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Autore: DumbledoreFan    12/02/2011    19 recensioni
Si sa, quando si crede di conoscere davvero qualcosa, si deve guardarla da un'altra prospettiva. Ma alcune volte la vita può essere decisamente drastica. Specie se si diventa l'errore di qualche oscuro esperimento, e per un crudele sbaglio, ci svegliamo dall'altra parte. Hermione Granger non sa quello che le sta succedendo, sa solo che, dopo una violenta botta, si risveglia in Infermeria, e al suo capezzale, c'è il suo peggior nemico: Draco Malfoy, mentre il mondo aveva cominciato a girare al contrario. Confusa, spaesata, forse impazzita, è costretta a vivere per un po' "dall'altra parte". E a rendersi conto che ci sono cose sulle quale vale la pena ricredersi.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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Buona sera miei fedeli lettori *w* Ok, lo so, sono in ritardo sulla tabella di marcia, ma vi avevo avvertito che questa settimana sarebbe stata folle, e beh, lo è stata xD Domenica scorsa ho fatto tutta la notte in bianco per vedere il Super Bowl (4 ore di partita dello sport più stupido che esista xDD Cioè neanche il Curling è così stupido!) eee la nuovissima puntata di Glee *w* A scuola mi sono tipo addormentata per terra accanto al termosifone xDD Che poi la puntata è stata sconvolgente, anche se mai sconvolgente quanto quella di Martedì (che fra l'altro era anche il mio compleanno, quindi ho ricevuto anche un bel regalo), che mi ha lasciato emotivamente distrutta! A parte la mia Gleependenza, anche la scuola c'ha messo il suo...non avete idea di quanta filosofia e biologia abbia da studiare, e di quanto italiano abbia studiato! Santo Salazar! Voglio vincere il superenalotto e vivere di rendita per sempre! Sapete quante FF scriverei? Pff posterei tre capitoli il giorno! Ok, vi sto tediando a morte, ma mi piace rendervi partecipi un po' delle mie (dis)avventure xDD Anche se lo so che a voi interessa solo del capitolo, infatti vi lascerò xDD
Enjoy the chapter!

