John propone una scommessa a Paul. Paul accetta.
Bravate di travestimenti e ansia e sentimenti verranno allo scoperto. 1961.

C'era una volta una fiammella di nome John.
E c'era anche una goccia d'acqua di nome Paul.
C'era una folata di vento di nome George.
E infine, c'era anche un piccolo detrito di nome Ringo.

(JohnxPaul)
Paul lo osservò così scompigliato: i capelli spettinati erano la dimostrazione che John aveva più volte ricorso a loro per cercare di calmare, in primis, se stesso. E poi c’era lo sguardo così perso e confuso, lo sguardo di chi non aveva più idea di dove sbattere la testa. Di chi aveva provato e provato e alla fine non era riuscito a combinare nulla.
Paul odiava quello sguardo su John. Perché lui non lo meritava. Non meritava di sentirsi così. Era difficile guardarlo in quelle condizioni. Preferiva mille volte guardarlo quando suonavano insieme, quando sul viso di John non c’era nient’altro che gioia e soddisfazione per qualcosa che gli riusciva davvero bene.

Padron John e Padrona Yoko sono gli orgogliosi proprietari di una struttura redditizia in cui le fantasie sessuali sono l'unica realtà possibile. Sogni di schiavitù sessuale, sottomissione, dominazione, dolore e piacere fioriscono tra le mura di questo club. Che cosa ha a che fare un posto come questo con un certo ragazzo di Liverpool laborioso, ambizioso, normale, con gli occhi da cerbiatta e capelli scuri? La risposta è a portata di clic. Ma attenzione, cliccando su questa storia, entrerete nella Sala Rossa. Pensateci. Potete cliccare, ma voglio che la vostra scelta sia sicura e sana. Perché, sapete, una volta entrati… non c'è più ritorno.

Una ragazza normale. Un carattere insolito. Due corteggiatori altamente improbabili. L'Europa e l'America come sfondo.

(JohnxPaul)
“Having read the book…” ripeté nuovamente fra sé.
Paul di fronte a lui faceva la stessa cosa.
Fa, Mi minore, Do…
“Qualche idea, Paul?”
Paul non rispose e suonò di nuovo quei tre accordi, quasi con pigrizia. Uno dopo l’altro, più e più volte… No, nessuna idea.

«Ho paura di farti dormire qui» ammise John ed Eleanor rise «Stai tranquillo, sei sempre stato il mio sogno erotico ma non ti salto addosso» si avvicinò a John e gli sussurrò all'orecchio «Sarai tu a saltarmi addosso, fidati» si tolse l'asciugamano rimanendo nuda davanti a lui poi usci dalla stanza sorridendo.