[Per la festa della mamma]
Sono tre anni che lei non c’è più, oggi, proprio oggi.
Tre anni in cui non passa notte senza che io riviva per un istante gli ultimi giorni della sua vita, la sua mano che tremava nella mia, gli occhi sempre più lontani, il suo corpo piccolo, fragile, stremato dalla malattia… e quel sorriso che, nonostante tutto, era sempre lì.
Per me che la guardavo mentre si allontanava ogni giorno di più, impotente e mi odiavo.
(JohnxPaul accennato)

Padron John e Padrona Yoko sono gli orgogliosi proprietari di una struttura redditizia in cui le fantasie sessuali sono l'unica realtà possibile. Sogni di schiavitù sessuale, sottomissione, dominazione, dolore e piacere fioriscono tra le mura di questo club. Che cosa ha a che fare un posto come questo con un certo ragazzo di Liverpool laborioso, ambizioso, normale, con gli occhi da cerbiatta e capelli scuri? La risposta è a portata di clic. Ma attenzione, cliccando su questa storia, entrerete nella Sala Rossa. Pensateci. Potete cliccare, ma voglio che la vostra scelta sia sicura e sana. Perché, sapete, una volta entrati… non c'è più ritorno.

“Mi manca come ridi.”
“Mi manca come baci.”
“Mi manca come rompi il cazzo.”
“Tutto questo è reale o sto sognando, John?”
“Diavolo Paul, certo che è tutto vero, i sogni mica sono boiate effimere come le tette!”

ATTENTION: McLennon.

-Si chiama John, piccola.-
-Solo John?-
-John Winston Lennon. E questo bambino cambierà il mondo-