo padre, a Marta e Denise, ma mai ad Alex.

Forse perché credeva che non le interessasse granché, che non le importasse quasi nulla della vita della sua sorellina più piccola ed insicura con cui non aveva mai avuto molto in comune. Solo ora si rendeva conto di essersi terribilmente sbagliata.

-Scusami Alex...

Sapeva bene che quelle parole non potevano in alcun modo rimpiazzare il tempo che avevano perso, ma forse avrebbero potuto far cambiare le cose da quel momento in avanti.

Alex- Non ti devi scusare... Tu stai facendo diventare il tuo sogno realtà ed è giusto che non ti preoccupi per me... Insomma, tra le due sono io quella più vecchia... E' solo che mi mancano le nostre litigate, il mio prenderti in giro per ogni cosa, il farti sentire inadeguata quando invece ammiro con tutta me stessa il tuo coraggio di essere solo ciò che sei veramente...

Aveva pianto uno svariato numero di volte a causa delle parole di Alex, ma mai in vita sua per l'emozione che esse le avevano procurato: per la prima volta, in vent'anni di vita Kaylie e Alex stavano parlando con il cuore in mano, senza maschere o pregiudizi, solamente due sorelle che avevano trovato il coraggio di esporsi.

Ma Kaylie non era l'unica in preda ai singhiozzi, dato che dall'altro capo del telefono Alex non sembrava avere molto più controllo sui suoi condotti lacrimali.

Alex- Sappi che tutto questo è accaduto solo oggi e non succederà mai più, chiaro??

Sapeva perfettamente che con ogni probabilità non avrebbero parlato ancora in quella maniera per parecchio tempo, ma Kaylie era altrettanto certa che le cose tra di loro fossero cambiate per il meglio. Ora sapeva che, qualunque cosa fosse successa, poteva contare sul supporto, seppur silenzioso, di sua sorella e questa consapevolezza la fece sentire leggermente più tranquilla.

-Va bene, va bene... Torna alla tua puntata di “Criminal Minds”, va'... Che non vorrei costringerti a guardarla di nuovo perché non hai scoperto chi è l'assassino.... Ah, Alex: ti voglio bene...

Lo aveva detto con un tono di voce ancora incrinato dalle lacrime appena versate, ma Kaylie era piuttosto sicura di quella specie di dichiarazione e se non avesse conosciuto bene sua sorella se la sarebbe anche potuta prendere per la risposta che ricevette.

Alex- Prenderò in considerazione l'idea di dire di nuovo in giro che sei mia sorella... Ma non sperarci troppo... Tuo moroso fa pur sempre parte di una boyband!

Kaylie alzò gli occhi al cielo, contenta di poter sentire ancora le battute piccate di Alex: le erano terribilmente mancate.

-Bene, io vado... Ci sentiamo allora...

Alex- Buona fortuna Kay... E ti voglio bene anch'io...

Non seppe se rimase più shoccata per le parole della sorella o per il fatto che, dopo averle dette, le aveva praticamente sbattuto il telefono in faccia. Si riprese solo sentendo Liam urlare dal salotto: sicuramente stava perdendo a Fifa ed il fatto che stesse giocando da solo non gli faceva di certo onore.

Scrutò il cielo di Londra e si rese conto che da quando era andata ad abitarci era stato quasi sempre estremamente sereno e soleggiato, come se la città le stesse facendo un regalo di benvenuto. La cosa la fece sorridere, prima di decidere di rientrare per impiegare quel poco tempo libero che le era rimasto per stracciare definitivamente Liam alla Play-Station.

Quando arrivò l'ora di tornare in arena, Kaylie preparò il suo borsone e vi mise dentro tutto ciò di cui avrebbe avuto bisogno quella sera: dai vestiti di scena, alle salviette struccanti, dalle scarpe alle gomme da masticare per smorzare l'ansia. Si premurò di indossare il ciondolo portafortuna che Niall le aveva regalato il giorno prima e, soprattutto, la catenina che Liam le aveva regalato, quella che racchiudeva tutta la loro storia.

Salutò Loki e si diresse in macchina verso la O2, con Liam al suo fianco. Durante il tragitto le vennero in mente le immagini del suo primo viaggio in automobile per le vie londinesi, qualche mese prima, e si rese conto di come tutto fosse cambiato ma di come ogni cosa, solo in quel momento, le sembrasse essere andata finalmente al proprio posto.

Liam guardava fuori dal finestrino quegli stessi edifici, quelle stesse strade, quelle stesse vetrine che le erano sembrate semplicemente spettacolari e che ancora le facevano venire la pelle d'oca al solo vederli. Abbassò il finestrino e respirò a fondo: quella era l'aria frizzante e carica di energia che le aveva fatto pensare, la prima volta che l'aveva percepita sulla sua pelle, che tutto fosse perfetto, e Kaylie non poté darsi torto a distanza di tre mesi, perché tutto era assolutamente perfetto. Arrivati a destinazione, Liam le prese una mano tra le sue e, guardandola negli occhi come se volesse incatenarla per sempre a lui, non consapevole forse di averlo già fatto, le disse:

-Just remember: you're born to shine!! Just be yourself and you're gonna light up the world like nobody else... (Ricordati solo questo: sei nata per brillare!! Sii solo te stessa ed illuminerai il mondo come nessun altro...)

