"Mi hai detto che hai un dubbio, giusto?" Sussurro, evitando di incontrare i suoi occhi.
Voglio farlo, voglio farlo per lui ma soprattutto voglio farlo per me, ma tremo al solo pensiero.
"Si." Sussurra in risposta.
"Posso provare a chiarirti le idee..." Bisbiglio, non convinto delle mie stesse parole.
"E come?" Mi guarda incuriosito.
Sorrido per la sua innocenza.
Gli accarezzo una guancia, perennemente arrossata, per poi spostare la mano tra i capelli biondi.
"Così..." Sussurro guardandolo negli occhi blu, e, prima che possa rispondermi, appoggio la mano sul suo collo, avvicinando le sue labbra che, finalmente, si incollano sulle mie.
ATTENZIONE.
SLASH NARRY, OF COURSE! ♥
SE NON PIACE IL GENERE, NON APRITE.

ATTENZIONE: LA STORIA NON E' MIA, MA E' SOLO UNA TRADUZIONE DEL TESTO ORIGINALE.
I suoi occhi erano scuri, famelici, determinati.
Era evidente che sapeva quanto fosse spaventata mentre un sorriso compiaciuto gli attraversa il volto.
"C-cosa vuoi da me?" Chiese Bella coraggiosamente.
Allora l'afferò per la vita, forzandola contro gli armadietti.
Tutti sentirono, ma nessuno ebbe il coraggio di incrociare il suo cammino.
"Ti voglio."

Liz è una ragazza qualunque che vive nella grande città di Roma, ma lei non riesce a definirsi "normale". Quell'aggettivo non lo trova appropriato per descrivere se stessa.
Niall è un ragazzo famoso, legato alla famiglia e alla sua città natale. Neanche lui riesce a definirsi una persona "normale".
Appartengono a due mondi che non hanno nulla a che fare l'uno con l'altro; eppure, quando le loro vite entrano in collisione, si crea una certa sintonia che nessuno dei due riesce a spiegare.
Liz non ha mai creduto all'amore che si legge nei libri o di cui si parla nelle canzoni.
Niall, invece, ci crede. Crede alle emozioni e ai sentimenti.
I fantasmi del passato di lei e i demoni del carattere di lui non renderanno le cose semplici: porteranno a lotte interiori, sacrifici, sofferenza, risate, sicurezza, perdita e condivisione...
Ma lo sanno tutti che in caso di pericolo si salva solo chi sa volare bene.
-
"«Grazie di condividere le tue ali con le mie, allora.»"

Harry Styles sospirò come un diciottenne frustrato, quale era, osservandosi il braccio. Perché diavolo si era tatuato un veliero?! Vanno bene i simbolini spastici senza senso, le rondini per coprire quello scempio che si ostinava a sfoggiare sui pettorali, ma un veliero?! Su tutto il braccio? Una splendida macchia nera che si sarebbe dovuto guardare per il resto della vita.
Principalmente nei prossimi capitoli il racconto si evolverà verso il Narry (of course!) :D

Senti caro EFP, sono tre ore che cerco di scrivere un' introduzione decente per la mia storia ma non ci riesco.
Quindi, se non ti dispiace, non introduco proprio un bel niente.
Chi si sta annoiando e non ha niente di meglio da fare entra e legge, punto.
Un bacio, Glò :)