"Me ne offriresti una?"
Il castano sussultò.
"Cristo, Harry.
Mi hai spaventato"
Gliene allungò comunque una.
"Eri qui per me?" chiese il riccio.
"No" mentì.
"Va bene"
"Ci si vede Harold"
"Louis"
Il castano si voltò di nuovo, piegando leggermente la testa di lato.
"Come mi hai chiamato?"
"Harold. Non è il tuo nome?"
Il riccio sorrise leggermente, e annuì.
"Erano anni che nessuno mi chiamava così"
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"Io non so nulla di te, Harry"
Si voltò, e iniziò a camminare.
"Sbaglio a vestirmi"
Lo disse con lo stesso tono che avrebbe usato per confessare il segreto di una vita.
Probabilmente perché per lui era davvero così.
"Cosa?" chiese il castano, girandosi confuso verso di lui.
"Io sbaglio a vestirmi" ripeté il riccio, spostando il peso del corpo dalle punte ai talloni.
"Anche ora, ho sbagliato. Questa giacca di jeans è troppo leggera per questo periodo, e sto morendo di freddo, stessa cosa per i pantaloni strappati. Non so perché, ma sbaglio sempre"
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O quella in cui Louis non coordina pensieri e sentimenti, ed Harry vuole essere una storia. Il primo impara a spegnersi, il secondo ad accendersi.
(E Zayn urla, e Niall ride, ma questo è un altro discorso).

E no, c'era una specie di rapporto morboso tra Harry e la sua canzone e non era possibile che Louis la stesse cantando in quel modo, con quel trasporto, come se sentisse quelle parole sulla sua pelle. Questa cosa lo stava ipnotizzando, ecco perché si voltò ovunque a cercare anche solo un goccio di champagne che, per fortuna, trovò, e fece quello che, probabilmente, gli avrebbe rovinato la vita per sempre.

Louis è costretto dal suo migliore amico a partecipare ad una festa, durante la quale si ritroverà coinvolto in una partita di obbligo o verità.

OS partecipante al Fest “Di tatuaggi, parole e inchiostro”
Liam vuole un’aerografia della frase ‘Somewhere is a place that nobody knows’ sulla parete della sua camera. Niall, ritiene che Zayn sia la persona giusta per aiutarlo a realizzare il suo desiderio.
***
“Che ne pensi?” Zayn interruppe le lodi che gli si formarono spontaneamente nella mente e attirò la sua attenzione. Per un puro riflesso, Liam gli si avvicinò cingendogli il collo con le braccia. Gli strofinò il naso sulla guancia, sentendo il suo odore mescolarsi al suo e alla vernice. Era un mix pungente, ma mai e poi mai si sarebbe allontanato da lui. Zayn gli poggiò le mani sulla schiena e gli mordicchiò il collo. “Direi che non c'è male, Malik”
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