"Sono Louis Tomlinson, e cinque anni fa, su questo palco cantai per la prima volta la canzone che mi portò al successo. Stasera, sono qui invece per cantare una nuova canzone, che ho scritto questa notte guardando le stelle e pensando ad una persona. Questa canzone è una canzone che parla di stelle, anzi, di una stella. Questa canzone è per raccontavi che senza la persona che amate al vostro fianco, non ha senso svegliarsi la mattina, correre, ridere, vivere. A cosa servono il successo e la fama se non puoi condividerli con la persona che ami? Senza di te sono una stella, è vero, guardami: ho appena vinto cinque premi ai Country Music Awards. Sono una fottuta stella. Ma non so brillare. Senza di te sono soltanto una stella persa, nel buio più angusto della notte. Io non- non sono bravo a parlare dei miei sentimenti ma so trasformarli in musica. E allora, questa canzone è per te. Per te che sei sempre stato la mia luna, ascoltami adesso se puoi. Questa, signori, è Lost Stars."

Harry/Louis; conteggio tot. 15.3K;
Louis è un ragazzo nella norma -forse troppo eccentrico- che si aspetta di tutto quando sua madre trova lavoro in una piccola città, Holmes Chapel, e quindi deve trasferirsi. Tutto, ad eccezione di un ragazzo dai capelli riccioli e dagli occhi verdi di nome Harry Styles.

«Ti odio! Ti odio con tutto me stesso! » dico alzandomi dal letto e chiudendomi in bagno mentre lui mi viene dietro. «No! Non puoi dirmi questo Louis, non puoi, perchè non mi capisci, perchè cavolo? » lo sento accasciarsi lungo la porta di legno del bagno e il solo pensiero di saper che sta piangendo mi fa dare di matto, ma non posso intenerirmi, devo provarle tutte.
«Dimmi che cosa ti ho fatto Harry, davvero dimmi dove ho sbagliato con te, ho sbagliato come amico o come ragazzo? Cosa non ti ho dato Haz, dimmelo, perchè mi sembra di averti dato tutto me stesso, anima, corpo,cuore, è tutto tuo. Cosa ti ho fatto mancare, cosa?» non urlo più, non ho le forze per farlo, le mie sono più delle preghiere, ormai.
Larry || rossa (solo una scena) || angst

Louis, lo studente modello pluripremiato del liceo; ed Harry, lo sfacciato e malizioso sciupafemmine. Cosa succederà quando saranno costretti a far fronte comune per vendicarsi delle dicerie messe in giro da Zayn Malik? Cosa succederà quando si troveranno da soli? Di sicuro scopriranno che quella di "Secchione" e "Stronzo" non sono che etichette e che dietro c'è molto di più.
Dal testo:
“Harry… Cos… Cosa stai facendo?”. “Io?” il riccio rise languido e beffardo, “Cosa stai facendo tu, dal momento che ci hai chiusi in uno sgabuzzino con la serratura rotta e mi stai urlando contro, cosa che mi fa terribilmente eccitare”.
Attenzione: il linguaggio è un po' scurrile e volgare.
Bitch!Harry; cute!Louis

«Allora, cosa mi farai in questi sette minuti?»
Liam si voltò di scatto verso la figura perfetta che gli aveva parlato dalla sua sinistra. La voce splendidamente accentata di Zayn era roca, incredibilmente calda e colma di un’aspettativa palpabile nell’aria. Quest’ultimo era bell’amente appoggiato su un mobiletto dove sopra erano appoggiati degli asciugamani puliti, si era sbarazzato della sua Lucky Strike – che giaceva accartocciata per terra – ed aveva il viso rivolto nella sua direzione, ma non lo vedeva, non poteva vederlo.
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Josh guardò Niall togliersi teatralmente la fascia nera, mostrando i suoi incomparabili occhi azzurri, abissali. Non era un tipo svenevole – Josh – ma quando si parlava del suo Niall si riteneva assolutamente giustificato.
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Quella di Harry era una fisionomia asciutta, ben delineata, perfetta per un’opera d’arte e avrebbe sfidato qualunque artista a dipingerlo su una tela perché un corpo come il suo, con le sue movenze aggraziate e il magnetismo intrinseco, non era rappresentabile. Louis, con le mani puntate sui suoi fianchi con tono possessivo e totalizzante, avrebbe scommesso oro: la perfezione esisteva e aveva due occhi verdi incastonati in un viso d'angelo.
Ziam | Nosh | Larry -- [19.6k]

“Che cos’ è?” chiesi dopo qualche istante di silenzio. Harry aveva mollato il mio braccio già da alcuni istanti, piegandosi per prendere l’ acchiappasogni vittima della mia violenza. Lo rimise al suo posto alzandosi sulle punte dei piedi e ritornando al suo sorriso.
“Letteralmente significa l’arte della scrittura. Ogni autore giapponese che si rispetti sa praticare lo Shodo. Attraverso esso, lo scrittore scopre sé stesso.” [...]
“Insegnamelo.” dissi all’ improvviso, un po’ perché volevo distrarlo dalla mia brutta figura, un po’ perché lo volevo davvero. Ricevetti un “Assolutamente no.” come risposta, che detto da quelle labbra sembrava addirittura una risposta positiva.
[Harry/Louis][17.3][Cris]