Manhattan, la zone più ricca e famosa di New York. Grandi impresari, giovani miliardari, auto sportive e appartamenti di lusso. L'Upper East Side è pieno di scommettitori audaci. Alcuni scelgono di scommettere su loro stessi, mentre altri sono felici di scommettere su qualcun altro. Non tutti quelli che ti circondano sono buoni. Non tutto è come sembra.
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Il suo corpo sinuoso si muoveva a tempo di musica, i suoi occhi mi fissavano lussuriosi, ma anche spaventati. Il riflettore illuminò la ragazza con la maschera nera e fu allora che capii.

Che vita di merda.
Gli affari vanno male , sono accusato di omicidio e ho a che fare con una ragazza
più piccola , ma anche più furba ed intelligente di me , ma sinceramente , non mi dispiace avere alle costole una ragazza bellissima come lei..
Tutto normale direi.
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(A Jason McCann Story)

ATTENZIONE: Questa fanfiction è piena di situazioni violente che possono urtare la sensibilità quindi se non vi piace il genere non inoltratevi nella lettura.
Tutto ciò che leggerete è frutto della mia perversa immaginazione e non ha nulla a che vedere con la realtà.
Grazie.
-Cassie-
Dal testo:
"Sei molto carina."
La sua voce penetrò la mia anima come un brivido gelido.
Scossi la testa cercando di allontanare il suo dito.
Una risata sommessa accompagnò il suo sguardo scuro sulla mia pelle.
Improvvisamente lo sentii poggiare il suo corpo sul mio. Era freddo, con un forte profumo di cannella.
Sentii il suo respiro posarsi sul mio collo mentre con il naso aspirava la mia pelle.
Ti voglio solo per me, hai capito Blue?"
Annuii confusa e stordita. Non ero sicura di aver capito bene ciò che aveva detto ma non avevo alcuna intenzione di contraddirlo, volevo solo che se ne andasse.
"Brava piccola. Ci vediamo."

''-io mi sono innamorato di te Amy.- disse tutto d'un fiato.
-non importa, ormai è troppo tardi.-
-stai mentendo.-
La mia schiena era contro la parete fredda della camera d'albergo.
-sono solo un'amica, Justin.- dissi mentre sentivo le lacrime bruciarmi sul volto.''
E' passato un anno da quando Amy e Justin si sono detti addio, ma è arrivata l'ora di tornare a casa, anche se per qualche settimana.
Ma cosa succederà se, al ritorno di Amy, le cose non saranno più come le ricordava? Cosa succederà se si ritroverà a vivere in una realtà a cui però sente di non appartenere più?
E Justin? Cosa farà quando quella che un tempo considerava la sua migliore amica tornerà?

In un normale liceo di Bradford frequentato da Cheerleaders ,giocatori di football,sfigati e persone apparentemente normali che adoravano la scuola superiore,chi perché popolare,chi perché secchione,chi per gli amici e il divertimento,due ragazzi si distinguevano.
Entrambi attribuivano alla Bradford High School un soprannome abbastanza frizzante:”Fottuta scuola”.
Brooke,che non era la solita sciacquetta da quattro soldi né tantomeno una ragazza che si poteva definire “normale”,era una tipetta a modo: tosta,sicura di sé,abbastanza tagliente quando voleva,che adorava tutto ciò che riguardasse il divertimento,sempre affiancata dalla sua migliore amica.
Justin,che aveva l’aria da Bad Boy,ma che non era assolutamente il solito Puttaniere che gironzolava per i corridoi in cerca di pollastre, al contrario preferiva stare per i fatti suoi a fumarsi la sua sigaretta in pace,magari chiacchierando con i suoi due migliori amici.
Si incontreranno,ma non faranno amicizia,né tantomeno lui si innamorerà di lei o viceversa,o forse qualcosa li accomuna.
Ma cosa succederà quando l’indifferenza di Justin nei confronti di Brooke aumenterà in lei la voglia di scoprire cos’abbia di sbagliato questo ragazzo?

-Kylie, tu sei un disastro. non senti mai la sveglia, arrivi sempre in ritardo, dimentichi i libri a casa. non ti guardi mai allo specchio, mangi poco, sei schiava dell'eterna convinzione di dover dimagrire ancora un po'. hai quasi sempre lo sguardo perso, non guardi mai le persone negli occhi, sei timorosa di sapere cosa pensano gli altri di te. ti passi sempre le mani fra i capelli e hai questa strana fissa di farmi smettere di fumare, quando in realtà non ti sei accorta che da quando me l'hai detto non tocco più una sigaretta. sorridi quando piove e nemmeno te ne accorgi. perdi sempre tutto. perdi il treno, la metropolitana, il biglietto del bus, le forcine, i cd, ma, soprattutto, hai perso te stessa. sei un disastro, peggio di così non potevi essere fatta. ma, fra tutti, sai quale è il vero problema? che, dannazione, non c'è una sola, singola cosa che cambierei di te.-

