Rufy invita a casa sua Zoro e Sanji per una serata tra amici e propone di giocare a obbligo o verità...
Dal testo:
- Bene, allora iniziamo … ah c’è una cosa che non vi ho detto. – Gli altri due si fecero attenti. – Avete presente quando prima vi ho detto che non c’è l’opzione verità? – Zoro e Sanji fecero un cenno d’assenso. – Non vi ho detto che gli obblighi saranno tutti hot, non vorrete ritirarvi vero? – Un’altra sfida, ormai aveva capito come raggirare quei due.
Seppur rossi in volto come pomodori Zoro e Sanji lo spronarono a iniziare la partita.
E Rufy spinse play.

-AAAAAAAAAAAAAAAAH!-
L'urlo di Zoro, quella mattina, fece alzare in volo miriadi di uccelli colorati, che prima erano tranquillamente appollaiati sugli alberi intorno all'accampamento degli indigeni.
(...)
-Mmh... cosa è successo? - sbadigliò la navigatrice.
Poi di colpo sgranò gli occhi, appena il suo sguardo finì su Zoro, o almeno, quello che avrebbe dovuto essere Zoro: alta, dal fisico asciutto e tonico, con un seno evidente sotto lo yukata verde, i capelli corti e verdi, i tratti del viso molto femminili e un occhio spalancato, nocciola, uguale a quello di Zoro, che annaspava nel panico, e l'altro chiuso, segnato da una cicatrice verticale...

Gajeel non riconobbe subito la voce che gli parlò semplicemente perché non avrebbe mai immaginato di incontrarne il proprietario proprio in quel luogo sperduto e in quella situazione. Ma l'odore che gli arrivò subito dopo scacciò ogni dubbio, perché di quello non poteva sbagliarsi, come non poteva sbagliarsi sull'identità dell'uomo dai capelli biondi che lo fissava con un paio di occhi grigi e freddi, uno dei quali attraversato da una cicatrice.