Voleva dire così tante cose, ringraziarlo di nuovo e all'infinito per quello che faceva per lei, fargli capire quanto ci tenesse a lui, ma ogni pensiero si perse in quello che, forse, fu il bacio più dolce che Kaylie avesse mai ricevuto.

Più di quello dell'arena.

Più di quello quando si erano ritrovati dopo un mese, a Londra.

Più di quello in limousine.

Più di quello all'ombra di un faggio a Hyde Park.

Più di quello sotto i fuochi d'artificio a Las Vegas.

Più di quello sul tramonto a Los Angeles.

Più di quello datole dopo aver visto il regalo di compleanno.

Quel bacio era più dolce di tutti gli altri per un semplice ma essenziale motivo: Kaylie e Liam si appartenevano e avevano la certezza che l'unica cosa a contare fosse l'amore che provavano per l'altro. Quella voglia di far parte della vita dell'altra persona per sempre... Quella passione nel seguire tutti i passi e gli errori che il proprio compagno faceva lungo il suo cammino di crescita... Quel desiderio di poter ritrovare ogni mattina la mano dell'altro ad intrecciarsi con la propria... Quella consapevolezza che in ogni momento di dubbio, di paura, di smarrimento la propria ragione di vita sia sempre lì, nel suo sorriso, nei suoi abbracci, nel suo sussurrare a fior di labbra un tenero...

-I love you... (Ti amo...)

Kaylie lasciò che tutto in lei si perdesse nelle profondità di quegli occhi accoglienti che la stavano scrutando, indagando, accarezzando. Quel ragazzo era tutto per lei, era la sua vita e capì che un'esistenza senza di lui sarebbe stata solo una pallida brutta copia a due dimensioni, come quella che conduceva fino ad un anno prima.

Scese dalla macchina, con la promessa che si sarebbero visti alla fine del concerto, ed entrò nell'ampio spazio dell'arena, ora occupato da un imponente palco, con un desiderio dirompente di ballare.

Fecero ancora qualche prova e, quando tutti se ne andarono a mangiare qualcosa prima di cominciare i preparativi per la serata, Kaylie sentì il nodo allo stomaco farsi sempre più presente e optò per prendersi qualche attimo di pausa, da sola.

Rimase nell'arena deserta, in contemplazione di quell'enorme palcoscenico su cui si sarebbe esibita in meno di quattro ore.

Lasciò che lo sguardo vagasse libero tra tutte quelle poltroncine vuote, su quel vastissimo parterre che in breve tempo sarebbe stato gremito di persone, su quelle luci ora spente, ma che tra poco l'avrebbero illuminata, mostrandola al mondo intero. Perché a Kaylie sembrava proprio che quella sua prima esibizione fosse una sorta di presentazione della nuova sé stessa al mondo, come se una crisalide avesse finalmente deciso di far nascere la meravigliosa farfalla che aveva tenuta nascosta troppo a lungo.

La sua attenzione cadde sopra un foglio per terra: era la scaletta del concerto, con in alto a destra, stampata in grassetto, la data... Era il tre settembre...

E' passato un anno...”.

Era passato praticamente un anno da quando tutto era cominciato, da quando quel gruppo di ragazzine, che all'epoca le erano sembrate delle piccole pazze, le aveva chiesto di creare una coreografia per una canzone di un gruppo di cui non sapeva assolutamente nulla... Era passato un anno da quando aveva digitato sulla barra di YouTube il titolo di quella canzone ed era rimasta sbalordita da quante visualizzazioni avesse accumulato... Era passato un anno da quando si era ritrovata a ballare come una matta per camera sua sulle note di una canzone cantata da quattro ragazzi inglesi ed un irlandese... Un anno dalla fatica fatta per nascondere a tutti il suo Ipod con le loro canzoni messe in perenne ripetizione... Un anno da quella strana e provvidenziale conversazione con Marta, quando avevano deciso che sarebbe stata Kaylie ad accompagnare Isabella e Carlotta al concerto degli One Direction...

Le vennero i brividi al sol pensiero di come tutto, la sua vita, le sue relazioni, ma soprattutto lei, fosse cambiato in un solo anno.

Dodici mesi ed era passata dal creare una coreografia per un gruppo di ragazzine a esibirsi come ballerina professionista per il tour, ora europeo, di uno dei cantanti più in voga del momento.

Sentì le mani sudare come se fosse a quaranta metri d'altezza, le gambe diventare dei leggerissimi fogli di carta e la stretta allo stomaco farsi quasi insopportabile...

