Agamennone vuole qualcosa in cambio per restituire Criseide a suo padre, ma non Briseide, come nella storia, bensì Patroclo. Achille rifiuta e trova rifugio per sè e per il suo amante proprio tra le mura di Troia

Millicent Bulstrode è estremamente irritata dal fatto di essere bloccata in punizione fino a quando Draco Malfoy e Harry Potter non iniziano a comportarsi in maniera davvero strana e decisamente interessante.
[Traduzione di Vilandra]

Chiami qualcuno la mattina presto, anche se non è educato. Il numero è giusto, ma la persona che risponde... non proprio.
O.O Certe volte mi stupisco da sola: per vernirmi in mente una cosa del genere mentre tento di fare qualcosa di serio, devo proprio essere fissata. 148 parole... doppio O.O
Metto AU, perché è "post" niente, ma potrebbe essere "post" tutto. Insomma, nel XXI secolo, perchè i maghi non dovrebbero dotarsi di telefono?

E’ certa che si tratti di un sogno, perché quella che vede è la stanza di Arthur e non la sua, ed è anche convinta che non sia un incubo, perché non percepisce la sensazione di paura che solitamente le attanaglia lo stomaco.
E’ qualcosa di altrettanto potente, ma totalmente diverso.
[Fiction scritta per il p0rn fest della community fanfic_italia]

Draco Malfoy è scomparso, sua madre chiede a Harry di ritrovarlo. Il biondo Serpeverde è vittima di una maledizione e Harry per aiutarlo si rivolgerà al più grande esperto in proposito. Con la partecipazione straordinaria di un adorabile Teddy Lupin ^^
Ambientata alla fine del 7° libro, non tiene conto dell'ultimo capitolo ambientato 19anni dopo.

Una giornata come tante alla Wammy's House. Accade, però, qualcosa che Mello non avrebbe mai immaginato nemmeno nelle sue fantasie più sfrenate, qualcosa che comprende una stupida penitenza e un innocente temporale... MelloxNear [linguaggio un po' colorito]

Nata come Drabble, ho sforato per una manciata di parole.
Ambientata nel 5°libro, dentro all’Ufficio Misteri.
Niente fa pensare che sia shonen-ai, ma al mio animo Wolfstar piace crederlo.
Tra poco svanirò. Sarò niente anch’io.
Ma ogni scelta si paga.
E va bene così.

Harry Potter si era svegliato alle undici e mezzo di un Lunedì di Ottobre, e la sua prima genuina reazione era stata quella di urlare. Non poteva credere di esserselo dimenticato anche quella volta. Non ci poteva assolutamente credere, non c'era nulla nell'universo capace di fargli dimenticare ancora un volta quella cosa, e lui invece ci era riuscito senza neanche l'aiuto di chissà quale astro o pianeta vicino alla sua orbita. [...] Si alzò velocemente dal letto lasciando dietro di sé pigiama e quant'altro mentre raccoglieva da terra i vestiti alla velocità della luce. Lo avrebbero ucciso, oh si, quella era davvero la volta buona, altroché. Merlino, quanto avrebbe voluto essere ancora ad Hogwarts. O meglio, quanto avrebbe voluto essere ancor ad Hogwarts, da studente.

Happy Birthday, Lucius Malfoy.