Ma ad un certo punto alza gli occhi dallo schermo e i nostri sguardi si scontrano per un solo istante, e diamine questi occhi sono la cosa più bella che abbia mai visto.
Sono di un assurdo azzurro cielo e irradiano una luce capace di oscurare tutto il bar, ma perché no tutta Londra.
E per me rappresentano due calamite da cui mi è impossibile sottrarmi, mi avvicino al suo tavolo come stregato e lo vedo sorridere tranquillo, mentre si passa una mano fra i capelli, ed i suoi occhi diventano due fessure di mondo in cui rifugiarsi quando fuori fa troppo freddo.
Cosa cazzo sto dicendo?
Diamine, Harry ricomincia a pensare alla biondina di poco fa, perché analizzi questo ragazzo con questa ossessione? Pensa alle sue labbra sue tue, al suo corpo fra le tue mani, e a tutto il resto.
“Cosa desidera?” La voce è pari ad un sussurro, non riesco a spiegarmi nulla di tutto questo, sono attirato da questo ragazzo in un modo malsano ed esagerato, e non so nulla di lui, nemmeno il suo nome. E diamine io sono etero.
“Se possibile, vorrei sposarti subito.”

Harry ha trovato la lettera.
Harry ha trovato anch'esso conforto in una penna e in un foglio.
Questa volta non cercherà di dimenticare tramite l'alcol ma si sforzerà di ricordare per mettere per iscritto le sue emozioni.
Una valvola di sfogo che accomuna entrambi.
Solo carta,penna e un Harry masochista.
It's Larry ,Yah.

Louis ha la carta e una penna,li userà prima di essere privato anche di essi.
Prima di scoprire la pelle ha usato i fogli.
Prima di provare l'inchiostro sulla pelle lo ha usato sulla carta.
Solo carta,penna e un Louis appena sveglio.
It's Larry,Yah.

Allungò la mano fino al cuscino su cui il suo ragazzo aveva appoggiato la sua testa quella notte e, forse perché aveva davvero bisogno di un appiglio, forse perché gli mancava il riccio, abbracciò quel cuscino come se fosse Harry. Sentì il suo profumo ancora impresso lì e cominciò ad odorarlo, chiudendo gli occhi umidi.
Faceva male. Faceva male che Harry si sentisse così, faceva male pensare che non avrebbe mai potuto dargli tutto quello di cui aveva bisogno. Non si sentiva all’altezza di Harry, non si ci era mai sentito.
Harry era perfetto, meraviglioso, quasi una visione per il mondo intero, ma lui? Era soltanto un mediocre ragazzo che non riusciva ad eccellere in nulla. Scosse la testa, perché la canzone era finita e lui non voleva.
Voleva sentire la voce di Harry all’infinito, voleva solo che lui non smettesse mai di cantare.

Un angelo.
Allora sono morta.
Dio è venuto a prendermi.
Sono in paradiso.
Mi guardo intorno.
Noto dei macchinari alla mia destra, e riesco anche a sentire i rumori che fanno.
Non li avevo sentiti.
Mi giro a guardare ancora quel viso che mi sorride.
Non è un angelo.
Non sono morta.
Dio non è venuto a prendermi.
Non sono in paradiso.