Sono passati giorni, sono passati mesi, mentre il tempo fluisce via e si consolidano le distanze, si amplificano le consapevolezze, nell'eco di paure vibranti, di rimorsi ed espiazioni, di solitudini e gelide apatie. E mentre i ticchettii dell'anima corrono, Naruto e Sasuke tentano di ricostruire le proprie vite, di inseguire i propri sogni, dopo essersi annichiliti, dopo essersi svuotati e combattuti, con carezze irruenti e parole dolcemente taglienti mascherate da altisonante sincerità. Si sono ritrovati, si sono lasciati, ognuno nella propria via, ognuno con il proprio peso, ognuno con un vuoto dettato non solo da un braccio reciso. Sasuke viaggia. Naruto resta nella sua Konoha, acclamato e desiderato adesso come nuovo Hokage. Eppure, quel vuoto aumenta e nella distanza qualcosa Vibra sempre più potente. E così basta un semplice Battito d'Ali, per scatenare un Uragano...anche dall'altra parte del Mondo. Anche se si è lontani...ma mai veramente. Anche se si è vicini, ed a volte è persino troppo doloroso ammetterlo. Cosa accade a due anime da sempre connesse e sole, nella tempesta? Danzano, immersi nell'Effetto Farfalla. Inevitabilmente.

Un senso di colpa lacerante, un enorme vuoto da colmare. Un dolore grande e intenso, tangibile. Vedere realizzate le proprie paure più grandi e la consapevolezza di non sapere come combatterle.

«Naruto, devo parlarti di una cosa.»
«Dimmi pure.»
«Forse… forse è meglio che te la mostri. Puoi venire con me?»
«Mi stai facendo preoccupare, Sakura-chan. Cosa c’è?»
«Vieni con me. Per favore.»
«Puoi dirmi almeno dove stiamo andando?»
Sakura si morde le labbra e resta in silenzio, mentre cammina davanti a lui.
“In prigione” sarebbe la risposta più giusta.
“All’inferno” sarebbe quella più sincera.
«Non odiarci.» è l’unica da dare.
Naruto sgrana gli occhi, confuso. Poi segue lo sguardo di Sakura e il cuore accelera i battiti.
“Non odiarci”, eh?
Sarà difficile, Sakura-chan.
[Sasuke x Naruto]

La tua stessa esistenza, ha fatto soffrire qualcuno importante per te.
Lo sapeva. Non meritava perdono. Non doveva essere perdonato.
Accettare, accettare quelle scuse, significava mandare in frantumi la sua anima.
Ma, una parte di lui, non era cambiata. Una parte di lui, non voleva.
Devo solo cancellare la mia esistenza.
Niente di più, niente di meno.

Dal testo:
"«Non farlo».
[...]
«Devo».
Due sillabe, nulla di più. Ma Naruto sapeva che quello era il massimo che poteva aspettarsi da lui.
Trattenne il fiato per un secondo, sollevandosi per fronteggiarlo.
Perché?
Perché tu?
Perché noi?"
[SasuNaru, angst]

Sasuke è un tossico e a Naruto piace mandar giù qualche pillola di tanto in tanto.
Sasuke è un alcolizzato e Naruto si ubriaca qualche volta di troppo
Sasuke sa che sta mandando la sua vita a puttane e Naruto si nasconde da se stesso.
Sono uguali, eppure non potrebbero essere più diversi. Non si conoscono e quando lo faranno sarà la fine per entrambi.
[Sasuke x Naruto] [Accenni Uchihacest] [Warning: Self-Harm]
[1° classificata al contest "No words" indetto da Audrey_24th sul forum di EFP]

Zac.
E cade un altro pupazzo.
Zac, zac.
E cade un'altra testa.
Zac, zac, zac.
Quando potrà fermarsi quest'incessante respiro?

[Per zeroschiuma, che ci ha messo prompt e fiducia]
“Curioso come non abbiamo mai niente da dirci” asserì Sasuke mentre con un unico movimento portava il biondo sotto di sé.
“Ci stiamo dicendo tutto invece” disse Naruto sfilando la camicia aperta del moro e buttandola a terra con un gesto brusco. “Tutto” ripetè cercando con gli occhi, nella semioscurità, quella cicatrice a forma di fulmine sui pettorali di Sasuke. Era una cicatrice che squarciava in due il torace, una saetta sottile ma profonda. Quando la trovò sentì lo stomaco andare in subbuglio, l'eccitazione salire e gli mancò il fiato allorchè la toccò.
Erano il tallone d'Achille di Uchiha Sasuke, le cicatrici.
[NaruSasu – SasuNaru]

Niente. O qualcosa, forse, sul modo in cui Emily è riuscita a fare in modo che naomi togliesse quella bellissima maschera dallo sguardo impenetrabile, solo prendendola per mano.

La verità cominciava a farsi orribilmente chiara, quando i due uscirono il serpeverde si alzò di scatto, cercando qualcosa che lo aiutasse, sfrugugliò fra le scartoffie della scrivania di Madama Chips con il cuore in gola e vide, posato a parte, il rapporto delle loro condizioni, cercò meticolosamente la data con occhi avidi e quando la trovò il foglio di carta gli sfuggì di mano cadendo a terra.
Era finito nel passato con Potter.