"Hai come la sensazione che Arthur ambisca al tuo ruolo di maschio dominante.
Inutile dire che questo sospetto comincia a trasformarsi in certezza nel momento in cui il tuo adorabile fidanzato, dopo averti opportunamente distratto strusciandosi languido su di te con solo un cappellino da poliziotto in testa – da dove diamine l’aveva tirato fuori? – ti ammanetta al letto con un sorriso tutt’altro che rassicurante e sussurra a voce bassa, col suo sensualissimo accento inglese: “ Stanotte sarai mio.”
"Arthur, stufo di essere sempre passivo, pretende una notte di passione "a modo suo". [UkUs]

Non era bravo in cucina. Decisamente. Eppure lui non aveva sbagliato niente. Aveva seguito passo passo il ricettaio, aveva acquistato tutti gli ingredienti giusti (questa volta non aveva sostituito niente in mancanza di altro) e aveva controllato che il forno fosse riscaldato per bene e che fosse impostato sul giusto grado di temperatura.
Insomma, cosa non andava nel suo procedimento?
Eppure preparare una semplice torta al cioccalto non era poi così difficile.

Ciao a tutti. Questa è la prima fan fiction che scrivo e spero che sia di vostro gradimento. La storia si svolge dopo la fine della seconda serie dell'anime. I protagoniti di questo capitolo sono Zero Kiryuu, Kaien Cross e un nuovo personaggio inventato da me. All'inizio magari non capirete molto bene ma di capitolo in capitolo aggiungerò molte più cose che renderanno la storia più chiara e spero anche più piacevole da leggere. Spero davvero che vi piaccia. Buona lettura! ^-^

Kaito spasimava contro quella superficie trasparente. Sentiva il proprio corpo disegnato – mutilato, deformato, ridipinto… quante cose aveva subito quel corpo che gli era stato donato eppure, ogni volta, tornava sempre come prima, sempre uguale a se stesso. – spasimare per raggiungere ciò che era “oltre”. La sua voce, l’unica cosa veramente reale di sé che poteva affermare di possedere, era perennemente tesa, in ansia, come un elastico sospeso tra due estremità che continuano ad allontanarsi. Kaito lanciava così la propria voce, si impegnava affinché ogni nota uscisse perfettamente armonica; tendeva il proprio elastico, con la speranza che l’appiglio che v’era oltre il vetro, come conseguenza logica, fosse trascinato lì, dove lui poteva toccarlo e assaporarlo. Non accadeva mai.

«I messaggeri caduti dal cielo continuano a chiedere agli uomini di ricordare questa rivolta contro Dio, rinnovando l’esecuzione del brano del diavolo che celebra quel tradimento.»
[Yoko Matsushita; Yami no Matsuei] Prima classificata al concorso: "Peccato"