Hope Jones, una normale ragazzina di Los Angeles
Justin Bieber, criminale e puttaniere della scuola.
Lui non vuole saperne dell’amore. Invece lei, voleva solo sposarsi e vivere felice e contenta.
Inizialmente Hope odierà Justin, la cosa era reciproca; ma poi cosa succederà se subentrerà l’amore?
Vivranno felici e contenti o… ci sarà un colpo di scena?
*tratto dal primo capitolo*
''Ma tu sai chi era quello?!?'' disse Alex sempre urlando.
''No e non mi interessa.''
''E invece dovresti saperlo'' disse Amy.
''Allora ditemelo voi'' risposi con tranquillità.
''Quello è il ganster che governa questa città''

Cosa puoi fare quando l'insicurezza ti blocca? Cosa puoi dire quando la timidezza ti opprime la gola? Come puoi vivere quando attualmente vivi solo di malinconia e depressione?
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«Non abbiamo bisogno di psicopatici appena usciti da istituti per depressi, tornatene a casa Howen»
(N.d.A: tematiche delicate trattate con estrema cura e cautela, realismo)

I genitori della giovane Jennifer, quando essa nasce firmano un 'contratto' con i Bieber, loro grandi amici. Il contratto è chiaro: la ragazza, compiuti i 18 anni, verrà data in sposa al giovane Bieber. I due giovani non sono a conoscenza di questo 'patto', ma cosa succederà la sera del diciottesimo compleanno di Jennifer, quando entrambi verranno a sapere del loro destino già scritto?
'Ciao, sono Jennifer e i miei genitori vogliono farmi sposare con il ragazzo che più odio.'

C'era solo un pensiero che mi gironzolava nella testa, che mi rifiutavo di ammettere pur sapendo che aveva ragione. Io ero come Chaz. Un mostro. E un mostro non può cambiare.
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Dal capitolo 16:
Sentii il suo tocco leggero e caldo sulle mie palpebre mentre le chiudevo delicatamente.
«Resta ferma.» Sussurrò sulla mia pelle, dopodiché mi baciò dolcemente la fronte con le sue labbra morbide.
«Non voglio che niente o nessuno rovini questo momento.»
Era così fermamente vero ma allo stesso tempo sbagliato. Niente avrebbe potuto rovinare quel momento, per me, se lui fosse rimasto, ma mi accorsi presto quando le mie palpebre si riaprirono che lui non c’era più.

È come un gioco. Lui mi insegue, io scappo.
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«Sono così pericoloso, Madison. Non dovrei starti accanto. Ma non ne posso fare a meno, sei come una droga.»disse avvicinandosi a me.
Fermai la mano sul suo petto mentre attaccò il suo petto al mio.
«Sei la droga di cui non posso fare a meno.»disse baciandomi.
Morse il mio labbro. Non ricambiai neanche questo bacio. Devo ricordare chi è e cosa ha fatto. Lui è un assassino.
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Lui sapeva tutto di me. È come se mi conoscesse da tantissimo tempo. Era ossessionato da me.
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«Dovresti raccontarmi qualcosa su di te. Tu sai tutto di me, io no.» dissi rompendo quell'insopportabile silenzio.
«Sai che sono pericoloso.» disse facendo fuoriuscire il fumo della sigaretta dalle sue labbra. «E sai che sono pericoloso. Non ti basta?» si voltò e mi guardò con menefreghismo.
«Ah, giusto, ho dimenticato il fatto che sto parlando con mister me ne fotto di tutti.» dissi evidentemente incazzata. «Vaffanculo.» mi alzai e cominciai a camminare.
Sentì il suo sguardo su di me e senza voltarmi, alzai il medio.
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Madison.
Justin.

“Ti ho fatto male,Madaline?”- rise lui,chinandosi alla mia stessa altezza.
Lui chi?
Justin,Justin Bieber.
Il più ‘cool’ della scuola.
Quello biondo.
Quello dagli occhi ambrati.
Quello dal sorriso che mozza il fiato.
Quello ricoperto da tatuaggi estremamente sexy.
Ma soprattutto..quello che a sol udire il nome ti senti scariche elettriche nel corpo che ti portano all’estrema eccitazione.
Mi sentivo sporca solo nel vederlo.
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Ci scambiammo un'occhiata d'intesa- "Oh no,non mi scoperò la sfigata."
"Prendere o lasciare,Bieber."
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"Mi sono innamorata di te!"
"E' troppo tardi."
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"Maddie,io ti amo!"-urlò.
Ma era troppo tardi.
Il mio cuore si era già frantumato in mille pezzi.
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Una scommessa e un amore infranto.
Jariana fanfiction.❤

Mi ha stretto fra le sue braccia e mi ha baciato la fronte, ho pensato 'stavolta o mi salva o mi uccide.'

«Che fai, scappi?» sentii una voce fare eco.
Avevo paura.
Deglutii.
«Andiamo, Abbie.» la sua voce era sempre più vicina a me.
“Come fa a sapere il mio nome?” pensai, terrorizzata.
«Lo sai che ti troverò.» iniziai a sentire alcuni rami scricchiolare quando i suoi piedi si posavano al terreno.
«Io ti troverei sempre.»