Niall è un ragazzo debole, insicuro, senza certezze. Studente di giornalismo alla “Joint Faculty of Humanities” di Dublino, è espulso dall’università per colpa del suo compagno di stanza. Decide, così, di andare a Londra da sua sorella maggiore Leenane, dove conosce il fratello di suo cognato, Harry, il quale è il leader degli Hooligans del Millwall, la Red Street Elite.
Harry.
Sfrontato, sfacciato, occhi magnetici, corporatura alta e slanciata, capelli mossi e scompigliati, schietto, misterioso, ma oltretutto affascinante. Harry è diverso dagli altri; Niall lo capisce sin dal loro primo incontro, da quando i loro occhi si sono incontrati per la prima volta, lo capisce dal comportamento possessivo, manesco ma così dannatamente eccitante del ricciolino e Niall si sente così dannatamente strano.
Un piccolo e innocente ragazzino dagli occhi color dell'oceano.
“E quindi tu sei Niall?”
“Si”
Harry sorrise malizioso.
“Niall…Bel nome.”
“Grazie” Disse il biondino balbettando.
“Un Irish." Costatò Harry, avvicinandosi.
“Guardati le spalle, piccolino.” Gli sussurrò Harry a fior di labbra, provocando una miriade di brividi al ragazzo dagli occhioni blu.
Occhi blu.
Quella fu la prima cosa che colpirono Harry.
[Narry! Se non vi piace il genere, state alla larga. Ovviamente, non offendetevi! Vi amo.]

1800: tra feste, balli, ricchezza e thè delle cinque, amare non è così facile come si possa pensare.
"Nell’abbondanza, Louis percepisce un’irritante sensazione di profonda incompletezza che disperatamente cerca di combattere, di dimenticare. Un senso di vuoto."
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" […] Harry non accennava a spostarsi di un millimetro.
Si pentì tuttavia nei giorni seguenti del non essersene andato via istantaneamente […] anche perché, gli attimi dopo […] successe una cosa ancora peggiore e di cui vergognarsi il triplo."
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"Si mise repentinamente la mano sulla fronte coprendosi gli occhi, e lo vide.
Per la prima volta alla luce del giorno e ancora più bello della notte passata."
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" “Ti piace guardarmi nudo, non è così? Louis?” mi soffiò nell’orecchio sfiorandomelo con le labbra."
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"Volevo che mi toccasse ancora e nello stesso tempo desideravo che tutto ciò non stesse accadendo."

Cosa succederebbe se Harry e Louis si ritrovassero soli di fronte alle telecamere una seconda volta? E se a questo aggiungessimo un intreccio bello e buono?
Harry/Louis | Conteggio: ~ 24.4k

Era come se dopo settimane passate in apnea, Harry stesse tornando a respirare a pieni polmoni, riempiendosi con ingordigia d’ossigeno fino a sentire il bisogno di tossire. Sentiva bruciare la crepa nel suo petto, dove Louis gli aveva rubato pezzi di lui senza più restituirglieli, e il dolore era accecante, ma lo faceva sentire vivo come non lo era da troppo. Sentiva il vuoto di tutti i momenti mancati in quei mesi di lontananza e assenza, ma allo stesso tempo era pieno d’amore incontrollato. Si sentiva morire, ma allo stesso tempo rinascere; si sentiva solo, ma allo stesso tempo nuovamente riconciliato alla sua metà, che sembrava piangere con ogni fibra del suo corpo per la nostalgia repressa fino a quel momento.
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| Larry | --- [9.3k]

Louis Tomlinson, 23 anni, un surfista scappato a Madeira per trovare l'onda perfetta. Arrogante, sicuro di sè.
Harry Styles, 20 anni, un panettiere in vacanza sull'isola. Confuso, prepotente.
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-A cosa pensi?- domandò teneramente Louis alzando la testa e guardando il riccio nelle iridi verdi.
-Guarda quant’è bella la Luna. Sembra che abbia costruito una stradina luminosa sull’oceano, ti pare?- chiese a sua volta Harry indicando il satellite bianco.
Si avvicinò alla guancia di Louis e lasciò un veloce bacio, prima di togliere la maglietta e i jeans, e tuffarsi in acqua.
-Harry Edwards Styles, sei un totale idi- 
Non riuscì a finire la frase che il riccio lo alzò caricandolo sulle spalle e lo buttò in acqua.
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[Harry+Louis] [m/m sex] [AU! Madeira] [8.1k] [accenni Gemma/Ashton]