-It seams to become bigger and bigger the more you look at it!! (Più lo guardi, più sembra che si ingrandisca sempre di più!!)

Kaylie sobbalzò al suono di quella voce acuta, pensando di essere la sola all'interno dell'arena, ma si aprì immediatamente in un sorriso quando poté associare un volto, altrettanto sorridente, a quelle parole.

Louis William Tomlinson stava camminando verso di lei dal fondo della vastissima platea, con una delle sue canottiere slabbrate che facevano vedere i tatuaggi sempre più stravaganti. Non gli aveva mai chiesto perché proprio un'alce con un cuore tra le corna, forse un giorno l'avrebbe fatto, ma non in quel momento. Anche lui era indubbiamente cambiato, forse tra tutti e cinque i ragazzi, era quello che aveva quasi subito una trasformazione, come se tutte le possibilità che gli erano capitate e che si era sudato assieme agli altri, gli avessero dato il privilegio di diventare un'altra persona. Magari quella che lui aveva sempre desiderato essere.

Louis- I'm serious... The more a stared at the Madison Square Garden's capacity, the more I thought we wouldn't be able to do that... But now we're here and we have a stadium tour, already with some sold out venue... It's ridiculous! (Sono serio... Più stavo lì a fissare la capacità del Madison Square Garden, più pensavo che non ce l'avremmo mai fatta... Ma ora siamo qui e abbiamo un tour negli stadi, con anche qualche data sold out... E' assurdo!)

Kaylie si girò per osservare meglio quella figura che si era piazzata al suo fianco e si rese conto che stava guardando esattamente lo stesso diciottenne che si era presentato sul palco di X Factor tre anni prima, per stupire tutti con la sua dolcissima versione di Hey There Delilah , guadagnandosi, così, la possibilità di passare dalle recite scolastiche ai palchi di mezzo mondo, nonostante continuasse a rinnegare quella performance. Louis era cambiato solo esteriormente, certo era anche maturato e le esperienze della vita l'avevano reso ormai un uomo, ma la genuinità e la bellezza del suo sorriso erano ancora tutte lì, pronte a donarsi al prossimo.

-Did you feel like a Smurf when you were standing there?? Because it's exactly how I feel now... Well maybe, I'm not blue but the concept is the same... (Ti sentivi come un Puffo quando te ne stavi lì?? Perché è esattamente come mi sento io,ora... Beh, forse non sono blu ma il concetto è quello...)

Louis- If you're interested, your ears are slowly turn into a strange shade of light-blue... (Se ti può interessare, le tue orecchie stanno assumendo una strana sfumatura di celeste...)

-Tomlinson you're not funny... (Tomlinson non sei divertente...)

Va bene: ora c'è decisamente qualcosa che non quadra...” pensò Kaylie mentre il braccio destro di Louis le cingeva le spalle, stringendo lievemente, in quello che era senza ombra di dubbio un abbraccio.

Louis- You're saying this just because you are nervous, but you shouldn't... I mean: I saw you dance and I'm pretty sure you'll be amazing! You got something special, I told you this the first time we met, at the Gala, and I'm not going to stop repeating... (Lo stai dicendo solo perché sei nervosa, ma non dovresti... Insomma: ti ho vista ballare e sono piuttosto sicuro che sarai fantastica! Tu hai qualcosa di speciale, te l'ho detto la prima volta che ci siamo incontrati, al Gala, e non smetterò di ripetertelo...)

-You know what? That night, at the Gala, when you sat down near me and talked to me “heart to heart” I remembered a chat I had with the one who was my best friend, before this massive change of life, and it was just because I felt as if you were someone I could really trust in... (La sai una cosa? Quella sera, al Gala, quando ti sei seduto vicino a me e mi hai parlato “a cuore aperto”, mi sono ricordata di una conversazione che avevo avuto con quello che era il mio migliore amico, prima di questo enorme cambiamento di vita, ed è stato perché mi sembrava seriamente che tu fossi qualcuno di cui potessi fidarmi...)

Louis- Whatever this guys was, I wasn't good enough if he let you go... But, in return for his loss, you came to get five of us! (Chiunque fosse questo ragazzo, non era abbastanza se ti ha lasciata andare... Ma, oin cambio della sua perdita, hai ottenuto cinque di noi!)

Avrebbe tanto voluto rispondergli con una battuta sarcastica e probabilmente Louis se la stava anche aspettando, perché rimase piacevolmente stupito da quelle che invece furono le parole di una sempre più sorridente Kaylie.

-I guess you're right, Mr Louis!! I'm the one who gain the most... (Credo che tu abbia ragione, Mr Louis!! Io sono quella che c'ha guadagnato di più...)

Era confermato: l'intero gruppo degli One Direction era stato impossessato dallo spirito dell'Orso-Abbraccia-Tutti, dato che negli ultimi tre giorni aveva ricevuto espressioni di affetto da tutti e cinque, e dato che ora pure Louis la stava letteralmente stritolando tra le braccia immancabilmente muscolose.

