Dall'arrivo ad Alexandria le cose erano cambiate. Carol non è la stessa: si è spezzata sotto il peso delle proprie azioni e del senso di colpa. Daryl ora lo sa e cerca il confronto con lei dopo gli avvenimenti di "The Same Boat" e la liberazione di Carol e Maggie.
Dal Testo:
«Sei arrabbiato.»
Non era una domanda. Era una constatazione.
«No.» Rispose lui con voce roca, fermandosi a un passo da lei. «Sono frustrato.»
Che, nel caso di Daryl, era la stessa cosa.
«Perché?»
«Perché non so cosa senti. Perché non so aiutarti.»
«Non puoi salvare tutti, Daryl. Non possiamo salvare nessuno. Per ogni persona che decidi di salvare, un’altra muore.»
(NB: spoiler per l’episodio 13 e un po’ anche per l’episodio 14).

Questa storia è ispirata agli ultimi fatti accaduti nella sesta stagione di The Walking Dead.
Daryl fa un incontro inaspettato durante la sua ricerca di vendetta.

-Oltre a fare i dolci più buoni della città, scrivi?- domandò sorridendo, prendendo un altro sorso dal suo bicchiere di whiskey.
-No, no, sono solo stupidaggini.- fece spallucce e sorrise leggermente, nascondendosi dietro ai suoi capelli castani.
-Vuoi tornare a casa? È tardi.- Rick guardò l’orologio al polso e si grattò il retro della testa.
-Se vuoi andare, vai pure. Posso sempre tornare con Merle.- finì il suo quinto bicchiere di whiskey, versandosene un altro e bevendolo tutto d’un sorso. Non sentiva più niente, era completamente assuefatto dal liquore che gli stava riscaldando anche le dita.
Rick lo guardò piegando appena la testa di lato, si massaggiò il collo e notò Daryl giocherellare con il ghiaccio nel bicchiere. Sospirò e osservò Daryl, chiedendosi dove avesse trovato il coraggio per chiedergli di andare a bere insieme.

Seguito di "Ammetterlo è il primo passo". Daryl ed il resto del gruppo, durante il viaggio verso Washington, decidono di rifugiarsi in un hotel, apparentemente protetti da un'alta recinzione, ma in quei folli giorni nessuno è veramente al sicuro... in nessun posto.
Dal capitolo 4:
-E ora per carità, Dio non voglia che ti avvicini troppo a qualcuno!-
"Visto? Contenta ora? Ti ho lasciata avvicinare e questo è stato il risultato."

"Non siamo cenere" ripeté tra sé e sé.
Lo aveva detto a Carol e adesso continuava a ripeterlo a se stesso. Fino a che erano vivi, non erano cenere. Il fuoco poteva consumarli, cambiarli, mutarli, forse poteva persino peggiorarli, se non migliorarli, ma da esso sarebbero sempre rinati come fenici. Non sarebbe rimasta solo cenere di loro.
Forse un giorno la stanchezza sarebbe stata tanta da fargli dire "adesso basta". Ma non era quello il giorno. Non era quello il momento.
Non poteva esserlo fino a che avesse avuto Carol.