La luce soffusa che penetrava nella camera non fu sufficiente a svegliarmi, così a strapparmi dalle confortevoli braccia di Morfeo fu un lieve ma deciso strattone al braccio. Aprii gli occhi lentamente, stopriccandoli un po’ prima di poter spalancare del tutto le palpebre. Un testa bionda era chinata su di me e mi osservava a pochi centimetri di distanza dal mio volto. Quando capì di avermi svegliata, Draco mi rivolse un mezzo sorriso.
“Buon giorno Grang. Ti volevo informare che noi andiamo a lezione, e che tu te la puoi prendere comoda perché, a meno che non tu ti sia scordata anche questo piccolo dettaglio, l’amnesia ti ha fatto guadagnare qualche giorno di riposo…e a proposito di questo, non è che per caso ti ricordi?” fece il Principe delle Serpi sedendosi delicatamente sul bordo del letto e inclinando appena il capo nella mia direzione. Io aprii le braccia per stirarmi e notai che l’altra stretta metà del letto era vuota e fredda. Io e Blaise ci eravamo addormentati semplicemente uno di fronte all’altro, senza toccarci. Non mi ero accorta se durante il corso della notte ci eravamo avvicinati o stretti, e forse era meglio così. Mi tirai appena su a sedere e scossi la testa per rispondere alla domanda di Draco.
“No, mi ricordo solo del tuo molesto ed importuno sarcasmo” ribattei lanciandogli un sorriso stanco. In tutta risposta, lui ghignò tronfio.
“Il tuo senso dell’ironia è dato per disperso insieme alla tua memoria?” ribattè avvicinandosi appena. Fu solo un piccolo movimento del busto che si inclinava verso di me, ma quello bastò per farmi sentire in una stanza molto piccola e molto sola con lui.
“Probabilmente ti è finito addosso, visto quanto sei spiritoso” replicai combattiva tirandomi su i riccioli che mi ricadevano scomposti sulle spalle. Draco si alzò in piedi e si rassettò distrattamente i pantaloni, poi mi diede una leggera pacca sulla spalla.
“Ci vediamo dopo Grang” mi disse semplicemente prima di congedarsi. Io lo osservai lasciare la stanza e chiudersi la porta alle spalle riattingendo ai pensieri della sera scorsa, che mi avevano portato una rivelazione. Una rivelazione inaspettata e indesiderata.
Totalmente indesiderata.
Una volta finito quell’incubo, come sarei potuta tornare a vedere Malfoy sotto la stessa luce? Quello che stavo conoscendo non era un Draco diverso da quello che avevo sempre conosciuto, ma ne stavo scoprendo lati apprezzabili e affascinanti. Uno non proprio nascosto, come quello della bellezza. E questo sconvolgeva le mie certezze. Io non avrei dovuto apprezzare Draco in niente, neanche in un piccolissimo dettaglio. Anche questo mi spaventava terribilmente.
Possibile che una giornata passata con Malfoy in una specie di realtà parellela potessero cambiare, o almeno scalfire, l’opinione che mi ero costruita di lui in anni?
Il filo dei miei ragionamenti mi fece inevitabilmente tornare al fulcro principale della mia situazione. Non sapevo dove ero finita, e soprattutto non sapevo come ci ero finita. Mi alzai di scatto, come improvvisamente riscossa da un sonno profondo. Come se Malfoy mi avesse intorpidito. Come al solito, era una causa di problemi. O almeno, in quel momento avevo bisogno di crederlo. Mi diressi quasi di corsa in bagno e mi sciacquai velocemente il viso, per poi infilarmi in tutta fretta la divisa. Mi annodai la cravatta scompostamente e osservai la mia immagine riflessa terrificata. Sarei dovuta venire a capo di quello che stava accadendo, altrimenti sarei impazzita, o morta d’infarto. Sistemai i capelli legandoli in una coda alta e stretta ed uscii dalla camera dopo aver afferrato al volo la bacchetta che avevo poggiato sul comodino. La Sala Comune era completamente vuota, così lanciai uno sguardo al mio orologio: le lezioni stavano cominciando proprio in quel momento. Mi avviai dunque con una certa fretta verso la biblioteca, e come avevo previsto e sperato, non incrociai nessuno sul mio cammino. Salutai Madama Pince che dietro la grande scrivania aveva il viso immerso in un immenso volume polveroso, e cominciai a vagare fra gli scaffali alla ricerca di qualsiasi cosa che potessi collegare a quello che mi stava succedendo. Apri e richiusi decine di libri, perché in realtà non sapevo nemmeno cosa cercare. Mi misi a sedere su un tavolo e cercai di ragionare. Io stavo vivendo tranquillamente la mia vita finchè non ero svenuta, dopo essere stata colpita da un bolide, e quando mi ero svegliata, molte ore dopo e molto indolenzita, ero come finita in una specie di realtà parallela, dove tutto sembrava al suo posto tranne che me. Tutti erano esattamente dovevano essere, tranne me. Nessuno era diverso, nemmeno me. Ero solo nella casa sbagliata, con gli amici sbagliati. Questo in realtà era tutto quello che sapevo, ed era davvero poco. Ricominciai a girovagare fra i volumi, cercando qualcosa collegato alla linea spazio temporale, ma quei pochi dati a cui ero riuscita ad arrivare erano quasi del tutto incomprensibili. L’unica cosa che mi veniva in mente sul quell’argomento era il giratempo, che avevo studiato e posseduto al mio terzo anno. La professoressa McGrannitt mi aveva accuratamente spiegato e messa in guardia che quello poteva diventare un oggetto veramente pericoloso: il tempo era qualcosa di una delicatezza estrema, e anche un piccolo errore poteva trasformarsi in una vera tragedia. E proprio per quello, cambiare il corso degli avvenimenti era quasi del tutto impossibile.
Io però una volta, c’ero riuscita. Avevo salvato Sirius Black e Fierobecco. E il mondo infatti era diverso. Cercai tutto quello che riuscii a trovare sul giratempo e lessi tutto attentamente, ma ancora mi sentivo paurosamente lontana dalla soluzione. Chiusi l’ennesimo libro con un piccolo tonfo che fece sollevare la polvere adagiata sulla copertina e fra le pagine, per poi guardare l’orologio distrattamente. Ero rimasta chiusa lì dentro per quasi quattro ore, e non avevo concluso nula. Con un sospiro mi resi conto che avevo un disperato bisogno d’aiuto. Ma chi mai avrebbe potuto aiutarmi? E soprattutto, chi mai avrebbe potuto credermi?
Sollevai il capo di scatto come improvvisamente illuminata.
Sapevo perfettamente a chi chiedere aiuto.
*