Dovrei parlare con Mark, il loro personal trainer, e dirgli di smetterla di pomparli così tanto, perché una volta o l'altra stritoleranno una fan... O magari la sottoscritta in un altro attacco di affetto compulsivo nei confronti della “piccola di casa”... Che poi Perrie ha la mia età, ma mica la trattano come se fosse una bambina da proteggere, cosa che invece fanno con me...”. I comportamenti iperprotettivi non le erano mai andati molto a genio, benché dovesse ammettere che da quando quei cinque erano entrati a far parte della sua vita, la sua insofferenza nei confronti di abbracci, domande e attenzioni particolari era leggermente diminuita. Non c'era niente da fare: le avevano sconvolto l'esistenza.

Quando Louis si decise a liberarla da quella presa d'acciaio, si scambiarono un altro sorriso complice e, per far tornare tutto alla normalità, Kaylie gli fece la domanda più ovvia per una situazione come quella:

-Louis: what are you doing here?? I'm sure you didn't come here just to talk to me... (Louis: che ci fai tu qui?? Sono sicura che tu non sia venuto solo per parlare con me...)

Louis- In fact I was here just because the last time we had a show I forgot one of my favourite beanie, so I'm looking for it... But it's been a pleasure talking to you, Mrs Kay!! You looked so lost, standing here, all alone... (A dire il vero ero qui solo perché l'ultima volta che abbiamo fatto uno show ho dimenticato uno dei miei beanie preferiti, così lo sto cercando... Ma è stato un piacere parlare con te, Mrs Kay!! Sembravi così persa, qui in piedi, tutta da sola...)

-No, Louis... I'm not alone... I finally get it... (No, Louis... Non sono da sola... Finalmente l'ho capito...)

Louis sorrise di nuovo e scuotendo quella zazzera di capelli che aveva in testa si avviò dalla parte opposta da dove era entrato, per poi voltarsi poco prima di varcare la soglia e urlarle senza ritegno:

-Good luck, Mrs I got Payne!!! (Buona fortuna, Mrs Ho Capito Payne!!!)

Kaylie ruotò gli occhi esasperata, sapendo che quello sarebbe stato l'ennesimo soprannome che Mr Sorriso Smagliante e Battuta Pronta le avrebbe affibbiato per le seguenti settimane.

Sentì una voce profonda chiamare il suo nome e si rese conto che Paul le stava facendo cenno di avviarsi verso i camerini per cominciare a prepararsi: il momento si stava avvicinando sempre di più e trucco ed acconciatura non potevano più aspettare.

Entrando nella stanza affollata di gente si sedette su l'unica sedia libera che era rimasta, in mezzo a Kate ed Amelia, posizionata di fronte ad una serie di specchi contornati da accecanti lucette, come in ogni camerino che si rispetti. Aveva già affrontato parecchi spettacoli in vita sua, ma mai nessuno sarebbe stato paragonabile a quello che l'attendeva in poco più di due ore.

Sentì le mani esperte di Rachel, la loro parrucchiera e truccatrice, avvicendarsi sui suoi capelli e sul suo viso, cercando di ottenere il look che avevano già scelto per le ballerine. A Kaylie sembrò di essere tornata indietro nel tempo, a quando Louise l'aveva lasciata in mano ai tre angeli della bellezza, come li aveva soprannominati, per farla risplendere di luce propria nel momento in cui avrebbe affrontato la tanto temuta scalinata e quel fatidico red carpet. Solo che questa volta non c'erano Eleanor e Perrie a tenerle compagnia, ma un Ethan che continuava a correre da una parte all'altra della stanza in preda, forse, ad un attacco di panico. Ma soprattutto, quella sera di qualche mese prima doveva “semplicemente” presentarsi al mondo come la nuova ragazza di Liam Payne degli One Direction, mentre ora si stava per giocare la sua intera reputazione e possibile carriera: doveva mostrare a chiunque quanto lei valesse, quanto tutti quegli anni di delusioni, esercizi e passione avessero forgiato una ballerina capace e comunicativa.

Si metteva in gioco lei, senza paracadute questa volta.

Il camerino era sempre più affollato e caotico: c'erano Amelia, Kate, Ethan, Thomas e Andy che si stavano preparando, Paul che continuava a parlare al telefono, Rachel e le altre truccatrici che tentavano di continuare il loro lavoro nonostante il poco spazio, Kevin che dava ordini astrusi a destra e a manca, Olly che entrava ed usciva dalla stanza in continuazione come se stesse cercando il suo scopo nella vita, frotte di tecnici del suono e delle luci che correvano da una parte all'altra tentando di prevedere ogni possibile intoppo, gente che non aveva mai visto che parlava ad un volume troppo alto per potersi sentire l'uno con l'altro e, in tutto questo, la testa di Kaylie cominciò a girare...

