Il giovane universitario prese a camminare silenzioso attraverso le affollate vie di Seoul; solo, in compagnia di due cuffiette, dalle quali fuoriuscivano delle melodie udibili solo da lui.
Svoltò all'angolo, come previsto dal rosso, che con un fluido movimento, iniettò il liquido giallastro nel braccio del giovane che ben presto perse conoscenza tra le sue braccia.
Si leccò le labbra e servendosi di alcuni vicoli, trascinò l'esile creatura nel parcheggio, dove la sua macchina li attendeva.
Dopo averlo sistemato sul sedile del passeggero si ritrovò ad osservarlo.
Il piccoletto era decisamente più fragile di quanto si aspettasse, nonostante il pessimo carattere che si ritrovava.
"Voglio spezzarlo." pensò distrattamente osservando quel volto altezzoso per poi sorprendersi del suo stesso pensiero.
Park Chanyeol era un professionista. Sapeva perfettamente divedere il lavoro dai piaceri carnali, eppure quel ragazzino, aveva la capacità di infiammare il suo gelido animo risvegliando in lui istinti così bassi da far concorrenza alle bestie.
"Voglio che di Baekhyun Byun non resti nulla." ricominciò ossessivamente a pensare, accomodandosi alla guida.
- Dio se ti distruggerò- promise sporgendosi a leccargli una guancia con fare possessivo prima di rimettersi alla guida per scomparire nella notte con lui.

"Xiao Lu!" Lo richiamò e sembrava che Luhan non aspettasse altro. Sehun gli corse incontro sorridente con la macchina fotografica tra le manine attente. "Posso farti una foto?" L'altro annuì non capendo l'esigenza del suo amico di averne una in più oltre quella che gli aveva fatto la signora Oh poco prima. Si mise comunque in posa e sorrise sincero.
Click.
Ammirarono il risultato e ne furono soddisfatti. A quel punto Luhan allungò la mano verso Sehun con il solo mignolo steso. "Amici per sempre?" Chiese preoccupato. Il minore strinse il suo mignolo attorno a quello di Luhan e sorrise.
"Per sempre."
[Hunhan/Chanbaek]
[Suchen/Kaisoo]
[Accenni Taoris/Xiulay]

Due famiglie, un potere, un unica vendetta.
Forse non ti è chiara la mia presenza qui”
“Oh credimi, lo so, non preoccuparti”
•••••
La forza del sangue, la grandezza dell'odio e la potenza dell'amore.
Fuori ormai splendevano gli ultimi raggi del sole come a testimoniare la fine di un’altra giornata. La luce del tramonto si scagliava sulla finestra e colpiva dritto il volto di un bellissimo e alto ragazzo che, con le sue grandi mani, andò a toccare la catenina a cui era agganciato un piccolo ciondolo che portava al collo.

Erano mesi ormai che viveva senza di lui e magari ci aveva pure fatto l’abitudine. Le giornate si susseguivano tutte uguali, tutte troppo vuote e prive di significato. Ricordava bene quel giorno in cui lui gli aveva chiaramente detto che per loro non c’era un futuro, che avrebbero entrambi intrapreso strade diverse, lontane.
Luhan aveva deciso di lasciare gli Exo.
Non gli era chiaro il motivo della sua decisione, per quante volte glielo avesse spiegato proprio non riusciva a comprenderlo.

Luhan è un normalissimo studente con sogni e obiettivi da realizzare, mentre Sehun è ricco e annoiato, conduce una vita dissoluta. Il loro incontro li cambierà per sempre, scopriranno l'amore, l'amicizia, la sofferenza.

Dodici dèi olimpi si ritrovano catapultati nel mondo mortale a causa delle colpe di cui si sono macchiati. Il loro esilio sarà un'occasione per maturare, fare ammenda ed imparare che, per chiunque la stia cercando, c'è sempre una seconda possibilità.
(Nobody said it was easy
No one ever said it would be so hard
Oh take me back to the start.)

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Sento un paio di labbra che si muovono contro la mia bocca, le mani di Chanyeol mi incorniciano il volto e sento lo stomaco in subbuglio, [...] non mi sono mai sentito così dannatamente bene con qualcuno e, nonostante il cuore mi batta così forte da far male [...] è la sensazione più bella di sempre. 
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[BAEKYEOL]
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«Mi sono tinto anche io i capelli. Di rosa, ok? Stiamo parlando di rosa barbie, [...] e guarda, tu ti presenti con dei capelli verdi ancora più ridicoli [...]»
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[HUNHAN]
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«Ehi, non fare il sarcastico con me»
«Per la prima volta in vita mia non sono sarcastico e t’incazzi, voi cinesi siete strani» ride.
«Ma ai coreani piacciamo, non è così?»
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[TAOKAI]