Bussai titubante alla spessa porta di legno e aspettai l’invito ad entrare. Questo non tardò ad arrivare, e io abbassai la maniglia aprendomi in un sospiro ansioso. Stavo rischiando il tutto per tutto, ma quella probabilmente era l’unica occasione che avevo per risolvere la vera e propria tragedia in cui ero coinvolta. Se non avessi provato, avrei rischiato di rimanere lì per sempre. Rabbrividii da capo a piedi al solo pensiero. Quando mi chiusi la porta alle spalle l’uomo dalla lunga barba argentea seduto dietro all’enorme scrivania che troneggiava in fondo al suo studio circolare alzò lo sguardo verso di me e fece trasparire un’espressione di sorpresa.
“Signorina Granger! A cosa devo quest’onore?”
Mi avvicinai esitante all’uomo che mi guardava curioso sopra i suoi occhiali a mezzaluna.
“Buon giorno Professor Silente. La disturbo?” chiesi sentendo la voce farsi flebile. Lui scosse il capo.
“Affatto. Prego, siediti” rispose facendomi un cenno con la mano. Io obbedii e mi sedetti sulla punta della sedia di fronte a lui. Abbassai lo sguardo e tirai un altro grosso sospiro.
“Come ti senti?”
“Devastata” confessai senza incrociare la sguardo di Silente.
“Non devi essere così impaurita, se Madama Chips ha assicurato che non ci sono danni gravi, vedrai che la memoria tornerà in qualche giorno. Fin quando non ti senti pronta comunque, sei autorizzata a riposarti e a non stressarti con le lezioni, a meno che tu non creda che questo ti aiuti a recuperare i ricordi” tentò di rassicurarmi il Preside con tono pacato e scandito. Io aspettai qualche istante timorosa, poi mi decisi a parlare.
“Ho una confessione da fare” esclamai quasi come se fossi colpevole di qualche crimine. Ma io non ero assolutamente la carnefice di quella tragedia. Ero la vittima.
“Questo è curioso. Sentiamo” m’incitò senza cambiare tono di voce. Io finalmente alzai gli occhi per incrociare le iridi acquose del professore e con un grande respiro cominciai a parlare.
“Ok, probabilmente dopo che le avrò raccontato questo mi crederà una pazza isterica, o semplicemente una che la vuole seriamente prendere in giro. Perché effettivamente quello che le sto per raccontare è completamente folle, talmente folle che io stessa stento a crederci. Ma la verità è che lei è l’unica persona al mondo che può non soltanto aiutarmi, ma anche credermi. Lei è l’unico a cui posso rivolgermi per questo, e sinceramente, ho un disperato bisogno di aiuto”
L’espressione di Silente non mutò di una virgola, rimase seriamente concentrato e curioso. Presi fiato e ripresi a spiegare.
“Io non ho perso la memoria. Non l’ho persa affatto. Ricordo perfettamente tutto quello che è successo prima che venissi colpita l’altro giorno e svenissi così profondamente. Ricordo perfettamente di essere Hermione Granger, prefetto di Grifondoro, migliore studentessa della scuola e completamente ligia alle regole, migliore amica di Harry Potter e Ron Weasley”
Il Preside aggrottò leggermente la fronte e strinse appena gli occhi, come se ci fosse qualcosa che gli sfuggisse.
“Tutto quello che mi ricordo fa parte della vita che sono sicura di aver vissuto veramente, e della vita che stavo vivendo fino ad un paio di giorni fa. Questo è quello che è successo: il giorno della partita ero sugli spalti insieme a Ron, che non poteva giocare a causa di una brutta indigestione, e stavamo facendo il tifo come sempre. Eravamo completamente appoggiati alle balaustre, quindi molto vicini alle azioni. Ad un certo punto davanti a me si è messa Ginny Weasley, e stava per essere colpita da un bolide indirizzatole contro da non mi ricordo quale dei battitori di Serpeverde. Lei è riuscita a scostarsi, ma il bolide invece di fermare la sua corsa è venuto dritto verso di me e mi ha colpito in pieno. E’ stata una botta davvero violenta, e quando mi sono svegliata in infermeria mi sentivo completamente indolenzita, mi faceva male dappertutto. La cosa più sconvolgente però è stata ritrovare al mio capezzale Draco Malfoy, che fino a quel momento era stato il mio…beh, il mio peggior nemico. Avevamo litigato anche poco prima della partita, come sempre mi aveva fatto terribilmente infuriare e irritare. Infatti per qualche secondo ho avuto anche l’orribile idea che quello fosse solo un subdolo e crudele scherzo organizzato dalle Serpi. La mattina a colazione avevo notato che lui e Zabini stavano confabulando qualcosa guardando verso di noi, ma è stata solo una coincidenza. Lo so che tutto questo può sembrarle follia delirante, ma la scongiuro di credermi! Io credo di essere finita in…un’altra realtà!” dissi marcando con tono appena terrorizzato l’ultima affermazione. Il Preside meditò per almeno un minuto buono, poi annuì.