-Che hai da ridere?- quando scese dalle punte si voltò a guardarmi e i suoi occhi, sotto al riflesso del neon brillarono, quasi. Come se avessero appena preso vita. Per quanto non fosse il tipo di ragazzo per me, non riuscii a fare a meno di rimanere a guardarlo. Basso, con le dita affusolate e gli occhi del colore del cielo. Occhi che mi erano parsi banali. In quel momento vi lessi qualcosa di più e se abbinati con un bel sorriso come il suo, diventavano quasi qualcosa di raro.
-No, niente. Sei molto basso.-
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-Sei tu lo stupido qui, Zayn. Non ti accorgi di nulla.- disse a pochi centimetro dal mio viso. Deglutii a fatica, sentendo il fiato caldo contro il mio viso. –Stupido…- bofonchiò ancora una volta. Rimasi ad occhi chiusi e sentii solamente il calore del suo corpo sempre più vicino, il fiato caldo contro le labbra. Poi il mio cuore parve perdere numerosi battiti. Una leggera pressione al lato destro delle labbra, un calore improvviso, una morbidezza mai sentita, poi il vuoto, il freddo. Con gli occhi e pugni serrati rimasi appoggiato alla parete. Quando riaprii gli occhi, di Liam non c’era più nessuna traccia.

Louis è un pendolare, ha 21 anni, ed è uno studente universitario. Nessun avvenimento straordinario, nessun amore all'orizzonte: il nulla assoluto. Si limita ad osservare le persone, le guarda, gli piace immaginare le loro vite, dove stanno andando, cosa stanno facendo in un certo luogo in un certo momento. E' un osservatore. E si è limitato per tanto tempo ad osservare la sua vita come seduto davanti ad un schermo, non ne ha mai preso in mano le redini.
Ogni giorno, stesso treno, stesse facce, stesse persone.
Stesso ragazzo che ha sempre gli occhi puntati sul suo blocco da disegno.
Stesso ragazzo che non alza mai lo sguardo da quei fogli di carta; il viso nascosto da un cappello con la visiera, a sua volta coperto dal cappuccio della sua felpa.
Stesso ragazzo di cui non ha mai visto veramente il volto, se non qualche scorcio rubato.
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“Certo che sei uno stronzo” disse una voce roca alle sue spalle, il rumore del fruscio di fogli che venivano raccolti e infilati nella borsa. Louis si bloccò un attimo, effettivamente quello sconosciuto non aveva tutti i torti a dargli dello stronzo, ma non aveva la testa per perdere altro tempo
[Harry/Louis] [Fede]

Louis è uno studente e lavora in uno strip-club per pagare l'università.
Harry è il suo professore di inglese.
«Puoi andare alle lezioni, ovviamente, ma, a parte questo, avrai bisogno del mio permesso per uscire di casa. Ti lascio uscire di tanto in tanto in modo che i tuoi amici non sospettino nulla, ma per la maggior parte del tempo, ti voglio a casa con me. Va bene, piccolo?».
Louis deglutisce. Come ha fatto ad infilarsi in questo casino? Però, annuisce. In fondo è solo un mese.
«Bravo ragazzo» gli sussurra Harry, sorridendo «E non potrai mai, mai venire senza permesso».
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ATTENZIONE: questa storia non è mia, è una traduzione.

E poi arrivò quel momento, quello che avevo pregato tutto il tempo che non fosse stato ripreso.
Sentii Zayn irrigidirsi di fianco a me, trattenere il respiro...
La mia mano si abbatté sullo schermo, e lo chiuse con uno scatto.
Mi resi conto che stavo ansimando, che tremavo.
"Louis, puoi spiegarmi.."
La voce roca di Zayn non lasciava trasparire nessuna emozione.
Io chiusi gli occhi, cercando di riprendere il controllo, di pensare.
Ma la mia mente urlava con rabbia un unico nome.
Harry Styles
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*in fase di correzione*
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ATTENZIONE
- Louis/Harry, accenni Louis/Zayn + altre bromace. Se non vi piace il genere state alla larga.
- Il carattere dei personaggi e le vicende nella storia sono inventati e non si riferiscono in alcun modo a fatti reali.
- Senza il mio permesso e l'attribuzione dei relativi crediti NON potete pubblicare la storia su altri siti. Se lo fate, prima o poi vi scoprirò e verrò a smerdarvi di fronte al mondo intero.