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Autore: Dryas    24/09/2014    3 recensioni
Estate, stagione di mare e di serate con gli amici.
Di fronte a una distesa color cobalto, immersi nel relax più totale, dieci ninja di Konoha dovranno fare i conti con nuove emozioni e nuove situazioni. Ma a mischiarsi con i sentimenti più nobili ci saranno anche scontri, che siano verbali o in vetta a una montagna innevata, e amicizie vecchie di anni rischieranno di rompersi. Perché il pericolo è sempre dietro l’angolo, anche in spiaggia!
Seconda classificata al contest “Summer in Love.” di Tomoko_chan sul forum di EFP , vincitrice dei premi Coppia Migliore e Miglior Grammatica.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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COBALTO
-Raven’s Love-


#12. Stelle Cadenti










-Più forte, ragazzi!- Lee gridava indicazioni dalla sua postazione come se fosse il capitano di una nave pirata. Il pedalò accelerò all’improvviso e il contraccolpo fece sbilanciare Tenten, che stava tranquillamente prendendo il sole, facendola cadere in acqua.
-Ci penso io!- Kiba, che le ronzava attorno come ogni giorno, si esibì in un tuffo di testa. Gli schizzi raggiunsero Neji, capitano in seconda, che sogghignò malvagio quando Tenten sbucò dalla parte opposta del pedalò. Il respiro profondo che prese una volta riemersa rese chiaro che era volontariamente fuggita al salvataggio indesiderato.
-Dannazione Lee!- gridò, risalendo sul pedalò. –Non ti pare di essere già abbastanza al largo?-
-Un vero bucaniere non pone limiti al suo navigare!- gridò, mentre continuava a pedalare come un forsennato. Neji, dal canto suo, aveva già sfilato i piedi, lasciando tutto il lavoro al compagno. Non voleva essere complice della loro deriva.
-Vuoi ancora un po’ di crema, Neji?- Tenten sorrideva divertita mentre glielo domandava. Lo Hyuga, infatti, non era mai stato così bianco: si era spalmato tanta crema che i raggi solari lo avrebbero evitato per l’eternità.
-E tu per quante ore ancora hai intenzione di fare la lucertola?-
-Finché la mia pelle non diventerà nera come il carbone, mozzarella- rispose a tono, senza smettere di ridere. Neji guardò la cicatrice sul suo volto, l’unico difetto che gli faceva ricordare la disavventura del giorno precedente. Se ci ripensava, sentiva l’orgoglio verso la compagna gonfiargli il petto. Era stata l’unica a distinguersi, anche se vederla insanguinata sulla riva del lago gli aveva fatto temere il peggio.
-Per fortuna stai bene!- Kiba risalì annunciandosi pacatamente come suo solito. –Ho avuto paura che … -
-Kiba, che ne dici di prendere il posto di Neji?- lo interruppe Tenten, mettendogli una mano sul petto per evitare che si avvicinasse. –E’ ancora un po’ debilitato e non regge il ritmo di Lee. Sono sicura che tu ce la puoi fare!-
Neji assecondò il piano della compagna e mentre l’Inuzuka gli passava accanto la sua spalla lo colpì, facendolo cadere in acqua con un tuffo decisamente meno atletico del precedente.
-Scusa, un’onda- gli disse, mentre l’altro risaliva per la seconda volta. Poi si voltò con uno sguardo soddisfatto e arrivò accanto alla compagna, il cui costume giallo faceva risplendere la carnagione scura. Ma era dei suoi occhi che Neji non poteva più fare a meno: quando li guardava, tornava a sentirsi come in quella grotta, dove lo aveva baciato di fronte a un fuoco di betulle. Nessuno più di lui amava i suoi capelli corti.
-Dunque, Hyuga, credi ancora che io sia una smorfiosa?- gli domandò, una volta che l’ebbe raggiunta sul bordo.
-Assolutamente sì.-
A quella risposta seguì uno spintone che lo fece crollare in mare.
-Spero che la tua crema sia waterproof!-
Tenten non fece a tempo a finire la frase che si ritrovò in acqua, trascinata da Neji, che con un salto era riuscito ad afferrarle il polso. Non poté trattenere le risate neanche sottacqua e sentì la bocca diventare salata. La sua risata ovattata raggiunse le orecchie di Neji, che nuotò verso di lei, e la baciò nel blu cobalto del profondo oceano.




***




Ino fu la prima a scendere in spiaggia quel giorno. Non aveva nemmeno fatto colazione, per timore di incontrare Shikamaru. Timore infondato, lo sapeva bene, visto che se ne sarebbe rimasto a letto per almeno altre dieci ore.

