Con questa ff indago il rapporto tra Voldemort e la sua servitrice più fedele Bellatrix. Mi concentrerò su quello che significa per loro il sesso e come differentemente lo vivono.
Odiava il suo corpo umano, e tutto ciò che da esso derivava. I cambiamenti fisici avvenivano troppo lentamente e la sua frustrazione cresceva ogni giorno di più. Mentre la sua mente geniale aspirava all’assoluto, la sua debolezza umana lo trascinava verso il basso e gli impediva di sentirsi completamente libero di dedicarsi a ciò per cui era nato.

Il veleno del serpente ha effetti diversi a seconda delle persone che colpisce. Una sola cosa è certa: provoca incessantemente forte dolore e sofferenza ovunque si espanda. Quello di Lord Voldemort è un veleno potente e colpisce tutti i suoi più fedeli seguaci. Solo in una persona, quel dolore, non si scinde dall’amore.
Seguito de “Il maestro di arti oscure”.

[Questa storia è arrivata prima parimerito al contest "Season of Love" indetto da lapacechenonho sul forum di EFP]
Lord Voldemort aveva tergiversato perché non gli piaceva l’idea di coinvolgere altri nel suo percorso verso l’immortalità. Eppure, questa volta non ne poteva fare a meno. La magia di sangue richiedeva un prezzo elevato, ne era consapevole, e il suo braccio destro era l’unica strega di cui riuscisse a fidarsi. Bellatrix aveva dato prova della sua fedeltà continuamente e persino il modo in cui aveva addestrato il nipote era stato illuminante sulla dedizione della sua luogotenente.
“Mi avete fatta chiamare, Padrone?”
Lord Voldemort sorrise continuando a guardare fuori dalla finestra. “Sì, Bellatrix, dobbiamo riprendere un discorso che avevamo interrotto sedici anni fa.”

«Che ne dici amor mio di continuare fino a quando i cristalli incandescenti non compariranno?» sussurra suadente tradendo il suo desio. Le sue pupille sono come perse in un mondo che non esiste, dove lei straziata non può farne parte. Lo scongiura, lo supplica quasi di darle quel liquido color rubino e di riempire il calice costellato dalle sue labbra che sono anonime, come lo sono sempre state.«Questa storia partecipa al contest “Di prompt stilistici e figure retoriche” indetto da fefe.7/Futeki sul forum di EFP.»

Con questa fanfiction intendevo mettere in luce l’ipocrisia del personaggio di Voldemort, che intende il sesso come una debolezza umana, tranne non quando si tratta di lui. Voldemort che fa qualsiasi cosa per rendersi "più di un uomo" quando non ha mai smesso di esserlo; anzi, forse è regredito ad una condizione subumana di panico e istinti.
[...]
Tutto sommato era rimasta pressoché identica. Aveva temuto che Azkaban le avrebbe annebbiato il cervello al punto tale che non lo avrebbe riconosciuto, o che quel potenziale magico che tanto lo aveva incuriosito anni addietro l’avessero lavato via le onde. Certo, il tempo l’aveva rosicchiata. C’era così poco di lei davanti ai suoi occhi che non sarebbe stata una sorpresa se tutte quelle ossa si fossero sbriciolate. Non una sorpresa, no. Una seccatura.

Harry, Hermione e Ron sono riusciti a fuggire da Villa Malfoy e, dopo aver parlato con Unci-Unci, Harry confida ai suoi amici di credere che uno degli Horcrux di Voldemort è nella camera blindata dei Lestrange… come Ron chiede a Harry se Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato sia mai stato alla Gringott, la cicatrice di Harry inizia a pulsare, aprendosi e dandogli completo accesso ai ricordi di Voldemort, a quel giorno in cui, con Bellatrix, si è recato alla Gringott per nascondervi la Coppa di Tassorosso. Che cosa sarà successo tra le mura della camera blindata?

Voldemort a causa di un mix di cause (stanchezza, pozioni rigeneranti post-Horcrux, Whiskey Incendiario offerto da Antonin Dolohov) si ritrova a essere quasi brillo, sicuramente più disinibito... e chi, se non Bellatrix, potrebbe approfittare della situazione?

"Lui... Ultimamente, noi... Lo sto chiedendo a te, Piton!"
Bellatrix e Voldemort, all'inizio del sesto libro, sembrano troppo impegnati "a fare altro" per parlare di piani e missioni. Ma, effettivamente, come impiegano il loro tempo?
Tre scene di sesso Bellamort: una ambientata qualche mese dopo l'evasione di Azkaban, una qualche settimana dopo la disfatta al Ministero, un'altra subito dopo l'incontro di Bellatrix, Narcissa e Piton a casa di quest'ultimo...