“Ti credo Signorina Granger, ti credo…ma mi devi dare un ultimo aiuto. Come dimostreresti chi eri nella vita che hai vissuto fino all’incidente?” mi domandò con una certa ragionevolezza.
“Mi chieda qualunque cosa su Harry, so tutto. Era il mio migliore amico, so che il suo dolce preferito è la crostata di fragole, il suo primo bacio è stato al quinto anno con Cho Chang, so che ha dato la sua vincita del Torneo TreMaghi a Fred e George Weasley per fargli aprire il negozio di scherzi…so dell’Ordine della Fenice, perché quando Sirius Black era ancora vivo ci riunivamo nella sua casa a Grimmuild Place n° 12, con la famiglia Weasley e Harry…” ribattei con convinzione. Dopo una breve pausa gli domandai.
“E’ sicuro ora?”
“Ero sicuro anche prima in realtà…ma con l’esperienza ho imparato che bisogna essere cauti. E con le cose che mi stai rivelando, forse avremmo davvero bisogno di dimostrarle a qualcuno” replicò tranquillamente.
“Sono ancora un po’ confuso su un paio di cose: perché hai finto di aver perso la memoria?” mi domandò interrogativo.
“Quando ho capito che c’era qualcosa che non andava, mi sono subito accorta che si trattava di magia, e probabilmente di magia oscura. Ho cercato di avere sangue freddo ed evitare di andare nel panico. Non è stato facile, ma ci sono riuscita. Ho subito pensato che avrei dovuto risolvere quella situazione, e che per farlo avevo bisogno di capire che cosa stava effettivamente succedendo. Avevo bisogno di informazioni, e questo mi sembrava il modo migliore per averle: fingere di non ricordare più nulla, così da spingere tutti a raccontarmi…beh a raccontarmi chi ero. Ed ha funzionato” risposi arricciando appena la bocca. Gli occhi di Silente si fecero più brillanti.
“Sono colpito. Devi essere davvero la migliore studentessa della scuola…non penso che molti sarebbero riusciti ad avere una prontezza di ragionamento e un sangue freddo come il tuo. Ora dimmi, che cosa hai capito da quello che ti hanno raccontato?” chiese il Preside sfilandosi gli occhiali. Io alzai appena lo sguardo pensierosa e aspettai qualche momento prima di rispondere.
“Ho capito di essere finita in una specie di realtà parallela. Lo so, è terrificante solo a pronunciarlo, e non può immaginare quanto sia incredibilmente spaventata. Però non è una sorta di dimensione opposta dove tutto è il contrario di tutto, o almeno dove io sono il contrario di me stessa. All’inizio pensavo che fosse così perché, insomma mi sono svegliata in un posto dove sono Serpeverde, cacciatrice nella squadra di Quidditch, migliore amica di Malfoy e ragazza di Zabini. Ma poi da quello che mi hanno detto, ho capito che non era così. Io sono sempre me stessa, con lo stesso carattere, e anche tutto il resto è al suo posto. Mi hanno raccontato di come ci siamo conosciuti la prima volta: durante il viaggio sul treno per arrivare a Hogwarts, il primo anno, sono entrata nel loro scompartimento, e da lì siamo diventati amici. Allora ho capito: sono finita nel mondo che sarebbe se quel giorno fossi entrata nel loro scompartimento, invece che in quello di Harry e Ron. Non è una realtà parallela, è una diversa evoluzione della mia vita”
Silente aveva lo sguardo perso in un punto dietro di me, evidentemente preso da un profondo ragionamento.
“E’…è possibile una cosa del genere? Cioè…esiste una magia che faccia effettivamente accadere una cosa così?” domandai vedendo che il professore non accennava a parlare. Quest’ultimo tornò ad incrociare i miei occhi e si aprì in un leggerissimo sospiro.
“Il tempo è qualcosa di estremamente delicato e pericoloso, Signorina Granger. Non è impossibile modificarlo, anche così radicalmente, ma è incalcolabilmente dannoso. Penso di aver intuito che cosa può essere successo, anche se non credevo che esistesse qualcuno capace di farlo” replicò l’uomo alzandosi in piedi e avvicinandosi alla grande finestra vicino al trespolo di Fanny. La fenice dormiva beatamente senza curarsi di noi, e ogni tanto muoveva un’ala o spostava la testa.