Si era appena infilata il body che aveva fatto letteralmente impazzire Liam e si guardò un'ultima volta allo specchio osservando come fosse diventata incredibilmente pallida, nonostante il rossetto rosso, le ciglia raddoppiate di volume e lunghezza a causa del mascara, lo sguardo allungato dall'eye-liner e il blush che le avevano messo sulle guance...

Sapeva che cosa le stesse succedendo, non era la prima volta ed era sicura che non sarebbe stata nemmeno l'ultima: come durante il viaggio in macchina di ritorno da Verona, come quando era tornata nella sua piccola cameretta dopo il suo primo week-end a Londra, come dopo aver visto l'espressione di Liam durante l'intervista con tutte le foto dei suoi festeggiamenti per il lavoro ottenuto, come quando tutto era diventato sfocato nel backstage a Los Angeles mentre Ben le parlava del film... Ma c'era sempre stato qualcuno, c'erano stati sua mamma, Marta e Denise, Liam e Eleanor, addirittura Zayn... Ed ora era sola in un corridoio sconosciuto e deserto, con il suono del suo respiro a riempirle le orecchie e a farle presente quanto il suo cuore stesse correndo, le gambe che non la riuscivano più a reggere, tanto da farla accasciare contro la parete più vicina, sulla moquette grigia che ricopriva il pavimento. Appoggiò i gomiti alle ginocchia che aveva avvicinato al petto e si prese la testa tra le mani: era sola con le sue insicurezze, ancora ed ancora.

Le lacrime stavano per farsi largo, rovinando tutto il lavoro che era stato fatto per renderla bella, ma il problema era che lei stessa non si sentiva affatto bella e non pensava assolutamente di meritarsi tutto quello.

Qualcosa le colpì il viso e si rese conto di avere l'Ipod chiuso nella mano destra, con le cuffiette a penzoloni. Non si era nemmeno resa conto di averlo afferrato al volo dalla sua borsa, prima di scampare dal caos che regnava nel camerino.

Cercando di fare un respiro profondo, si mise su le cuffiette arancioni e osservò lo schermo illuminarsi. Quello era il momento perfetto per affidarsi alla sua più grande amica, la musica, e sperare che fosse lei ad aiutarla in quel momento di totale confusione.

Schiacciò su “Riproduzione Casuale” e lasciò che la canzone cominciasse, lenendo i suoi nervi a fior di pelle e quell'uragano di incertezze che si stava abbattendo sul suo cuore, per l'ennesima volta.

...You're insecure... Don't know what for... You're turning heads... When you walked through the door...

Non poteva crederci. Tra quasi seicento canzoni che c'erano lì dentro, era capitata proprio quella... Erano capitati quei versi che per primi l'avevano fatta innamorare di quel gruppo di cinque ragazzi normali trasformati in super star internazionali... Era andato in riproduzione esattamente quel riff che l'aveva fatta balzare su dalla sedia su cui era seduta per farla ballare come una pazza in mezzo alla stanza, ormai più di un anno prima... Quelle prime parole che aveva sentito pronunciate da Liam e che, per qualcosa che solo dopo aveva capito essere destino, le avevano fatto provare delle emozioni speciali, come se stesse cantando proprio per lei... Perché in quel preciso istante quel testo parlava di lei, era scritto per lei, serviva a lei come l'ossigeno.

Liam, Louis, Niall, Zayn e Harry stavano cantando per lei, per aiutarla ancora come avevano fatto in ogni singolo secondo dell'ultimo anno e Kaylie si sentì esattamente come una qualsiasi ragazza che abitava quel pianeta e che doveva una buona parte dei propri sorrisi ad un gruppo musicale. Sì, si sentiva una Directioner e non se ne vergognava, perché questo voleva dire non essere mai soli: una volta entrati nella stravagante e meravigliosa 1D family non se ne poteva più uscire, Liam l'aveva avvertita. Ma soprattutto non c'erano spazio per insicurezze, incertezze, dubbi, perché la vita andava vissuta, ma vissuta veramente, fino all'ultima goccia, fino all'ultimo respiro...

...Baby you light up my world like nobody else... The way that you flip your hair gets me overwhelmed... But when you smile at the ground it ain't hard to tell... You don't know... Oh oh... You don't know you're beautiful... If only you saw what I can see... You'll understand why I want you so desperately... Right now I'm looking at you and I can't believe you don't know... Oh oh... You don't know you're beautiful... Oh oh... That's what makes you beautiful...

Ma cosa diavolo sto pensando?! Come ho potuto permettere che tutte queste stupide insicurezze prendessero il sopravvento anche solo per un secondo? Io non sono come loro credono... Io posso fare qualcosa... Io ho qualcosa da dare agli altri, al mondo... Io ho delle persone che mi vogliono bene, che mi amano per quello che sono... Ed ora so anche io cosa sono: una bella persona!”.

