Holly Edith Thyme è una calamità naturale che cammina. Goffa e timida, ha perso i genitori in un incidente per poi essere lasciata dal suo ragazzo. Decide quindi di fare le valigie e trasferirsi nella piovosa Inghilterra da sua zia Margareth proprietaria di una modesta fioreria nel lontano Yorkshire. Edward William Greystone è considerato uno degli uomini più ricchi di Sheffield, nonché ultimo erede del ducato di Greystone oltre ad essere uno dei più importanti imprenditori dello York ed è considerato da tutti come un uomo spietato sul lavoro, una persona cinica e burbera che non teme niente e nessuno. I due si incontreranno e sarà odio a prima vista: lei tremendamente insicura e lui troppo sicuro di sé, non può nascere nulla di buono; ma se per un caso del destino dovessero imparare a convivere? Potrà nascere e sbocciare l'amore, oppure è qualcosa destinato a morire alla prima folata di vento?

Charlotte ha un segreto.
STOP!
Sto' scherzando! Non è quel tipo di storia strappalacrime o melensa che porta il lettore a strapparsi i capelli ogni volta che i due si avvicinano per baciarsi.
Charlotte è una donna come tante, nulla di strano, niente che possa essere degno di nota, ma se guardiamo bene, se osserviamo da vicino la vita di Charlotte possiamo notare la mancanza di qualcosa: un uomo.
Charlotte gestisce un programma radiofonico chiamato: “Tutta colpa di Cenerentola” dove parla dell'amore che non esiste, del vero significato di innamorarsi, o almeno, il significato che lei vi attribuisce, e di come le giovani ragazze di New Orleans si lascino influenzare dalle favole e dalle illusioni di un amore perfetto e duraturo.
E poi arriva il Cliché...perché lo sappiamo, nelle storie d'amore ci deve essere almeno un cliché!

Dai capitoli 4 e 5:
Le mani giocavano con la schiuma, immergeva i palmi, li trascinava piano, come se stesse accarezzando qualcosa. E le onde sembravano rispondere ai suoi movimenti, gli si stringevano attorno, sovrastandosi e inghiottendosi a vicenda, come se fremessero all’idea di sfiorarlo.
[...]
- Sai cosa accade al mare prima di uno tsunami? –
Io battei le palpebre, colto impreparato dalla sua domanda.
- No. – mormorai.
- Prima di uno Tsunami, il mare si ritira. Scivola sulla sabbia e su sé stesso, torna indietro, come risucchiato da una forza invisibile. È un processo lento. Ma a guardarlo, sembra quasi non abbia più la forza di spingere avanti le proprie onde, richiamandole a sé. Il mare si ritrae senza forze e a fatica… Invece sta solo preparando un’onda molto più grande delle altre. Un’onda diversa, anomala. Un’onda che spazzerà via tutto. –
[...]
Fu solo in quel momento che mi accorsi del freddo.
Non era un freddo normale, di quelli che il vento strappa alle montagne e getta sul mare. Era un freddo terribile, che causava fitte al petto e alle braccia ora troppo leggere. Era un gelo interno, che sapeva di assenza.