-è da un po' che mi sentivo sempre osservato e pensavo che fosse la mia mente che mi giocava un brutto scherzo- mormorò Haruki, ormai era palese che non si stava immaginando nulla e si rigirò le fotografie tra le mani -invece era tutto vero- aggiunse Kaji togliendogli dalle mani le foto -pare che tu abbia una sorta di stalker- guardò attentamente le foto e andò a sfiorare il viso cancellato con il rosso dell'amico di Haruki -a quanto pare non gli va a genio che qualcuno ti si avvicini troppo.- mormorò analizzando la situazione

Haruki era un buono, era pacato e non sembrava essere minimamente a conoscenza dei mali del mondo.
Era come circondato da un’aura di bontà d’animo e sentimenti positivi.
Lui invece sembrava sempre più risucchiato dalla sua anima nera come la pece che era riuscito a mostrare solamente a Murata perché era sporco esattamente come lui.
Tra persone corrotte non si sarebbero mai giudicati.

[KatsuTodoDeku] [threesome]
***
Tratto dalla storia:
Amava Todoroki, amava trascorrere le giornate insieme a lui, amava il modo gentile e premuroso con cui lo coccolava quando dormivano insieme.
Si era innamorato di quel ragazzo tormentato semplicemente, giorno per giorno, finché entrambi non si erano dichiarati alla fine del primo anno e si erano messi insieme.
Shoto era splendido, un fidanzato perfetto, sempre attento a lui e ad ogni suo bisogno.
E lo amava tanto, troppo per farlo soffrire. Non se lo meritava.
Era giunto lì, nella stanza di Kacchan con i più buoni propositi: troncare quella relazione di sesso selvaggio prima che potesse nuocere a Shoto.
E voleva troncare davvero. Ne aveva tutte le intenzioni, ma quando aveva udito la voce del bombarolo e del fidanzato proprio dietro alla porta, il coraggio era venuto meno e la fuga nell’armadio era divenuta l’unica via di salvezza.

Londra, la Capitale d'Europa.
È qui che Riley Fisher vive e lavora da quasi due anni, dopo essere cresciuta a Holmes Chapel.
È qui che una sera ritroverà l'amico d'infanzia che non vedeva da sedici anni, nel modo più inaspettato ed improvviso.
Tra segreti, passati densi di incognite e mille pericoli sempre in agguato non sarà facile per Riley scoprire la verità senza rischiare la vita.
Ma dovrà farlo.
DAL TESTO:
Non appena feci per mettermi a correre una mano piena di anelli mi premette saldamente sulla bocca e un’altra mi spinse all’indietro contro un corpo longilineo ed asciutto. Cercai di urlare, nonostante avessi la bocca chiusa, ma l’aggressore rinsaldò la presa scuotendomi la testa con malagrazia.
«Zitta, stai zitta» mormorò, la voce bassa e graffiata. «Dammi tutto quello che hai e non ti succederà nulla»
[...]
La fioca luce del lampione lo illuminava solo parzialmente, ma fu sufficiente perché riconoscessi quei lineamenti.
«Harry… sei tu?»