“Ognuno di noi ha una linea di vita. Questa linea è semplicemente formata dal susseguirsi di azioni che compiamo o che subiamo, nel tempo e nello spazio. Ogni linea è più o meno intrecciata alle linee delle persone che conosciamo, con cui ci rapportiamo o che semplicemente incrociamo. Tanto tempo fa, un mago era riuscito a visualizzare questo gigante gomitolo in cui appariva l’intera umanità. Non ci sarà bisogno di spiegarti quanto questa impresa sia stata difficile, tanto difficile che nessun altro ha mai osato riprovarci. Se le tue ipotesi sono effettivamente esatte, come credo che siano, qualcuno non solo è riuscito a rievocare e far materializzare la dimensione spazio-temporale, ma è anche riuscita a modificarla” spiegò il Preside. Spalancai gli occhi frastornata da quello che avevo appena appreso e rimasi per qualche istante in silenzio.
“Ma…chi può essere stato a fare una cosa del genere? E perché a me?” esclamai turbata. Silente mosse qualche passo verso di me e si appoggiò alla scrivania.
“C’è solo un mago al mondo tanto potente da essere capace, o almeno da avere le potenzialità di fare una cosa del genere. E se mi dici che eri la migliore amica di Harry Potter, la cosa non mi suonerebbe nemmeno assurda” ribattè l’uomo sollevando appena le sopracciglia in modo eloquente.
In quel momento tutto mi sembrò molto chiaro, e ancor più terrificante. Come avevo fatto a non pensarci prima? Come avevo fatto a non farmi nemmeno sfiorare dal sospetto, dopo tutto quello che avevo passato a causa di Voldemort? Lui era di sicuro l’unico mago in grado di fare una cosa del genere, e aveva un movente perfetto. Quasi perfetto.
“Ma perché non colpire direttamente Harry? Che cosa c’entro io, quando potrebbe avere la possibilità di fare quello che vuole con la linea di vita dell’unico che lo ostacola?” chiesi dubbiosa. La mia domanda sembrò più che ragionevole al Preside che sollevo gli occhi pensieroso.
“Non lo so…la mente di Tom è un posto inesplorabile, e davvero difficile da comprendere” rispose Silente sempre visibilmente preso dai suoi ragionamenti.
“E lei…ha idea di come abbia fatto? Insomma, a modificare la mia realtà?” chiesi sperando di capire meglio.
“Posso immaginarlo. Deve avere intaccato la tua linea di vita, ma qualcosa secondo me non è andato secondo i piani. Per esempio, tu non dovresti ricordarti della tua vita precedente. Anche se era un incantesimo diretto a Harry, a cosa gli poteva servire un Harry che si ricordava di tutto? Sicuramente questo ci porta a pensare che sia la prima volta che fa una cosa del genere, e che non è certo di quello che sta facendo” ribattè il Preside tornando a sedere dietro la scrivania.
“Signore…lei…lei non è in grado di…di mettere a posto tutto? Non può aggiustare la mia linea di vita?” domandai speranzosa. In fondo lui era uno dei maghi più potenti di sempre, e senza ombra di dubbio, il migliore in circolazione. L’uomo in tutta risposta mi rivolse un sorrisino divertito.
“Signorina Granger, ho paura che tu stia sopravvalutando veramente le mie capacità. Posso aver tenuto testa a Tom, ma non perché sono più potente di lui. Almeno, non per quanto riguardano i poteri magici in sé e per sé. Mi dispiace davvero, ma non ho proprio le capacità per evocare la dimensione spazio-temporale e sistemare tutto, anche se vorrei, vorrei davvero. Inoltre, se anche ci provassi, tra studi e tantativi, mi ci vorrebbero anni. E’ una cosa davvero quasi impossibile” replicò annuendo con la testa. Io lo imitai ritirando le labbra.
“E quindi…che cosa devo fare?” chiesi infine con la voce impregnata di una vaga disperazione. Lui mi osservò per qualche istante senza dire nulla.
“Fin quando ti è possibile, continua a far finta di avere l’amnesia. Fatti raccontare quanto più riesci, così che poi tu sia in grado di fingere di aver riacquistato la memoria. Io farò quanto è in mio potere e nelle mie capacità per scoprire cosa sta succedendo e come rimediare. Farò tutte le ricerche necessarie, ma ci vorrà tempo” disse il Preside. Io mi sentii il sangue gelare nelle vene.
“Tempo? Quanto tempo?” feci preoccupata. Silente fece spallucce.
“Un po’ di tempo”
Sbiancai completamente.
“E io durante questo tempo dovrei vivere così, tranquillamente e normalmente, senza creare sospetti, come se nulla fosse?” insistetti inquieta. L’uomo acconsentì di nuovo alzando appena le spalle e cominciando a scrivere su una pergamena, per poi augurarmi:
“Goditi la vita che avresti vissuto se quel giorno, avessi incontrato Draco Malfoy e Blaise Zabini”

