Alec poteva anche essere un cacciatore, ma con Magnus era la preda.
[Storia Revisionata]

Dipingerò Terre d’Ange con l’argento d’Aiglemort, il viola de L’Envers e il blu de La Courcel.
Il mio dipinto profumerà delle mele dei de Somerville.
Così vi parlerò di come una bambina con gli occhi color zaffiro è diventata la donna più temuta in tre regni diversi:
Perché per Terre d’Ange io sono una traditrice, per Caerdicca Unitas io sono la Donna Bella col suo figlio smarrito, per Skaldia sono colei che ha tenuto in pugno Waldemar Selig.
Perchè non sono nata Melisande Shahrizai de la Courcell.
In un tempo nemmeno troppo lontano io ero semplicemente Lisande di Kushet, la perla della mia dinastia.

«Fumi ancora quelle schifezze?»
«Mi piace.»
«Ti piace, o è solo abitudine?»
Sasuke si portò nuovamente la sigaretta ormai finita alle labbra, per poi espirare.
La spense nel posacenere posato lì accanto; svariate cicche vi dimoravano; piccoli cadaveri post e pre sesso, semplici segnali dello squallore del luogo.
«Se una cosa diventa abitudine, è perché ci è gradita.»
[OroSasuOro][SasuDei][DeiSasoDei][NaruSasuNaru][Accenni di ItaSasuIta]

Quando il passato tormenta e genera incubi,la follia è sempre alle porte, soprattutto se divinità dispettose ci mettono lo zampino. Questa fanfic sarà shonen-ai, forse yaoi, ma anche in puro spirito Saint Seiya (spero) con avventure e misteri da svelare ^_^ Personaggi principali i bronze, ma etreranno in gioco molti altri saint e amici a noi ben noti^^

Ma andiamo al sodo. Non comincerò con: “C’era una volta”, perché quello che sto per raccontare non è una favola. Non comincerò neanche con uno storico e antiquato: “Correva l’anno…”, né con un “Caro diaro…” stile Anne Frank.
Invece, temo che dovrò annoiarvi con la mia presentazione. In fondo, a che pro scrivere se non si può ammorbare un poco il lettore? E poi, un’autobiografia sarebbe inutile, se non si presenta il protagonista.
Cominciamo: mi chiamo Sasuke Uchiha...

La voce si spense, il cosmo potentissimo che l’aveva avvolta e soggiogata scomparve nel nulla. Saori si lasciò cadere in ginocchio, il viso nascosto tra le mani: “Non può fare una cosa simile!! Non può pretendere che io gli consegni Shun come se fosse un oggetto di valore anziché un essere umano!” No certo, non l’avrebbe fatto… ma quel semplice rifiuto, al Dio che di tutti gli Dei era il sovrano, non sarebbe bastato, non si sarebbe accontentato di un “no”; di fronte a quel diniego non si sarebbe ritirato umilmente, perché lui era Zeus, colui a cui nulla si poteva rifiutare...

Death Mask stava reagendo nel solo modo in cui era capace, ricordava che anche quand’era piccolo la sua situazione non era molto diversa: la cattiveria era l’unico mezzo che Angelo avesse mai avuto per sopravvivere… improvvisamente Aphrodite lo capì, era sempre stato così ma anni fa lui era solo un bambino egocentrico che non si rendeva conto di tanta sofferenza… perché proprio adesso? O meglio, perché ci aveva messo tanto a comprenderlo? Saga stava mettendo a nudo tutto, con la sua sola presenza, con la sua personale follia stava in realtà risvegliando la loro consapevolezza? “Ogni uomo ha in sé un mostro…” pensò tra sé, in un impeto di disperazione...