Erano a pochi metri di distanza l’uno dall’altra, eppure erano lontani chilometri.
I loro occhi si scontravano, celando la tristezza di quel momento, tenendo per sé il dolore di quella partenza.
“Perché non resti?” gli domanda lei, lasciando scorrere la tristezza sul suo volto, senza lacrime.

“Cosa stai facendo?!”
“Nulla!”
“Posa la mia nutella subito!”
“Ma l’ho comprata io”
“L’hai regalata a me! Posala, è mia!”
Ecco come abbiamo cominciato a correre per la grande casa vuota.
Ero convinto che ormai fosse nel mondo dei sogni, le avevo letto anche una storia, come vuole sempre da 5 mesi a questa parte; una bella storia inventata al momento per gestire nel modo più felice i suoi sogni.
E’ più che normale, potete pensare, e questo è vero, ma solo se la persona che ve lo chiede ha un età compresa tra i 5 e i 10 anni. Se ve lo chiede a 23 anni, qualche dubbio non vi salta in testa?

George non riuscì a trattenere una lacrima.
Ricordava la scena come se tutto fosse successo il giorno prima.
Fred combatteva, lanciava incantesimi, ne schivava, parlava con Percy, guardava Hermione... faceva troppe cose insieme per potersi concentrare.
E quando un incantesimo colpì il muro dietro di lui, capì subito di non avere scampo.
Non interruppe la frase rivolta a Percy, non smise di sorridere.
Guardò George, poi di nuovo Hermione.
E il fratello gli lesse sulle labbra due semplici parole: "Ti amo".
Poi tutto era finito.
Era morto, schiacciato da un muro, senza la ragazza che amava vicino a lui.
Non era un finale degno di Fred Weasley, decisamente no.