-Choji?- chiese, riconoscendo l’amico seduto su uno scoglio. Il suo viso paffuto si voltò a guardarla con serietà. –Cosa ci fai qui a quest’ora?- gli domandò e, raggiungendolo, la risposta fu chiara.
-Ho voglia di mangiare pesce- le rispose, lanciando la lenza più lontano.
-Non sapevo che sapessi pescare.-
La sua osservazione cadde nel silenzio. Gli si sedette accanto, osservando il galleggiante alzarsi e abbassarsi al ritmo delle onde. Poi il filo si tese e Choji sollevò la canna, estraendo dall’acqua la sua preda. Dopo averla liberata dall’amo, la mise insieme alla decina di pesci che aveva già catturato.
-Non ti bastano questi?- gli chiese Ino, osservando le scaglie lucenti brillare al sole dell’alba.
-Quelli sono di Shikamaru- spiegò l’altro, senza spostare lo sguardo dalla lenza.
-Shikamaru è già sveglio?!- gli domandò, sempre più sconvolta.
-Non è mai andato a dormire. Ora è da qualche parte a passeggiare sulla spiaggia.-
Ino guardò la baia estendersi lunga di fronte a suoi occhi. Non riusciva a vederlo e l’angoscia che aveva nel cuore le suggeriva la spiegazione per l’insolito comportamento del compagno. Quando sulla vetta della montagna erano rimasti soli, Shikamaru le aveva chiesto cosa fosse successo la notte precedente.
-Non l’ho fatto, Choji- esordì all’improvviso, abbassando i grandi occhi azzurri. –Non ce l’ho fatta, anche se ci ho provato, lo ammetto.-
-Allora perché non gliel’hai detto? Lui crede che tu l’abbia tradito!-
-Perché volevo sapere se ci tiene davvero di me- rispose. –Vuole solo i vantaggi, di questa sottospecie di relazione. Non mi ha nemmeno chiesto di essere la sua ragazza!-
-Ti ha comprato un anello.- Ino guardò Choji con gli occhi spalancati, sbattendo più volte le folte ciglia. Non riusciva a credere alle sue parole. –Voleva dartelo ieri sera, la notte delle stelle cadenti. Lo sai, Shikamaru non sarà mai un tipo intraprendente, ma ti vuole bene davvero. Non ti può bastare questo?-
Ino allungò un braccio verso di lui e gli stampò un bacio sulla guancia, facendogli tornare il sorriso. Poi corse sulla spiaggia, alla ricerca di Shikamaru, e mentre i suoi piedi lasciavano le impronte sul bagnasciuga, passò accanto a quello che ormai era diventato il rifugio di Sasuke.
-Certo che dormi proprio poco- gli disse Sakura, che aprendo gli occhi l’aveva trovato sveglio. Non erano tornati a casa con gli altri, ma avevano passato la notte stesi sul telo bianco di Sasuke, tra gli scogli. Una notte in cui l’Uchiha aveva capito di poter tornare ad amare, nonostante il passato che aveva alle spalle.
-Non ne posso più- lo sentì borbottare con rabbia. Sakura tornò ad allarmarsi e lanciò un’occhiata al libro dalla copertina grigio topo che Sasuke teneva in mano.
-Se vuoi ti do una mano- gli disse con aria gentile. –Sono sempre stata brava nella teoria … -
-Non è per questo!- esclamò l’altro, alzandosi in piedi. Poi si voltò verso la spiaggia, studiandola con estrema attenzione, e cominciò ad avanzare tra gli scogli.
-Dove stai andando?- gli chiese la ragazza, ma non ottenne risposta. Lo seguì, stando attenta ad evitare gli infratti nascosti tra quei massi appuntiti. –Sasuke, ma che problema c’è?- insistette, non riuscendo a stare al passo.
-Lui!- esclamò con voce furente l’Uchiha, e il suo indice accusatore si alzò mentre dalla riva si diffondeva un grido penetrante.
-Cocco bello, cocco!-
-Lo senti?!- continuò il moro, del tutto fuori di sé. –E’ dall’alba che continua a gridare questa cantilena!-
-Il venditore di cocco?- chiese Sakura, stralunata.
-Come fanno gli altri a sopportarlo?! Io lo faccio fuori!-
-C’è un altro modo per farlo smettere- dichiaro seria l’altra, per poi avanzare con passo sicuro e superare Sasuke. Quando tornò aveva con sé così tanto cocco da sfamare l’intera baia.
-Ora che ha venduto tutto andrà da qualche altra parte- spiegò la rosa con aria soddisfatta, per poi assaggiare il frutto bianco ed estremamente fresco. Lo offrì anche a Sasuke, che all’inizio si mostrò diffidente, ma una volta assaggiato un pezzetto, lo finì tutto.
-Sono riuscita ad offrirti la colazione proprio quando avevo deciso di cambiare strategia- cinguettò felice Sakura.
-Ah sì? E quale sarebbe? Quella di piantarmi kunai nella schiena?- chiese con un sorriso maligno l’altro, mentre riprendeva a leggere.
-Anche- rispose la ragazza, che afferrò il libro e lo lanciò alle sue spalle, lasciandolo di stucco. Poi, separati dal mondo, avendo come unici spettatori il cielo e il mare, si donarono l’uno all’altro per la seconda volta in poche ore.




***




Hinata aveva dormito per ore dopo che erano tornati dalla disavventura in montagna ed era l’ultima ad essere scesa in spiaggia. Ancora le sembrava di sentire le urla di Ino e Sakura che l’avevano tenuta sveglia per metà notte. La bionda rimproverava, giustamente, alla rosa di averli trascinati in un covo di vipere per una sua stupida fantasia e Sakura aveva accettato i rimproveri con pazienza, ma Ino sembrava più nervosa del solito e aveva continuato ad infierire.