Rodolphus Lestrange riceve l'incarico di ospitare una riunione dei Mangiamorte. Tra i preparativi della serata, scopre l'importanza di conoscere il linguaggio del galateo.
Dalla storia:
Alexandra sospirò: “No, Rabastan, quello che voglio farti capire è che se vuoi aiutare tuo fratello ad essere visto come il braccio destro dell’Oscuro Signore, è importante che la serata esca perfetta.”
“Ma guarda che non centra niente la cena, quello è tutto un gioco tra il Maestro e Bella, sono i loro preliminari e si divertono a mettere in mezzo Rodolphus. Dobbiamo farci ridere dietro? Io non credo.”
Rodolphus osservò il modo in cui Alexandra si morse le labbra per non rispondere e sorrise, imbarazzata per essersi intromessa in un discorso che non la riguardava direttamente. Rodolphus vide nella sua mente non solo che non era assolutamente d’accordo con Rabastan, ma anche quanto lei fosse convinta che la riuscita della cena fosse importante per lo status di Rodolphus.
“Credo che abbia ragione Alex,” disse infine Rodolphus intercettando lo sguardo carico di gratitudine di lei. Rabastan emise uno sbuffo contrariato: “Sono tutte cazzate. Siamo soldati, non si scelgono i generali per come apparecchiano la tavola.”

Questa storia vorrebbe darvi un breve excursus sulla vita del mago oscuro più potente, enigmatico e interessante di sempre, Lord Voldemort, con qualche piccola licenza di trama, ma sempre rispettosa dei limiti del canon.
Nella prima parte vi propongo un inedito Tom Riddle in dormitorio con Alastor Moody, Bartemius Crouch sr. e Cornelius Fudge, nella seconda parte arriverà la nostra cara, immancabile Bellatrix...

- Non esiste giustificazione che la tua mente ottusa possa concepire per ammansire la mia ira-.
Il Signore Oscuro sentì il bisogno di troncare sul nascere quella che sarebbe stata la lunga, insensata rete di piagnistei che la natura inferiore di Bellatrix, che poi era la natura di tutte le donne, l’avrebbe inevitabilmente portata a mugolare.
La rabbia era tale che avvertiva le tempie pulsare dolorosamente, la mano che stringeva la bacchetta che chissà per quale ragione non era ancora piovuta sulla serva che strisciava come un verme sul pavimento: avrebbe dovuto farla urlare, implorare la sua compassione con la poca voce che le sarebbe rimasta dopo la sua tortura.

Voldemort deve portare la Coppa di Tassorosso - uno dei suoi Horcrux - alla Gringott ma, essendo ricercato, non può andare con il suo aspetto a Diagon Alley. Decide quindi di utilizzare la pozione Polisucco per prendere l'aspetto di Bellatrix e andare con l'aspetto di lei alla banca. Bellatrix, tuttavia, non sembra particolarmente entusiasta all'idea che il Signore Oscuro abbia il suo corpo...
AVVERTENZA 1: Nella seconda parte della storia c’è una scena di sesso tra Bellatrix e Voldemort con le fattezze di Bellatrix. Quindi, attenzione, se non vi va di leggere certe cose fermatevi qui o fermatevi dopo l’asterisco che dà inizio alla seconda parte.
AVVERTENZA 2: è una storia senza pretese di risultare canon, l’ho scritta per dare sfogo alla fantasia e all’immaginazione. Pur cercando di mantenere l’IC dei personaggi, potrebbe essere sfuggito qualcosa.

Dopo settimane di assenza, Bellatrix torna a casa solo per trovare il marito Rodolphus a letto con la sua amante, Violetta Bulstrode. Il rumore di quei baci appassionati la perseguiterà anche quando, in cerca di conforto, si smaterializza a Villa Riddle da Voldemort. Ma il Signore Oscuro sarà in grado di darle ciò che cerca?

Missing moment di Kintsugi [Spoiler Alert - Capitolo 52 "Buon compleanno, Rod!"]
Dal testo:
Aveva impiegato anni per rompere Bellatrix, per estrarre dalla donna ogni briciolo di umanità, ogni stupida debolezza, per renderla sempre più simile a lui, l’unica degna di seguirlo nell’Oscurità e continuare a servirlo anche dove gli altri non sarebbero potuti arrivare.
Sospirò pensando a Rodolphus, il marito di Bellatrix.
Nagini gli rivolse uno sguardo che conteneva del sarcasmo. “Non mi conosci come credevo se pensi che possa essere geloso di lui,” mormorò abbassando lo sguardo verso il serpente.

Paint it Black, come la celebre canzone.
Perché lui l'ha corrotta, l'ha imbrattata di oscurità.
Serie di attimi ed episodi tra Lord Voldemort e Madame Lestrange, una devozione cieca e un fuoco inestinguibile.
“If I look hard enough into the settin' sun
My love will laugh with me before the mornin' comes”