La storia di Sherlock e John, il modo in cui si sono incontrati, tutto ciò che hanno vissuto, la conosciamo bene. Molti di noi avranno rivisto la serie abbastanza volte da citare le frasi senza che le altre persone riescano a capire, ma neanche ci importa, noi sappiamo (e se il nostro interlocutore abbassa la media di intelligenza dell'intero quartiere non è nemmeno colpa sua). E molti di noi hanno avuto problemi con il modo con cui l'hanno conclusa (per ora). E allora che fare? Allora ho deciso che la storia provo a scriverla come vorrei fosse andata, magari grazie a qualcuno che ha sempre osservato ma non abbiamo mai visto. Qualcuno che come noi era sempre con loro, ma al contrario nostro ha potuto cambiare le carte in tavola.
Rivivremo la storia, e basterà cambiare una cosa, per cambiare un sacco di cose.

Sherlock ha perso la memoria. Non ricorda più chi è, non ricorda cosa fa e non ricorda nulla del suo passato. Gli resta solo un presente fatto del 221 B, di John Watson e della sua capacità di dedurre. A volte però una deduzione che si forma su un preconcetto porta ad un risultato sbagliato e capita che due più due faccia novecentocinquatatre.

Lui sta salendo le scale, io farò finta di non averlo sentito.

“Credimi Rem... entro stasera ti accorgerai che nemmeno tu puoi fare a meno di miele e limone. Ti farò cambiare idea, ti farò capire quanto importanti possano diventare...”