Spazio dell'Autrice.

Le cose si sono fatte abbastanza chiare, no? Hermione ha fatto la cosa più sensata che potesse fare: chiedere aiuto a Silente. E Silente l'aiuterà. Ma nel mentre, la Grang dovrà godersi la vita con le Serpi. E noi non vediamo l'ora!

Allora, a parte i miei autocommenti sul capitolo che potete fare benissimo da soli, devo proporvi una cosa. Una specie di gioco, anzi in realtà un sondaggio! Spero che risponderete numerosi perchè sono davvero curiosa!
Il soggetto della nostra discussione è uno dei personaggi più amati delle mie storie: Blaise!
Io sento Blaise un personaggio molto mio, perchè effettivamente è l'unico che a parte il nome, e i luoghi comuni dell'aspetto, ho creato tutto io. Visto però che comunque l'attore scelto per Blaise non corrisponde al Bla delle FF, e tanto meno al mio, da sempre cerco qualcuno che possa interpretarlo. Bene, sono giorni, da quando ho avuto un lampo, che penso di aver finalmente trovato il volto che più si avvicina al Blaise che è nato nella mia testolina e che prende vita nelle mie FF:

http://img.perezhilton.com/wp-content/uploads/2010/11/chris-colfer__oPt.jpg

Christopher Paul "Chris" Colfer *w* Anche conosciuto come, il gay di Glee xDDD Nonchè l'amore della mia vita. Sì, nonostante sia gay. Anzi, specialmente perchè è gay! Ok, questa è una lunga e patetica storia che non vi interessa...
Insomma, da quando l'ho visto (e anche la mia cara amica Silvia me l'ha confermato) ho avuto una rivelazione: Chris è quasi esattamente il Blaise che immagino io. Non so se avete mai visto Glee, comunque io non sto parlando del personaggio che interpreta, che è troppo effemminato per essere accostato a Blaise. Parlo proprio dell'attore, che sì effettivamente è omosessule, ma negli atteggiamenti e nel vestire è molto più sobrio e tranquillo, mantenendo però quella frizzante teatralità tipica del mio Blaise.

Ok, io vi ho proposto il mio Blaise, ma ora tocca a voi!! Sì sono curiosissima di sapere chi ve lo ricorda di più, di vedere chi per voi si avvicina di più al Blaise che ho evocato nella vostra mente! Voglio vedere cosa sono riuscita a farvi immaginare, o sapere se almeno concordate con la mia scelta...

Insomma... AAA CERCASI BLAISE DISPERATAMENTE!

That's all folks!
   
 
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