Dal testo:
"3…
Si voltò nuovamente verso Clarke. Ora aveva gli occhi lucidi, si sforzava di non piangere.
Ti amo, mimò con le labbra.
2, 1…
Bellamy dovette resistere all'impulso di frantumare quel vetro che li separava.
Poi il razzo partì.
E lui non riuscì a dirle che l’amava."

Il riccio gli sorrise e lo tirò a se per abbracciarlo stretto e scusarsi altre miliardi di volte per quello che aveva fatto.
Calum chiuse gli occhi e si rilassò tra le braccia di Ashton, facendo spuntare un bel sorriso sulla bocca.
Tra quelle braccia Calum ci stava bene, e sapeva che per Ashton valesse lo stesso.
Ormai da tempo tra i due le cose erano cambiate,ma quella sera successe qualcosa di diverso e inaspettato.

[Bellarke]
-Puoi venire un secondo? C’è un problema con le razioni e non riesco a trovare Bellamy.- continuò Finn, cercando di aprire la porta. Per fortuna i ragazzi avevano incastrato una sedia come al solito in modo da tenerla chiusa. -Ehi, tutto bene?-
-Digli che andrai dopo.- mormorò Bellamy.

"Quel Luke, quello sempre sorridente e calmo era soltanto suo. -Grazie- disse il minore prima che Michael si accoccolasse sul suo petto e si addormentasse cullato dai loro respiri che si univano per un'altra notte."

Veronica è persa, confusa, e ha smarrito la via della sua vita.
Luke è l'unica persona in grado di regalarle piacere, peccato che non se ne accorga nemmeno.
Ed è qui che entra in gioco Ashton.

Ogni cosa nella sua camera è rimasta uguale a ieri, e all’altro ieri, e al giorno prima dell’altro ieri. Nulla è cambiato, nulla è stato spostato dal punto in cui era stato messo. Tuttavia i raggi del sole splendono di più attraverso le serrande chiuse, l’aria invernale è più fresca ma non più fredda (Luke la percepisce nelle narici) e il cuore di Luke quasi gli scoppia dal petto dalla felicità che il biondo si sta sforzando disumanamente per trattenerlo. L’atmosfera profuma di una certa ordinarietà che Luke non ha mai sentito prima. Luke decide che gli piace ma non riesce a capire il perché.

«Hai mai fatto sesso telefonico?» domandò all’improvviso. La ragazza si sentì arrossire e, d'istinto, si coprì col lenzuolo, come se lui potesse vederla.
”Ti chiamerò tutti i giorni alla stessa ora e parleremo insieme” le aveva detto lui, questa era la storia.
Ma, presto, le loro conversazioni si erano riempite di parole poco innocenti, momenti di silenzio colmati da sospiri e confessioni che mai, nella vita, avrebbe pensato di poter fare.
«No, ma mi piacerebbe che tu fossi qui con me» replicò, dando il via a quel gioco perverso e pericoloso. Non avrebbero mai dovuto spingersi così in là.
***
«Dobbiamo smettere di sentirci, Jordan. Non chiamarmi più. Questo gioco è diventato troppo… pericoloso.»
***
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=5BfZV-3QNg8

La grande battaglia di Hogwarts, la madre di tutte le battaglie, che ha spento la vita di centinaia di maghi e streghe, quell’orrida battaglia che non ha lasciato integra quasi nessuna famiglia, quella battaglia … non è servita a niente.
Nessuno ha vinto.
Nessuno ha perso davvero
Voldemort si è scontrato con il Prescelto.
Non lo ha ucciso.
Non ne è stato ucciso.
***
«Granger!»
Occhi spaesati, un brutto livido sulla guancia, sporco sotto le unghie, poi un sorriso luminoso
«Malfoy!»
Le braccia tese verso di lui, lo sguardo vacuo. Drogata, come il solito.
Almeno è maggiorenne. E tutto sommato forse sarà più soddisfacente del solito.
Scopare la Granger! Non l’avrebbe mai creduto.
Figuriamoci lei!