Fleur ha sempre pensato che in Azael esistesse anche la luce.
Gli esseri umani sono sfaccettati, frammentati. Tutti hanno un lato all'ombra e uno più luminoso.
Pensava che anche lui nascondesse una parte brillante.
Si sbagliava.
Azael l'aveva compreso leggendo Frankenstein. Si era sentito simile alla creatura, anche se d'aspetto normale. Non era grottesco e terrificante, ma dentro era marcio e distrutto. Una creatura abbandonata nell'infanzia, spoglia d'amore e circondata dall'odio. Provava una rabbia talmente tanto intensa e ustionante che avrebbe potuto distruggere tutto, fare il mondo in brandelli.

“Nome.”
“Kevin Jonas. Dove sono i miei fratelli?”
“Età.”
“Ventisei. Mi dice dove cazzo sono finiti i miei fratelli?”
“Non si agiti, il suo braccio è fratturato.”
“Me ne fotto del mio braccio! Voglio vedere i miei fratelli!”
“Potrà vederlo quando arriveremo in ospedale.”
“Vederlo?”