Tenten aveva messo fine a tutto minacciandole con le sue armi.   
Quando Hinata arrivò era ormai mezzogiorno e dopo aver appoggiato la borsa sotto l’ombrellone, andò a cercare con lo sguardo quello di Naruto.
-Una medusa!- lo sentì gridare dal mare. –Mi ha punto, mi ha punto!-
Spruzzando acqua da tutte le parti raggiunse la sabbia e cominciò a saltare per il dolore.
-Presto Sasuke, mi devi fare pipì addosso!- esclamò all’unico essere vivente che osava ancora stargli vicino.
-Ti sei bevuto il cervello?!- gridò il moro.
-Fa passare il dolore, l’ho letto su una rivista!- continuò. –Ti prego, fallo per me! E’ solo pipì!-
-Toglitelo dalla testa, deficiente!-
-Ma fa male!-
Hinata rise di fronte a quella scena, poi decise di avvicinarsi. Naruto stava ancora cercando di convincere Sasuke ad alleviare la sua sofferenza, ma quando si accorse della sua presenza si bloccò di colpo.
-E’ solo una leggenda, Naruto-kun- gli disse dolcemente. –Basta dell’acqua calda.-
-Hinata!- Dalle sue spalle arrivò un urlo di terrore. Ino si era alzata dalla sdraio e aveva sollevato gli occhiali da sole sulla testa, guardandola con occhi spalancati. Quando la ragazza si voltò verso di lei, anche a Naruto, ora alle sue spalle, scappò un’esclamazione.
Gli occhi confusi di Hinata guardarono entrambi, senza capire il motivo della loro reazione. Persino Sasuke fissava la sua schiena con interesse.
-Che c’è?- chiese loro, mentre Ino si portava una mano alla bocca e scoppiava a ridere.
-Per fortuna tu sei quella che si è salvata dalla serata!- gridò, richiamando l’attenzione di Sakura, immersa ad ascoltare la musica accanto a lei. Improvvisamente erano tornate grande amiche e la rosa, togliendosi una cuffia dalle orecchie, si unì allo studio della schiena di Hinata.
-E’ un tatuaggio quello?!- gridò ancor più forte di Ino.
Hinata cominciò a sudare freddo. Cercò in ogni modo di guardarsi le spalle, ma era impossibile. Corse in casa e usando uno specchio vide che sulla sua scapola era tatuato un piccolo corvo.
-E’ orribile!- gridò, schifata dall’inchiostro nero che aveva deturpato la sua pelle candida.
-A me piace.- L’inaspettata voce di Naruto la colse di sorpresa. Non si era accorta di essere stata seguita e dopo quello che era successo nei giorni precedenti trovarsi da sola con lui era ancora più strano. Inoltre, da quando erano tornati dalla montagna, non avevano più avuto occasione di rimanere soli. –E poi ci vuole coraggio a farlo!- continuò il biondo, mostrandole un sorriso di incoraggiamento.
-Io non sono coraggiosa, per niente- rispose amareggiata, ricordando l’episodio sulla scogliera. Non si era sentita così incapace da anni.
-Tu sei la più coraggiosa di tutti!-esclamò l’altro, avvicinandosi. –Ti sei offerta come prigioniera per salvarci. Se questo non è coraggio!-
-Eravate in pericolo, è diverso. Tu sei coraggioso, e io non sarò mai come te.-
-Non c’era paura nei tuoi occhi, l’ho visto- continuò, allungando una mano verso il suo mento e sollevandoglielo con delicatezza. –Quello è vero coraggio. Io la maggior parte delle volte sono solo imprudente! Ti ricordi quel giorno sulla scogliera? Sono stato un impareggiabile idiota a trattarti in quel modo e ti chiedo scusa. Se non fosse stato per te, ora sarei spappolato su quelle rocce!-
Hinata rimase in silenzio, colpita dalle sue parole. Non sapeva cosa rispondere, aveva troppo da dire, così decise di dargli una dimostrazione. Si lanciò in avanti di colpo, per timore di perdere il coraggio che l’aveva spinta ad abbracciarlo. Sentì il cuore accelerare mentre si stringeva a lui, nascondendo il viso nel suo petto, ma si calmò quando le braccia del ragazzo avvolsero le sue spalle.
-Con questo tatuaggio mi piaci ancora di più!- le disse, mettendole il cappello di paglia in testa. –E poi, l’amore del corvo è proprio l’amore che cerco.- *





*Amore per la famiglia, nella simbologia orientale.









Finisce qui l’avventura!
Spero di avervi fatto sentire il vento del mare e il sole dell’estate sulla vostra pelle con “Cobalto”! E spero anche che la trama vi sia piaciuta e vi siate appassionati un po’ alle varie coppie.

Ringrazio tutti coloro che hanno recensito e inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate. Per voi che avete solo letto, grazie! Avete ancora una possibilità per lasciare un commento ;-)

Un saluto a tutti!
Con affetto,

Dryas

   
 
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