Mi chiamo Sarah Jane Donough e nell’Agosto del 1980 sono morta in un incidente a soli vent’anni. Trovate che sia triste? Non datevene pena. Non sono andata verso la luce, sono stata trattenuta qui sulla terra nelle vesti invisibili della Morte. Beh, una delle tante Morti in realtà. Ho il compito di prelevare le anime da questo mondo e guidarle verso la luce. Ora è giunto il momento di passare la falce, simbolicamente parlando, al mio successore. Daniel Duroy. Finalmente potrò essere libera.
Mi chiamo Sarah Jane e sono la Morte.

Lui ritornava ogni sera, ubriaco fradicio, e cominciava a dettar legge, come un padrone comanda sulla sua serva ...
BASTA VIOLENZA SULLE DONNE!
Questo è uno dei temi che affronterò nelle poesie di questa raccolta. Temi caldi, scottanti, che talvolta non vediamo o che preferiamo non vedere, oppure che (per quanto si voglia) non possiamo mutare, nella nostra impotenza di singoli individui.
Queste poesie affrontano le svariate realtà con i loro versi drammatici, mirando a commuovere e, soprattutto, a far riflettere.
Buona lettura.

Un padre deve insegnare al proprio figlio che tutto accade per una ragione. Arriva però il momento che...

Un Demone sadico e sensuale, figlio di Lilith e Lucifer, ed una mezza Demone, serva in un'Accademia esclusiva. Una schiavitù forzata che nasconde forse un segreto vecchio di secoli...
"“Sono diventata cosa scusa?” chiesi sbigottita.
“Sei quello che voglio, quando voglio e dove voglio”
[...]
“Non ho accettato nessuna scommessa Syn. Se ti voglio ti avrò” ringhiò afferrandomi un braccio per voltarmi verso di sé.
“Mi vuoi?” domandai scettica.
“Hai sempre detto che ne avresti potute avere a centinaia come me. Va da loro no? Oppure non le vuoi come desideri me?”
“Non posso…quindi mi accontento di te”