Kaylie si sentiva forte, come mai prima in vita sua, come mai si sarebbe aspettata di poter essere e decise di alzarsi da quel pavimento, e le sembrò di alzarsi dalle macerie che aveva sempre visto attorno a lei per dirigersi verso la sua vita, quella che era cominciata proprio un anno prima con quella canzone.

Rientrò nel camerino dove la situazione sembrava essersi calmata, un po' come la sua mente, e trovò Amelia davanti ad un enorme mazzo di girasoli e orchidee bianche, che troneggiava al centro del tavolo in mezzo alla stanza.

-Who's the lucky girls whom receives these wonderful flowers?? (Chi è la fortunata ragazza che ha ricevuto quei fiori meravigliosi??)

Ethan- Darling they're waiting for you! (Carissima, stanno aspettando solo te!)

Kaylie si voltò a guardare con un'espressione confusa un Ethan decisamente euforico, e riuscì a darsi una spiegazione a tutti quei cuoricini che gli vedeva svolazzare attorno, solo quando Amelia si decise a parlare.

Amelia- Paul just brought them in... He said they're from Liam... (Paul li ha appena portati dentro... Ha detto che sono da parte di Liam...)

Cos'era quel pizzicore che sentiva agli occhi? Non potevano essere lacrime, si era impegnata così tanto per trattenerle negli ultimi venti minuti, non poteva cedere proprio in quel momento.

Prese il bigliettino che campeggiava sulla stoffa arancione che li conteneva e lo lesse a mente, facendo parecchia fatica a causa del tremore incontrollabile delle sue mani.

The Sunflowers symbolize an adoring love and for me also happiness... The Orchids represent elegance, passion and sensuality... I found these five things with you... With my Last First Kiss... Good luck, babeee!!! I love U <3 Liam”. (“I Girasoli simboleggiano un amore adorante e per me anche la felicità... Le Orchidee rappresentano l'eleganza, la passione e la sensualità... I ho trovato queste cinque cose con te... Con il mio Ultimo Primo Bacio... Buona fortuna, babeee!!! Ti amo <3 Liam”.)

Rachel l'avrebbe sicuramente uccisa, ma le lacrime non volevano sentire ragioni e stavano rigando le sue guance. Ringraziò la saggezza della truccatrice che aveva optato per un mascara waterproof e cercò di limitare i danni con un fazzolettino che Kate le stava gentilmente passando. Finito lo show avrebbe sicuramente pensato ad un modo per far pagare a quella perfezione di ragazzo tutte quelle lacrime di gioia che le aveva fatto versare, intanto però doveva concentrarsi sulla voce metallica che, dagli altoparlanti della stanza, stava comunicando loro che il gruppo di supporto avrebbe cominciato ad esibirsi tra cinque minuti.

Kaylie posò il biglietto dentro la borsa e si accorse che il cellulare stava segnando un messaggio non letto.

Chi potrebbe essere ora?? Harry mi ha scritto prima, dicendomi che avrei spaccato tutto e che dovevo stare attenta alle macchine del fumo “per esperienza personale”... Mamma e Alex le ho sentite sta mattina... Denise e Marta sono già sedute con El, Louis, Zayn e Niall... Chissà se Denise riuscirà ancora a respirare con l'irlandese al suo fianco??... Perrie mi ha mandato un tweet... Chi diavolo potrebbe essere?”.

Quando vide il nome affianco alla busta che indicava il messaggio per poco il cuore non smise di pompare sangue nelle vene. Come poteva essere? Quanto tempo era passato? Sei mesi, o forse anche di più? Per quale assurda motivazione Daniel le aveva mandato un messaggio, proprio in uno dei giorni più importanti della sua vita? Dove era finito per tutto quel tempo, quando lei aveva avuto bisogno del suo migliore amico e al posto suo aveva trovato solo un vuoto nel suo cuore, lasciato da qualcuno che aveva deciso di non ascoltare nemmeno quello che aveva da dire?...

Avrebbe voluto e forse anche preferito non leggere quello che le aveva scritto, ma si era appena detta di essere una donna forte, conscia di quello che era e che poteva fare e non sarebbe stato di certo un messaggio, seppur di quella determinata persona, a far cadere quello che con fatica aveva costruito.

Aprì il messaggio e lo lesse, lasciando che quei caratteri penetrassero nella sua pelle arrivando dritti fino al cuore, come la canzone dei ragazzi aveva fatto poco prima.

Sono Daniel (in caso tu abbia giustamente cancellato il mio numero)... Ho sbagliato e lo riconosco... Ti ho detto di volerti bene, che ci tenevo a te, quella che c'è sempre stata per me nonostante tutto, quella che ha messo da parte anche sé stessa per la mia felicità e poi, quando era il tuo turno di prenderti ciò che ti spettava, sono sparito... Ho fatto una cazzata e se non mi perdonerai, ti capirò, io farei lo stesso... Ti avrei dovuto ascoltare e capire che quel ragazzo era la tua felicità... Ma ero geloso, lo ammetto, perché tu stavi vivendo tutto quello senza di me, sembravi felice anche se io non ero con te... E mi sono allontanato, sbagliando... Ti scrivo oggi perché so che per te è una giornata importante e volevo farne parte: io voglio ancora far parte della tua vita! Buona fortuna Kay, splendi come solo tu sai fare... Ti voglio bene...”.

