Ci credete ai Vampiri?
Bene, se non è così iniziate a farlo, tonando in dietro nella Londra del 1850...
Due casate originali, l'una disprezza l'altra e cosa può succedere quando due vampiri delle rispettive casate si incontrano per caso ad una delle tante feste organizzate dall'alta società.
VMIN

Esistevano dall’epoca in cui il Primo Traditore si coprì di Peccato, tanto da meritarsi la nomea di figlio di Satana.
Il loro ruolo era spiegato nel loro stesso nome: Osservatori. Non era sempre stato questo il loro nome, nel tempo era cambiato,
ma questo era quello che più si avvicinava alla loro natura.
Il loro compito era guardare, assistere a come il Libero Arbitrio portasse gli Uomini su una via o l’altra.
La loro esistenza non era una questione di credere in Dio – non lo sarebbe mai stata – era, bensì, la velata realtà del mondo,
di cui solo gli abitanti delle mezze dimensioni – come il Piccolo Popolo – potevano venire a conoscenza.
Legate al loro compito vi erano le Regole, che erano tenuti a rispettare.
Esseri senza tempo, né vivi né morti, che osservavano la vita, tenuti per sempre in quello che forse, si sarebbe potuto descrivere come il Purgatorio.
Erano tutti Peccatori, tutti Dannati, bisognosi di riscattare i loro crimini con una delle Punizioni più dure.
E lui era uno di loro.
|| VMIN || Dedicata a @unravelpcy || Presenza di Kim Kibum (SHINee) come personaggio secondario ||

Sgrano gli occhi puntando lo sguardo nel suo e lasciandomi poi cadere a peso morto nel letto...vorrei che m'inghiottisse come è successo a Johnny Depp in Nightmare 6...un po' meno splatteroso forse. Porto le mani a coprirmi la faccia, vorrei urlare tutta la mia frustrazione ma anche se lo facessi non servirebbe a niente. Sento il moro trafficare col cellulare per poi sospirare. *VMIN*

"Quei pantaloni attillati mi fanno venire ancora più voglia di fottere il culo perfetto che ti ritrovi"
"Che aspetti a farlo, pezzo di merda"

Entro in classe seguito a ruota dal più basso che posa la borsa sul suo banco per poi girarsi nuovamente verso di me. “non hai freddo con quella semplice giacca?” Lo chiede togliendosi la pesante sciarpa dal collo e lasciandola cosi giacere con la giacca di lana che ha posato sullo schienale della sedia. “Sto bene così” è la mia unica risposta prima di sedermi al mio posto e finire per scrutare il nulla per il resto delle ore in cui devo subire questa tortura. Non ho bisogno d'istruzione, ho vissuto tanti di quegli anni che la scuola potrei averla fondata persino io. VMIN

Kim Taehyung era uno sfigato che si era trasferito da poco nella grande Seoul e in una nuova scuola. Kim Taehyung era un ragazzo normale (più o meno) che odiava la scuola, che voleva farsi dei nuovi amici e che voleva provare ad andare bene in matematica. Kim Taehyung voleva vivere una vita diversa da quella che aveva prima o almeno provarci, Kim Taehyung non voleva incontrare ne conoscere una persona fastidiosa come Park Jimin.
"«Ehi, sfigato!» gli ridacchiò nell’orecchio mentre si accomodava vicino a lui. Gli faceva saltare i nervi ancor prima di sedersi vicino a lui. Sarebbe stato un inferno. Mentre si sistemava vicino a lui cercava un modo per non offendere quel nanetto che si spacciava per bullo e per iniziare una conversazione pacifica per far sì che quella forzata compagnia durasse il meno possibile.[...] «Senti,» [...] «facciamo in modo che questa cosa duri il meno possibile cosicché ognuno torna vicino ai propri compagni, eh?» [...] «Io non credo proprio.» ridacchiò Jimin. [...] Park Jimin gli dava fastidio anche quando non faceva niente nei suoi confronti, gli dava fastidio quel suo atteggiarsi a gran figo, quel suo fare da Park Jimin che proprio non lo sopportava. [...] "

Aveva avuto il pretesto per uccidermi due volte, ma non lo aveva fatto.
[VMIN]

Leggendogli nel pensiero, Jimin scambiò le loro posizioni, ritrovandosi, come la notte prima, sopra il giovane. Ammirando sbalordito come Tae potesse essere così perfetto pur essendosi appena svegliato, Jimin avvicinò i loro corpi, sentendone il contatto e il bisogno.
«Buongiorno Tae»
Con le mani inconsciamente già appoggiate sui suoi fianchi, Taehyung sospirò.
Potrebbe davvero abituarsi a tutto questo.
A Jimin.

V è un alieno e Jimin si ritroverà alle prese con lui ;)
VMIN

"In stazione verranno lei e Jimin a prenderci" continuo a mangiare "Chi sarebbe?" chiedo leccandomi le dita e immergendole di nuovo nel sacchetto. "Quante volte l'ho già ripetuto? Jimin è suo figlio." Annuisco. "Ahhhh non mi ricordavo" Davvero non ricordavo quel nome, comunque stupendo, mi toccherà averci subito a che fare. VMIN

''Galeotto fu quel libro...quel capitolo in particolare.''
Prima è stata la volta di Paolo e Francesca, ora tocca ad un'altra coppia vivere un amore maturo, passionale e completo.
Enjoy!
[VMin]