La notte: un lavoro, un divertimento, 50 yen. Curiosi? Allora fatevi avanti, mica vi mangio ;)
In una piccola cittadina come Tokai era importante la reputazione...
"Piacere Nami, Cocoyashi Nami e se non è il mio vero nome a chi importa?"
In quelle notti al Baishun potevi trovare di tutto...
"Per questa sera chiamami Zoro, mocciosa"
Perché la verità, come spesso succede, è molto diversa dalla leggenda.
Sebbene la storia sia segnata come "Raccolta di One-shot" non lo è, si tratta in effetti di una multicapitolo, scusate il disagio.

Adorava il silenzio, adorava la solitudine che si poteva ottenere solo stando appollaiata, come tutti i volatili attorno a lei, nell’unico angolo non lercio della Guferia. Molti pensavano stesse aspettando una lettera d’amore che non sarebbe mai arrivata. In realtà quello era semplicemente il punto più alto del castello e da lì si poteva vedere la fine della grande Foresta Proibita, che lasciava spazio alle montagne sempre innevate. Guardava all’orizzonte, sempre fisso e provando a non battere le ciglia, perché lo spettacolo che aveva dinnanzi era talmente bello da temere che potesse scomparire in un attimo. Quel tempo era il suo preferito perché quasi mai s’intravedeva il sole che, a suo parere, rifletteva troppa luce sul terreno, facendole vedere le cose così com’erano. Aveva paura della sua ombra.

Disclaimer: personaggi di Masami Kurumada (con delle eccezioni)
Il Saint del Cancro si è sempre portato appresso dolore e distruzione, tanto da meritarsi il nome di Death Mask, la maschera della morte. In lui di buono, forse, non c'è niente. Potrebbe dunque, diventare padre?
Un'idea talmente illogica da poter apparire addirittura plausibile.
Come si sarebbe comportato Death Mak se avesse avuto un erede?
E, soprattutto, cosa sarebbe cambiato nella sua storia?
(OOC per sicurezza, non si sa mai. Rating Arancione, per lo stesso motivo)