Mi allungai e posai le mie labbra sulle sue. Erano così calde e morbide che d’istinto sospirai e praticamente mi avventai su di lui. Lui mi baciò con delicatezza ma, di fronte al mio slancio, allontanò il mio viso e appoggiò la sua fronte sulla mia. - No, piccola -. Mi staccai furiosa e cominciai ad allontanarmi. Mi aveva appena rifiutata, non riuscivo a crederci. Volevo solo uscire di lì e tornare a casa. Barcollai verso la porta e uscii in giardino, guardandomi intorno confusa. Percepivo le lacrime offuscarmi gli occhi, mi sentivo ferita e offesa. - Scarlett, tesoro, non fare così - mi pregò raggiungendomi. Si piazzò davanti a me e mi prese il volto tra le mani. - Non ti preoccupare, ho capito. Non ti disturbero più - sbuffai mentre le prime lacrime scendevano. - No, ti prego, non piangere -, mormorò asciugandole con le dita, -E’ solo che… insomma, ci conosciamo da tre giorni e tu sei così ubriaca che non sai quello che stai facendo -. - Non fingere di essere un angioletto. Da quando ti interessa se una ragazza è ubriaca? - risi amaramente. - Da quando quella ragazza sei tu -.

Seconda stagione.
Liz è tornata dalla Francia, portando con sè nuovi ricordi, una nuova acconciatura e un nuovo ragazzo... Justin, però, sembra deciso a non perderla. Cosa succederà?!

Non aspettare di finire l'università,
di innamorarti,
di trovare lavoro,
di sposarti,
di avere figli,
di vederli sistemati,
di perdere quei dieci chili,
che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina,
la primavera,
l'estate,
l'autunno o l'inverno.
Non c'è momento migliore di questo per essere felice.
La felicità è un percorso, non una destinazione. Lavora come se non avessi bisogno di denaro,
ama come se non ti avessero mai ferito e balla, come se non ti vedesse nessuno.
Ricordati che la pelle avvizzisce,
i capelli diventano bianchi e i giorni diventano anni.
Ma l'importante non cambia: la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è il piumino che tira via qualsiasi ragnatela.
Dietro ogni traguardo c'è una nuova partenza. Dietro ogni risultato c'è un'altra sfida.
Finché sei vivo, sentiti vivo.
Vai avanti, anche quando tutti si aspettano che lasci perdere.
Ho aspettato troppo tempo, ora voglio solo vivere.

'Aspetta ma io ti ho già visto' Dissi incrociando lo sguardo di Justin.
'Tu sei,Ronnie Smith,quella che mi ha distrutto la fiancata tre mesi fa'Disse lui sgranando gli occhi.
'Ah ecco dove ti avevo visto' Dissi tra me e me
'Beh ma tu guarda,mi hai fratturato una gamba' Risposi.
'Ops' Disse ridendo.
'Non è divertente' Conclusi seria.
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Stranamente era abbastanza carino,alquanto mi diceva la sua espressione sembrava più un coglione,si ma..un coglione abbastanza sexy.

"Tu vuoi portarmi a letto e io voglio spezzarti il cuore, chi vincerà?"

Justin è uno spogliarellista.
Skylar è una ragazza del college che sta studiando psicologia e ha bisogno di un soggetto per la sua tesi.
Pagherà Justin per due settimane per poterlo studiare.
Le cose si faranno interessanti.
(storia tradotta)

Può un’estate cambiare una ragazza? Può una persona provare mille emozioni? L’innocenza di una giovane donna può sfumare in soli tre mesi? Può un ragazzo portare una ragazza alla pazzia? Ma soprattutto, può un’estate cambiare il modo di vedere il mondo?
Si può tutto se ti chiami Lola Stevens e vieni da Los Angeles.
Un’estate.
Sesso.
Intrighi.
Lola.
Justin.
Another love

Sempre al solito posto, quasi sempre le solite puttane. Tutte vestite succinte, tutte con la sigaretta tra le labbra, tutte truccate esageratamente.
Capelli tirati in ordine e rossetto rosso.
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“Demi, questo biondino ti vuole.” Demi eh? Mh.
Lei si avvicina ed apre direttamente lo sportello, ma la blocco. “Non mi chiedi quanto voglio darti o quanto devo darti?” Le domando.
“Non mi interessa.” Dice sedendosi nei sedili posteriori. “Ma ti prego dammi solo un po’ di cibo da dare a mia madre e alle mie sorelle, non mi servono soldi. Mi serve solo da mangiare.”
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'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.'

È come un gioco. Lui mi insegue, io scappo.
-
«Sono così pericoloso, Madison. Non dovrei starti accanto. Ma non ne posso fare a meno, sei come una droga.»disse avvicinandosi a me.
Fermai la mano sul suo petto mentre attaccò il suo petto al mio.
«Sei la droga di cui non posso fare a meno.»disse baciandomi.
Morse il mio labbro. Non ricambiai neanche questo bacio. Devo ricordare chi è e cosa ha fatto. Lui è un assassino.
-
Lui sapeva tutto di me. È come se mi conoscesse da tantissimo tempo. Era ossessionato da me.
-
«Dovresti raccontarmi qualcosa su di te. Tu sai tutto di me, io no.» dissi rompendo quell'insopportabile silenzio.
«Sai che sono pericoloso.» disse facendo fuoriuscire il fumo della sigaretta dalle sue labbra. «E sai che sono pericoloso. Non ti basta?» si voltò e mi guardò con menefreghismo.
«Ah, giusto, ho dimenticato il fatto che sto parlando con mister me ne fotto di tutti.» dissi evidentemente incazzata. «Vaffanculo.» mi alzai e cominciai a camminare.
Sentì il suo sguardo su di me e senza voltarmi, alzai il medio.
-
Madison.
Justin.