Era esattamente quello di cui era sempre stata terrorizzata: affezionarsi alle persone e poi rimanere scottata irrimediabilmente. Ma solo ora si rendeva conto che quello era l'inevitabile pedaggio che bisognava pagare per poter avere accesso alla giostra che aveva capito essere la vita.

Per vivere appieno era necessario lasciarsi andare, alle gioie, alle sofferenze, alla sorpresa, alle ammissioni di colpevolezza... Bisognava vivere tutto, senza avere rimorsi per non aver sviscerato un'emozione fino all'osso. Kaylie l'aveva cominciato a fare assecondando il suo istinto e seguendo Liam lungo quel corridoio deserto e lo avrebbe fatto anche finito il concerto rispondendo a quel messaggio di Daniel. Tutti meritavano una seconda possibilità: lei se l'era concessa sei mesi prima e non se ne sarebbe mai pentita.

-C'mon guys!! Come here and make a circle!! (Forza ragazzi!! Venite qui e fate un cerchio!!)

La voce di Olly la raggiunse nella bolla di sapone in cui si era rinchiusa e, rimesso in borsa il cellulare, andò a stringersi tra Amelia e Ethan, in un cerchio fatto di corpi, anime e cuori pronti a dare il meglio di loro per intrattenere la platea che li stava attendendo oltre le mura di quel camerino.

Olly- I'm not gonna say too much... I just wanna thank you every single one of you for putting all your heart and your energies in this project... I really appreciate it, whatever the result will be... So let's go out there and take the roof down of this amazing place!!! At my three: Right Place Right Time! One... Two... Three... (Non dirò molto... Voglio solo ringraziare ognuno di voi per aver messo tutto il vostro cuore e le vostre energie in questo progetto... Lo apprezzo tanto, qualsiasi sarà il risultato... Quindi andiamo lì fuori e facciamo cadere il tetto di questo incredibile posto!!! Al mio tre: Right Place Right Time! Uno... Due... Tre...)

-Right Place Right Time!!!

Le mani si alzarono tutte assieme e cominciò una sequela di abbracci e pacche sulle spalle di incoraggiamento, con la voce metallica di sottofondo ad informarli che mancavano cinque minuti all'inizio dello show. Mai come in quel momento il titolo dell'album e del tour di Olly le sembrò provvidenziale: si sentiva esattamente nel posto giusto al momento giusto.

Si spostarono verso il retro del palco e tutti loro si scambiarono uno sguardo più che eloquente: le urla della folla che li stava attendendo erano assolutamente straordinarie, avrebbero potuto facilmente far crollare il soffitto della O2 senza esitazione.

Una scarica di adrenalina percorse Kaylie da capo a piedi, riempiendo ogni vena del suo corpo non più di ossigeno ma di eccitazione, ansia e impazienza.

Poteva vedere i tecnici preparare tutto il necessario su un palco in penombra, che ora le sembrava essersi fatto decisamente più grande... Le tribune e la platea non erano più vuote e silenziose, ma rilucevano di tanti piccoli punti di luce dovuti a cellulari, macchinette fotografiche, telecamere che le facevano sembrare un cielo stellato. Un cielo verso cui lei stava per volare.

Vide la band posizionarsi, le prime note farsi materia, vibrando nell'arena come se fossero un rischiamo ancestrale e la folla esplodere in un boato assordante.

Ci sono momenti in cui ci si accorge che quello per cui si è lottato una vita intera è finalmente arrivato... Ci sono momenti in cui si capisce che in tre anni o solo in dodici mesi la propria vita è cambiata... Ci sono momenti in cui ogni lacrima versata viene ripagata con una goccia di felicità... Ci sono momenti, come quello che Kaylie stava vivendo, in cui si hanno i riflettori di un'intera arena puntati addosso, gli sguardi di ventimila spettatori ad osservare ogni singolo passo, l'attenzione delle persone per cui daresti la vita ad accompagnarti, l'amore della propria anima gemella a riempirti il cuore... E non si può far altro che lanciarsi, lasciando che la vita possa continuare a stupire...

Solo sei mesi prima pensava a quanto sarebbe stato terrificante e magnifico potersi esibire davanti ad una platea di quelle proporzioni ed ora stava per affrontarla con tutta la determinazione di cui era capace... Solo un anno prima sognava nella sua camera, in un anonimo paesino italiano, di poter trovare una persona da amare con tutta sé stessa e di poter diventare una ballerina professionista ed ora stava per far decollare la propria carriera, avendo al suo fianco Liam James Payne, ovvero il ragazzo più perfetto che avrebbe mai potuto incontrare... Almeno per lei e per altri indefiniti milioni di fan in giro per il globo terrestre.

Amelia e Kate erano appena entrate in scena...

Ora tocca a me!” pensò Kaylie.

Percepì il calore dei riflettori infiammarle il volto, le luci far brillare la pelle lasciata scoperta dal body che indossava, i capelli svolazzare leggeri per l'impeto del suo passo e la musica trasportare il suo cuore su un altra dimensione.

Kaylie ne ebbe la certezza: c'era anche per lei un pezzetto di felicità e la stava attendendo proprio su quel palco. E sorrise.



The End

(or the Beginning)




Hi sweethearts!!!
*cambia il secchio con cui sta raccogliendo le lacrime che continua a versare incessantemente *
Vi avverto che sarà una cosa lunga e dolorosa, quindi meglio che cominci subito ^^
Per prima cosa voglio ringraziare queste persone (cercatevi pure, perché ci siete sicuramente =]):
April94, Ari_F99, Camy_99, carotina98, Dany_Payne, darkfly, elelelina88, elenafiore, GiuliaArca, HeleneOneD69, Iki2087, I_ love_ This_is_ us, kikka_93, learntoyourmistake, marialaura carannante, MRS HORAN PAYNE, Pink4321, sandy_oned, Sharon13, tecmessa, toffola97, tottynasmolder, Ve C, AcquaMarina_Horan, Aeryn, Alexi_xx, Annina P, antigonesofos, BeMe, chiara__1D, dreamdesi, elenelli, exep, E_98, fabisweetheart, heartstyles, Ibivale, ImDreamingYou, Joey24, KatherinePayne, katlyn, kiaraaaaa, kristalkoro, lorrainelala, maristella_armstrong, Mrs__Styles94, musicandbackstageaddicted, Now_kiss_me_you_fool, OnlyThem, rowellacastro, SgMab, sonotrasgry, WeLove_always1D, _RuannaDela, _sofy1D_, LauLife, reby_mar_dami, _Elisewin_ siete state assolutamente SPECIALI, non solo per essere le persone meravigliose che sicuramente sarete, ma anche per essere arrivate a leggere fino alla fine di questa storia, sbucata fuori da un sogno e diventata uno dei pochi motivi per cui arrivare a fine giornata.
Ho cominciato a scriverla per mettere su carta quello che la mia fantasia iperattiva aveva immaginato durante un infinito tragitto verso l'università, ormai quasi un anno e mezzo fa, poi, però, si è trasformata in qualcosa di più. Una roccia a cui ancorarsi. Una speranza da curare e far crescere.
Quando poi ho iniziato a postarla, speravo solo di poter regalare anche dieci banali minuti di serenità e di emozioni a chiunque si ritrovasse a leggere le mie righe, quindi non posso che essere grata a MRS HORAN PAYNE, Camy_99, heartstyles, tottynasmolder, Sharon13 e I_Love_This_is_us per avermi fatto sapere se fossi riuscita o meno nel mio intento: le vostre recensioni sono state importantissime per me, non potete nemmeno immaginare quanto ** Vi abbraccio fortissimo <3 *cambia stanza, perché sta annegando nelle lacrime *
Un ringraziamento specialissimo va a kikka_93, che ha letto tutta la storia mentre ancora era in fase di stesura e che mi ha iniziato a questo sito, facendomi perdere quel poco di sanità mentale che mi era rimasta: grazie per ogni singolo parere e per ogni preziosissima parola di incoraggiamento <3

Vorrei dirvi solo un'ultima cosa: credete in voi stesse. Sempre.
Kay, con il passare del tempo, è diventata una donna forte, indipendente, conscia di quello che è capace di fare ed orgogliosa di quello che è. Non dimenticatevi mai di essere esattamente come siete e di dare tutte voi stesse per essere la vostra “versione migliore”, perché solo così potrete essere felici e trovare chi vi ami e vi rispetti, come Liam ha fatto con Kay. E non abbiate mai paura di chiedere aiuto e consiglio a chi vi sta attorno: in questo modo non vi sentirete mai sole, perché non lo siete.
Basta, mi sono dilungata anche troppo. Vi chiedo solo un ultimo, piccolissimo favore: sarei felicissima, emozionatissima e decisamente euforica se mi lasciaste anche solo un messaggio per dirmi che cosa ne pensiate della storia, se vi abbia lasciato qualcosa, se vorreste leggere altro, se avreste cambiato qualcosa o tutto... Aspetto di sentire la vostra voce <3
P.S. Se volete, la raccolta di One Shot è sempre a disposizione... Si intitola Midnight Cup Of Tea =)
Per l'ultima volta, da Kay & Liam, mentre ascoltano Last First Kiss,
Lots Of Love <3
Rebecca_Daniels

  
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